6. Le perquisizioni domiciliari nei confronti
di Melillo, Argiolas e Ferracuti.

Null'altro si rileva dagli atti del 3° Reparto sino alle perquisizioni domiciliari, eseguite nel settembre 95, a carico del generale Melillo, e del tenente colonnello Argiolas. In esito presso Melillo veniva trovata e sequestrata documentazione di rilievo, tra cui un quaderno brogliaccio del 1980 con le varie attività dell'ufficio, redatto di proprio pugno dal generale. Presso l'Argiolas appunti tratti dall'agenda personale del 1980, poi consegnata nel corso dell'interrogatorio del 7 dicembre 95, in cui risultano attività inerenti gli incidenti del DC9 Itavia e del MiG23 libico, che non erano mai state rivelate nel corso degli interrogatori né risultavano dagli atti sequestrati e trasmessi dallo SMA.

Altresì in data 18 luglio 96, sempre a seguito di perquisizione domiciliare a carico del generale Sandro Ferracuti, che tra il 1987 e il 1990 aveva retto il comando del 3° Reparto, veniva trovato e rinvenuto un quaderno brogliaccio con annotazioni vergate a mano inerenti le varie attività del Reparto, riferite al periodo tra l'88 e primi mesi dell'89.

Dall'analisi di questo brogliaccio emergeva, così come evidenziato anche per quello del Melillo, un quadro della trattazione degli incidenti sia del DC9 che del MiG libico, mai comunicato prima né attraverso gli esami testimoniali e interrogatori né attraverso la consegna della documentazione.

Nell'agenda di Ferracuti, relativa al 1988/1989, cioè a distanza di anni dall'incidente, si rinvengono numerose annotazioni riferibili agli eventi, che si ritiene opportuno riportare proprio per porre in evidenza con quale interesse lo SMA seguisse l'inchiesta e le vicende ad essa collegate; singolari inoltre appaiono le "spiegazioni" rese dall'estensore delle note, che, neppure a dirlo, anche in questo caso tendono a sfumare fino quasi a ricondurle a semplici "chiacchiere", tutte le circostanze relative all'inchiesta, che comunque, e non si comprende per quale scopo, venivano annotate.

2 giugno 88: "020815 SCSM con Giordo (FFSCSM) e io Ustica: due pagine Arpino + com.te aviere x MOD No aviere tutti i nomi sono noti a Magistr. Che sta procedendo e ha già sentito".

Questa nota fa riferimento alla telefonata pervenuta nel corso della trasmissione "Telefono giallo" del 06.05.88, durante la quale un sedicente aviere di Marsala aveva riferito, in diretta, che al personale in servizio la sera della caduta del DC9 Itavia era stato imposto il silenzio.

3 giugno 88: "SCSM 3.6 DC9: verificare cosa si è dato tempo addietro ad Amato e cosa ieri". In merito a tali annotazioni il Ferracuti mostra di essere incapace di rammentare alcunchè.

7 giugno 88: " SCSM 7.6 - Completamento riesumazione Ustica entro Giovedì mattina Briefing a MOD su Ustica 10.06.88 - mod, CSMD, CSMA, capo Gabinetto, Cons. Stato (Longo), Amm. Martini grafici solo indicativi scopo evidenziare valore traccia sconosciuta. Io briefing: - sintesi introduttiva dell'evento tutto su base Luzzatti, blow-up su aree critiche - percorso del volo - copertura radar - ipotesi traccia 700 KTS e considerazioni al riguardo (battuta radar?) - considerazioni geometria d'attacco, farne alcune al traverso".

In proposito, sempre Ferracuti, sostiene che l'esigenza del Sottocapo Meloni era di esser certo che l'AM stesse rispondendo alle varie richieste dell'AG; il Sottocapo voleva avere la garanzia che quanto si rispondeva fosse corretto. Il briefing e gli appunti relativi alla traccia facevano riferimento a quanto riportato nella Relazione Luzzatti.

20 giugno 88: "201035 SCSM: DC-9 Sentire Incisa se ha già inserito ns. "Contributo" (MiG?); vedere relazione Amato e cosa è uscito da SMA per questa relazione; riscontrare/analizzare tutto quanto abbiamo al fine di verificare coerenza o contraddizioni -- lettera Bartolucci che dice che MiG non è stato visto...";

21 giugno 88: "210830 ok) In relazione Amato non cenno a D.A. per MiG; ok) Adeguato ns "contributo" a Incisa; ok) In atto verifica ns. Documentazione; ok) in atto verifica elaborazione ns. Contributo MiG - Fare verifica".

In relazione a queste annotazioni di fine giugno 88, Ferracuti non riesce a fornire alcun contributo, ma formula soltanto delle ipotesi sulla base del contenuto degli scritti esaminati senza aggiungere alcunchè. (v. interrogatorio Ferracuti Sandro, GI 05.12.96).

03 luglio 88: "031145 - - Elenco piloti e gruppi CIO per DC9 Ustica...SCSM 031630 - DC-9 Ustica: comm.ne per analisi documentazione - noi vediamo di tirar fuori piloti e attività CIO il 27.06.80: - verifica se c'è novità d'interesse; - conferma no attività; - conferma n. Missili; - conferma date MiG-23; - analisi plots Lic Mars ed event altri; - analisi procedure effettuate".

Di tale annotazione Ferracuti dà la seguente interpretazione: "ritiriamo fuori chi erano i piloti e che attività dei caccia intercettori è stata fatta il 27.06.80". Si tratta di una richiesta del Sottocapo per rispondere alla quale vengono analizzati vari dati, tra gli altri anche i plots registrati dai siti di Licola e Marsala. (v. interrogatorio Ferracuti Sandro, GI 05.12.96).

1° agosto 88: "SCSM 011200 - - Ustica risposta a SMD per 500 MG".

