2.1.4. Le indagini sulla presenza della Saratoga
nel porto di Napoli. I registri della
Capitaneria di porto di Napoli.

E' ora opportuno continuare nella elencazione delle indagini compiute sulla presenza della Saratoga a Napoli, e su quelle dei suoi arrivi e partenze in quel periodo. Queste indagini hanno preso le mosse dalle dichiarazioni del suo comandante, secondo cui l'unità sarebbe arrivata a Napoli quel 27 giugno e ne sarebbe partita la sera stessa o l'indomani, 28 giugno, per l'esercitazione già specificata, e si sono perciò dirette sui registri di quel porto e i documenti di bordo della nave.

A seguito di richiesta di questo Ufficio la Capitaneria di porto riferiva che la Saratoga era giunta in rada il 23 giugno 80, si era ormeggiata alla fonda sul punto X2-197 faro del molo S. Vincenzo ed era ripartita il 25 luglio 80. A seguito di nuova richiesta, determinata da notizie di stampa secondo cui nella settimana precedente l'evento era stato attraccato nel porto di Napoli il sommergibile nucleare Spadefish, sempre della Marina degli Stati Uniti - si tratta di quel sommergibile che appare a La Maddalena il 27 giugno 80, secondo l'elenco delle unità della 6ª Flotta nel Mediterraneo fornito dalla Marina Militare - emergeva da notizie fornite dal Dipartimento in Capo della Marina Militare di Napoli che la portaerei in questione era giunta a Napoli il 23 giugno 80, era rimasta ormeggiata alla fonda in rada sul punto X2-197 faro del molo S. Vincenzo, sino a che non ne era ripartita il 7 luglio 80.

Ordinata l'esibizione dei registri di entrata e di uscita delle navi in e dal porto e della documentazione connessa, presso la Capitaneria di porto, s'acquisiva il cd. brogliaccio della Capitaneria. Dall'esame di questi documenti emerge una serie di circostanze difficilmente spiegabili a meno di non ricorrere a una sciattezza ai limiti dell'illecito nei compilatori di quel brogliaccio.

La Saratoga nella versione precedente all'annotazione che si vedrà, apposta a undici anni di distanza, risulta prevista in arrivo alle ore 06.30 del 23 giugno 80, seguita a 15 minuti di distanza dalla Dahlgren. Risulta nuovamente in arrivo, senza essere mai partita, il 18 luglio 80, ora prevista le 09.00 del mattino, ora effettiva d'ormeggio 09.30, insieme alla Stump. Risulta poi in partenza il 25 luglio 80 alle ore 07.00, seguita a breve distanza dalla Dale e dalla Stump.

Sul foglio relativo alle partenze del 1° luglio 80, martedì - questa è l'aggiunta cui s'accennava - sotto una annotazione "S.O." nella finca dell'ora prevista di partenza, e quindi "Saratoga USN mare" cassata e in uno spazio lasciato in bianco tra questa annotazione e notizie relative ai rimorchiatori altra annotazione ad inchiostro rosso "la partenza dell'unità fu rinviata al 7.07.80. Notizia fornita il 27.07.91 dal comandante Perillo di Maridipart Napoli e in pari data annotata sul registro" con firma illeggibile. Sul foglio delle partenze del 7 luglio 80 lunedì in uno spazio lasciato in bianco tra la penultima annotazione relativa alla nave "Marseille" partita alle 23.50 e l'ultima relativa alla Dahlgren, che era entrata con la Saratoga, partita alle 08.30 del mattino, la seguente annotazione con grafia apparentemente identica a quella del 1° luglio 80 "S.O. PA W Saratoga USN - mare (notizia fornita dal c/te Perillo di Maridipart Napoli in data 27.07.91 ed in pari data annotata sul registro)" cui segue la solita firma illeggibile.

