3. L'appunto del 5 ottobre 81.

Come si é già avuto modo di rilevare, l'individuazione di tracce relative all'altezza delle isole ponziane correlabili con la perdita del DC9 Itavia ha costituito e costituisce un punto centrale delle indagini sui dati radaristici e sull'accertamento della cause del disastro. Gli accertamenti sulle tracce registrate all'altezza di Ponza vanno messe in relazione - come si é detto già in altra parte del provvedimento - alla presenza di traffico militare di cui alle note telefonate registrate ed alla interpretazione dei plots anomali.

Deve essere osservato, su questo punto, che tra gli atti della 1ª Divisione é stato rinvenuto un appunto in cui si é trovata conferma di questa attività volativa la sera del disastro. Si tratta dell'appunto datato 5 ottobre 81 in cui viene indicato che "in atti risultano tracce di plottaggi di aerei "sconosciuti" rilevati nello spazio aereo nazionale in occasione dell'incidente DC9 Itavia su Ustica (si chiarisce che le tracce rilevate non avevano nulla a vedere con l'incidente)".

Si deve rilevare innanzitutto che questo documento viene trasmesso dal S.I.S.MI con missiva del 20 gennaio 96, a seguito di ulteriori ricerche d'archivio disposte dal Direttore del Servizio al tempo, generale Siracusa. Il documento non risulta essere stato inserito, ancorché in copia, nella pratica del DC9 Itavia.

Il documento era stato redatto dalla 3a Sezione del S.I.S.MI a seguito dell'arrivo di una missiva del 2° Reparto dello SMA datata 24 settembre 81 ed a firma del generale Tascio, con la quale si dava contezza del verificarsi di nove violazioni o tentate violazioni nello spazio aereo nazionale, di cui sette da parte di velivoli libici e due da parte di velivoli civili polacchi provenienti dalla Libia. Per tale ragione il Gabinetto del Ministro della Difesa aveva indetto per il 9 ottobre successivo una riunione per discutere il problema delle violazioni denunciate dal SIOS/A.

Deve essere osservato che nell'appunto del 5 ottobre viene fatto rilevare che "mai prima d'ora il SIOS/A aveva segnalato violazioni. Pertanto é ragionevole formulare le seguenti ipotesi: 1) mai per il passato si siano verificate violazioni (o in numero, molto esiguo); 2) in precedenza non venivano individuate le violazioni oppure ad esse non si annetteva la dovuta importanza". Il S.I.S.MI, proprio per la presenza delle tracce di aerei sconosciuti in occasione dell'incidente al velivolo dell'Itavia, valutava più probabile l'ipotesi di cui al punto 2.

L'appunto risulta redatto dal tenente colonnello Genovese, direttore all'epoca della 3a Sezione della 1ª Divisione. Questi ha dichiarato di aver redatto l'appunto con la collaborazione come usuale di Masci, il quale aveva attinto le notizie sia dagli atti della 1ª Divisione che da contatti diretti con ufficiali del SIOS/A.

Genovese ricordava, peraltro, che in quell'occasione Masci gli aveva mostrato dei fogli di carta millimetrata sui quali erano tracciate delle linee multicolori: "Dai tracciati radar che mi furono mostrati dal Masci e dagli altri ufficiali della Sezione ricordo che si rilevavano le tracce di più aerei di cui non si conosceva la provenienza, ed il commento degli ufficiali fu che il SIOS che aveva quei tracciati a suo tempo non ci aveva comunicato la presenza di questi aerei "sconosciuti". Preciso che i tracciati di cui parlo si riferivano al giorno in cui cadde il DC9 dell'Itavia. Di ciò sono sicuro".

I tracciati mostrati a Genovese non possono essere quelli che Masci portò con sè al S.I.S.MI dopo una visita al SIOS/A finalizzata alla interpretazione dei dati di plottaggio ricevuti dal Centro CS di Bari ed acquisiti nella forma di cui si é detto sopra. I tecnici del SIOS/A incorsero, in quell'occasione, nell'errore di non considerare l'orario zulu riportato sui plottaggi di Martina Franca. L'errore, com'è noto, fu poi rilevato da Masci confrontando i dati errati con quelli trasmessi ufficialmente dal SIOS/A.

Pertanto, alla luce di ciò è alquanto risibile che Masci mostrasse a Genovese proprio quelle cartine che risultano allegate all'appunto della 1ª Divisione del 6 agosto 81, in cui si può ben leggere "Minuta di lavoro redatta presso il SIOS/A per interpretare i dati di registrazione dei tracciamenti radar".

Masci ha ammesso di aver collaborato con Genovese alla redazione dell'appunto, ma ha ipotizzato che il riferimento alle tracce sconosciute attenesse in realtà al 18 luglio 80, cioè all'episodio del MiG libico. Ma tale versione non può essere accettata. Infatti, nell'appunto del 5 ottobre 81 il riferimento al DC9 Itavia è più che sufficientemente chiaro ed esplicito.

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