2. Lo Stato Maggiore della Marina.

La Marina Militare ha avuto un ruolo nelle vicende relative alla caduta del DC9 soltanto nelle prime ore e nei giorni immediatamente successivi all'evento nelle operazioni di ricerche e soccorso. Più di una sono state però le richieste nel corso dell'istruttoria da parte dell'AG di notizie e pareri. In primo luogo su esercitazioni navali svoltesi nel giugno 80. In effetti in quel tempo si svolsero alcune esercitazioni navali, tra le quali la "Tridente" nello Ionio meridionale dal 16 al 21, programmata e diretta da Comedcent e Cincnav. A tale esercitazione parteciparono unità navali nazionali, tra cui la Vittorio Veneto, la Doria, l'Alpino, e mezzi aerei dell'AM, nonché unità navali estere, come la USS Saratoga, portaerei, e la USS Dahlgren, cacciatorpediniere.

Nello stesso periodo, oltre ad esercitazioni in mare aperto, si tennero anche operazioni presso i poligoni di Salto di Quirra e Capo Teulada; rispettivamente: - nel primo poligono, con attività di lancio missili nei giorni 23 e 24 da parte delle unità Veneto, Doria, Impavido, Ardito, Lupo; - nel secondo poligono, con attività di cannoneggiamento contro la costa nella notte tra il 26 e 27 da parte delle unità italiane tra cui l'Impavido, Ardito, Audace, Impetuoso, Indomito e le francesi Guepratte e Drogou. Queste operazioni ebbero termine nella prima mattinata del 27 giugno (v. acquisizione dell'11.07.91 presso lo Stato Maggiore Difesa).

Alla Marina furono anche richieste informazioni sulla possibilità di recupero del relitto del DC9. Nel contenuto di una nota della MM, realizzata in risposta ad un'interpellanza parlamentare, si è rilevato che nell'81, due ufficiali della MM, dei quali non venivano citati i nomi, avevano partecipato in qualità di consulenti, ai lavori di una Commissione volta ad esaminare la fattibilità delle operazioni di recupero del relitto del DC9. Dall'esame emerse che la MM non disponeva di navi idonee a tale tipo di operazioni. Ad analogo risultato la MM pervenne nell'86 quando, riesaminando il problema, in seguito alla richiesta di questo GI, confermò l'inadeguatezza dei mezzi in dotazione alle Forze Armate nazionali.

Sulla base delle sue competenze alla Marina fu anche richiesto di riferire sulla posizione nel Mediterraneo di navi sia italiane che straniere. Il SIOS/M, diretto nell'80 dall'ammiraglio Geraci, tra i propri compiti annoverava anche quello di seguire quotidianamente tutte le attività delle Forze aeronavali del Patto di Varsavia e dei Paesi rivieraschi potenzialmente ostili. A tal fine, il SIOS/M realizzava delle cartine su cui erano riportate le posizioni occupate sia dai mezzi di superficie (con validità all'incirca del 95%) che da quelli subacquei. La documentazione relativa a tali attività, redatta per i giorni 26 e 27.06.80 fu, secondo quanto dichiarato dall'ammiraglio Geraci, messa a disposizione di tutti gli enti che ne fecero richiesta.

Il S.I.S.MI richiese in data 01.09.86 notizie relative alla posizione occupata, nel giorno 27.06.80, dalle unità navali delle MM italiane, statunitensi, francesi e sovietiche; il SIOS/M rispose il giorno 06.09.86. Una analoga richiesta venne rinnovata dallo stesso Ente probabilmente nell'89, poiché il SIOS/M rispose in data 17.10.89 fornendo le stesse notizie.

