11. Le risposte USA.

11.1. Cincusnaveur.

La cosiddetta vicenda Cincusnaveur è quella che concerne il noto telex datato 3 luglio 80 originato dall'omonimo ente, ovvero il Comando in Capo della Marina Statunitense per l'Europa, e indirizzato all'USDAO di Roma e, sia direttamente che per conoscenza, ad altri enti; telex con il quale si comunica che nella zona dell'incidente, il 27 giugno 80, non erano presenti né navi né aerei americani; pervenuto in fotocopia allo SMA. Su di essa non si è riusciti a far piena luce, nonostante l'impegno profuso, né al riguardo delle modalità che del periodo - luglio o dicembre 80 - di ricezione del telex, da parte di detto Stato Maggiore. E ciò per la palese reticenza resa sia in sede di esame testimoniale che nel corso degli interrogatori dai principali personaggi di questa inchiesta, da Ferri, da Melillo e da Tascio.

Come già s'è detto, il contenuto del messaggio è pervenuto agli atti, per copia conforme, con la nota del 23 dicembre 80 a firma del generale Tascio. Sia nel messaggio che nella lettera di trasmissione non viene indicato il periodo - mese e anno- in cui è stato originato il documento né il tempo in cui esso è stato trasmesso o ricevuto dall'Aeronautica. Dalla copia conforme, predisposta dal 3° Reparto e firmata da Melillo, si desumeva soltanto il gruppo data orario - 031627Z -, il mittente ovvero detto Cincusnaveur e uno dei destinatari cioè l'Ambasciata USA a Roma, e non gli altri destinatari perchè omessi, che comunque enti e comandi militari americani.

Dato certo e incontrovertibile è che il 3 luglio 80 Cincusnaveur, dopo aver ricevuto le notizie dalla 6a Flotta con telex delle ore 14.14Z, origina alle ore 16.27Z un documento in cui si attesta che nella zona dell'incidente non v'erano nè navi né aerei americani. Il documento viene trasmesso da Londra alle 16.43Z del 3 luglio ai vari comandi ed enti americani distaccati in Europa. Non v'è, in indirizzo, alcun ente o comando militare italiano.

Lo SMA, a specifica richiesta di quest'Ufficio, riferisce in data 9 gennaio 92 che presso di esso non esiste l'originale del messaggio in questione, perché lo SMA non appare tra gli enti destinatari, precisando che dagli atti non è emersa alcuna documentazione che indichi attraverso quali canali ed a seguito di quali richieste il 3° Reparto fosse venuto in possesso della copia del telex in argomento.

Gli imputati Ferri e Melillo hanno affermato che il messaggio è pervenuto allo Stato Maggiore quello stesso 3 luglio 80. Melillo, in particolare, precisa che non è stato lui né personale del suo Reparto a richiedere il documento; per ragioni di competenza avrebbe dovuto essere il 2° Reparto. Tascio, invece, esclude di aver ricevuto il documento nel luglio 80, ma solo la sua copia conforme nel dicembre 80, trasmessa dal Sottocapo al 2° Reparto.

Altro dato incontrovertibile è quello del rinvenimento agli atti del 3° Reparto delle copie di entrambi i messaggi originati quel 3 luglio; quello da Cincusnaveur alle ore 16.27Z e l'altro della 6a Flotta alle ore 14.14Z. Non risultano, però, annotazioni dell'arrivo dei documenti sui registri di protocollo né dello Stato Maggiore né dei Reparti competenti, cioè il 2° e il 3°. Così come non risultano annotazioni o appunti che attestino la ricezione dei due telex. Anche in questo caso Melillo ha dichiarato che entrambi i messaggi erano stati da lui ricevuti il 3 luglio 80. Come s'è detto in altri capitoli, già s'è dimostrato come lo Stato Maggiore non sia venuto in possesso del telex delle ore 16.27Z del 3 luglio quel giorno stesso, né nei giorni immediatamente successivi, né tanto meno dell'altro telex delle ore 14.14Z della 6a Flotta. Questo secondo messaggio è stato richiesto esplicitamente da Melillo all'Addetto Biankino il 18 dicembre 80, così come risulta provato nell'annotazione scritta nell'agenda di Melillo, sequestrata nel corso della perquisizione domiciliare del settembre 95.

