4.7. Le testimonianze del personale in
servizio la sera dell'incidente nel turno "Delta".

De Giuseppe Antonio, maresciallo con la funzione di guida-caccia, ha reso dichiarazioni contrastanti, a volte di collaborazione, altre confuse che hanno ingenerato dubbi e perplessità. Molto preparato nella sua qualifica di guida-caccia, ci si è avvalsi della sua collaborazione per conoscere il significato di aspetti prettamente tecnici del sistema di Difesa Aerea. E' da sottolineare però che la pagina del registro IC del 27 giugno 80 che egli avrebbe dovuto compilare per le operazioni compiute in sala operativa risulta in bianco, cioè non vi è riportata alcuna attività.

Escusso in data 02.07.90 dichiarava che la sera del 27.06.80, aveva prestato servizio dalle 20.00 alle 08.00 presso il 21° CRAM di Poggio Ballone con le funzioni di controllore intercettazioni. Era di turno in sala operativa, ma non aveva percepito nulla di strano ad eccezione del fatto che il capitano Gari gli avesse chiesto di voler accertare se un aereo civile dell'Itavia fosse atterrato o meno a Palermo. Si era meravigliato del quesito ed aveva fatto presente al capitano che trattandosi di aereo civile non capiva perché avrebbe dovuto compiere quell'accertamento. Il capitano Gari aveva effettuato personalmente una telefonata a Marsala in sua presenza e successivamente era stato informato dal sergente Meloni o da altro sottufficiale che un aereo Itavia era caduto in Sicilia.

In data 21.04.95, escusso in merito al significato di alcuni termini tecnici, affermava che per inserire il nastro di registrazione dell'esercitazione si doveva necessariamente interrompere l'attività di registrazione. Una volta inserito tale nastro riprendeva la registrazione, sia del reale che del simulato. Prendendo visione del rapporto di servizio di sala operativa nella parte relativa al 27 giugno 80, al riguardo delle dizioni caso 10, caso 3, caso normal riferiva: "...esse rappresentavano stadi delle apparecchiature della Difesa Aerea, che stavano ad indicare delle limitazioni del sistema eccetto caso normal che significava il sistema è in piena efficienza ...". La grafia delle annotazioni sulla pagina che gli veniva mostrata era riconosciuta in quella del capitano Gari.

Escusso in data 03.05.95 forniva spiegazioni sul funzionamento del sistema Nadge e sul significato dei "SIF".

Escusso nuovamente in data 16.05.95 forniva ulteriori chiarimenti sul significato e i modi dei "SIF".

In data 07.11.95 dichiarava che l'operatore MIO del 27.06.80 era forse Miracco. La sera della caduta del DC9 Itavia non aveva effettuato né aveva ricevuto alcuna telefonata relativa a tale evento; la notizia di esso in sala operativa era stata data telefonicamente da Monte Venda e ricevuta dal capitano Gari. Non era in grado di precisare le ragioni dell'apposizione del numero 47 e del timbro in calce al foglio ove era trascritto il plottaggio della LE157. Spesso accadeva che venissero trascritti su un foglio i dati relativi ad una traccia; ciò chiaramente non veniva compiuto per tutte le tracce, ma solo per quelle di un certo interesse. Non ricordava se durante la notte fosse stata effettuata una riduzione dati; ricordava però che era stata effettuata la mattina successiva. Oltre Miracco, un altro operatore MIO era Colucci. De Giuseppe continuava ad affermare di non essere in grado di precisare su quale traccia fosse stata effettuata la riduzione dati; ricordava inoltre di aver visto un tabulato non molto voluminoso in sala operativa, ma non rammentava dove. Ha partecipato alla riproduzione su cartina di tracce, su richiesta dell'Ufficio Operazioni. Per tracciare la cartina aveva preso i dati da un tabulato che conteneva anche altre tracce. Non ricordava se altri erano stati incaricati di fare altre cartine. Aveva ricavato il plottaggio da una serie di tracce comprese in un tabulato. Nel fare il plottaggio della traccia aveva notato una incongruenza relativa al rapporto velocità-quota, nel senso che la velocità risultava troppo bassa rispetto alla quota. Tale rapporto velocità quota poteva essere congruente soltanto per un militare. Non aveva ritenuto di dover segnalare l'incongruenza della traccia ai superiori gerarchici. Sull'incarico affidatogli della redazione dei tracciati non ricordava chi dell'Ufficio Operazioni glielo avesse dato né chi avesse ritirato la cartina dalla sala operativa. Certamente non era andato presso l'Ufficio Operazioni. Gli venivano mostrate le undici cartine allegate all'acquisizione effettuata il 3.11.89 a Poggio Ballone. In proposito dichiarava di averle redatte personalmente; in particolare riconosceva la numerazione delle tracce come stilata da lui. Prendeva atto di non aver ricordato nel modo più assoluto di essere stato l'autore di tutte le cartine; era convinto di averne redatta soltanto una. Riteneva quindi di aver redatto tali plottaggi mentre non era impiegato nel turno della sala operativa. Certamente nella redazione delle undici cartine era stato aiutato da qualcuno, non riuscendo però a ricordare chi, se un aviere, oppure qualche operatore MIO o della sala operativa (v. esame De Giuseppe Antonio, GI 07.11.95).