Dal documento della Marina di cui sopra si rileva la posizione delle unità navali nazionali più significative del 27 giugno 80 così come segue:

Nave Località

V.Veneto Porto La Spezia

Doria Porto Cagliari

Duilio Porto Taranto

Ardito Navigazione da Capo Teulada

(Sardegna) a Malaga (Baleari)

Audace Porto Cagliari

Impavido Porto Cagliari

Intrepido Porto Taranto

Lupo Porto La Spezia

Orsa Porto Napoli

Perseo Porto Siracusa

Sagittario Porto Taranto

Nello stesso elaborato è riportata anche la presenza delle unità navali sovietiche tra il 27 e il 28 giugno 80. Dopo aver premesso che tra il 27 ed il 28 giugno non sono stati effettuati comunque movimenti da parte delle unità del Sovmedron presenti nel Mediterraneo centrale che avessero potuto interessare in qualche modo il Basso Tirreno, fornisce l'elenco delle unità navali sovietiche nel Mediterraneo il 28.06.80: "Nessuna attività particolare. La AGI-GS 239, di cui mancano precise informazioni è probabilmente impegnata nella sorveglianza della LPH Guadalcanal nella zona di Capo Gata al largo delle coste spagnole. Nel Mediterraneo occidentale sono tuttora in atto le operazioni relative all'avvicendamento della componente anfibia. Il Polnocny 385 continua il trasferimento verso il mar Nero, mentre i due sostituti (LSA 384 e 371 Polnocny) proseguono la navigazione verso la zona di Cipro. L'AGI VAL e l'AGS Chelenken, proseguendo le rispettive attività, si sono spostate ultimamente verso la zona compresa tra Tel Aviv e Porto Said. Dai Dardanelli è ritornata stamane in Mediterraneo la Amo Sumy. La permanenza in mar Nero della cisterna, che lavora alle dipendenze del Comsovmedron, è durata all'incirca 10 giorni durante i quali ha probabilmente ripristinato il carico di combustibile e di materiali destinati alle unità combattenti e sommergibili del Sovmedron."

Questa la situazione completa delle unità sovietiche nel Mediterraneo al 28.06.80.

AGI GS 239 AT 280800Z N-W Orano Attività sorveglianza

LPH Guadalcanal

AR PM 9 AT 280800Z Biserta

DDA 716 Kashin,

DD 527 Kotlin Mod,

PROB. 1 SS Porto a Tunisi

FS 833 Petya,

AK Onda, AOR Sventa,

AMO Gelenazhik, ASR SS 21,

1 SSK Foxtrot,

1 SSG Classe Juliet AT 280700 Ad Hammamet

FS 824 Mirka AT 270700Z Ormeggiata boa in 3625N1140E

AEM 686 Lama AT 280700Z A Cerigo

TMGS Vodyanitskiy AT 280800Z Area Atene

AF Mius AT 280600Z Golfo di Bomba

DDM 706 Kashin Mod,

FF 855 Riga, AEM Vilyuy AT 280200Z At Golfo Sollum

LSM 371, 384 Polnocny Area Syros S.B.

LSM 385 Polnocny AT 280600Z 3900N2530E N.B.

AMO Sumy AT 280800Z Egeo Meridionale-proveniente

Mar Nero

AGI VAL AT 280600Z 3240N3320E Attività SIGINT

AWW Manich AT 280100Z Area Sud Cipro

AS 940 Don, MSF 902 Natya,

MSF 911 Natya AT 280100 Nord Est Cipro

AGS Cheleken AT 280600Z 3130N3400E

YO Toplivo, YF 05-16,

AR PM-138, YDT VM-125,

ATA MB-30, 1 SS Foxtrot AT 280800Z Tartus

Le informazioni relative alla posizione di navi straniere all'interno del Mediterraneo, fornite al S.I.S.MI nell'86, non vennero comunicate a questo inquirente nonostante vi fosse stata esplicita richiesta il 6.12.86. Nella risposta a tale richiesta, lo SMM riferiva che "le unità militari non sono tenute a dare comunicazioni dei loro movimenti in mare e ... non esiste agli atti dello SMM alcun documento ufficiale che permetta di comprovare od escludere la presenza di tali unità ... notizie ufficiali sulla dislocazione o sulle attività delle navi militari straniere potrebbero essere fornite soltanto dalle rispettive autorità navali nazionali". Nella medesima nota, il Capo di Stato Maggiore, in seguito alla consultazione del riepilogo del 27 giugno redatto dal SIOS/M (che non veniva allegato in quanto classificato), rilevava e comunicava, che oltre alla USS Saratoga, che si trovava a Napoli, non risultavano presenti nel Tirreno meridionale altre unità militari straniere.

