13. Hindawi e il "Movimento Rivoluzionario Giordano".

"Hindawi" era perciò, secondo quanto da lui stesso riferito al nostro ex capo mandamento, un personaggio di non poco rilievo. Ed in effetti quanto emerge dall'inchiesta sul terrorismo di matrice medio orientale negli anni 80, immediatamente conferma le dichiarazioni sulle militanze, i collegamenti e le attività dell'arabo, così come conferma l'attentato da lui preparato in Gran Bretagna che lo condurrà in carcere in quell'86.

In primo luogo egli è il famoso Nizar Nawaf Mansour Hindawi, noto a tutti gli inquirenti occidentali - anche sotto diversi alias, tra cui, oltre quelli giordani, anche alcuni libici ed uno statunitense - di origine giordana e prima dell'arresto abitante a Londra.

Costui aveva consegnato alla sua fidanzata, una giovane irlandese, resa da lui incinta, una borsa da viaggio, da usare nel suo trasferimento con volo El Al da Londra a Tel Aviv, ove egli l'avrebbe raggiunta per sposarla. Il giorno del viaggio, cioè il 17 aprile dell'86, alle 09.40 nel corso di un controllo manuale effettuato su quel bagaglio a mano da personale della sicurezza dell'El Al, veniva scoperto che nel fondo di quella borsa era celato un ordigno esplosivo innescato. Su quel volo, l'LY16, proveniente da New York e diretto ad Israele, viaggiavano oltre 400 passeggeri. L'esplosivo consisteva in kg1600 di Samtex 4 di fabbricazione cecoslovacca per usi militari. L'esplosione sarebbe dovuta avvenire a 13.04 LT e quindi allorchè quel velivolo avrebbe sorvolato la Grecia. Sulla base di indicazioni di Ann Murphy - tale era il nome della fidanzata incinta di Hindawi - veniva individuato il fratello di costui, Mahmmoud Hindawi, anch'esso abitante nella capitale inglese. Questi a sua volta indicava come indirizzo ove si sarebbe potuto reperire il fratello l'abitazione berlinese di certo Ahmad Hasi, in Attilastrasse. Identificato anche costui per Ahmed Nawaf Mansour Hasi, palestinese, apolide, residente però in Uferstrasse sempre di Berlino, si procedeva in queste abitazioni a perquisizioni domic

iliari, e si rinvenivano così una borsa con documenti appartenenti Nezar Hindawi; tra cui un passaporto siriano rilasciato proprio a suo nome, e uno schizzo riproducente i locali della discoteca "La Belle", ove era stato consumato il 5 di quell'aprile 86 un attentato con ordigno esplosivo.

Lo stesso 18 veniva arrestato Nezar Hindawi in un albergo londinese ove s'era registrato sotto falso nome usando un passaporto siriano. Nell'interrogatorio l'arabo dichiarava di essere stato reclutato dai Servizi siriani ed addestrato in un campo in Siria e di aver militato nel Movimento Rivoluzionario per la Salvezza Nazionale. Riconosceva di aver dato la borsa alla sua fidanzata incinta, ma di sapere che in essa vi era contenuta solo droga, ignorando perciò che vi fosse un ordigno esplosivo, ma ammettendo di aver visto un calcolatore, quel calcolatore che era nel meccanismo esplosivo. Voleva molto bene alla irlandese e la avrebbe raggiunta in Israele per sposarla - anche se già sposato con una polacca e padre di figlio con costei -.

Come ben si nota, senza discendere in tutta la serie di fantasiosi particolari dell'arabo, questa sua versione appare immediatamente senza necessità di elaborate valutazioni, un cumulo di fandonie e per tali furono tenute dalla Corte inglese, che per l'attentato giudicò colpevole l'Hindawi e gli irrogò 46 anni di carcere. Versione peraltro mai menzionata al Di Carlo, al quale rivela i fatti come sono esattamente avvenuti.