Nel confronto del 12.02.96 fra De Giuseppe e Lauretani sulla riduzione dati della traccia LE157 e su quella manoscritta dal sergente Precetti, il De Giuseppe dichiara di non ricordare nulla in relazione ad una riduzione dati della LE157; ricordava soltanto le cartine con quadranti Georef che gli erano state mostrate nei precedenti esami testimoniali. Non rammentava di aver compiuto l'analisi di una traccia trasformando le coordinate polari in coordinate Georef; stimava che si trattasse di un lavoro di personale dell'Ufficio Operazioni. Il fatto che alcune delle battute riportate su tale foglio manoscritto non comparissero sulla Track History, egli lo addebitava ad una approssimazione dell'operatore. Riteneva comunque che la traccia fosse remota e non locale e che i dati manoscritti fossero di un altro sito; non aveva idea della ragione per la quale tali battute non fossero registrate sul tabulato THR di Poggio Ballone; non era in grado di precisare le ragioni a causa delle quali il radar di Poggio Ballone non avesse visto tale traccia dopo le 18.29. Tracciando meglio i dati della LE157, rilevava che la prima battuta era errata perché non esistono aerei in grado di percorrere 30-35 miglia in un minuto. Secondo la sua opinione la prima battuta sarebbe dovuta essere "MP10-45" e non "MP10-15". In relazione al tracciato della LE157 così come appare nel foglio manoscritto, riferiva che non poteva trattarsi assolutamente di un velivolo civile; ma solo di un velivolo militare supersonico.

In data 07.03.96 veniva sentito per fornire spiegazioni sulla presenza di un altoparlante in sala operativa collegato con Ciampino. Confermava quindi l'installazione in sala operativa di un altoparlante collegato con Ciampino dal quale era possibile ascoltare le chiamate in frequenza, anche di emergenza, ai vari velivoli civili; precisava che nella sala operativa erano installati anche due apparecchi telefonici abilitati alla linea RITA, posti uno nell'ufficio del Capo Controllore e l'altro nella postazione dell'identificatore. Nel corso dell'esame modificava le dichiarazioni rese il 7 novembre 95, in cui affermava che era stato il compilatore delle undici cartine precisando che solo alcune delle cartine - la n.4, la n.6 e la n.1 - potevano essere state redatte da esso stesso.

Il confronto del 16.04.96 tra Carta Francesco, Cirina Paolo, Cozzolino Donato, De Giuseppe Antonio, Lauretani Antonio, Marra Luigi, Ogno Salvatore, Russo Salvatore, Tassi Ilvo ebbe ad oggetto le posizioni occupate dai singoli operatori della sala operativa nell'interno della sala stessa. I testi indicarono su uno stampato predisposto la posizione che vi occupavano in quel turno. Nessuno ricordava dell'attività svolta quella notte per le ricerche del DC9. Nessuno aveva redatto le undici cartine inviate all'ITAV, al 1° ROC e a Trapani Birgi il 13 e 14 luglio 80. La redazione delle cartine veniva negata anche dal De Giuseppe che in un precedente esame testimoniale, 07.11.95, aveva invece riconosciuto la sua grafia.