Sulla posizione delle unità statunitensi e francesi si rimanda ai rispettivi capitoli.

Altre vicende hanno coinvolto militari della MM.

In primo luogo quelle relative a tal Guicciardini Antonio. Costui sottufficiale della Marina, in servizio nell'80 presso il Comando Marina di Brindisi, ha riferito che il giorno 18.07.80 verso le ore 11.00-11.30, durante un periodo di vacanza nella località di Montescuro (CS), mentre era intento ad osservare il panorama con un binocolo, vide sfrecciare davanti a sé, a bassa quota, un velivolo di colore chiaro, senza tuttavia udirne il rumore del motore.

Due o tre giorni dopo l'accaduto venne convocato dal suo superiore, il capitano di Fregata Lega Gaetano, vice comandante del Comando Marina di Brindisi, il quale lo mise in contatto telefonico con un ufficiale del SIOS/M, non meglio identificato, che invitò il Guicciardini a riferire la circostanza cui era stato testimone.

Ciò che appare singolare, anche a dire del Guicciardini, è che nel contenuto del fonogramma - "Riservatissimo I/2359" indirizzato a Stataereo datato 23.07.80 - originato dall'episodio cui era stato testimone, la Marina riassumendo l'accaduto, anticipa il fatto di un giorno, indicando il 17 luglio e non il 18 e lo colloca ad un orario diverso, le ore 10-10.15.

Ma su questo fatto più a lungo nel capitolo relativo alla caduta del MiG23.

Poi la vicenda che coinvolse Mazzariol Dario, marinaio di leva.

Nel corso della trasmissione "Telefono giallo" del 6.05.88, intervenne telefonicamente tale "Dario", il quale riferì di aver partecipato ai soccorsi del velivolo Itavia caduto nel Tirreno a bordo di una nave della MM che giunse tra le prime sul luogo del disastro. Nel corso della telefonata proseguì dicendo che circa due ore prima della notizia del disastro, quando ancora la sua unità navale era in porto a Napoli, gli addetti alla ricezione messaggi ricevettero un fonogramma con cui si comunicava che una nave americana in addestramento aveva lanciato un missile da esercitazione perdendone il controllo.

"Dario" veniva successivamente identificato per Mazzariol Dario, militare di leva in servizio a bordo della fregata Orsa, con il grado di sergente e con mansioni di tecnico elettronico addetto al computer di bordo. Escusso in data 13.11.91 e in data 28.09.93, ha confermato le dichiarazioni telefoniche rese in trasmissione, aggiungendo che aveva appreso del messaggio dai due telegrafisti di turno in sala-radio, anch'essi militari di leva. Inoltre ha aggiunto di aver appreso che il missile, se rinvenuto, doveva essere recuperato. Ha aggiunto anche che nella notte del 27 al momento dell'uscita in mare della fregata Orsa due fregate americane stavano ormeggiando nel porto partenopeo.

Mazzariol ha sempre riferito l'episodio con notevole precisione, sia nel corso delle escussioni che della telefonata in diretta, ad eccezione della collocazione temporale dell'arrivo del messaggio: nella trascrizione della telefonata dell'88 e nel primo esame testimoniale, a circa due ore prima dell'allertamento; mentre nel secondo esame testimoniale circa due ore dopo.

In merito alla vicenda, sono stati escussi il comandante della Orsa e vari componenti dell'equipaggio in servizio a bordo della nave nell'80; nessuno degli escussi ha ricordato la circostanza menzionata dal Mazzariol. Così come di essa non è emerso alcun riscontro documentale.

Quindi la testimonianza del tenente di vascello Bonifacio, che asserisce di aver visto sul luogo dell'inabissamento del DC9, dopo aver scorto la macchia di cherosene, una massa di colore chiaro con riga al centro. Sulla vicenda già s'è detto nel capitolo relativo agli interventi di ricerca e soccorso operati dalla Marina Militare.

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