5. Conclusioni.

Al termine di questa esposizione delle vicende del sito, ben si può dire che esse si commentano da sole. Deve soltanto sottolinearsi che nel corso dei tanti anni in cui l'inchiesta si è interessata alla lettura ed analisi dei dati contenuti nei nastri di registrazione radar, nessun operatore di quella Brigata ha mai fornito informazioni aggiuntive a quelle richieste; neppure in occasione della prima riduzione dati quando ci si limitò ad effettuare una generica e incompleta riduzione. Delle innumerevoli chiavi di lettura dei nastri si è venuti a conoscenza soltanto nel 1989, limitatamente ai comandi che comparivano sull'etichetta dei nastri. E solo successivamente in seguito alle conoscenze acquisite dall'inchiesta, si è proceduto a completa rivisitazione del materiale radaristico e dei dati che se ne son tratti.

Borgo Piave, così è emerso dalla compiuta istruttoria ed era ovviamente risaputo dagli esperti dell'AM, era il centro presso il quale si poteva dare spiegazione ad ogni interrogativo in materia radaristica ed ogni necessaria interpretazione dei nastri magnetici agli atti - oltre che l'indicazione di tutto quel materiale che si doveva acquisire e conservare per la comprensione dei fatti. Quello che invece è successo, le precise scelte e i comportamenti conseguenti, sono provati dalle righe che sopra si sono scritte.

Segno di quale fosse l'interesse per l'evento - e quindi non la serata tranquilla in cui tutti avevano svolto un lavoro di routine, nulla di particolare era stato avvertito e non era emersa alcuna situazione d'allarme - in primo luogo quell'ordine dato al capitato Pietrantuono, da suo superiore diretto tenente colonnello Rossi, di recarsi a Marsala per controllare la registrazione delle tracce alla console, e i giorni immediatamente dopo l'incidente. Ordine poi revocato in quanto il relativo nastro di registrazione, come di sicuro altri nastri di quella sera, sarebbero stati raccolti ed esaminati direttamente presso il Centro.

Conferma dell'interesse e del progetto la riduzione dati effettuata tra il 31 luglio e il 6 agosto 80 a Borgo Piave del nastro di registrazione di Otranto - relativo all'incidente del MiG - di cui non è rimasta alcuna traccia documentale, nessuno ha memoria e addirittura il comandante del Centro, Gullotta, esclude di essere mai stato messo a conoscenza, così come di essere stato informato della consegna di quel nastro al suo personale dal SIOS il 31 luglio.

A Borgo Piave naturalmente, essendovi concentrate le più sofisticate strutture per la riduzione e qualunque altra operazione sul Nadge tutte le sessioni delle operazioni peritali a partire dal novembre 80 al 97. Anche in queste riunioni la medesima linea.

Nella prima, l'11 novembre 80, presente il PM, vengono consegnati i tabulati THR con il taglio nella parte delle coordinate x e y, rendendo così ininterpretabile anche dal perito più esperto il documento.

E poi a seguire in quella del 17 dello stesso mese allorchè vengono consegnati, a seguito di specifica richiesta dell'11 novembre dell'inquirente, le note quattro copie di tabulati THR e altrettante copie di cartine con il percorso del DC9 Itavia. Anche in questa occasione i tabulati THR presentano il taglio nelle parti relative alle coordinate. Singolare appare però come possa il Centro di Borgo Piave aver proceduto alla estrapolazione dei dati dai nastri di registrazione, in quanto gli originali erano stati consegnati la sera dell'11 novembre, come tra l'altro indica lo stesso Centro nella lettera del 17 novembre 80, mentre non v'è alcuna traccia documentale, verbale delle operazioni peritali dell'11, ove si sarebbe asserito che erano state effettuate le copie dei nastri. Questa circostanza lascia intravvedere come il Centro di Borgo Piave, prima della riunione peritale, fosse già in possesso della copia dei nastri ed abbia approfittato di questa occasione per tirar fuori le copie tratte in un periodo antecedente l'11 novembre 80.

Quindi la riduzione dati del maggio 82, del nastro di registrazione di Marsala, portato a Borgo Piave da personale del SIOS, relativa alla near collision del 15 maggio 82 tra l'aereo di linea Milano-Palermo e i velivoli militari in esercitazione nello spazio aereo dell'isola di Ponza e zona circostante. Anche in questo caso non c'è traccia documentale del passaggio di personale del SIOS a Borgo Piave. Viene invece effettuata una copia parziale del nastro di registrazione che poi è inserito nella pratica dell'incidente del 27 giugno 80 con la scritta "capitano Di Natale non toccare". Il nastro di registrazione originale non è stato mai restituito dal SIOS o dallo Stato Maggiore al CRAM di Marsala.

Sempre in questo Centro la riunione peritale del collegio Blasi del 4 marzo 85. Anche in questa circostanza non vengono prodotti tabulati attendibili, giacchè, pur non presentando i tagli del novembre 1980, sono stati ottenuti mediante un nastro di riduzione non conforme a quello usato nell'80, cosicché le parti relative ai Tell States sono diverse da quelle registrate sui nastri, come sono diverse anche le impaginazioni dei fogli dei tabulati rispetto al 1980 e quindi la vicenda del rinvenimento dei nastri di registrazione nel novembre 88 e le varie versioni fornite dal generale Podrini.

Solo nella riunione peritale dell'11 dicembre 89, per la prima volta il personale di Borgo Piave svela ai periti che dai nastri di registrazione di Marsala possono effettuarsi altre estrapolazioni di dati dai nastri, diverse dalla semplice THR, la riduzione sempre propinata, quella da comando ID 12; così come invece era stato effettuato nelle due precedenti operazioni peritali dell'11 novembre 80 e 4 marzo 85.

Che lo Stato Maggiore seguisse quei lavori di Borgo Piave e che questo Centro non tenesse in alcun conto i vincoli che derivavano dall'inchiesta giudiziaria è provato dal fatto che il nastro di registrazione dell'esercitazione Synadex SPS 5904 viene nel gennaio 90 inviato, tramite ITAV, allo SMA così come gli vengono inviate le copie dei tabulati estratti dai nastri di Marsala ed effettuate nel corso delle riunioni peritali del dicembre 89. Tutto questo materiale ovviamente viene inviato senza che nulla si riferisca al collegio peritale e, di più, senza alcuna sua autorizzazione.

Qui in questo Centro l'allora capitano Fagiani, che ha sempre distillato con contagocce e solo dietro pressanti richieste dell'Ufficio e dei suoi periti le sue conoscenze del Nadge, quando non ha dato versioni riduttive o non conformi al vero o addirittura fuorvianti. E l'allora capitano Di Natale, che avrebbe potuto, come Fagiani, fornire precise cognizioni alle indagini, ed invece è stato trasformato da ausiliario dell'inquirente in consulente di parte di compagni d'Arma.

E poi le reticenze di Podrini, Stasio, Golini e Cesaro.

L'occultamento e la distruzione di tutte le copie dei nastri di registrazione di Marsala effettuate presso quel Centro sia nell'80 che nel marzo 85.

Emblematici infine della risposta di alcuni ambienti AM di fronte ad ogni ricerca che concernesse il disastro in oggetto e che potesse comportare un qualche passo avanti dell'inchiesta, i comportamenti sopra descritti di tutta quella serie enumerata di personaggi che operarono nel sito.

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