In data 03.05.96 De Giuseppe veniva nuovamente sentito per precisare chi fosse il sergente Meloni che lo aveva avvisato in sala operativa la sera del 27.06.80, essendo questi una persona sconosciuta al CRAM. Dichiarava che nell'80 esisteva un militare di cognome Meloni, in servizio il 27.06.80, che però aveva il grado di aviere e pertanto escludeva di essere stato avvertito del DC9 da questi, precisando invece che la notizia gli era stata data da un sergente AM, controllore del Traffico aereo e non della Difesa, sergente che aveva funzioni di collegamento tra la sala e Ciampino; il suo nome era Meloni. Non ricordava se questi era amministrato da Poggio Ballone o da Ciampino. Tale cosa non costituiva una eccezione poiché non era il solo ma anche altri ATA si trovavano inseriti nei turni ed erano posizionati in sala operativa nella sezione armi. Dichiarava, inoltre di aver trascritto, cioè di aver trasposto dei dati di una riduzione dati in coordinate Georef; non ricordava chi gli avesse richiesto tale operazione. Asseriva di aver realizzato tale plottaggio la notte o al massimo al turno successivo dopo il giorno di riposo. La trascrizione veniva da lui compiuta in sala operativa all'interno del suo gabbiotto. Non era in grado di leggere una riduzione dati; sicuramente qualcuno gli leggeva quei dati che egli trasformava in Georef. Non ricordava inoltre di quale colore fosse il foglio della cartina. Escludeva di aver effettuato la cartina in base a dei messaggi pervenuti all'Ufficio Operazioni.

In merito al sergente Meloni cui si riferiva De Giuseppe è stato accertato che il sottufficiale è stato sì in servizio a Poggio Ballone ma fino al 78 inizi 79, anno in cui tutti gli operatori ATA di Ciampino cessarono di effettuare servizi in quel sito. Pertanto il Meloni, che ha avvertito De Giuseppe, non può identificarsi in costui.

In data 12.06.96 veniva ancora una volta sentito, in merito alla identificazione sulla Track History di velivoli militari la sera del 27.06.80 ed in tal senso dichiarava di non ricordare presenze di velivoli militari, così come di non ricordare di voli operativi quella sera. In merito al percorso delle tracce AA464 e LL464, che gli erano state mostrate, dichiarava di non rammentare nulla della AA464. Essa durava dalle ore 18.23 alle ore 18.29 e questo secondo lui era un'anomalia. Infatti non era consentito superare i cinque minuti senza procedere all'attribuzione del Nato Track Number. Escludeva comunque che vi fosse stata attività militare nel tempo precedente all'incidente di Ustica e nell'area di competenza di Poggio Ballone (v. esame De Giuseppe Antonio, GI 12.06.96).

Lauretani Antonio, sergente maggiore TPO. E' un sottufficiale che nella sua qualifica di TPO è tra i più preparati della Forza Armata, tanto da essere stato segnalato all'AG tra i TPO, di tutta l'amministrazione AM, in grado di fornire risposta ad ogni possibile quesito sulla Difesa Aerea. Nonostante ciò si è invece rilevato un teste reticente non solo nei ricordi del 27.06.80, ma anche nel dare chiarimenti sul significato di sigle ed operazioni ordinarie di un TPO in sala operativa per effettuare una riduzione dati. Tra l'altro ammetteva di essere stato sicuramente in servizio il 27.06.80 solo nell'ottobre 95, dopo che era venuto a conoscenza che il suo nominativo risultava trascritto sul registro del TPO di quel giorno. Solo dopo questa evidenza non ha più potuto "non ricordare" la sua presenza in servizio.

In data 02.07.90 riferiva di non avere particolari ricordi di quel 27.06.80. Mostrati al teste gli undici grafici affermava che non erano stati redatti da lui. Tale compito era devoluto agli addetti agli elaboratori o al programmatore.

In data 05.03.92 gli venivano fatte ascoltare le telefonate del 27.06.80 tra il personale del sito di Poggio Ballone con Ciampino, Palermo e Marsala. Riconosceva in esse le voci del capitano Gari, del sergente maggiore Mormile Pasquale e del maresciallo De Giuseppe.

In data 19.10.95 dichiarava di aver visto per la prima volta il registro del TPO in occasione, il 3 ottobre precedente, del sopralluogo nella sala operativa del 21° CRAM. In tale registro riconosceva come propria la grafia che appariva nel retro del foglio relativo al 27.06.80 dalle ore 18.00 alle ore 06.30 del giorno successivo. Riconosceva altresì la sottoscrizione apposta in calce a tale foglio sotto la dizione ufficiale smontante. In merito al significato di Caso 3 e Caso 2, riferiva che si trattava di momenti di inefficienza del sito o di siti limitrofi.

