7. Il 12° CRAM di Mortara.

Il radar del 12° Centro di Mortara (PV) nel 1980 era di tipo semiautomatizzato ed era ovviamente integrato nel sistema di controllo Nadge. Nelle conversazioni via filo era denominato "Puma" ed aveva un'area di competenza comprendente il mar Ligure e l'Italia nord occidentale. Dipendeva sotto il profilo funzionale dal 1° ROC/SOC di Monte Venda e sotto il profilo gerarchico dalla 1ª Regione Aerea.

Era collegato in cross-tell con i radar del 1° ROC/SOC, Capo Mele, Poggio Ballone e Poggio Renatico. I velivoli che avevano origine presso di esso assumevano il Nato Track Number con sigla in lettere LG o Lima Golf.

Era equipaggiato con i seguenti sensori: 1. radar ricerca AN/FPS 88 con portata teorica di 220NM; apparato la cui tecnologia risaliva agli anni 50 e a cui erano state apportate modifiche negli anni 60; 2. radar di quota S 269 con portata di 220NM; apparato la cui tecnologia risaliva agli anni 60; 3. radar di quota AN/FPS 89 con portata teorica di 220NM; apparato la cui tecnologia risaliva agli anni 50 e a cui erano state apportate modifiche negli anni 70.

Nel 1980 il comandante di questo CRAM era il maggiore Berta Piercarlo ed il capo Ufficio Operazioni era il capitano Dondi Piero.

La sala operativa era organizzata nelle usuali tre sezioni e cioè: - la sezione armi; - la sezione sorveglianza; - la sezione addetti all'elaboratore elettronico; ciascuna con le funzioni già note. Era composta il 27.06.80 dal personale di cui agli elenchi acquisiti; ragion per cui la situazione del personale presente è stata ricostruita con sufficiente precisione.

I due sequestri operati sul sito hanno dato dei risultati, ma non hanno consentito di acquisire i registri dell'epoca nè documentazione sulle riduzioni relative al 27 giugno 80. Anche i testi escussi non hanno dato contributi di rilievo eccetto il maresciallo Cardone.

Il sito avrebbe potuto presentare profili di utilità nella generale ricostruzione di fatti, sia perchè ha seguito una parte del volo del DC9 Itavia, sia perchè inizializzò l'Air Malta che seguiva il DC9, che infatti reca come sigla la nota LG477. Ma di esso non s'è rinvenuto neanche nastri radar e THR relativi al giorno del disastro. Così come non è stata rinvenuta alcuna registrazione o annotazione che attestasse la realizzazione o la spedizione di riduzioni dati relative al giorno 27.06.80.

Tuttavia si deve evidenziare che, nel corso dell'esame testimoniale del 30.11.95, Moneta Carlo, comandante del 1° SOC nel 1980 ha ricordato di aver richiesto la riduzione dati ai siti di sua competenza e cioè a Poggio Ballone, Potenza Picena, Mortara e Poggio Renatico; documentazione che ricevette circa quattro o sei giorni dopo la richiesta.

In proposito va anche evidenziato quanto riferito dal maresciallo Cardone Pasquale, in servizio nel 1980 presso Mortara ed individuato quale possibile corriere, nell'esame testimoniale del 21.03.96. Il sottufficiale riferisce che nel periodo 78-81 si recò a Monte Venda circa 3 o 4 volte per consegnare plichi dei quali sconosceva il contenuto.

Dal registro delle missioni acquisito presso il sito in data 14.03.96, emerge che il maresciallo Cardone effettuò, nel periodo 10-12 luglio 80, una missione presso il 1° ROC di Abano Terme per consegnare un plico urgente. Deve rammentarsi che la consegna della documentazione dei siti radar di Potenza Picena, Poggio Ballone, Licola, Marsala agli enti richiedenti avvenne nel periodo 11-15 luglio. Pertanto ben può ritenersi che la Track History del 27 giugno 80 fu richiesta dal SOC ed anche ad esso recapitata nell'ambito di pochi giorni dall'incidente. Ovviamente di tali THR, come sopra si diceva, non s'è trovata alcuna traccia.

Si conferma qui per la prima volta nei siti minori quanto già emerso per Poggio Ballone. In primo luogo l'attenzione massima per l'incidente, che non fu di certo considerato un "ordinario" incidente civile, sul quale l'AM perciò non avesse né competenza né interesse. L'AM se ne interessa a tal punto che il 1° SOC richiede tutte le riduzioni dati ai siti sottoposti. Ma oltre l'interesse a conoscere, che mai si spiegherebbe di fronte a una "ordinaria" caduta di aereo civile e che di fatto mai s'è verificata in altri eventi del genere, anche l'interesse, e probabilmente precise disposizioni a distruggere poi i relativi registri, perché come s'è visto, alcunchè s'è più trovato, neanche i supporti magnetici di quelle THR.

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