3.9. Le indagini sulla cd. "attività sconosciuta".

Con il sequestro presso la RIV di Roma si acquisiva anche altro fascicolo dal titolo "Attività aerea sconosciuta". Dagli atti in esso contenuti emergevano fatti di rilevante interesse; in poco più di sei mesi ben undici episodi di "attività aerea sconosciuta"; di essi ben otto concernenti spazi sul Tirreno. Il 6 marzo 80 il comandante del volo BM 1337 tratta Catania - Linate, segnalava di avere incrociato, alle ore 07.25Z un velivolo militare in rotta opposta ed a livello superiore. Il velivolo probabilmente non era italiano in quanto aveva due code. La RIV informava che per quel giorno era in atto nella FIR di Roma intensa attività aerea in VFR fuori dagli spazi controllati (Notam 1a classe 1858 del 28.02.80). L'8 marzo 80 il comandante del volo AZ122 tratta Fiumicino-Punta Raisi comunicava che alle 19.30Z, mentre iniziava la discesa, aveva notato due velivoli che attraversavano la rotta dell'aereo. La RIV informava che il traffico aereo segnalato era sconosciuto a Roma ACC e che per la stessa giornata era in atto nella FIR di Roma una intensa attività militare VFR fuori spazi aerei controllati (Notam 1a classe A858 del 28.2.80). Il 12 marzo 80 il comandante di un elicottero dei Carabinieri segnalava l'avvistamento di due aerei di colore chiaro, sconosciuti all'ente di controllo del Traffico Aereo, che avevano attraversato il settore di avvicinamento e decollo dell'aeroporto di Punta Raisi. Nella medesima giornata venivano segnalati dal 35° CRAM numerosi aeromobili non identificati operanti in VFR e non in contatto radio. La RIV informava che il giorno 12 marzo erano pervenuti a Roma ACC tre piani di volo di aviogetti della U.S. Navy tipo A6 e A7, basati su portaerei. Il 23 marzo un jet di colore bianco di nazionalità sconosciuta alle ore 09.45Z simulava atterraggio presso l'aeroporto di Punta Raisi per poi allontanarsi. La RIV informava che in quella giornata si erano alzati in volo aviogetti della U.S. Navy dall'aeroporto di Sigonella del tipo A7 che avevano effettuato percorsi Sicily 3 e Sicily 1, ed aviogetti tipo F4 e B3A che avevano effettuato voli operativi con percorsi non specificati. Il 16 giugno 80 il comandante del volo IH 779 tratta Bergamo - Roma segnalava una near collision verificatasi alle ore 17.56Z con due aerei militari F104. La RIV informava che il disservizio era stato provocato da un coordinamento non accurato effettuato a voce tra l'assistente UNR ed il controllore radar del settore NES e da una errata valutazione della situazione da parte di quest'ultimo il quale interveniva tardivamente sul volo civile.

Il 7 luglio 80 la RIV segnalava all'ITAV ed alla 2a Regione Aerea che quello stesso giorno era stata evidenziata una intensa attività aerea militare entro gli spazi aerei controllati ed in particolare sulle aerovie A13 e A15, creando situazioni di grave disagio ai controllori radar. Probabilmente i velivoli segnalati erano quelli partecipanti alla esercitazione aerea segnalata con Notam 1a classe A2760 datato 1.07.80. L'8 luglio il comandante del volo BM185 tratta Fiumicino-Bari segnalava di aver incrociato, alle 11.56Z, un F104, che volava a 20-40 metri al di sopra del suo velivolo. La RIV faceva risalire la causa ad un errore di valutazione del controllore radar. Il 26 agosto 80 il comandante del volo Itavia IH772 tratta Ciampino-Bergamo segnalava, alle ore 18.58Z l'avvistamento di una scia luminosa con traiettoria orizzontale proveniente da Sud-Est. La traccia viaggiava a velocità elevatissima ed arrivata all'altezza del velivolo esplodeva irraggiando intorno detriti incandescenti. Il nucleo della esplosione era di colore rosso fuoco mentre all'intorno appariva un'intensa fiamma color verde. Medesima segnalazione veniva fatta dal comandante del volo HS1146. La RIV comunicava che non era in grado di fornire elementi di valutazioni in merito al fenomeno avvistato.