Secondo quanto riferito da Ferracuti lo Stato Maggiore Difesa aveva posto un quesito sul raggio di azione del MiG o domanda simile che riguardava la distanza di 500 miglia. Non riesce ad essere più preciso. (v. interrogatorio Ferracuti Sandro, GI 05.12.96).

9 agosto 88: "CSM 091350 - Quesiti stampa su Ustica e D.A.: date le risposte?";

12 settembre 88: "Ustica: - risposte a possibili quesiti (Garribba); - no msl AM; se lanciato da aereo come mai D.A. non l'ha visto? - analizzare elementi forniti da D.A. a suo tempo e dopo; - Falciani: cosa ha detto lo SMD a Uff.Gab. dopo nostra ultima indagine (Castelletti?)".

Ferracuti non riesce a precisare alcuna circostanza riportata in questa annotazione e nella precedente; secondo quanto riferisce, l'annotazione è il frutto delle domande che l'AM si è posta per rispondere ai quesiti originati dalla stampa. (v. interrogatorio Ferracuti Sandro, GI 05.12.96).

02 novembre 88: "SCSM 020915 Ustica (Giordo, Scano, Tonini, Blandini, Del Bagno) - avvalorata ipotesi msl, sicuramente lanciato da un caccia di un Paese Nato, forse italiano fuori rotta alla ricerca di un drone - radar CIA: fu esclusa attendibilità radar "civile" CIA a CIA c'è anche un radar Marconi più long range che ha visto la traccia di un vel. Milit. - Perdas: intensa attività sud est Sard (Perdas), sganciato da vel. di fabbr. Inglese un drone; un CIO a 4NM lancia un AIM 9B che cop DC9 in prua. - radar: Marsala non registrò insistenza magistrato vuoto di 4 minuti. Licola: addirittura non è successo niente. - drones: CC Baia Domizia e poi stretto Messina: ident e pezzi radiobers con vernice alterata per coprire coccarda AM dice: ultimo drone 8 mesi prima. - Anche Saratoga nel golfo di Napoli: impossibile non abbia visto".

Nonostante si tratti di una annotazione abbastanza elaborata e precisa, il Ferracuti afferma che si trattava di un commento ad una notizia stampa, una presa d'atto di quanto dicevano i media sulla vicenda. (v. interrogatorio Ferracuti Sandro, GI 05.12.96).

23 dicembre 88: "...3. Solo con SCSM e Giordo: Ustica...Annoni La commissione appare un po' chiusa e irrigidita guardando reg.ni radar si vede eff.te traccia di un aereo. Sentire subito Annoni. Punto focale il radar: cosa ha visto? - CSMA: abbiamo fatto tutto per essere certi di aver bene verificato e analizzato quanto ci riguarda?...".

Al riguardo l'interrogato ribadisce che la preoccupazione del generale Pisano, capo di Stato Maggiore, era quella di esser certo che quanto l'Aeronautica diceva o faceva in relazione all'evento di Ustica, fosse corretto. La circostanza che dai lavori della Commissione Pratis emergesse la traccia di un velivolo, imponeva che andasse sentito il generale AM in ausiliaria Annoni, membro di quella Commissione, per avere la conferma di cosa avesse realmente stabilito la Commissione. Esaminato sul punto, Ferracuti riferisce "non conosco quali fossero i termini e le regole di lavoro della Commissione... mi pare che se nel corso dei lavori emergeva il dubbio su qualche punto, il ricorrere all'Aeronautica per avere risposte fosse una delle cose da fare." (v. interrogatorio Ferracuti Sandro, GI 13.12.96). E in tal modo anche in questo caso praticamente non rispondendo.

Da una annotazione del 31.12.88 si evince che la Commissione Pratis richiede gli atti della simulazione effettuata il 30.04.85, con un velivolo DC9 e due F104, che interessò i siti radar di Licola, Marsala e Ciampino; il 3° Reparto aderisce per quanto riguarda il materiale di cui è in possesso, mentre rimanda al magistrato per l'altra documentazione.

Alle annotazioni riportate nell'agenda del generale Ferracuti, non corrisponde l'emissione di note e missive del Reparto di analogo contenuto; fino ad oggi non v'è alcuna spiegazione della ragione per la quale, nonostante vi fosse interesse su come stava procedendo l'inchiesta e nonostante la "sbandierata" collaborazione dell'AM, non venissero chiariti aspetti dei quali si "discuteva" in seno a quella Forza Armata.

Di particolare rilievo è l'annotazione apposta sul quaderno brogliaccio il 18 novembre 88, ove si legge che sono stati convocati Pollice e Di Natale per analisi sulla vicenda Ustica: "convocati Pollice e Di Natale: comunicato che loro sono membri del gruppo per analisi su Ustica (Pollice presidente) e indicati obiettivi e modalità di massima".

In proposito Ferracuti ha riferito che compito della Commissione cd. Pollice era "verificare che quello che si riusciva a capire sul fatto, corrispondesse alle risposte che davamo... apparivano articoli stampa... c'erano domande della magistratura alle quali l'Aeronautica stava rispondendo..."; in particolare Pollice doveva esaminare tutta la documentazione in possesso dell'AM e riferire come valutasse quanto era stato fatto e detto. Il generale Meloni voleva che tutto quello che l'Aeronautica aveva detto, compreso l'incidente del MiG, fosse rivalutato, riesaminato per avere la sensazione che fossero state dette cose corrette. Incomprensibilmente, nonostante queste annotazioni attestino un suo interessamento costante, in qualità di capo alla redazione e stesura di tale Relazione, Ferracuti sostiene di non aver mai preso visione del testo finale dell'elaborato. (v. interrogatorio Ferracuti Sandro, GI 13.12.96).

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