2. I documenti sino al 95.

Si é già fatto cenno, nella parte relativa al personaggio, alle attività svolte dal S.I.S.DE sulla richiesta di Affatigato di contatti con gli Americani e sulla pressoché totale assenza di accertamenti sui nominativi contenuti nell'agenda dell'estremista di destra sequestratagli dalla polizia monegasca all'atto del fermo.

Gli atti relativi all'evento risultano trasmessi in due distinte mandate. La prima in esecuzione dell'ordine di esibizione datato 11 novembre 89. E qui le prime anomalie che é bene immediatamente rilevare. Con missiva del Capo di Gabinetto del Ministero dell'Interno datata 6 dicembre 89 venivano trasmessi a quest'Ufficio soltanto 13 documenti relativi al DC9 Itavia e 21 relativi al MiG libico. Dei tredici atti relativi al DC9 Itavia soltanto i primi due risultavano datati 28 e 29 giugno 80. Il primo concerneva la missiva del Comando Carabinieri dell'Aeronautica Militare a firma del capitano D'Ovidio, documento di cui s'è già fatto cenno nella parte relativa al S.I.S.MI e alla quale pertanto si rimanda; il secondo, invece, una comunicazione telefonica della sala operativa del Comando Generale dei Carabinieri, con il testo del messaggio concernente la presenza a bordo di Affatigato ricevuto dal Corriere della Sera. Da questi due documenti si passa incredibilmente a documenti che portano la data del 1986, con un vuoto cioè di sei anni. Nessuna indagine, accertamento, verifica risulta compiuta dal Servizio sul conto di Affatigato e sui motivi della telefonata. Eppure come s'è visto il S.I.S.DE aveva mantenuto e fors'ancora manteneva contatti con lo stesso Affatigato, anche se per interposta persona. Della seconda trasmissione si farà riferimento più oltre.

Il prefetto Malpica, Direttore del S.I.S.DE, sentito in audizione dalla Commissione Stragi confermava la scarsità di informazioni sull'evento agli atti del S.I.S.DE. Vale la pena citare testualmente la sua dichiarazione: "Sotto il profilo documentale purtroppo sarò molto deludente, perché abbiamo tredici atti che riguardano in qualche modo questo episodio". Aggiungerà, dopo aver premesso che il S.I.S.DE non poteva considerarsi "decollato", tenuto conto della sua "giovanissima età" - era stato creato nella primavera del 78 - che "tuttavia furono attivati i centri che allora esistevano, perché a loro volta sondassero tutte le fonti per sapere cosa era successo. Da tutto questo non é venuto fuori nulla" (v. audizione Malpica Riccardo, Commissione Stragi, 27.06.90).

Sulla base di questa insoddisfacente dichiarazione si rendeva opportuno raccogliere la testimonianza del prefetto Malpica che riferiva di ritenere che l'impulso dell'attivazione del Servizio dovesse essere individuato nella notizia sulla presenza di Affatigato a bordo dell'aereo. Aggiungeva che al Servizio "più o meno contestualmente" erano giunte altre due notizie: la prima relativa alla presenza a bordo di un magistrato incaricato di indagini sulla criminalità organizzata in Sicilia; la seconda relativa alla presenza al momento del decollo dell'aereo da Bologna di una persona che avrebbe tentato di affidare un pacco a uno dei passeggeri. Entrambe le informazioni - specificava il prefetto Malpica - si rivelarono di nessun interesse. In particolare su quella relativa alla persona che avrebbe consegnato un pacco, affermava che le indagini esperite dalla Digos non avevano raggiunto "risultati apprezzabili" e che comunque l'ipotesi gli appariva inverosimile in quanto il velivolo aveva un ritardo di due ore. Infine faceva riferimento ad altra notizia pervenuta da un informatore di Trento, tale Denes Roberto, che dopo un primo contatto si era reso irreperibile (v. esame Malpica Riccardo, GI 28.06.90).

Queste le scarne informazioni fornite dal prefetto che vanno ad aggiungersi alle altrettanto scarne informazioni documentali pervenute fino a quella data. Di conseguenza gli veniva richiesto se risultassero agli atti del Servizio ulteriori documenti sull'evento. Malpica dichiarava che vi erano indubbiamente altri atti, ma ritenuti interni e interlocutori. Di cui immediatamente si richiedeva l'esibizione (v. esame Malpica Riccardo, GI 03.10.90). Per effetto di tale provvedimento il prefetto trasmetteva ulteriore documentazione, cioè quella "avente valenza interna o interlocutoria attestante, comunque, il costante interesse del Servizio all'esito delle indagini tecniche e giudiziarie per ogni possibile iniziativa di collaborazione nell'ambito delle attività istituzionali". In questa trasmissione vi erano i 21 atti già trasmessi precedentemente, e in più altri 23 documenti numerati progressivamente da 22 a 43, quelli a valenza interna o interlocutoria, come secondo il teste.

