3. Le dichiarazioni di Fiorito De Falco
e degli altri ufficiali.

Analoghe le dichiarazioni di Fiorito De Falco: "... ero stato avvisato la sera stessa per via telefonica dall'ufficiale di servizio a Ciampino...escludo che il capo sala...mi abbia informato dell'esistenza di un intenso traffico militare...il giorno dopo io richiesi informazioni su presenze di traffici, certamente al Russo che era venuto a rapporto da me, e forse anche a Guidi che probabilmente lo accompagnava...i due interpellati esclusero la presenza di qualunque traffico che avesse potuto far pensare ad una collisione..." (v. esame Fiorito De Falco Nicola, GI 10.10.91).

L'Ispettore Generale dell'ITAV dell'epoca, Fazzino, dichiara in Commissione Stragi che "il giorno dopo l'incidente...seppi del disastro ascoltando...il giornale radio delle ore 06.30. Questo proprio perché non ero inserito nella catena operativa, perché chi deve essere informato immediatamente è il Sottocapo, il Capo di S.M. e naturalmente la catena operativa. Quella che deve attivare i soccorsi". (v. audizione Fazzino Cesare, Commissione Stragi 23.11.89); dichiarazioni confermate anche dinanzi all'AG: "... io non fui avvisato la sera stessa del fatto, perché vi è una catena operativa che fa capo ai Comandi Operativi (ROC) mentre per l'ITAV non vi è un obbligo di comunicazione...". (v. esame Fazzino Cesare, GI 10.10.91).

Permane così la discrepanza tra le dichiarazioni di Fazzino che esclude di essere stato avvisato la sera stessa dell'incidente e quelle di Fiorito confermate dalla conversazione delle 20.23Z con Guidi. Ma tutto induce a stimare la veridicità dei contenuti delle conversazioni telefoniche. Per cui deve dedursene che quel teste è pienamente mendace e come tale dovrà essere preso in considerazione dall'Ufficio del PM.

Il capitano Valenti Mario, che era capo dell'Ufficio inchieste dell'ITAV, fu contattato la sera stessa e, come risulta dalle conversazioni telefoniche di Ciampino, si recò durante la notte presso l'ACC, dove rimase fino all'indomani mattina; questo il suo ricordo: "fui chiamato telefonicamente dall'ACC da persona che non ricordo. Giunsi a Ciampino verso le 23... . Sono rimasto fino alle 08.30 del mattino successivo, ossia il 28 giugno 80. Non furono fatte ipotesi particolari, mi sono stati riferiti i dati necessari per la ricostruzione del fatto. Non mi ricordo che siano state fatte ricerche per trovare aerei americani... . L'indomani mattina chiesi al generale Fazzino di essere sostituito perché prevedevo che l'indagine sarebbe stata...difficile. Fui sostituito dal maggiore Mosti". (v. esame Valenti Mario, GI 31.01.92).

Delle notizie ricevute durante la notte rimane traccia in alcuni fogli manoscritti dal Valenti e sequestrati in data 17.03.95 presso l'ITAV; detti documenti non sono stati consegnati in epoca precedente, probabilmente perché conservati nella cartella di un altro incidente aereo, quello occorso al velivolo IBADE il giorno 27.06.80 nei pressi dell'isola d'Elba. Negli appunti si legge: "ha sorvolato Bolsena 18.34 a FL290; tra Latina e PNZ ha richiesto di scendere a FL250 per forti venti; veniva autorizzato a raggiungeva FL250 sull'A13A (18.56) stimando PRS alle 19.13Z... . In volo contemporaneamente nella zona si trovava il volo Air Malta 571 a FL370 (A1.A13) circa 10' dietro...Licola avrebbe avvistato la traccia del velivolo a FL260 fino all'A13A. Marsala non avrebbe seguito la traccia perchè aveva al momento una esercitazione...".