Osservava che le iscrizioni che compaiono sul foglio del 27.06.80 dalle ore 18.00 alle ore 06.30, in particolare l'iscrizione 06.15 - iniziale - potrebbe anche indicare che era in atto una riduzione dati e che quindi il sistema non era completamente efficiente. Prendeva atto che allo stesso orario nel registro del capo controllore appariva l'iscrizione: "Trasmesso correttivo etro 07.15". Affermava quindi che significato congiunto di queste due iscrizioni era il seguente: inizialmente era stato dato un Gesrep, perché il sistema era parzialmente inefficiente; successivamente si era constatato che il tempo stabilito per il rientro in efficienza completa era superiore a quello preventivato e per tale motivo si era trasmesso un "correttivo etro". Prendeva atto che sul registro del capo controllore vi era l'iscrizione Gesrep a Rupe per D.R., per il percorso della Lima Echo 157. Dall'esame delle due iscrizioni, quella sul registro del capo controllore e l'altra sul registro del TPO, desumeva che nella sequenza delle iscrizioni probabilmente vi era stato un errore di orario; in quello del TPO infatti, questi doveva indicare come orario di inizio di "degradazione" del sistema le 05.15, orario in cui sul registro del capo controllore compare l'iscrizione del Gesrep a Rupe come orario d'inizio di quella "degradazione". Poiché l'iscrizione successiva indica un correttivo etro, cioè un orario stimato di rientro in piena efficienza del sistema a due ore dopo - iscrizione recante l'orario delle 06.15 - deve presumersi che fosse stato stimato un orario inferiore a quello necessario. Infatti nel turno successivo alle ore 08.00 si trova il messaggio finale a Rupe e cioè il rientro in piena efficienza del sistema.

La traccia Lima Echo 157 si è originata probabilmente presso la TPA di Pioppo, cioè Ferrara. Il Nato Track Number dovrebbe seguire la traccia per tutto il percorso sino alla fuoriuscita della portata radar Nato; l'interesse ad una data reduction poteva essere dato dal fatto che la stessa aveva attraversato l'area di competenza. La traccia è stata sottoposta a data reduction per ordine del capo controllore su disposizione del SOC.

Ritornando alla notte dell'incidente, non riusciva a ricordare nulla di particolare, giustificando l'assenza di ricordi con il fatto che all'epoca i TPO erano pochi e facevano i turni notturni in sala operativa in due. Non ha ricordi nemmeno della riduzione dati che compare sull'iscrizione del registro del capo controllore. La richiesta di una riduzione dati specifica per una traccia e non per un periodo di tempo era certamente particolare; e la richiesta era specifica perché si riferiva al velivolo che aveva avuto l'incidente. Le trasposizioni grafiche dei dati di una traccia venivano effettuate dal personale dell'Ufficio Operazioni; egli non veniva personalmente impiegato per tale attività.

L'invio del Gesrep a Monte Venda in caso di riduzione dati era obbligatorio, sia nell'ipotesi che la riduzione venisse effettuata su richiesta, sia che lo fosse su iniziativa del sito radar. Il 27.06.80 venne effettuata la riduzione dei dati della sola Lima Echo, probabilmente per l'accostamento di tale traccia al velivolo incidentato. Ed era stata richiesta a Poggio Ballone perchè quella traccia era rimasta sotto il controllo del sito per un periodo maggiore di tempo rispetto all'ente originatore.

Il comando che veniva dato a console per la riduzione dati consisteva nell'immissione di alcuni dati a NEDS; l'input proveniva dalla console del capo controllore, poiché era l'unica disponibile per effettuare dei cambiamenti di software e dei change-over. L'azione a console per far partire una riduzione dati veniva fatta dal TPO su input del MIO.

Non ricorda che gli sia stata fatta una domanda specifica relativa alla ricerca della traccia del DC9 Itavia da parte del capo controllore la sera del 27.06.80; ribadisce di non aver visto la riduzione dati ricavata durante quella notte. Le operazioni che dovevano essere compiute per la riduzione dati erano di competenza del MIO. Non era prassi che il TPO facesse la descrizione analitica di una traccia; ma non esclude di aver compiuto le operazioni di competenza del MIO. Il capo controllore era autonomo, poteva chiamare direttamente il MIO o anche chiamare il TPO. Nella circostanza della riduzione dati di una traccia il capo controllore poteva consigliarsi con il guida-caccia o con il TPO.