Anche ad ammettere solo una serie di errori e di sciatterie, non si comprende per quali ragioni la partenza della Dahlgren sia stata annotata in fondo alla pagina pur essendo avvenuta di prima mattina, e lasciando dieci righe in bianco, nè si comprende perchè non sia stata riportata anche la partenza della compagna, cioè della Saratoga, con cui era pure entrata in porto. A meno che non s'ammetta che la partenza o le uscite della Saratoga, essendo ancorata in rada e non avendo bisogno di rimorchiatori, potessero non essere "percepite" dalle autorità portuali. Di talché solo dalla memoria della documentazione militare, cui le unità da guerra statunitensi notificavano le partenze, si son potuti ricostruire i movimenti di quella portaerei. E in effetti da questa documentazione emerge quanto segue. Da una nota del Comando in Capo del Dipartimento Militare Marittimo del Basso Tirreno ovvero Maridipart Napoli, datata 02.06.80, per la Prefettura di Napoli ed altri indirizzi, risulta che la Saratoga effettuerà visita operativa a Napoli dal 1° all'11 giugno e dal 23 giugno al 1° luglio 80. Dal prospetto delle presenze in porto della portaerei appare, nel mese di giugno, ormeggiata al posto X2 dal 1° all'11 giugno e quindi dal 23 giugno al 30 dello stesso mese; nella finca delle note "1° luglio" corretto in "7 luglio". Dal prospetto relativo al mese di luglio appare, sempre ormeggiata al posto X2 dal 1° al 7 luglio e quindi dal 18 al 25 stesso mese. Da un telex del 27 giugno 80 dal SOPA, ovvero dal Senior Officer Present in Area, a Maridipart, messaggio non classificato e con oggetto "gun salutes", si apprende di una richiesta per la Saratoga di sparare 21 colpi di cannone il 4 luglio per la celebrazione della festa nazionale, e che quindi quella nave non partirà più il primo, ma quanto meno resterà fino alla festa dell'Indipendenza. Il messaggio sembra essere stato ricevuto alle 22.30.

Ascoltati i responsabili della Capitaneria e di Maridipart, così hanno risposto. Scarpati, capo della Sezione Tecnica della Capitaneria, dichiara che la nota del 2 luglio 91, quella secondo cui la Saratoga era entrata il 23 giugno ed uscita il 7 luglio 80, era stata redatta sulla base della consultazione di un brogliaccio. La Capitaneria di porto non ha la possibilità di seguire i movimenti delle navi in rada, che peraltro non pagano alcun diritto, siano essi mercantili o militari, giacchè non fruiscono di servizi del porto. Porto che non ha più una stazione segnali, esistita fino al 70 a Forte Ovo e gestita dalla Marina Militare. Le annotazioni a penna biro rossa sui movimenti della Saratoga erano state redatte dopo che alcuni giornalisti avevano chiesto notizie alla Capitaneria sulla presenza di quella portaerei a Napoli nel periodo del disastro di Ustica. E furono compilate sulla base dei dati forniti dal capitano Perillo di Maridipart (v. esame Scarpati Ubaldo, GI 13.12.92).

Costui, all'epoca capo dell'Ufficio Operazioni del Dipartimento, conferma le dichiarazioni di Scarpati, specificando di aver tratto i dati forniti alla Capitaneria dalla messaggistica relativa alle comunicazioni di arrivi e partenze di unità militari. Aggiunge che neanche il Dipartimento è in grado di controllare i movimenti delle navi in rada, non avendo punti di osservazione, cosicché è possibile per una nave alla fonda allontanarsi per un arco di tempo notturno, ed anche diurno, senza che i suoi movimenti siano avvistati. Conferma che la Saratoga avrebbe dovuto inizialmente fermarsi, a seguito dell'ingresso in porto del 23 giugno, sino al 1° luglio, ma che con messaggio di SOPA di Bagnoli del 27 giugno, la permanenza fu prorogata giacchè vi si chiede l'autorizzazione alle salve di saluto per la festa dell'Indipendenza. Specifica che il messaggio in partenza alle 18.15 fu da loro ricevuto alle 22.30. In effetti sul gruppo data orario del modulo si legge P 27 16 13Z Jun 80, che potrebbe corrispondere alle 18.15 in ora locale. Non si capisce però come debba intercorrere tanto tempo dalla trasmissione alla ricezione, nè si capisce perchè l'ora della trasmissione sia in zulu mentre quella della ricezione sia in bravo. Specifica altresì che l'autorizzazione ai "gun salutes" fu concessa il 30 successivo cioè il giorno stesso in cui arrivò dal SOPA altro messaggio con il quale si precisava che la partenza della Saratoga sarebbe avvenuta il 7 luglio immediatamente successivo. Specifica infine che il sistema di rilevazione da Castel dell'Ovo per le unità militari in arrivo e in partenza ha funzionato sino al 75, e che oggi non esiste alcun sistema radar che controlli i movimenti delle navi in rada (v. esame Perillo Francesco, GI 13.11.92).