Il 13 settembre 80 il comandante dell'aeromobile ATI BM313 tratta Fiumicino-Trapani segnalava un incrocio alle ore 12.20Z con un bireattore mimetizzato con ala a delta viaggiante a quota di 3500/4000 piedi inferiore. La RIV informava che non era stato possibile identificare l'aeromobile e che comunque in quella giornata era in atto una esercitazione nella FIR di Roma con attività militare aerea della US Navy. Il 15 settembre 80 il comandante del volo AZ167 tratta Palermo-Fiumicino, mentre si trovava in avvicinamento al radiofaro di Pomigliano segnalava, alle ore 09.49Z, l'avvistamento di un oggetto velocissimo "simile ad un missile" in rotta opposta e di poco più alta. La RIV comunicava che dalle indagini attivate al momento non emergevano elementi utili alla identificazione dell'oggetto segnalato. Il 20 settembre 80, il comandante del volo AZ6379 tratta Tel Aviv - Fiumicino segnalava, alle ore 22.48Z, di aver avvistato una luce fortissima ad una quota stimata tra i 20 ed i 25000 piedi sulle montagne dell'Albania. L'avvistamento era avvenuto nel tratto di rotta tra il punto TIGRA e Brindisi/VOR. Dalla lettura dello stralcio delle comunicazioni intercorse tra l'aeromobile e Ciampino si evinceva che anche un aereo dell'Air France aveva notato e comunicato lo stesso fenomeno.

A richiesta di questo Ufficio l'ITAV comunicava gli esiti delle investigazioni compiute su tali attività sconosciute, esiti minimi come si vedrà. Sull'episodio del 6 marzo quell'Ispettorato nulla aggiungeva, giacchè con ogni probabilità le investigazioni non avevano dato nessun risultato. In quello dell'8 marzo l'ITAV comunicava che gli aeromobili erano rimasti sconosciuti agli enti del Traffico Aereo, ritenendo con "ragionevole certezza" che i velivoli avvistati fossero militari ma per la differenza di quota non si fosse verificato il pericolo di collisione. Su quello del 12 immediatamente successivo l'Ispettorato nulla aggiungeva. Su quello del 23 stesso mese, stesso esito negativo. Così come su quello del 16 giugno. Sull'episodio del 7 luglio sempre esito negativo. Su quello del giorno successivo segnalava che gli aerei partecipanti alla esercitazione facevano parte della US Navy imbarcati su portaerei della 6a Flotta. Sull'episodio del 26 agosto l'Ispettorato nulla aggiungeva. Su quello del 13 settembre nulla di più di quanto già detto. Su quello del 15 seguente l'Ispettorato comunicava che per quei giorni erano stati emessi nove Notam di 1a classe relativi a tiri a fuoco autorizzati dai Comandi della 2a e 3a Regione Aerea. Sull'episodio del 20 settembre l'Ispettorato non era in grado di fornire elementi di valutazione.

Come ben si vede solo per un episodio l'ITAV riusciva a rintracciare documentazione, cioè i Notam che potevano spiegare l'attività sconosciuta. Sugli altri le indagini, se ci sono state, non erano riuscite ad approdare a nulla. Resta che questi episodi dimostrano invece l'esistenza di attività frequenti nel Tirreno di sommo pericolo per la navigazione aerea civile, oltre che di spregio per i Paesi rivieraschi, non conosciute dalle autorità preposte al Traffico e alla Difesa Aerea e che rimarranno tali nonostante le investigazioni successive; meno che in un caso, quello dell'8 luglio, a dieci giorni dal disastro, nel quale si riuscì ad accertare con sicurezza che si trattava di aerei della 6a Flotta in esercitazione.

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