La mattina del 28 giugno l'allora capo Ufficio Operazioni della RIV, il tenente colonnello Russo Giorgio, riferisce al colonnello Fiorito De Falco delle attività poste in essere per le ricerche del DC9 Itavia "...Russo mi fece vedere una cartina... In quella circostanza gli chiesi espressamente se era rilevabile qualche elemento che potesse far pensare ad una collisione, egli rispose negativamente, rassicurandomi..." (v. esame Fiorito De Falco Nicola, GI 10.10.91). La cartina cui fa riferimento Fiorito è stata sequestrata in data 8.10.91 e riporta i plots del velivolo I-Tigi, tra cui i due famosi -17 e -12 di cui più ampiamente è detto nel sito di Ciampino.

Russo non rammenta di aver incontrato personalmente Fiorito; ricorda invece una conversazione - probabilmente telefonica - nel corso della quale illustrò cosa emergeva dal tracciato e cioè che ad un certo momento si interrompeva il segnale secondario del DC9 e che nulla di anormale poteva essere segnalato attorno a quell'area. (v. esame Russo Giorgio, GI 10.10.91).

Nel corso della giornata, secondo il generale Fazzino, Fiorito De Falco e Sguerri lo aggiornarono sulla situazione "...chiesi ai miei collaboratori...se vi erano state delle possibili collisioni con aerei militari, mi fu risposto che questa possibilità non vi era, perché non vi erano velivoli militari nelle immediate vicinanze dell'aereo DC9. Si parlò anche di eventuali portaerei e la risposta dei miei collaboratori fu che avevano fatto ricerche per verificare dove fossero le portaerei americane...e che l'esito era stato negativo..." (v. esame Fazzino Cesare, GI 10.10.91).

Il 1° Reparto dell'ITAV, competente per la Difesa Aerea, venne interessato limitatamente ai dati prodotti dai siti radar; in esso fu delegato a seguire la vicenda il tenente colonnello Vespasiani del quale si dirà in seguito; il colonnello Sguerri Ferdinando, capo del Reparto, ha tuttavia, rispetto a quanto riferito da Fazzino, un diverso ricordo: "...per quanto concerne il disastro in questione ricordo che il venerdì in cui successe ero appena ritornato da una missione NATO a Bruxelles. Non ricordo quello che ho fatto il giorno successivo...con ogni probabilità per il fatto che ero stato in missione all'estero rimasi a casa...non ricordo di riunioni con il generale Fazzino l'indomani dell'incidente aereo... può darsi che ad essa abbia partecipato il mio sostituto...il tenente colonnello Vespasiani..." (v. esame Sguerri Ferdinando, GI 22.04.93).

Il 28.06.80 il maggiore Aldo Mosti dell'ufficio inchieste viene, probabilmente dietro suggerimento di Valenti, chiamato a far parte della Commissione di inchiesta nominata dal Ministro dei Trasporti come rappresentante per l'AM; la Commissione era presieduta, come già noto, da Luzzatti Carlo, Direttore dell'Aeroporto di Alghero. Nello stesso giorno dell'insediamento la Commissione richiede all'ITAV "...stralcio comunicazioni TBT relative at volo IH870 Bologna - Palermo giorno 27 giugno...et registrazioni comunicazioni con centri soccorso aereo interessati...". Nel telex compare l'annotazione manoscritta del tenente colonnello Valenti, dalla quale risulta che l'ITAV avrebbe richiesto direttamente agli enti del traffico aereo la documentazione indicata nel telex, richiesta formalizzata dal 2° Reparto in data 1° luglio 80.

L'attività di informazione dell'Ispettorato viene confermata dalle annotazioni presenti nel quaderno-brogliaccio di Fiorito De Falco, sequestrato in data 06.10.95. In data 28 giugno vi si trova scritto: "Firenze - Bolsena - Puma - Latina - Circeo - Ponza dopo Latina a FL 290 chiesto di scendere a 250. Dalle comunicazioni TBT risulta che pilota abbia affermato: mi sembra un cimitero, Firenze non è operativo (OFF) Bolsena pure e a Ponza non funziona né il radiogoniometro (RDP) né il VOR. Chiesto vettore per (raggiungere) Ponza. Su Ponza, afferma che riceve bene Palermo. Seguito fino al punto Condor.

