5.8. La morte di Finetti Giovan Battista,
già sindaco di Grosseto.

In data 23.01.83 perdeva la vita in un incidente stradale Finetti Giovan Battista, sindaco di Grosseto nel 1980. Secondo alcune testimonianze costui era venuto a conoscenza, da ambienti aeronautici, che la sera del 27.06.80 dalla base di Grosseto erano decollati due caccia italiani per abbattere un aereo di nazionalità libica, e che il DC9 sarebbe stato colpito, da un missile a testata termica, in quanto l'aereo libico avrebbe usato come schermo il DC9.

Nel giugno 88 veniva escusso Di Rienzo Carlo, giornalista del "Tirreno". Lo stesso riferiva che durante il mese di luglio 81, mentre si trovava nella redazione grossetana del detto giornale, entrò un ufficiale dell'AM per avere un colloquio con il capo redattore Bottinelli. Dato che l'ambiente era unico il Di Rienzo poté ascoltare la conversazione tra i due. L'oggetto della conversazione era la tragedia di Ustica, e si disse che il DC9 era stato abbattuto da un missile. L'ufficiale riferì in particolare al Bottinelli che vi era stato un allarme determinato dall'invasione dello spazio aereo da parte di un velivolo sconosciuto. Dalla base di Grosseto si erano levati degli intercettori che avevano raggiunto l'aereo non identificato e dopo aver tentato di mettersi in contatto con esso, avevano in un primo tempo sparato, e successivamente lanciato dei missili. L'aereo sconosciuto, che a dire dell'ufficiale sarebbe stato di nazionalità libica, per sfuggire ai caccia inseguitori, effettuò una manovra in modo da inserirsi sulla rotta del DC9; ed in conseguenza l'aereo civile sarebbe stato colpito dal missile lanciato dagli intercettori per colpire il velivolo sconosciuto. Il Di Rienzo riferì di essere rimasto colpito dalla vicenda e propose al Bottinelli di preparare un articolo sull'argomento, ma quest'ultimo minimizzò il fatto dicendo che la vicenda era nota a tutti. (v. esame Di Rienzo Carlo, GI 07.06.88).

Bottinelli Claudio, dopo aver preso atto della dichiarazione del Di Rienzo ha riferito di non escludere di aver avuto nell'81 colloqui con personale dell'AM. Lo stesso precisava che a Grosseto all'epoca circolava voce sull'abbattimento del DC9 Itavia. Voce che gli era stata riferita dall'allora sindaco di Grosseto, poi deceduto, che l'aveva raccolta da ambienti aeronautici. Questi gli aveva riferito che il DC9 era stato colpito nel corso di un intervento di due caccia italiani decollati dalla base di Grosseto, che avevano ricevuto l'ordine di abbattere un aereo di nazionalità libica. Il DC9 sarebbe stato colpito, nell'occasione da un missile a testata termica, in quanto l'aereo libico avrebbe usato come schermo il DC9 (v. esame Bottinelli Claudio, GI 21.06.88).

A seguito delle dichiarazioni dei due giornalisti in data 08.08.88 veniva emesso un decreto di acquisizione presso l'aeroporto militare di Grosseto del registro dei voli avvenuti il giorno 27.06.80, e dell'ordine di servizio del personale addetto al radar e alla torre di controllo.

Venivano così acquisite fotocopie dei registri di volo relativi al mese di giugno 80 del 9° e 20° Gruppo di volo e un elenco del personale in forza alla sezione traffico aereo del mese di giugno 80. Il tenente colonnello Fabrizio Draghi, capo Ufficio Operazioni dichiarava che il giorno 27.06.80 nessun velivolo dello Stormo era stato impegnato in esercitazione nazionale o Nato e che i velivoli da addestramento del 20° Gruppo normalmente non volavano con armamento reale. (v. dichiarazione Draghi Fabrizio, verbale acquisizione Nucleo PG CC. del 12.08.88)

Nel 92 sono stati disposti accertamenti per verificare se dopo la morte del sindaco Finetti i congiunti fossero in possesso di documentazione connessa all'evento di Ustica, o di qualche informazione ad esso riconducibile. In data 05.03.92 veniva escussa tale Rossi Annunziatina, impiegata presso l'agenzia viaggi "Across", per sapere se avesse, a suo tempo, ricevuto delle confidenze relative al disastro aviatorio di Ustica, da parte del Finetti prima della sua morte avvenuta nel gennaio 83. Costei riferiva che il predetto non le aveva mai accennato alcunchè al riguardo. Lo stesso nell'ultimo periodo prima della morte appariva fortemente provato; tuttavia ella riteneva che le ragioni di ciò fossero riconducibili alla sua attività politica, essendosi dimesso alcuni mesi prima dalla carica di sindaco di Grosseto, per divergenze con il proprio partito sulla linea politica. La Rossi affermava che l'incidente che aveva causato la morte del Finetti, per le sue modalità e circostanze, era sicuramente di natura accidentale. Interpellata circa il possesso di documenti o scritti del Finetti, la predetta riferiva che, dopo la morte dello stesso, l'appartamento che questi occupava era stato visitato dalla moglie Perin Marta, la quale aveva prelevato tutto quanto ivi contenuto. La Rossi riferiva di custodire ancora la borsa contenente alcuni documenti, che il Finetti aveva la sera dell'incidente. Tale borsa veniva consegnata a personale della Digos di Grosseto, che ne esaminava il contenuto, appurando che si trattava di documenti attinenti all'attività politica del Finetti, fotocopie di articoli concernenti la storia del PCI, nonchè due copie del quotidiano l'"Unità" del 28.11.82 e 23.01.83 con allegata un copia di "Rinascita" del 21.01.83.

Da queste indagini non emergeva nulla di pertinente per l'inchiesta. Nella stessa giornata venivano escussi anche Perin Marta e Finetti Alessio, rispettivamente coniuge e figlio del Finetti. Costoro riferivano di non essere a conoscenza di alcun particolare concernente l'inchiesta di Ustica; ritenevano inoltre che l'incidente stradale occorso al congiunto fosse certamente di natura accidentale. Sulla documentazione conservata presso l'abitazione occupata dal Finetti, la Perin dichiarava di averla completamente distrutta. L'incidente stradale che aveva cagionato la morte del Finetti presentava tutte le caratteristiche di un evento casuale - il Finetti era stato investito da un motociclo condotto da un ragazzo, mentre stava raggiungendo una tabaccheria sita sul bordo della statale ad Istia d'Ombrone. Anche questo evento non può assolutamente rientrare nell'elenco delle morti strane.

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