3. La relazione "Pollice".

Le attività del novembre 80 furono rivisitate criticamente dall'Aeronautica che, nella relazione cosiddetta "Pollice", elaborata tra il 21 novembre e il 15 dicembre 88, dalla Commissione voluta dal generale Meloni, Sottocapo di Stato Maggiore - nella quale, oltre al Presidente colonnello Pollice Carmine del 3° Reparto, figuravano anche tre specialisti per i vari settori, e cioè il tenente colonnello Lato Salvatore, esperto del 2° Reparto SIOS, il colonnello Finocchio Pietro esperto giuridico del 1° Reparto e nuovamente il maggiore Di Natale Salvatore come esperto di Difesa Aerea del 3° Reparto - con il compito di analizzare e criticare tutta la documentazione che la Forza Armata aveva rinvenuto e raccolto dal giorno dell'incidente, sia del DC9 che del MiG libico.

Sulla vicenda dei nastri di Marsala, questa Commissione scrive che per un approfondimento ed ulteriore analisi del documento Luzzatti potrebbe essere avviato il "visionamento" delle copie delle registrazioni radar custodite presso la BTA-DA di Borgo Piave. Specifica però che tale visione assumerebbe una fisionomia di attività investigativa, per il momento non attribuita alla Forza Armata.

Sulla vicenda del segreto militare sul contenuto dei nastri, così testualmente questa Commissione si esprime: "ancora, quando viene richiesta la decodifica dei nastri, viene fatto un distinguo sul segreto militare, lasciando fuori i membri della Commissione Luzzatti. Non si è in grado di valutare, per mancanza di cognizioni tecniche, se il sottile distinguo tra le prestazioni operative del radar di Marsala, coperte da segreto militare, in definitiva, metteva, comunque, a conoscenza di tutti, ivi compresa la Commissione Luzzatti, dati che potevano far risalire alla stessa struttura del radar. Se così fosse, potrebbe essere questo un ulteriore elemento, che, opportunamente amplificato da quella cassa di risonanza che è la stampa, e raccolto in un primo momento nella relazione Luzzatti come causa di mancanza di tutti i dati a disposizione, abbia, poi, inevitabilmente alimentato le tesi false e tendenziose di depistaggio, reticenza, elusione delle indagini, ecc. tesi che, se veritiere avrebbero fatto scantonare i responsabili presumibilmente nell'area del reato di favoreggiamento o di omissione di atti d'ufficio".

La "Pollice" non ha mai menzionato, nella relazione, la riunione peritale del 4 marzo 85 a Borgo Piave. In quell'occasione il collegio peritale Blasi scrisse sul verbale che erano state effettuate tre copie dei nastri di registrazione di Marsala, lasciate poi in custodia alla Brigata. Pertanto quando la Pollice indica che si possono visionare le copie dei nastri di Marsala si riferisce a quelle effettuate presumibilmente nell'80 dal Di Natale di cui egli soltanto è a conoscenza.

Il Di Natale ha riferito inoltre di aver effettuato, nel periodo in cui prestava servizio a Borgo Piave, riduzioni dati ed analisi dei dati relativi ad una collisione o evento simile, episodio accaduto nell'area di competenza di Marsala; circostanza quest'ultima che assumerà rilievo in seguito, quando l'ufficiale riconoscerà come propria la grafia che compare sull'etichetta del nastro del 1982 custodito all'interno del plico rinvenuto nel 1988 (v. esame Di Natale Salvatore, GI 25.09.96).

L'episodio cui faceva riferimento il Di Natale, è quello della nota "near collision", accaduto in data 15.05.82. In quella occasione il comandante Murabito, pilota Alitalia, al suo arrivo a Palermo con l'aeromobile AZ1122 proveniente da Milano, rilasciava alla stampa dichiarazioni sulla presenza di velivoli militari non identificati dal Controllo nella zona tra Ponza ed Ustica, che avevano provocato una "near collision" con il suo velivolo.

In merito la Procura di Palermo avviava indagini ed il PM di Roma, tramite il Nucleo Centrale della Polizia Tributaria della Guardia di Finanza, esperiva accertamenti presso lo SMA. In data 19.06.82 lo SMA trasmetteva una cartina con i dati tratti dai siti di Marsala e Licola. In data 07.10.82 veniva trasmessa all'AG di Roma la relazione conclusiva. Ma solo molti anni dopo ci si renderà conto che la cartina allegata agli atti del procedimento penale, al n.695 del fascicolo "generici", non riguardava la situazione aerea del 15.05.82 bensì quella del 27.06.80.

Questo episodio e la circostanza che fosse stato il Di Natale ad esaminare i nastri relativi alla near collision, fanno presumere che allo SMA o alla CTADA qualcuno si premurò di confrontare quei dati con quelli relativi alla caduta del DC9 Itavia; non si conoscono i risultati di tale esame, né furono descritti nella relazione finale del 7 ottobre 82 redatta dalla Commissione interna presieduta dal generale Ferri.