Da questi documenti si poteva rilevare che il S.I.S.DE aveva acquisito sin dal 4 luglio 80 il rapporto della Digos di Bologna relativo all'incidente di volo. Da questo documento, tuttavia, si passava ad altro datato 26 novembre 81, cioè esattamente di sedici mesi dopo. Se ne deve argomentare che in tutto questo tempo nessuna attività é stata svolta dal S.I.S.DE. Questo documento è originato dal Centro S.I.S.DE 2 di Roma e concerne un punto di situazione sull'inchiesta giudiziaria in corso. Vi si riferisce della perizia effettuata da alcuni esperti inglesi, i quali, da una parte sostenevano che l'aereo era stato devastato da una esplosione interna o esterna (una carica esplosiva o missile), dall'altra escludevano l'ipotesi di cedimento strutturale e collisione con altro velivolo. Nel documento viene peraltro rilevato l'orientamento della commissione ministeriale d'indagine a recuperare il relitto, e che "l'AG non ha acquisito sinora elementi per poter stabilire una connessione casuale - rectius: causale nde - tra il fatto di Ustica con un attentato dinamitardo di carattere politico".

Il giorno successivo, 27 novembre 81, in una missiva della Direzione trasmessa al Direttore del Raggruppamento Centri di Roma si legge che, non essendo state sino a quel momento accertate le cause del disastro, anche se non era stata esclusa, nel corso delle successive indagini, la natura dolosa di esso, "il Sig. Direttore ha impartito disposizioni perché la S.V. voglia con urgenza prendere contatti con il dr. Santacroce per l'acquisizione di tutti quei dati informativi di specifico interesse ai fini di apportare un contributo alle indagini in corso". A questa direttiva ne seguirà un'ulteriore in data 9 marzo 82 estesa anche al Centro S.I.S.DE 2 di Roma ed al Centro S.I.S.DE di Bologna. Quest'ultimo organo, con missiva del 19.04.82 trasmetteva una brevissima sintesi sulle attività di sequestro poste in essere dall'AG all'aeroporto di Bologna. Il Centro S.I.S.DE 2 di Roma, invece, trasmetteva un appunto datato 26 aprile 82, in cui riferiva che "da cauti e riservati accertamenti svolti negli ambienti della Capitale" si era appreso che la commissione d'inchiesta aveva stabilito che il DC9 Itavia era precipitato in mare a seguito ad una esplosione senza precisare, però, se la stessa si fosse verificata all'interno o all'esterno dell'aeromobile; che il Magistrato inquirente stimava più verosimile l'ipotesi che l'esplosione fosse avvenuta all'interno del velivolo disponendo all'uopo altre perizie riguardanti le eventuali bruciature della tappezzeria dell'aereo, "sempreché si riuscirà a recuperare l'aereo".

Come si é già visto per il S.I.S.MI, anche per il S.I.S.DE la limitata attività informativa posta in essere é diretta soprattutto a conoscere e seguire lo sviluppo dell'inchiesta senza apportare alcunchè di iniziativa e di utile alle indagini.

A questo documento segue nell'ordine degli atti trasmessi un appunto datato 28 luglio 82 concernente la trasmissione televisiva della BBC sul caso Ustica. E da questa data un ulteriore vuoto informativo fino al 29 gennaio 86. Data, questa, in cui venivano richieste al Raggruppamento Centri, da parte della Direzione Centrale, notizie concernenti l'esito delle perizie e delle indagini sulla vicenda. La richiesta di notizie veniva giustificata dalle ipotesi relative al coinvolgimento di un aereo libico e all'ipotesi del missile della NATO o italiano lanciato per errore, che circolavano sulla stampa. Il Raggruppamento Centri, a sua volta, girava la richiesta al Centro S.I.S.DE 2 di Roma, sollecitando la risposta più volte. Nessun riscontro, tra gli atti trasmessi, della risposta alla richiesta. Tuttavia, alla data del 9 agosto 86, si rileva un appunto riepilogativo sulla vicenda, in cui si conclude affermando che l'AG "non ha concluso l'istruttoria e non si é pertanto in grado di avallare ipotesi attendibili circa l'effettiva e reale natura dell'incidente". A questi appunti ne seguiranno altri, per lo più di risposta a richieste o stilati sulla base di notizie stampa.

Questa é pertanto l'ulteriore documentazione trasmessa dal direttore Malpica in "ottemperanza" alla richiesta di quest'Ufficio. Con la medesima missiva il prefetto inviava sette documenti concernenti Affatigato, precisando altresì in relazione a quanto precedentemente affermato sulla vicenda Tricomi, che l'attività del S.I.S.DE si era limitata a compendi informativi relativi al periodo 88-89 (v. missiva S.I.S.DE, datata 04.10.90).

Deludente quindi sotto tutti i punti di vista l'attività informativa del S.I.S.DE.

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