2. Lo Stato Maggiore Bartolucci.

Il Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica, generale Lamberto Bartolucci, la mattina del 28 giugno, venuto a conoscenza del ritrovamento dei relitti del DC9 Itavia, chiese al Capo del 3° Reparto, generale Corrado Melillo, presente il Sottocapo generale Luigi Ferri, che venissero effettuati degli accertamenti diretti ad appurare la dinamica dell'incidente con particolare riferimento alla verifica di eventuale collisione; in ogni caso chiese di avere un quadro completo delle notizie. Accertamenti che, secondo quanto riferito da Melillo, dovevano essere completati entro la data del 2 luglio.

Degli accertamenti avviati dal Capo di Stato Maggiore e dal Sottocapo non è stata trovata alcuna traccia documentale; di un documento rintracciato agli atti del 3° Reparto, il noto telex del 28 giugno inviato da Martina Franca al COP e al COSMA relativo alla trasmissione dell'analisi dei plottaggi dei siti di Poggio Renatico, Licola e Marsala (analizzato e descritto nel capitolo del 3° Reparto), questa AG verrà a conoscenza soltanto nell'89 nel corso dell'esame testimoniale del generale Mangani, che lo consegna in copia, mentre l'originale verrà rinvenuto soltanto nel 95.

Altro documento relativo al DC9, certamente connesso alla "verifica" interna ordinata dal Capo di Stato Maggiore, è il noto telex del 3 luglio emesso da Cincusnaveur. Ma neppure di questo documento si sono riuscite a chiarire le modalità di ricezione nè il tempo in cui pervenne al 3° Reparto, come già rilevato nel capitolo dedicato al 3° Reparto.

Singolari appaiono inoltre le modalità di esecuzione del decreto emesso il 5 luglio dall'AG di Palermo, non solo per le attività della PG, delle quali più specificamente già nel capitolo relativo alla 3ª R.A., ma soprattutto per le mancate comunicazioni da parte degli enti AM direttamente interessati dal decreto allo SMA; in tal modo ebbero a verificarsi fatti come quello relativo al Centro Radar di Licola che non fu messo a conoscenza dell'esistenza di un decreto di sequestro che imponeva particolari cautele nella conservazione della documentazione relativa al 27.06.80.

Per quanto riguarda le richieste dell'AG di Roma del 16 luglio valgono gli stessi rilievi. Appare in ogni caso incredibile che nessun ufficiale dello Stato Maggiore fosse informato dell'esistenza di tali provvedimenti, soprattutto perchè intorno al 21-22 luglio, al fine di fornire la documentazione richiesta dall'AG, furono interessati l'ITAV, il 3° Reparto e la 3a Regione Aerea. Va inoltre sottolineata la condotta singolare dell'ITAV, che consegna la documentazione accantonata per effetto delle richieste dell'AG di Palermo, che, lo si ricordi, avevano una minore estensione temporale rispetto a quelle dell'AG di Roma, senza fare alcun riferimento a questa differenza.

Non è stato trovato alcun documento originato dallo Stato Maggiore o dal 3° Reparto in quel periodo, relativo ad attività in conseguenza dei provvedimenti dell'AG. Vista la richiesta generica ed estesa del provvedimento era di certo necessario un intervento a livello centrale, cioè dello Stato Maggiore o quanto meno dell'ITAV, per coordinare e raccogliere la documentazione richiesta dalla magistratura. Infatti i radar militari che operavano o comunque seguivano il traffico aereo sul Tirreno all'epoca erano, come già s'è detto, i seguenti: 12° CRAM di Mortara (PV); il 15° di Capo Mele (SV); l'11° di Poggio Renatico (FE); il 14° di Potenza Picena (MC); il 21° di Poggio Ballone (GR); il 22° di Licola (NA); il 31° di Jacotenente (FG); il 32° di Otranto (LE), il 35° di Marsala (TP) e il 34° di Siracusa.

E' evidente come ben 10 dei 12 CRAM della Difesa Aerea, eccezion fatta cioè per il 13° CRAM di Lame di Concordia (VE) e il 33° CRAM di Pescara, "vedevano" il traffico aereo sul Mar Tirreno; ciò nonostante, la documentazione consegnata e raccolta a Trapani Birgi tra l'11 e il 13 luglio 80 fu soltanto quella dei siti di Marsala, Licola e Poggio Ballone. Gli altri siti non furono minimamente interessati.

Appare paradossale che l'AM, nonostante sia in possesso di documentazione relativa all'incidente proveniente dagli altri siti, non consegni tale materiale in esito ai provvedimenti di acquisizione, ma si ricordi di trasmettere all'AG, solo dopo il 90, le THR di Poggio Ballone e Potenza Picena e il DA1 di Capo Mele; mentre la copia della THR e le undici cartine di Poggio Ballone trasmesse da Trapani Birgi all'ITAV il 21 luglio 80 non verranno mai consegnate nè rinvenute così come non sarà mai rinvenuto il supporto magnetico delle registrazioni radar di detto CRAM di Poggio Ballone.

Nel periodo di comando del generale Cottone verrà realizzato l'esperimento giudiziale del 30.04.85; ma ad eccezione di questo evento non vi si rilevano altri fatti o documentazione di interesse prodotta dall'AM e dallo SMA in particolare.

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