Le false asserzioni sia di Ferri che di Melillo, cioè di aver ricevuto il telex da Cincusnaveur il 3 luglio e non dopo quella data, possono essere correlate con la circostanza che proprio l'8 luglio 80 il Ministro della Difesa, Lagorio, riferisce in Parlamento che non vi erano né aerei né navi della NATO nella zona e al momento dell'incidente. In realtà quelle notizie lo Stato Maggiore le aveva ricevute dal generale Bagatti, rappresentante italiano presso la NATO di Bagnoli; ma esse concernevano le attività di velivoli della NATO schierati nel territorio nazionale, e non si riferivano assolutamente a velivoli e navi della 6a Flotta, né ad altri mezzi statunitensi. Melillo, altresì, ha dichiarato che il contenuto del messaggio di Cincusnaveur era stato riportato anche da un comunicato stampa dallo SPI - Servizio Pubblica Informazione del Ministero Difesa. A prescindere dal fatto che non è stato rinvenuto alcun comunicato stampa dello SPI sulle circostanze in questione nel luglio 80, è risultato invece che un comunicato dello SPI su questa notizia era stato diramato solo il 16 aprile 82; anche perché il Ministero della Difesa prima del 20 dicembre 80 non aveva mai ricevuto il telex di Cincusnaveur, come attestato anche dal tenente colonnello Argiolas - in una sua nota manoscritta del 28 luglio 80 sollecitata da Melillo per rispondere ad interrogazione parlamentare - nella quale afferma che lo SPI non aveva ricevuto alcuna comunicazione ufficiale sull'argomento da parte della NATO o di altri Paesi. E' risultato invece un comunicato dell'Ambasciata USA riportato dall'Ansa il 3 luglio 80 alle ore 12.28 locali, cioè alcune ore prima che la stessa Ambasciata ricevesse i messaggi della 6a Flotta ad ore 16.14 locali, e di Cincusnaveur ore 18.27 locali; comunicato nel quale si sostiene che navi e aerei americani non erano stati presenti nell'ultimo periodo del mese di giugno nella zona dove era avvenuto l'incidente, così come era stato assicurato dai comandi militari americani operanti in Italia in sede NATO. Appare quindi evidente come le notizie riportate nei due telex in questione non siano mai state riportate dalla stampa.

La falsa asserzione di Tascio, cioè l'affermazione di non esser venuti, né lui in persona né il suo Reparto, in possesso della copia del telex di Cincusnaveur, quel 3 luglio o nei giorni immediatamente successivi, può correlarsi con l'intento di nascondere la partecipazione dello stesso Tascio o di altro personale del SIOS ai lavori del cosiddetto Working Group, che come già detto fu costituito all'Ambasciata americana la mattina del 28 giugno 80.

Il 17 dicembre 80 Melillo prepara in bozza nella sua agenda la minuta di una lettera per rispondere alle varie accuse lanciate dalla stampa nei confronti dell'Aeronautica. Tra l'altro annota "come dichiarato da Autorità NATO nessun velivolo NATO era coinvolto con l'incidente". Il 20 dicembre 80, quando predispone la lettera ufficiale che poi firma il Sottocapo - generale Ferri -, scrive Cincusnaveur e non Autorità NATO. Appare evidente che Melillo il 17 dicembre non conosce chi è l'ente originatore del telex del 3 luglio 80 e, dovendo preparare una lettera ufficiale per il Ministero della Difesa, e sostenere le notizie con documentazione certa, richiede a Biankino, il 18 dicembre 80, informazioni che questi dapprima fornisce telefonicamente e poi con l'invio dei messaggi sia della 6a Flotta che di Cincusnaveur. Nessuno degli imputati, in particolare Melillo, ha spiegato perché alle lettere del 20 e del 23 dicembre 80 siano state allegate le copie conformi del messaggio di Cincusnaveur, predisposte e firmate dallo stesso Melillo, mancanti, come già detto, di dati importanti, e di cui una, quella inviata al 2° Reparto, addirittura con la data manoscritta del 3.12.80 come data di origine del messaggio e non quella reale del 3.07.80. Né si riesce a comprendere perché questa data manoscritta non appaia nella fotocopia inviata dal 2° Reparto al PM Santacroce il 23.12.80, mentre è presente nella copia consegnata dal generale Tascio nel corso dell'esame testimoniale del 24.10.89 a questo GI. Sarebbe stato più logico trasmettere la copia integrale del telex in lingua inglese con tutti i dati, che predisporre una copia conforme, peraltro sempre in lingua inglese quindi non tradotta in italiano, ma priva di alcuni dati importanti che identificavano il messaggio. Singolare la circostanza che nel maggio 81 proprio Melillo trasmetta al Ministero della Difesa - ufficio Contenzioso - la copia originale del messaggio di Cincusnaveur e non quella conforme.

