3.2. La presenza del "Juliet Mike 169".

Sempre dalle trascrizioni delle registrazioni di comunicazioni tra siti dell'Aeronautica Militare è emerso che altro aereo statunitense lascia il territorio italiano a breve distanza di tempo dal disastro. Si tratta del "Jimmy 169", che appare per la prima volta in una conversazione tra Roma-Controllo e Catania ad ore 19.16Z. Catania riferisce di avere Jimmy 1-79 (probabile errore del controllore) per l"accesa" cioè in procinto di decollo. Ad ore 19.24Z Roma chiede a Catania di interpellare il Juliet Mike su una determinata rotta, e via Reggio Bianca 26, Ambra 1, Elba. Nella successiva telefonata ad ore 19.26Z Catania comunica a Roma che il velivolo in questione non accetta la rotta proposta. Al che Roma risponde che in tal caso resta al suolo dal momento che vi è un Itavia che ancora non è atterrato e non si sa dove sia. Ad ore 19.27Z arriva la clearance con l'autorizzazione a Torrejon (e non Torre Jonne come erroneamente trascritto) via Bianca 20, Delta Whishy 23. Ad ore 19.31Z Roma dice di non avere Jimmy 169. Ad ore 19.32Z Roma chiede a Catania qual è il piano mancante e il sito siciliano risponde che è Jimmy 169, che deve andare da Sigonella a Leso (nuovo errore nella trascrizione) cioè Lima Echo Tango Oscar - che è la sigla dell'aeroporto spagnolo di Torrejon, dove è situata una base statunitense; nde - con dettagli sul livello, lo stimato e la rotta.

Ad ore 19.39Z Catania comunica che quel velivolo è decollato ai 35' e si troverà a Palermo ai 55'. Seguono contatti diretti tra Roma-Controllo e il velivolo, principalmente per determinare il livello del volo. Questo Juliet Mike 169 in conclusione è un velivolo che chiede di decollare senza un piano di volo e pretende di ottenere la clearance solo dopo alcune questioni sulla rotta. Di questo velivolo si fa menzione nel registro dell'IC di Marsala.

Richieste notizie su di esso con la medesima rogatoria agli Stati Uniti che per il Navy 61206, con la stessa risposta il Sottosegretario Wolfowitz ha riferito che il velivolo con il contrassegno JM169 "era quasi certamente un CT-39 Sabreliner commercializzato sul mercato, aereo da trasporto assegnato al Fleet Support Logistic Squadron (VR-24), che, secondo la documentazione della Marina degli Stati Uniti, iniziò il volo alle 19.35 ora locale anzichè alle 19.30Z e rimase in volo per 4,1 ore". La Difesa americana si preoccupava inoltre di specificare che quel velivolo non era mai stato modificato per portare armi e che, essendo da trasporto, non poteva essere armato. Sottolineava inoltre che il numero d'identificazione del velivolo, cioè nr.159362, era ancora in dotazione al VR-24 di Sigonella che continuava ad usare il segnale di chiamata Juliet Mike. La nota del Sottosegretario americano concludeva: "il piano di volo è stato distrutto molto tempo fa, per normali procedure militari".

Certo potrebbe apparire contraddizione tra le due versioni. Mentre la prima individua questo JM169 come velivolo militare da trasporto diretto a Torrejon (Spagna), la seconda lo descrive come velivolo di base a Sigonella che, decollato alle ore 19.35, rimane in volo per circa quattro ore. A proposito di entrambe le versioni, a prescindere dal contrasto rilevato, appare comunque strano che la traccia in questione non risulti individuata dai siti radar di Siracusa, Marsala e Licola.

Al fine di acquisire elementi che potessero chiarire i dubbi sull'effettiva attività volativa dell'aereo è stata svolta istruttoria sulla base USA di Sigonella, sede del 41° Stormo dell'AM. Istruttoria che, tuttavia, non ha consentito l'acquisizione di ulteriori informazioni sulla missione eseguita quella sera dal velivolo da trasporto statunitense, giacchè l'ufficiale italiano interpellato non risponde, stimando la materia coperta da segreto militare. (v. rapporto DCPP, 04.12.91).

Nonostante la distinzione che viene posta dalle autorità statunitensi tra velivoli armati e quelli disarmati, resta che altra attività militare, da base in Italia verso la Spagna, viene posta in essere a brevissima distanza dal disastro da aereo la cui partenza appare non programmata, perchè senza piano di volo; urgente perchè con richiesta di clearance immediata; che tocca aree del basso Tirreno nelle quali si presumeva fosse precipitato il velivolo.

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