9. Goia del Colle.

L'aeroporto di Gioia del Colle è esclusivamente nazionale. E' sede però di due Gruppi di volo dell'AM assegnati alla NATO: il primo intercettori, denominato 12° Gruppo, il secondo cacciabombardieri denominato 156° Gruppo. Per questa situazione, la NATO partecipa al parziale finanziamento di infrastrutture operative dell'aeroporto e pertanto lo stesso viene usato anche dai velivoli dell'Alleanza sia per grandi esercitazioni, e perciò con rischieramenti rilevanti per numero di uomini e velivoli, sia come base di transito e di rifornimento dei velivoli NATO.

Il sito radar collegato con l'aeroporto di Gioia del Colle, per quanto attiene l'operazione di "scramble" era il 31° CRAM di Jacotenente. Il comando aeroporto dipendeva dal comando della 3ª Regione Aerea. Ufficiali responsabili all'epoca dei fatti erano: 1) colonnello Brancaleoni Cherubino, comandante fino al 01.09.80; 2) colonnello Ferracuti Sandro, in affiancamento dal 1° luglio e comandante dal 2.09.80; 3) tenente colonnello Celegato Franco, vice comandante; 4) tenente colonnello Fatone Mario, comandante 156° Cacciabombardieri; 5) tenente colonnello Carlon Pier Sandro, comandante 12° Caccia intercettori.

Presso il sito sono stati eseguiti otto sequestri, cinque esibizioni, tre richieste con missiva e sono stati escussi venti testimoni. Tutta questa complessa attività ha dato purtroppo risultati minimi sia per il mancato rinvenimento della documentazione di maggior rilievo sia per i difetti di memoria del personale.

Questa, unitamente alle basi di Cameri, Rimini e Trapani-Birgi, il 27.06.80 doveva assicurare il servizio di allarme.

Il suo comandante generale Brancaleoni Cherubino, ha dichiarato che la sera del disastro aereo, presso quella base erano presenti due F4 Phantom della Repubblica Federale di Germania, non sapendo però indicarne nè la provenienza nè la destinazione. L'ufficiale ha altresì dichiarato che l'aeroporto è esclusivamente "nazionale", anche se sede di due gruppi di volo (intercettori e cacciabombardieri) assegnati alla NATO. La base era quindi anche usata da velivoli dell'Alleanza, in particolare da quelli diretti o provenienti dalla Grecia e Turchia. L'attività della base ha avuto termine rispettivamente alle ore 13.00 per il 156° Gruppo Cacciabombardieri, alle ore 13.20 per il 12° Gruppo Intercettori. Un velivolo MB326 a getto non armato e da collegamento dell'AM, è atterrato alle ore 20.50 locali.

Il personale della base sull'incidente del DC9 non ha alcun particolare ricordo. Il sito è stato interessato anche ai fatti relativi alla caduta del MiG 23. Di tale materia più oltre.

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