Poggio Ballone aveva anche collegamenti con siti esteri; con Nizza in Link 1 ovvero in cross tell e voice. Con Solenzara vi era soltanto collegamento voice con l'avvicinamento dell'areoporto. Il collegamento voice con Solenzara era h.24. Non ricordava se nel sito fosse possibile fare una copia del nastro di registrazione. All'epoca dell'esame testimoniale prestava ancora servizio a Poggio Ballone. E aveva avuto modo di vedere le fotocopie dei registri, tra gli altri anche quelle del TPO, proprio presso il Comando del 21° CRAM, accertando così che il suo nome compariva nel turno del 27.06.80.

Escusso nuovamente in data 17.11.95 sulla riduzione dati e sul significato di sigle usate nella Difesa Aerea, dichiarava che tra i compiti istituzionali del TPO non vi era quello di leggere una riduzione dati. Egli infatti si interessava della gestione delle aeree di mascheramento, della supervisione della sorveglianza per l'inizializzazione, del tracciamento, dell'identificazione e del cross-tell. In merito al registro Gesrep del quale prendeva visione, e delle annotazioni in esso riportate riferiva di non essere in grado di riferire sul significato.

Esaminato ancora una volta - il numero degli esami è stato in proporzione alla asserita preparazione di questo TPO e del fatto che egli fosse il TPO nell'ora del disastro a Poggio Ballone - in data 12.02.96 sul significato di tracce sulla THR di Poggio Ballone, gli vengono contestate tutte quelle azioni che avrebbe dovuto compiere un TPO e che egli invece non ha posto in essere. Lauretani si difende asserendo di aver espletato in sala operativa il secondo turno, cioè quello dalle ore 02.00 alle ore 07.00, ma non ricordando chi avesse espletato il primo. Giustificazione poco credibile perché egli era l'unico TPO titolare di quella sera, e di certo ha svolto il primo turno, quello con maggior traffico, lasciando il secondo, quello più tranquillo, ad altri operatori di sala che svolgevano mansioni di TPO per acquisire esperienza. D'altra parte sarebbe stato singolare che, una volta venuti a conoscenza della scomparsa del DC9, alle 21.30 circa, egli non venisse informato o chiamato a presentarsi in sala. Riferiva inoltre - in merito alla sua conoscenza sul funzionamento del sistema - che una traccia AA poteva essere inizializzata manualmente all'interno o all'esterno della TPA. In questi casi la classifica AA durava tempi molto brevi, che normalmente non dovevano superare i 5 primi, secondo la direttiva ufficiale Air South Manual 355.3, direttiva che imponeva l'obbligo di identificare la traccia entro il detto termine e nel contempo assegnare il corretto Nato Track Number (NTN). Una traccia AA al di fuori della TPA poteva essere trasmessa manualmente con l'azione di Start-tell al sito limitrofo interessato per avere sia il NTN che l'identificazione dal sito interessato. Era sì possibile che una traccia AA, una volta identificata, continuasse a rimanere AA, ma di certo si sarebbe trattato di una procedura anomala.

