7. Le testimonianze del generale Pollice
e del colonnello Sidoti.

In data 11 settembre 96 veniva escusso il generale Carmine Pollice - all'epoca capo del 3° Reparto - il quale riferiva che nel 1988 era a capo di una omonima Commissione incaricata dal generale Meloni - all'epoca Sottocapo - di verificare ed esaminare "... se tra i documenti in possesso dello Stato Maggiore emergevano responsabilità di vario tipo a carico dell'Aeronautica...".

La Commissione non aveva ricevuto un incarico formale, essendo stato invece nominato ufficialmente nel luglio 88 un diverso team di ufficiali dello SMA, a capo del quale c'era il colonnello Alberto Falciani, con l'incarico della raccolta e catalogazione di tutta la documentazione concernente la vicenda di Ustica in ambito di Forza Armata.

La cd. Commissione Pollice, i cui altri componenti erano il maggiore Di Natale del 6° Reparto, il colonnello Finocchio del 4° Reparto e il tenente colonnello Lato del 2° Reparto, non ricevette alcuna collaborazione da quella presieduta dal colonnello Falciani.

La relazione prodotta riguardava: l'analisi critica della Relazione della Commissione d'inchiesta congiunta italo - libica per l'incidente del MiG23 del 18.07.80; l'analisi critica della Relazione della Commissione Luzzatti; la sintesi delle ipotesi principali sulle cause dell'incidente avanzate dagli organi di informazione; le accuse mosse all'AM e relativi commenti.

Il generale Meloni non ha ricordato di aver conferito un simile incarico all'allora colonnello Pollice, né ha rammentato il contenuto della Relazione presentatagli da quell'ufficiale, che predisposta e firmata dal solo colonnello Pollice e non anche dagli altri tre componenti la Commissione, gli venne consegnata in unica copia unitamente ad un floppy disk il 15 dicembre 88. Di tale Relazione, si ribadisce, non è stata rinvenuta traccia nell'archivio del 3° Reparto da cui dipendeva l'estensore.

Ci si deve chiedere perché questa Relazione non viene consegnata nel corso dell'acquisizione del 7 luglio 95, quando si consegna spontaneamente altra documentazione non trasmessa in precedenza all'AG. Tale quesito si pone giacchè del documento non si rinviene traccia nel protocollo del Reparto. Deve supporsi che la Relazione sia stata posta tra la documentazione del caso Ustica in un tempo successivo, concomitante con l'arrivo al 3° Reparto del generale Pollice; infatti alla data dell'acquisizione, nel luglio 95, l'ufficiale era comandante del 1° ROC di Monte Venda ed assunse l'incarico presso il 3° Reparto soltanto nel 96. La circostanza che la copia della Relazione consegnata l'11 settembre dal Pollice non presentasse alcuna classifica o protocollo, induce a ritenere che quel documento fosse nella sua disponibilità personale; lo stesso però ha escluso questa evenienza.

Oltre a questa, altre riserve sono nate dall'esame testimoniale del generale Pollice; egli infatti, escusso in merito all'annotazione scritta da Ferracuti, ha dichiarato che la nota si riferiva al suo lavoro svolto nell'ambito della Commissione da lui presieduta, esprimendo altresì la convinzione che l'AG fosse a conoscenza sia della Commissione che della Relazione; quando, nel corso dell'esame apprenderà che l'AG non dispone assolutamente di tali informazioni, si irrigidisce nel timore di divulgare notizie che non deve, aggiungendo soltanto che la Relazione gli era stata posta in visione presso il Reparto in occasione della convocazione e che essa si trovava insieme agli altri documenti relativi alla vicenda di Ustica.

Lo Stato Maggiore non cita mai tale documento né ha mai segnalato la costituzione della Commissione Pollice. Lo SMA, appreso che l'AG era venuta in possesso del documento - si ricordi che all'esame testimoniale dell'11 settembre 96 era seguita l'acquisizione del documento - il giorno successivo, 12 settembre 96, dispone ricerca immediata, tramite il gruppo di lavoro Ustica, del documento originale, segnalandone per le vie brevi l'esistenza il 13 settembre successivo. Il 19 settembre lo SMA trasmette il documento originale, segnalando nel contempo un elenco di altra documentazione in originale ancora esistente presso il 3° Reparto attinente all'incidente del DC9 Itavia. Documentazione che viene acquisita il 21.11.96.

Come ben si comprende la scoperta della Relazione Pollice costituisce un "infortunio" per lo SMA che ha sempre proclamato una totale collaborazione con l'AG. E quando il 27 settembre 96 vengono richieste spiegazioni sulla modalità di rinvenimento del documento, viene fornita, il 3 ottobre, una "giustificazione" generica e non esaustiva delle motivazioni che condussero alla mancata segnalazione del documento: viene infatti precisato che gli estremi erano stati segnalati all'AG in una missiva del 28.02.95 - allegato D - insieme ad altre note che non potevano essere trasmesse perché classificate. Circostanza che non corrisponde al vero, poiché dall'analisi del suddetto allegato D non emerge alcun riferimento alla Relazione.

Dopo il rinvenimento della cd. Relazione Pollice nel settembre 96 e la segnalazione da parte dello SMA di ulteriore documentazione originale giacente agli atti del 3° Reparto, come già detto, il 21 novembre 96, se ne disponeva l'acquisizione. Dall'esame della stessa emergeva la figura del colonnello Sidoti, come quella dell'ufficiale che aveva seguito la vicenda dell'incidente DC9 Itavia, ed in parte anche di quella del MiG23 libico, in tutta la sua evoluzione, e che senz'altro aveva partecipato anche alla redazione della nota lettera del 20 dicembre 80, il cui protocollo appunto è originato dal suo Ufficio. Le numerose annotazioni che riportano la sua firma venivano poste alla sua visione nell'esame testimoniale del 12 dicembre 96 e lo stesso riconosceva come propria la firma apposta nei vari documenti, ma escludeva di essersi mai interessato alla vicenda di Ustica. Al di là di questo incomprensibile ed ingiustificabile comportamento, volto a negare anche le più innegabili evidenze del suo coinvolgimento nell'incidente del DC9, si devono sottolineare le assolute "stranezze" del suo modo di affrontare l'esame: prima ancora che gli venisse sottoposto un documento a sua firma negava il suo coinvolgimento escludendo ogni sua attività; poi, a rilettura, rettificava le sue dichiarazioni affermando puramente e semplicemente "non ricordo". (v. esame Sidoti Francesco, GI 12.12.96).

Infine, per quanto riguarda la vicenda del MiG23 libico, va brevemente detto che il 3° Reparto se ne occupò limitatamente ai primi giorni, fino alla costituzione della Commissione congiunta italo-libica. Riferimenti a questo incidente possono trovarsi nelle annotazioni del quaderno-brogliaccio del generale Melillo e nell'agenda di Argiolas, che trovano trattazione in altri capitoli.

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