Ma a parte il delitto specifico, d'interesse appaiono anche le sue militanze e le sue frequentazioni nel mondo arabo, come appurato da accertamenti di polizie e di Servizi. Appare incontroverso che il nostro ha avuto collegamenti con funzionari siriani e con ambienti libici; ha militato nel Movimento Rivoluzionario giordano; ha avuto rapporti con le organizzazioni di Abou Moussa, di George Habbash, di Ahmed Jibril, di Abou Nidal.

Viaggiando con la sua vera identità o sotto falso nome grazie ad un passaporto rilasciatogli dalle autorità siriane, ha transitato o soggiornato in diversi Paesi europei e mediorientali. Malgrado egli abbia reiteratamente asserito che questi suoi viaggi concernessero le sue attività di giornalista, in realtà i suoi spostamenti risulterebbero finalizzati o comunque collegati ad operazioni di terrorismo internazionale. All'inizio dell'85 fu segnalata la sua presenza al Cairo, ad Amman e a Londra, in ordine cronologico di tempo. Dalla capitale britannica raggiunse successivamente l'Italia, prima di riapparire in Polonia, dove vivono sua moglie e suo figlio, dopo aver attraversato la allora esistente Cortina di Ferro. Dalla Polonia si spostò poi in Romania e Bulgaria. Nel luglio dell'85 si recò segretamente a Tripoli. Il viaggio non risulta sui suoi documenti ed un certo numero di spostamenti non compaiono sul suo passaporto. Utilizzava frequentemente i due settori di Berlino come punti di appoggio e di transito. Ed è proprio da Berlino Ovest, nel gennaio dell'86, che risale il primo e documentato legame con la Siria; in quella occasione, infatti, abbandonato il suo passaporto giordano, Hindawi assume l'identità di un funzionario civile siriano in viaggio ufficiale d'affari.

Dal processo contro Hindawi, come già sopra accennato sono emersi molteplici ed inconfutabili elementi di prova di collegamenti con la Siria. In particolare Hindawi avrebbe passato gran parte del suo soggiorno londinese in un albergo riservato agli equipaggi della compagnia di bandiera siriana. Avrebbe risieduto presso l'Ambasciata siriana a Londra la notte immediatamente precedente il fallito attentato. Avrebbe viaggiato con passaporto siriano sotto falso nome. Avrebbe accompagnato per ben due volte le sue richieste di visto con note ufficiali emanate dal Ministero degli Esteri siriano. Avrebbe incontrato l'Ambasciatore siriano a Londra dopo la scoperta della bomba. Sarebbe altresì emerso che l'Ambasciatore siriano avrebbe assicurato ad Hindawi, molti mesi prima dell'attentato, il sostegno dei Servizi segreti siriani. Così come sarebbe emerso un tentativo fatto da Hindawi, durante il periodo di detenzione, di prendere contatto con responsabili dell'intelligence siriano a Damasco per una richiesta di assistenza intesa ad assicurare il suo immediato rilascio.

Immediatamente dopo la sua cattura, Hindawi, come già scritto, aveva ammesso di essere un "semplice" corriere della droga per conto di una rete di trafficanti siriana che lo aveva ingaggiato a Damasco per 250.000 dollari, proponendogli di contrabbandare stupefacenti da Londra verso Tel Aviv. Ma successivamente lo stesso Hindawi aveva fornito agli investigatori londinesi una versione "più attendibile", secondo cui si sarebbe incontrato a Damasco con il responsabile del Servizio Segreto militare accordandosi con lui per alcune azioni terroristiche contro obiettivi israeliani in cambio di denaro e di una sua iscrizione all'Università per giordani a Damasco. Sarebbero stati proprio equipaggi (infiltrati da agenti dei Servizi segreti) delle linee aeree siriane, alloggiati al Royal Garden Hotel, dove Hindawi avrebbe ricevuto la "borsa esplosiva" e le relative istruzioni per l'innesco, ad incaricarsi del trasporto di esplosivi, droga ed armi in territorio inglese.