Non sapeva spiegare come potesse essere accaduto che la traccia LE157, risultante "remota", non fosse stata fatta "locale" dal sito di Poggio Ballone. E non ricordava se ci fosse all'epoca una funzione che gli permettesse di acquisirla automaticamente. Prendeva atto che Poggio Ballone aveva registrato tra le ore 18.25Z e le 18.30Z un'AA464 locale, che procedeva praticamente parallela alla LE157, identificata come Friendly e con SIF militari (1 e 3 diverso da quello della LE157). Spiega questo fenomeno per deduzioni, perché continua a ritenere che quella notte ha espletato il secondo turno. Ritiene che il TKX non abbia fatto ciò che gli incombeva. Questi avrebbe dovuto "hooccare" la traccia remota perché la stessa era rimasta appunto remota. Gli viene mostrato il tragitto percorso dalla LE157, dove appare che a circa 42 miglia a Nord dal sito non viene più ricevuta e riappare come remota su Marsala ad oltre 150 miglia a Sud. Dichiara che questo può essere successo, perché il velivolo è rientrato nel cono d'ombra di Poggio Ballone. Gli viene contestato che anche dopo l'uscita dal cono d'ombra la traccia non viene acquisita da Poggio Ballone. Risponde laconicamente che è una situazione anomala, aggiungendo che all'epoca c'erano nella TMA di Roma delle aree di free-plot. Gli viene mostrato l'estratto della data reduction di Poggio Ballone relativo alla traccia dell'AA464, tracciata dalle ore 18.23.47Z alle 18.29.54Z e gli si fa osservare che la predetta traccia è attribuibile ad un aereo militare in quanto provvisto di SIF1, 2 e 3, è locale e viene classificata Friendly alle 18.25.000Z, chiedendogli quindi spiegazione sul significato del codice SIF2-7777, del codice SIF1/73 che compare alle ore 18.25.31 e del motivo della mancata assegnazione di un NTN. Risponde che per quanto riguarda il SIF di Modo 2, si tratta di un SIF utilizzato per l'identificazione personale dell'aeromobile. Secondo le procedure, ogni velivolo militare dovrebbe avere un SIF di modo 2 diverso. Presume che il valore 7777 non sia stato cambiato dallo specialista a terra, dopo un periodo di manutenzione. Per quanto riguarda il SIF di Modo 1, suppone che il codice 73 sia un'anomalia del sistema, pur non confermato dagli avvistamenti precedenti e successivi. Che la traccia sia rimasta AA e che non sia stata compiuta altra azione è sicuramente non conforme alle procedure. Gli viene mostrato un estratto della THR di Poggio Ballone relativo alla traccia AA433, registrata per due battute alle ore 18.29.07Z e alle 18.29.31Z e quindi gli si fa notare che la traccia è locale, pending, e presenta una risposta di SIF1/00 e nella seconda battuta anche una risposta di SIF3 pari a 1136, e che tale traccia non compare più nella THR di Poggio Ballone. Ad integrazione gli viene mostrato anche un grafico elaborato dal Collegio peritale nel quale la traccia in questione è indicata in contemporanea con altre tracce presenti nel sistema, in particolare la AA464, la LE157 e la LG461. A richiesta di spiegazione dell'apparente anomalia della AA433, risponde - dopo un breve chiarimento su come fossero presi in considerazione i plots per l'inizializzazione e il tracciato provenienti dai radar video analogici, e tenuto conto della distanza dal sito del segnale in questione cioè AA433 - di supporre che la traccia sia stata inizializzata e si sia successivamente aggiornata non sul dato iniziale. La presenza del codice di Modo 1/00 e successivamente del Modo 3/1136 induce a supporre, per quanto riguarda il Modo 1 e 3, una probabile correlazione su altro dato oppure una anomalia SIF evidenziata più sul Modo 1 che sul 3. Gli viene quindi mostrato sul tabulato THR di Poggio Ballone come alle ore 18.25.218 anche la traccia AA464, discussa in precedenza, rechi sul tabulato codice SIF1/73, il SOS/SIF settato a 2 e il blink settato a 1, quando in un momento successivo di un minuto circa tale traccia si rileva trovarsi a coordinate di circa 9 di X e 70 di Y, e la LE157 a 9 di X e 65 di Y. Gli viene di conseguenza chiesto se la situazione descritta dovesse o meno richiamare l'attenzione del TPO. Risponde: "certamente sì. In questo caso il TPO avrebbe dovuto prima richiamare l'attenzione degli enti di controllo, tramite l'IO, che gestivano questo traffico, e contemporaneamente avrebbe dovuto richiamare l'attenzione del Master Controller; anche perché l'allarme si accende sulla sua console e su quella del F.A.". Viene quindi fatto rilevare al teste che su ben sei tracce, di cui alcune identificate come militari, e precisamente: LE026; LE157; LG461; LE500; AA464 e AA433 appare il SIF3/1136 coincidente con quello del DC9 Itavia; tutto ciò nel giro di circa dieci minuti. A domanda se tale situazione avesse dovuto richiamare l'attenzione del TPO, risponde che si potevano verificare due ipotesi: nella prima che l'operatore al TKX si fosse accorto delle scorrelazioni con l'acquisizione di dati sbagliati e SIF sulle diverse tracce e quindi avesse creato la suddetta problematica; in questo caso egli sarebbe potuto intervenire per assegnare ai dati radar il loro originario NTN e cancellare le tracce inizializzate dopo la valutazione che si trattava di clutter o falsi echi. Nella seconda ipotesi, che il TPO si fosse accorto delle scorrelazioni avvenute, avrebbe potuto suggerire al TKX di correlare le tracce oppure avrebbe egli stesso potuto provvedere. L'Ufficio gli contesta che il complesso delle tracce delinea una apparente situazione di inosservanza delle separazioni tra velivoli e gli chiede se una situazione del genere avesse richiesto l'attenzione del TPO. Risponde che una tale situazione non avrebbe imposto una particolare attenzione da parte del TPO, anche perché il compito delle separazioni in quota era esclusivo del Traffico Aereo, che aveva i mezzi idonei per poterlo fare. Sottolinea che al fine della separazione la quota gioca un ruolo molto più rilevante della separazione orizzontale e che la separazione in quota è difficilmente ricavabile dai radar della Difesa Aerea, considerata l'approssimazione con cui tale dato viene determinato.

