10.5. L'interessamento USA ai lavori peritali.

Il giornalista Gatti, nell'inchiesta data alle stampe nel volume "Il quinto scenario" fa riferimento, tra l'altro, ad un interessante telegramma classificato "Secret" datato 25 ottobre 88, trasmesso dall'ambasciatore a Roma, Maxwell Raab, al Dipartimento di Stato a Washington. E' bene riportare per intero la traduzione del messaggio nella versione citata nel libro di Gatti: "a detta dei giornalisti italiani, gli esperti inglesi che stanno assistendo gli investigatori italiani hanno trovato elementi che provano in modo definitivo che il DC9 dell'Itavia è stato colpito da un missile aria aria (...). Se il rapporto inglese dovesse concludere che il DC9 è stato colpito da un missile di produzione americana, gli USA potrebbero trovarsi di fronte a un grave problema di pubbliche relazioni. Vorremmo sperare che, nel caso si prospettasse una conclusione (della vicenda) a noi avversa, gli italiani ci avvisassero in anticipo, ma non possiamo esserne certi. Per evitare il rischio di essere accusato di aver alterato il proprio rapporto sotto pressioni politiche, il giudice potrebbe decidere di esercitare il suo diritto di non anticipare le proprie conclusioni con nessuno. E anche se lui fosse disposto a farlo, per evitare che ci accusino di voler influenzare i risultati dell'indagine, siamo noi stessi riluttanti a discutere il caso con il giudice. Si potrebbe però avere un'idea di quello che sta per succedere, in modo da esser preparati, avvicinando discretamente gli inglesi e chiedendo loro quali conclusioni si possano veramente trarre dai risultati dei loro tests di laboratorio sul relitto. Azione richiesta: chiedere all'Ambasciata di Londra di avvicinare discretamente le pertinenti autorità britanniche per sapere dei tests sul DC9".

Con missiva del 24 febbraio 94 il giornalista Gatti inviava copia del messaggio del 28 ottobre 88.

Come ben si nota il messaggio è diretto all'Ambasciata USA a Londra e per conoscenza, oltrechè alla Segreteria di Stato di Washington, a "Cincusnaveur London UK". Cosi' come aveva rilevato il giornalista in effetti l'ambasciatore Raab rivolse richiesta all'ambasciatore degli Stati Uniti a Londra di compiere un avvicinamento presso le autorità britanniche per conoscere i risultati dei test richiesti da questo ufficio tramite il collegio peritale ai laboratori del Royal Armament Research and Development (Rarde).

Il Dipartimento di Stato degli USA con missiva del 17 giugno 94 informava che il documento era da considerare tuttora "riservato" e che l'argomento concerneva "comunicazioni interne USA". La missiva prosegue precisando: "Tuttavia, possiamo confermare la sostanza di quanto in esso contenuto - cioè, il suggerimento da parte dell'Ambasciata statunitense a Roma di avvicinare le autorità britanniche per ottenere i risultati di eventuali prove condotte. Dopo esaurienti indagini non siamo riusciti a trovare alcuna prova che tale suggerimento abbia avuto l'approvazione del Dipartimento di Stato oppure che la richiesta sia stata effettivamente inoltrata alle autorità britanniche; quindi, non abbiamo alcuna documentazione relativa ai risultati delle prove di cui sopra.

Per una questione di principio, oltre che politica, in assenza di prove documentali ci asteniamo dal fare speculazioni sul motivo di determinate decisioni. In questo caso specifico, riteniamo che la risposta sia evidente; visto che la richiesta di informazioni proviene dalle autorità italiane non intendiamo inserirci in ciò che riteniamo essere una questione bilaterale italo-britannica". (v. commissione rogatoria USA 04.03.94).

Queste ultime affermazioni appaiono a dir poco "singolari". Si fa riferimento a questioni italo-britanniche. Dal documento del 28 ottobre 88 in realtà, è l'ambasciatore Raab che stimola il discreto avvicinamento delle autorità britanniche e non viceversa. Pertanto la risposta fornita dal Dipartimento USA non può essere accettata e deve essere valutata, anzi, come una non risposta. Va anche rilevato che il documento che viene considerato ancora "Riservato", è stato invece fornito mediante il FOIA, anche se in copia tratta da microfiches, al giornalista Gatti. E in conseguenza di quella classificazione le autorità USA non hanno ritenuto opportuno neanche di trasmetterne copia a questo Ufficio.

Dietro