- La Difesa non ha visto (niente di anormale?) un Air Malta a livello 370 (cioè a quasi 12.000 piedi sopra) seguiva la stessa rotta distanziato di 10 minuti (poi a circa 80 miglia)

- Chiamato a 115 miglia da Palermo = non (ha risposto) il controllore ha chiamato '56 (alle 18.56?) (risposta stima Palermo alla distanza di 136 miglia)

- Sembra che un elicottero (abbia) visto una macchia d'olio a circa 130 miglia (da Pal?). Mare forza 4

- Trombetta (Capo CRS di Ciampino?) (avvistate?) 15 salme - troncone di coda recuperato da (?) a 39°39'N/13°11'E (E) il cono terminale di coda della fusoliera - 160 centimetri di lunghezza.

- L'Andrea Doria è incaricata di recuperare (le) salme maciullate (?)

Registrazione plot (?)

(a) 126 miglia (si è verificata) caduta del radar secondario di bordo (SSR) poi a 15- battute circa 2 battute di primario".

In merito a tali annotazioni Fiorito non fornirà elementi a chiarimento nel corso dei successivi esami testimoniali ed interrogatori; esse in ogni caso dimostrano come l'ITAV venisse informato in tempo reale dello svolgimento delle operazioni di soccorso.

In data 7 luglio perviene all'ITAV un telex da parte di Luzzatti, con il quale si richiedono le "...registrazioni tracciamenti radar Difesa Aerea (DAT) operanti in zona compresa tra Latina/Ponza/Palermo relativi at volo IH870 Bologna/Palermo giorno 27 giugno/coran et eventuali comunicazioni TBT intercorsi tra Enti Difesa Aerea et A/M.". Il messaggio viene smistato dalla Segreteria Generale, per le azioni di competenza al 1° Reparto e per coordinamento anche al 2° Reparto; al 1° Reparto perviene il 9 luglio quando il capo Reparto Sguerri vi annota: "Provvedere con urgenza". La pratica viene trattata dal tenente colonnello Vespasiani secondo quanto risulta dall'annotazione: "9 luglio 80 - Allertata Licola - comandante interinale maggiore Carchio...9 luglio 80 - Allertata Marsala - Controllore I.C. tenente Del Zoppo... 10 luglio 80 - Fatto tele "o" ufficiale...". Effettivamente, in data 10.07.80, il 1° Reparto invia un telex a firma di Sguerri - avente priorità "O" - al 3° SOC, alla 3 R.A. ed ai CRAM di Licola e Marsala. Appare invero singolare che tale messaggio sia stato formato ed inviato ad ore 08.50Z, cioè in un orario in cui non era ancora stata formalmente ricevuta la richiesta di Guarino di seguito riportata: "... registrazioni intercettazione radar militari comunque operanti sul mare Tirreno tra ore 18.00Z et ore 21.15Z del giorno 27.06.80 con particolare riferimento at allineamento Latina/Ponza/Palermo...", messaggio che perviene dalla 3a RA ad ore 12.40Z del 10 luglio 80.

Sulla copia, l'11 luglio il colonnello Sguerri annota: "...Vespasiani, attenzione! La copia dell'ITAV sarà indirizzata dal 2° Reparto."; nel quaderno-brogliaccio di Fiorito De Falco, alla pagina compresa tra le date del 9 e 11 luglio 80, compare la seguente annotazione: "...Salvi: richiesta Procura di Palermo documentazione radar militare ..."; il colonnello Salvi Vinicio era il capo Ufficio Operazioni della 3 RA, ufficio che aveva originato il telex.

Lo stesso 11 luglio il CRAM di Marsala invia un telex all'ITAV con il quale comunica di aver consegnato al Comando Aeroporto di Trapani Birgi la documentazione richiesta il 10.07.80; sulla cedola di smistamento pratiche, che assegna la trattazione al 2° Ufficio del 1° Reparto, vistata da Sguerri il 12.7, compaiono le seguenti annotazioni di Vespasiani: "Ricevuta documentazione P.Ballone il: 15/7/80 ore 11.45 Ricevuta documentazione Marsala il: 15/7/80 ore 13.15".