Sia nella relazione del 7.10.82 che negli atti trasmessi in data antecedente al PM non emerge come si fosse venuti in possesso dei dati di Marsala, cioè se la lettura dei nastri di registrazione fosse avvenuta presso il sito oppure a Borgo Piave. Si può in ogni caso presupporre che le THR vennero realizzate presso il sito di Marsala e quindi trasmesse allo Stato Maggiore per essere "trascodificate" (v. esame Capizzano Giuseppe, PG 18.05.82). Tuttavia attraverso una analisi dei documenti è lecito pensare che lo Stato Maggiore abbia analizzato e realizzato le cartine relative alle tracce del 15.05.82; si ricordi che l'analisi competeva all'allora UTEAV (attuale 6° Reparto), che con ogni probabilità effettuò lo scambio delle cartine. Inoltre non si deve escludere che un confronto tra i dati del 27.06.80 e quelli del 15.05.82 registrati dal sito di Marsala, sia stato effettuato anche dallo stesso Di Natale, il quale ha dichiarato di aver analizzato i dati del 15 maggio e che per farlo si era avvalso delle copie dei nastri del 27.06.80 presenti a Borgo Piave, di cui egli conosceva l'esistenza.

Il 4 marzo 85 il collegio dei periti d'Ufficio procedeva alla lettura a Borgo Piave, presenti i capitani Raffaelli e Cipriani, del nastro relativo alla situazione reale del traffico aereo (nastro 99) e all'esercitazione Synadex tenutasi presso il Centro Radar di Marsala il 27 giugno 80 (nastro 100).

Dalla lettura del verbale delle operazioni peritali emerge con assoluta chiarezza che i periti "per motivi di sicurezza dei dati", avevano cercato di effettuare una "copia conforme dei nastri magnetici pervenuti al collegio peritale" e che tale operazione riuscì solo parzialmente, nel senso che del nastro 1, concernente la registrazione del traffico reale, "non è stato possibile per difficoltà tecniche effettuare una copia integrale", mentre del nastro 2, concernente la registrazione dell'esercitazione Synadex, "è stato possibile effettuare la copia completa per due supporti a nastro magnetico" (espressione quest'ultima che significa creazione di due copie del nastro 100); il processo verbale del 4 marzo 85 reca testualmente: "tali copie rimangono in custodia al CTADA fino all'espletamento completo del lavoro o (probabilmente) ad altra decisione dei giudici".

Il collegio peritale Blasi, a chiusura delle operazioni del 4 marzo 85, dopo aver preso atto che vi era un intervallo di tempo dalle ore 19.04 alle ore 19.12 non coperto da registrazioni, ritenne che fosse utile "effettuare in data successiva, da concordare con il CTADA, la riduzione completa dei dati contenuti in tutti e due i nastri che, per limiti di tempo, non è stato possibile completare in giornata".

In sintesi queste le attività di quel 4 marzo: dapprima vengono effettuate le copie dei nastri di registrazione, al fine di salvaguardarne l'integrità; successivamente viene estrapolata la THR dei due nastri. Si deve dire che in questa riunione alcune operazioni peritali sono state condotte senza la presenza di alcun rappresentante del collegio peritale, poiché nella pausa pranzo invece di sospendere le attività, si proseguì alla presenza del solo personale AM (v. esame Lecce Leonardo, GI 18.10.96). I tabulati estratti sono gli unici ad essere differenti dagli altri ricavati nel corso delle varie operazioni peritali. Tali differenze secondo le valutazioni del tenente colonnello Fagiani, ufficiale incaricato dalla Brigata come interlocutore nelle richieste della Magistratura (dal 1989), sono da attribuire all'impiego di un programma di riduzione non compatibile; infatti anziché usare il programma tipo UDARN 59250, in possesso del Centro, in quella occasione si sarebbe impiegato un programma molto più avanzato, del tipo BRP-360. Inoltre rispetto alle altre operazioni peritali, questa è l'unica volta che sul nastro di registrazione n.99 compare la data del 27.06.80.

Risulta tuttavia che in epoca successiva a quel 4 marzo, il collegio peritale non si riunì nuovamente nè si procedette in alcun'altra data alla riduzione completa dei dati. Ciò è confermato indirettamente dalla circostanza che mentre la THR del nastro originale 99 va dalle ore 11.20 alle ore 19 o 19.04, i tabulati di riduzione estratti dal collegio peritale Blasi iniziano alle ore 18.36 e finiscono alle ore 19.04, vale a dire a far tempo da un orario convenzionalmente prescelto in quanto prossimo all'ora di caduta del DC9 Itavia, nel presupposto, tutto da verificare, che l'esame del periodo precedente fosse del tutto privo di utilità. Sempre dalla analisi dei verbali di riunione di quel collegio peritale, si evince che le copie dei nastri, due copie integrali del nastro 100 ed una copia incompleta del nastro 99, secondo quanto risulta dal verbale del 4 marzo 85, sono rimaste in custodia a Borgo Piave. Deve essere inoltre rilevato che nel verbale di operazioni peritali viene menzionato il capitano Cipriani Antonio che, sebbene non avesse presenziato alle attività, figura come presente e firmatario del verbale, mentre il maresciallo Cesaro Luigi presente alle operazioni, non figura né firma il verbale; di più, nonostante nel documento venga menzionata l'attività di duplicazione dei nastri, non viene citato il nominativo dell'operatore che, secondo quanto dichiarato dal Cesaro, era sicuramente un altro collega del Centro mai individuato.

Dietro