3.3. I velivoli P-3C.

Nella predetta nota Wolfowitz si aggiunge che anche altri tre velivoli P-3C da ricognizione marittima erano decollati dalla base aeronavale di Sigonella ed erano rimasti in volo la sera del 27 giugno 80. Il primo aveva lasciato Sigonella alle ore 14.35 ora locale ed aveva effettuato una missione di routine di 10.5 ore di pattuglia antisommergibili. Al momento della caduta del DC9 Itavia era in volo al Sud della Sicilia, oltre 50 miglia nautiche dal luogo dell'incidente. Il secondo era decollato alle 19.10 ora locale, era rimasto in volo per 48 minuti ed era atterrato approssimativamente un'ora prima del verificarsi della caduta. Il terzo era decollato alle 22.00 ora locale, oltre un'ora dopo l'incidente, ed aveva effettuato una missione di routine di 10.4 ore di pattuglia anti-sommergibili a Sud della Sicilia.

L'estensore della nota così concludeva la nota "riassumendo... devo ribadire che quest'ultimo esame della nostra documentazione indica che i cinque velivoli - e cioè oltre i tre P-3C, il Navy 61206 e il Juliet Mike 169 - sopracitati della Marina degli Stati Uniti erano in volo la sera del 27 giugno 80. Erano tutti aerei da trasporto o da ricognizione". Si afferma qui la distinzione tra queste due categorie e le restanti, più propriamente con funzioni belliche, che però non coincide con la distinzione tra velivoli armati e non armati.

In effetti l'aeroporto di Sigonella era all'epoca, ed è, sede di base NATO e nell'80, come ora, era adibito all'atterraggio ed al decollo di aerei militari italiani, statunitensi e dell'Alleanza Atlantica. Dalla trascrizione delle registrazioni tra diversi siti dell'AM emerge che il 27.06.80, erano in volo velivoli denominati "P/3 Orion", quadrimotori della Lockeed in uso alla Marina americana per il pattugliamento marittimo anti-sommergibile.

In una missiva del 29.11.88, relativa all'attività dei velivoli stranieri il 27.06.80 redatta dalla 3a Regione Aerea ed indirizzata allo SMA - Segreteria particolare S.C.S.M. si pone in evidenza che il CRAM di Marsala, in diversi orari, alle 02.45Z, 14.03Z e 22.10Z aveva avuto un contatto radio/radar con tre velivoli P/3 americani (la cui missione consisteva nell'eseguire un raid chiuso Sigonella-Sigonella) che durante la fase di rientro avevano chiesto assistenza alla navigazione.

Quindi aerei militari, sicuramente armati, in volo all'ora dell'incidente.

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