L'11 luglio perviene per conoscenza un telex dal 3° SOC di Martina Franca che coordina la raccolta della documentazione richiesta con i telex datati 10 luglio. Sulla cedola di smistamento pratiche compare in data 12/7 il "visto" di Sguerri che assegna la "questione" a Vespasiani; nello stesso foglio compare la seguente annotazione manoscritta da Vespasiani: "Ricevuta documentazione Licola il: 15/7/80 ore 12.10".

Dalle annotazioni sull'orario e sul giorno di arrivo della documentazione, si evince che il 15 luglio il materiale richiesto ai siti radar interessati era interamente pervenuto all'Ispettorato, e da una annotazione che compare, tra le altre, nel quaderno-brogliaccio di Fiorito De Falco, emerge anche l'analisi che su quei dati venne subito compiuta: "...15 luglio QTN (sta per questione; nde) Itavia IH870 Disposizioni generale Ispettore: non appena giunta la documentazione richiesta ai CRAM, dopo rapida valutazione inviare copia a dr. Luzzatti presidente Commissione Inchiesta c/o dr. Bonfiglio Direttore Aeroporto Civile Ciampino. Ore 11.40 pervenuta a mezzo corriere documentazione di Poggio Ballone. Valutata con tenente colonnello Vespasiani: non sono rilevabili tracce correlabili con velivolo di cui trattasi. Pervenuta documentazione Licola, nulla di significativo: le tracce sono correlabili intorno al tempo previsto. Idem ad un primo esame x Marsala. Chiarito che indirizzo Licola era x CC Palermo ma sono stazionanti a Trapani come confermatomi da colonnello Salvi chiamato su suggerimento colonnello Brindisi". Quest'ultimo era l'ufficiale addetto al 5° ufficio Telecomunicazioni del 3° Reparto; fu costui a suggerire di contattare il capo Ufficio Operazioni della 3 RA al fine di aver conferma che i plottaggi di Licola dell'11.07.80 erano stazionanti a Trapani, nonostante la nota fosse indirizzata ai Carabinieri di Palermo.

Agli atti dell'ITAV risulta essere protocollata soltanto la documentazione cartacea proveniente da Poggio Ballone, mentre non si rinviene alcuna traccia della documentazione dei siti di Licola e Marsala pervenuta lo stesso 15 luglio, secondo quanto appare nelle annotazioni apposte sulle cedole smistamento pratiche; considerazione questa che parrebbe priva di significato, se non si tenesse conto che la documentazione pervenuta in quei giorni non sarà mai consegnata né rinvenuta.

L'analisi dei dati accennata da Fiorito, trova corpo in un appunto per uso interno del 15 luglio, nel quale Vespasiani, in merito alla documentazione pervenuta dal sito di Poggio Ballone, scrive: "nessuno dei tracciati di aeromobili riportati nelle cartine corrisponde per posizione, tempo ed identificazione al velivolo oggetto della inchiesta".

Il 16 luglio 80, la Commissione d'inchiesta invia all'Ispettorato il seguente telegramma: "pregasi mettere at disposizione questa commissione dati registrazioni et relativi tabulati radar Marconi - Selenia inerenti volo IH870 Bologna/Palermo giorno 27.6.80". Il telegramma è protocollato dal 2° Reparto il giorno successivo ed allo stesso è allegato, un foglio intestato "ITAV il capo del 2° reparto" ove è riportata la seguente annotazione manoscritta: "Da contatti intercorsi con Commissione Inchiesta (sig. Mannu) non si può inviare nulla che non sia preventivamente autorizzato da Magistratura, è in corso il passaggio di competenza da dr. Guarino a dr. Santacroce (Roma) che farà pervenire 21.7.80".

In data 17, 19 e 21 luglio (ma quest'ultima data non è chiara), compaiono delle annotazioni sul quaderno - brogliaccio di Fiorito De Falco che chiariscono le attività svolte dall'ITAV sulla documentazione pervenuta dai CRAM.

