4. L'appunto del 30 luglio 82.

Che la ricerca delle cause del disastro preoccupasse il Servizio si può rilevare dalla missiva dell'8 settembre 82 della 1ª Divisione diretta al Centro CS/3 di Roma e per conoscenza al Centro CS di Palermo. Con questa missiva vengono richieste "elementi circa gli sviluppi dell'inchiesta giudiziaria sul caso, con particolare riferimento al ventilato recupero del relitto per l'esame della scatola nera".

La richiesta di notizie sull'istruttoria in corso nasceva da un appunto della 3ª Divisione - Situazioni, datato 30 luglio 82. Con questo appunto viene fatta richiesta al Capo Reparto Operativo - a seguito della trasmissione televisiva andata in onda il 26 luglio precedente sulla BBC inglese dal titolo "Murder in the sky", nella quale si accusano apertamente i libici di terrorismo aereo - dell'opportunità che il S.I.S.MI indaghi in merito, interessando: la 1ª e la 2ª Divisione per la parte di ricerca, la 3ª Divisione per le conseguenti valutazioni. In calce all'appunto si può ben rilevare la decretazione "NO- 1/8".

Le notizie risultano giunte alla 3ª Divisione con messaggio dell'addetto militare all'Ambasciata d'Italia a Londra. Nel messaggio venivano evidenziate anche le valutazioni espresse da Macidull, le interviste a Transue e Higgs ed al Presidente della Commissione d'inchiesta, Luzzatti. Veniva anche sottolineato che nel corso della trasmissione televisiva era stata formulata l'ipotesi di una esplosione causata da un missile "in zona anteriore dell'aereo", e che il lancio del missile non era stato accidentale in quanto, secondo le ipotesi formulate dagli esperti, si trattava di missile a guida semiattiva che richiedeva l'illuminazione del bersaglio da parte del pilota.

Il documento interno non risulta visto dal Direttore del Reparto in quanto assente. La decisione pertanto é stata presa dal Direttore della Segreteria del Capo Reparto Operativo che in un allegato biglietto annota di pugno "Sentito anche Sig. Direttore 2ª Div.ne, si ravvisa l'opportunità di inviare il tutto alla 1ª Divisione, quale organo pilota, che a suo tempo si é interessata dell'episodio e che potrà cointeressarvi la 2ª Divisione".

La solerte iniziativa della 3ª Divisione viene stroncata sul nascere. L'attento ufficiale della 3ª Divisione aveva ben intuito che l'implicazione libica nel disastro del DC9 potesse anche essere una ipotesi da non scartare a priori. Sta di fatto che la 1ª Divisione nessuna indagine dispone se non la richiesta al Centro CS di Palermo, formulata con nota del 19 agosto 82, di comunicare eventuali indizi ovvero elementi concreti a sostegno delle ipotesi formulate sulle presunte responsabilità libiche nell'evento. La richiesta al solo Centro CS di Palermo trova giustificazione nel preciso riferimento fatto nel corso della trasmissione televisiva della BBC, nel corso della quale si accusava il Consolato libico di Palermo di essere la sede del terrorismo libico in Italia.

Il Centro CS di Palermo con messaggio del 2 settembre successivo comunicava che "nessun elemento concreto aut indiziario est stato possibile acquisire in merito alle ipotesi formulate che vrg in questa sede vrg non trovano alcun riscontro". Inoltre si affermava che nessun elemento probante di conferma é stato mai acquisito sul presunto ruolo del Consolato libico di Palermo. Con la medesima missiva si informava anche che il relativo procedimento penale era nelle mani del giudice Santacroce.

Deve da ultimo essere osservato che di queste ricerche e documenti, il Direttore del Servizio, il generale Lugaresi che aveva sostituito Santovito, non veniva informato. Ciò almeno é quanto risulta dagli atti della 1ª Divisione.

Dietro