Cerino della Capitaneria precisa che le navi militari non comunicano con la Capitaneria di porto, hanno dei posti prestabiliti in rada ed il programma per le assegnazioni di questi posti è fissato da Maridipart. Conferma che la Capitaneria di porto non ha alcun punto di osservazione sulla rada e che gli allontanamenti dalla rada non sono comunicati alla Capitaneria. Con memoria scritta allegata al verbale aggiunge che presso ogni ufficio di porto è tenuto un registro conforme a modello approvato dal Ministero della Marina Mercantile, nel quale sono annotati i dati relativi alla partenza e all'arrivo delle navi commerciali e da pesca. Le navi militari non devono essere iscritte nel detto registro. Premesso che a Napoli esiste un ente, l'Alto Comando Militare Marittimo che sovrintende a tutta la disciplina concernente l'organizzazione delle navi militari, la Capitaneria per fini pratici tiene un cd. brogliaccio di lavoro che ha valore puramente fattuale. In tale brogliaccio si annotano prevalentemente tutte quelle informazioni che pervengono e possono interessare il traffico mercantile e le problematiche connesse (previsioni di arrivi e partenze, posti di ormeggio assegnati, piloti, rimorchiatori utilizzati, scioperi in porto, gru inefficienti, banchine ai lavori, ecc.) a futura memoria.

Per quanto concerne le navi militari, quando sono destinate ad entrare in porto, trovano anch'esse collocazione in detto brogliaccio solo per la parte che ha collegamento per gli aspetti gestionali mercantili, come il posto di ormeggio, assegnato in porto, e l'utilizzazione di servizi portuali (piloti, ormeggiatori, rimorchiatori, ecc.). In linea di massima la procedura che si seguiva, e tuttora si segue, all'arrivo di una nave militare americana è la seguente. Per le navi destinate in banchina, cioè ad occupare un posto di ormeggio all'interno del porto, era presentata una richiesta formale del NSA, nella quale si indicava l'ormeggio preferito, il numero dei rimorchiatori richiesti in assistenza alla manovra, eventualmente il pilota, gli ormeggiatori. Per le navi destinate a restare in porto non veniva formalizzata alcuna richiesta, ma perveniva alla Capitaneria, per conoscenza, una semplice informativa tramite Maridipart di Napoli a mezzo messaggio diretto a più enti. Tale messaggio, in linea di massima, era portato all'attenzione del capo della Sezione Tecnica e quindi dell'impiegato addetto agli accosti per pura cognizione e annotazione sul brogliaccio. La notizia, non comportando alcuna incombenza, rivestiva, asserisce sempre Cerino, carattere puramente informativo.

L'annotazione in rosso sul brogliaccio era stata fatta a seguito di un servizio giornalistico apparso su un quotidiano ed era stata compilata sulla base di notizie richieste a Maridipart di Napoli. Secondo questo ente la Saratoga era in quel periodo di tempo arrivata a Napoli il 28.05.80 e partita l'11.06.80; arrivata il 23.06.80 e partita il 7.07.80, arrivata il 18.07.80 e partita il 25.07.80. Ciò accertato ed in considerazione del fatto che il brogliaccio era ancora agli atti della Capitaneria, s'era ritenuto di annotare, anche se a distanza di undici anni, quelle risultanze. La persona che aveva firmato le annotazioni era il tenente di vascello Vezzi Raffaele, in servizio presso la Sezione Tecnica della Capitaneria (v. esame Cerino Francesco, GI 13.11.92).

Escusso Vezzi riconosce come di suo pugno la grafia delle annotazioni ed ammette che furono redatte a seguito di richieste di notizie da parte di giornalisti e di informazioni di Maridipart di Napoli (v. esame Vezzi Raffaele, GI 13.11.92).

Dietro