"17-7 generale Fazzino ha telefonato generale Ferri per riferirmi su esame preventivo tracciati radar D.A., si possono consegnare in quanto non presentano q.t.n. (sta per questioni, nde) riservate. Il generale Ferri non c'era o era molto impegnato: mi ha detto di telefonare Stataereo per sbloccare la documentazione giacente a Trapani.

19 Luglio SMA (Brindisi) conferma che attraverso il Gabinetto Ministro Difesa è stato chiesta autorizzazione a fornire tracciamenti radar a commissione inchiesta IH870. Sino a quando tale autorizzazione non sarà pervenuta non bisogna consegnare tale documentazione. Preparata la lettera ed il tele di autorizzazione in attesa di conoscere etc. etc. Rappresentato q.s. (sta per quanto sopra; nde) generale Fazzino.

X Visita 2 S.U. della G. di F. per sequestro materiale

- Nucleo Centrale Polizia Tributaria (G di F) via dell'Olmata n.45 telefono centralino 472921. tenente colonnello Pedone, Brig. Podda, Brig. Matera".

In data 21 luglio viene infatti notificato all'ITAV il decreto di sequestro datato 16.07.80, emesso dalla Procura di Roma da personale della Guardia di Finanza; al provvedimento, consegnato al colonnello Fiorito De Falco, non viene data immediata esecuzione, poiché il materiale richiesto, secondo quanto asserito da Fiorito, non era nella disponibilità immediata dell'ITAV; l'ufficiale si impegnava, però, nel contempo, a farlo pervenire nel suo ufficio per il giorno successivo.

Nella stessa giornata del 21 luglio, infatti, il colonnello Fiorito De Falco richiede al Comando Aeroporto di Trapani Birgi e a Ciampino la trasmissione della documentazione richiesta nel decreto e giacente presso quegli aeroporti nelle more dell'esecuzione del decreto del 5 luglio emesso dal Tribunale di Palermo.

Il giorno successivo Fiorito De Falco consegna la documentazione pervenuta da Ciampino e quella giunta da Trapani, trasportata con un velivolo G91Y del 32° Stormo di Brindisi dal capitano Gorga Pasqualino (deceduto nel 1984 a seguito di un incidente con velivolo F104) e dal tenente Gennari Cosimo; quest'ultimo, escusso nel 96 ha ricordato la missione ma non in cosa consistesse il materiale trasmesso nè a chi fu consegnato.

Il contenuto del plico arrivato da Trapani non viene chiarito neppure nella lettera di trasmissione a firma del comandante di Trapani Birgi, - colonnello Giorgio Pentericci, nella quale si legge: "in allegato si trasmettono le registrazioni effettuate dai CRC di Marsala, Licola e Poggio Ballone"; appare singolare che in calce alla suddetta nota compaia l'annotazione manoscritta di Fiorito De Falco: "Consegnate a Procura le registrazioni allegate in data 22.7.80 come da verbale allegato", mentre nel verbale di sequestro del giorno 22 luglio, non viene menzionata la documentazione di Poggio Ballone.

Richieste a Fiorito De Falco spiegazioni sulla mancanza della documentazione del sito toscano, egli dichiara: "suppongo che se ci fosse stata, sarebbe stata consegnata ugualmente. Non vedo perché non si dovesse consegnarla" (v. esame Fiorito De Falco Nicola, GI 28.11.96)

Nel verbale di sequestro del 22 luglio appare scritto, a proposito della consegna dei tracciati radar della D.A.: "le registrazioni su nastro relative al radar di Marsala sono inserite nell'elaboratore elettronico del citato radar, e disponibili per l'eventuale decodifica da parte della Commissione d'inchiesta perché sullo stesso sono riportati i dati di carattere classificato".