Il Movimento, in cui il nostro ha militato, ha più nomi. Movimento Rivoluzionario Giordano o Movimento d'Avanguardia Rivoluzionario Giordano o Partito Popolare Rivoluzionario Giordano. In esso ha raggiunto il ruolo di capo delle reti europee. Questo Movimento Rivoluzionario Giordano sarebbe costituito da una "organizzazione basistica", vera e propria organizzazione combattente clandestina, verosimilmente presente in ogni Paese ove operavano il capo, cioè il nostro Hindawi, ed i suoi collaboratori e comunque ove esistessero interessi collegati al fenomeno palestinese. Tale organizzazione si articolava in cerchie, cellule ed organi. In ogni Paese potevano esistere più organizzazioni basistiche. La cerchia era composta al massimo da due persone, di elevata preparazione. La cellula era l'aggregazione da due a cinque organi, tutti aderenti alla linea politica del partito. L'organo è il singolo individuo operatore, che può far parte della cellula, se è politicamente motivato, oppure è soltanto organo uccisore/combattente, se presta la sua opera per ricompensa in denaro, droga od altro.

I giordani del Movimento Rivoluzionario Giordano sarebbero stati addestrati nell'uso delle armi leggere e degli esplosivi in campi palestinesi situati in Siria. Avrebbero poi ricevuto dai siriani gli esplosivi per gli attentati sopra menzionati e quello alla società arabo-tedesca di Berlino. Ma oltre che avere i rapporti sopra detti con altre organizzazioni e la Siria, l'Organizzazione ed in particolare Nezar Hindawi hanno frequenti collegamenti con la Libia.

Awni Hindawi, il cugino "genovese", che ha sposato una cittadina italiana e fu arrestato nell'ambito dell'inchiesta sul MRG, dichiarò alle Autorità italiane di ritenere che due suoi zii, Mohin Hindawi e Shader El Hindawi facessero parte dei Servizi libici, ai quali sarebbe appartenuto anche altro cittadino giordano, già studente in Italia, di nome Mawardo Mohammed. Nezar Hindawi avrebbe diretto il giornale di proprietà arabo-libica edito in Londra "Koll Yedit", il cui corrispondente da Parigi avrebbe avuto il recapito allo stesso civico delle "Libyan Airways" e della "Arab Popolar Bank".

Nezar, Hasi e Awni Hindawi, Salameh Farour e Mahmud Ganim nel 1985 avrebbero avuto contatti con un responsabile del governo libico per ottenere finanziamenti ed appoggi politici per il loro movimento. Fallito l'accordo con i libici, costoro nell'agosto dello stesso anno, si sarebbero recati a Damasco per contattare i referenti ufficiali dei Servizi Informativi dell'Aeronautica siriana. Ne avrebbero ricevuto l'addestramento all'uso delle armi leggere e degli ordigni esplosivi nonchè aiuti finanziari ed esplosivi per gli attentati di cui sono ritenuti responsabili.

In conclusione: "Movimento Rivoluzionario Giordano", "Movimento d'Avanguardia Rivoluzionario Giordano" e "Partito Popolare Rivoluzionario Giordano" sarebbero denominazioni riferibili alla stessa organizzazione. Questa sarebbe costituita da un gruppo di cittadini giordani nostalgici del vecchio "Partito Popolare Rivoluzionario Giordano" (attualmente fuori legge) ed opererebbe, con finanziamento della Libia, per compiere attentati in Europa, seguendo direttive di origine siriana. L'organizzazione sarebbe stata incentrata sulla famiglia Hindawi, che, stimatissima e rispettata in Giordania, annoverava tra i suoi membri anche un ministro, pur non avendo legami di parentela con la famiglia reale. Famiglia comunque composita, che aveva raccolto i "rami" profughi dalla Palestina, dopo la conquista israeliana. Tra questi la "parte Hasi", che si dimostrava disponibile ad essere comprata e a compiere per i siriani attentati molto pericolosi.

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