Anche la vicenda delle date manoscritte sul telex di Cincusnaveur dall'Aeronautica è alquanto singolare, se non risibile, giacché sia lo Stato Maggiore che i diretti interessati, ovvero gli imputati Bartolucci, Ferri, Tascio e Melillo hanno fornito più versioni contraddittorie tra loro. Innanzitutto si deve dire che la data manoscritta 3.12.80 appare nella minuta conservata agli atti del 2° Reparto. L'assenza della data nella copia inviata a quest'Ufficio il 23 dicembre 80, dal SIOS, ha due possibili spiegazioni: 1. è stata volutamente nascosta nella fotocopiatura del documento inviato all'AG; 2. non vi era nella copia originale inviata dallo Stato Maggiore al 2° Reparto il 20 dicembre 80, ma è stata apposta da quest'ultimo Reparto dopo la trasmissione al PM. Si deve però ricordare che Melillo attribuisce l'apposizione della data ad un suo distratto collaboratore, mentre Tascio esclude che sia stato il suo Reparto a scrivere quella data. Come si può ben vedere è un vero e proprio scaricabarili, nel quale nessuno riesce a dare una versione plausibile. E' stato invece riscontrato nella copia conforme, originale, custodita agli atti del 3° Reparto che v'è apposta a matita la data del 3 luglio 80.

V'è da rilevare che lo Stato Maggiore nella trattazione di questo materiale documentale, riferito al documento di Cincusnaveur, ha condotto le ricerche con superficialità e in definitiva ha ingenerato solo confusione. Infatti nel luglio 91, come già s'è detto, quest'Ufficio richiedeva allo Stato Maggiore la documentazione relativa alla presenza di mezzi aeronavali statunitensi; a risposta veniva consegnata documentazione generica, senza specificare la natura degli atti, tra cui era compresa la copia conforme, originale, del telex di Cincusnaveur predisposta da Melillo il 20 dicembre 80 con la scritta a matita 3.07.80. Nell'ottobre 91venivano richieste le copie originali delle lettere datate 20 e 23 dicembre 80 con relativi allegati; a risposta si consegnavano quegli originali. In quello del 2° Reparto era allegata la copia conforme con la scritta 3.12.80; in quella del 3° Reparto era allegata la copia originale del telex di Cincusnaveur nella sua interezza e non quindi la copia conforme che era stata già consegnata il 12 luglio 91 e di cui non si faceva menzione nella trasmissione della documentazione. Nel gennaio 92 quest'Ufficio chiedeva allo Stato Maggiore l'originale del telex di Cincusnaveur e, come già detto, lo Stato Maggiore forniva la risposta del 9 gennaio 92; precisando altresì che gli unici presunti originali erano stati trasmessi nell'ottobre 91. Anche in questa circostanza non s'è fatto riferimento al documento inviato nel luglio 91. Questa confusione documentale ha determinato la mancata individuazione e il confronto dei messaggi con le date manoscritte discordanti, e quindi la relativa contestazione agli imputati.

Invero in questa vicenda sono tali e tante le discordanze da non poter essere attribuite solo a negligenze di sedicente personale che collaborava con Melillo o Tascio. Discordanze invece che devono esser definite vere e proprie omissioni e reticenze da porre a responsabilità degli imputati di quello Stato Maggiore.

Quanto al documento in sé, esso, come s'è visto, si riferisce a tutti i mezzi navali ed aerei delle forze armate statunitensi. Di esso perciò sono state date, dalle autorità italiane, interpretazioni errate, sia estensive che restrittive. Sta di fatto che viene emesso ad una distanza di tempo troppo lunga, ben sei giorni, dall'evento, considerata anche l'efficienza delle amministrazioni americane. Resta quindi il dubbio: scrupolo negli accertamenti o necessità di verificare che non vi fossero tracce che potessero ricondurre a presenze USA?

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