Sul significato di questa frase Fiorito De Falco chiarisce: "facevo capire che la pizza del CRAM di Marsala non poteva essere tolta dall'elaboratore perché ne fa parte integrante. Ciò è vero, nel senso che ... non può essere girato su altro elaboratore che non sia quello del Nadge... poi suggerii che il Magistrato fosse autorizzato ad accedere al CRAM per eventuale trascrizione della pizza" (v. esame Fiorito De Falco Nicola, GI 04.12.96)

Nella successiva annotazione del 2 ottobre, nel brogliaccio si legge: - Sidoti: spiegato che quando, per ordine di Stataero (colonnello Brindisi) ho consegnato il materiale richiesto a Magistratura, ho trovato una formula ambigua per dare tempo all'AM di pensarci su, con la quale facevo capire che la pizza del CRAM di Marsala non poteva essere tolta dall'elaboratore perché ne fa parte integrante. Ciò è vero nel senso che il soft Nadge è peculiare per il Nadge e non può essere girato su altro calcolatore che non sia quello Nadge. Suggerirei che il magistrato fosse "autorizzato" ad accedere al CRAM per l'eventuale trascrizione della pizza su moduli".

A proposito di quanto esposto al Sidoti, Fiorito De Falco ha dichiarato di aver preso appunti sulla conversazione perché si sentì "rimproverato" per aver inserito nel verbale di sequestro del 22 luglio 80 la detta formula ambigua sull'elaboratore Nadge: "Mi fu contestato che - con quella formula; nde - io avessi autorizzato la Magistratura ad andare a fare le decodifiche presso Marsala" (v. esame Fiorito De Falco Nicola, GI 04.12.96).

La documentazione consegnata alla Guardia di Finanza, di cui è verbale il 22 luglio, comprende le missive del 35° CRAM di Marsala e del 22° CRAM di Licola, entrambe datate 11 luglio 80, relative ai dati richiesti in data 10 luglio 80 dalla 3ª Regione Aerea, missive che risultano regolarmente protocollate.

In data 24 luglio, il colonnello Salvi della 3ª RA chiede a Fiorito De Falco assicurazioni circa l'avvenuta ricezione della documentazione proveniente da Trapani; lo stesso giorno Salvi annota, su una cedola di smistamento e visione atti: "documentazione richiesta già inviata da Trapani a ITAV (colonnello Fiorito) con velivolo G91Y di Brindisi il giorno 21/7 (lunedì). Il giorno 23/7 ho avuto conferma che il colonnello Fiorito aveva ricevuto il tutto". La richiesta di Salvi traeva origine dalla ricezione per conoscenza, il 24 luglio, di un telex che l'ITAV aveva trasmesso in data 22 luglio 80 all'aeroporto di Trapani e Ciampino per chiedere l'invio della documentazione. Sull'esistenza di eventuali altre ragioni, Salvi ha dichiarato: "ho il ricordo di una nota di sollecito, proveniente dall'ITAV di Roma, che riguardava l'invio del materiale custodito a Trapani all'ITAV. Successivamente chiamai Pentericci il quale mi informò dei dettagli della spedizione all'ITAV già avvenuta con un velivolo. Dopo aver parlato con Pentericci...contattai il colonnello Fiorito De Falco...per dirgli che il materiale era già stato spedito. Qualche tempo dopo lo contattai nuovamente per chiedergli che fine avesse fatto quel materiale, lui mi rispose che si trovava in cassaforte e che nessuno si era presentato per ritirarlo."(v. esame Salvi Vinicio, GI 22.05.96).

La documentazione di Poggio Ballone trasmessa in data 21 luglio 80 dall'aeroporto di Trapani Birgi all'ITAV non è stata mai rinvenuta presso l'ITAV né in nessun altro Comando o Reparto della Forza Armata. Sulla vicenda dell'invio e della consegna di questo materiale s'è discusso nella parte relativa al CRAM di Poggio Ballone.

La documentazione di questo sito non è la sola a non essere stata rinvenuta; infatti in data 11 luglio 80 risulta sul registro di protocollo del 1° ROC di Monte Venda l'invio all'ITAV - 2° Reparto e ad altri enti delle Track History del 14° e 21° CRAM. Di tale documentazione nei registri di protocollo dell'ITAV del 1980 non risulta alcuna traccia in arrivo, né sono state rinvenute le Track History in disamina.

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