8. Napoli-Capodichino.

L'aeroporto di Napoli-Capodichino, è stato coinvolto - almeno così è apparso per lungo tempo - solo marginalmente nei fatti in processo.

Essendo emerse indicazioni su possibili atterraggi e decolli da tale aeroporto di velivoli stranieri, in particolare statunitensi, fu emesso un decreto di sequestro relativo ai piani di volo, strips e documentazione connessa relativa, eseguito in data 07.11.94. L'esito fu però negativo così come risulta dalle dichiarazioni rese dal colonnello Clemente Aniello, comandante dell'aeroporto, che ha escluso che detta documentazione fosse nella sua disponibilità.

In data 30.11.94 il tenente colonnello Pascucci ed il pari grado Santaniello membri della Commissione nominata alcuni giorni dopo l'esecuzione di detto decreto dal comandante Clemente con il compito di effettuare una ricerca più accurata della documentazione oggetto del decreto sopra menzionato, consegnarono al comandante quattro bobine con la data del 27.06.80, che furono poi fatte recapitare all'AG tramite personale della locale Stazione CC.. Le predette bobine relative a comunicazioni del 27 giugno 80 furono sottoposte a perizia di trascrizione. Vi erano registrate comunicazioni telefoniche da e per l'aeroporto di Napoli-Capodichino.

Tra cui degna di nota è la telefonata registrata alle ore 20.51 nella quale un uomo qualificatosi come capitano dei Carabinieri chiede notizie su un aereo "che, pare, non sia arrivato a destinazione"; l'interlocutore di Napoli riferisce che probabilmente è caduto nelle vicinanze dell'Elba e che dovrebbe trattarsi di un piccolo aereo da turismo con quattro persone a bordo. Alle successive ore 20.55 in un'altra telefonata, sempre del capitano dei CC., il quale precisa, e riferisce che "c'è un casino per un aereo dell'ATI che partiva da Bologna e andava a Palermo". Precisa inoltre che le notizie del mancato arrivo dell'aereo a Palermo gli sono state date dal Gruppo Carabinieri di quel capoluogo siciliano.

Il capitano dei CC., identificato per Esposito Ciro, nel 1980 comandante della Compagnia CC. presso l'aeroporto di Napoli-Capodichino, veniva escusso e dichiarava che la sera del 27.06.80 fece quella telefonata perché interpellato dal comandante del Gruppo di Palermo che chiedeva notizie dell'aereo caduto, secondo Palermo, nei pressi di Napoli (v. esame Esposito Ciro, GI 28.07.95).

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