In merito al servizio di TPO del 27.06.80 ribadiva di aver ricevuto le consegne dall'ufficiale smontante, e di essere rimasto in sala operativa soltanto pochi minuti; di aver ripreso successivamente la seconda parte del turno, quella che aveva inizio alle ore 02.00 locali del giorno successivo. Nel frattempo - aggiunge - era rimasto nel sito e presumibilmente era andato a riposarsi. Asseriva di non ricordare chi avesse svolto le funzioni di TPO nella prima parte del turno; queste funzioni potevano essere assunte da qualunque altro sottufficiale del turno con una certa anzianità eccetto coloro che fungevano da assistenti del Master Controller, cioè Ogno ed un altro sottufficiale di cui non ricorda il cognome; potevano essere Marra, Cozzolino, Tassi e Russo. E che comunque, chiunque fosse stato, nulla gli era stato riferito allorché era rientrato in sala all'inizio del suo turno alle ore 02.00 locali; almeno nulla in tal senso ricorda. Non vi era stato nulla di particolare da eseguire o continuare dalle ore 02.00 locali sino alla fine di quel turno. Per quanto concerneva riduzioni dati, non ricordava di averne viste. In particolare per quella sera non poteva dire di averne viste; tantochè non sarebbe stato suo compito esaminarle. A seguito dell'esibizione del registro del Master Controller di Poggio Ballone nella parte relativa al turno del 27.06.80 dalle ore 18.00 alle ore 06.30, dichiarava che laddove si parlava della riduzione dati sul registro del MIO, nella annotazione delle ore 05.15 relativa alla trasmissione del messaggio "Gesrep a Rupe" sul registro dell'MC, era presumibile che fosse stata effettuata una riduzione dati con il sistema off-line. Quando è smontato dal servizio non ricorda se il sistema era degradato per la riduzione dati. Non ricorda se è stata fatta una riduzione dati generale dalla quale ricavare una singola traccia e se per quella specifica traccia è stata effettuata una riduzione dati. Preso atto che secondo risultanze acquisite agli atti tutte le operazioni relative alla riduzioni dati dovevano passare attraverso la figura del TPO, rispondeva che ciò non era vero in quanto tutte queste funzioni venivano coordinate tra il Master Controller e il Manual Input Operator. Il TPO notificava al SOC tramite messaggio Gesrep il motivo. Non ricordava di aver visto durante la notte né la mattina tabulati. La prima volta che li ha visti è stato quando fu interrogato nel 90 dal GI. Invitato a precisare meglio di quali tabulati si trattasse, il teste dichiara che si trattava di cartine con quadranti Georef con le posizioni, anzi la rotta di alcuni velivoli. Non ricorda di aver collaborato alla redazione di tali cartine. A tal punto mostrategli le undici cartine con quadranti Georef, non sa dire se quelle mostrategli siano le stesse del 90; di certo quelle erano in originale ed erano in formato più grande. Ha ricordo invece della traccia LL004, già da lui visionata nel 90, che presume facesse un volo di training che interessava l'area denominata Delta 67; non ricorda però di aver contribuito alla compilazione di queste cartine. Nei primi giorni di luglio non ha effettuato la riduzione dati né ha esaminato tabulati. Una riduzione dati che duri per otto ore può indicare che ci sono stati dei problemi in fase di riduzione oppure che è stata dapprima eseguita la riduzione generale e successivamente quella particolare. Esibitogli il registro del TPO di Poggio Ballone nella pagina relativa al giorno 12.07.80 turno dalle ore 06.30 alle ore 06.30, dichiara di riconoscere come propria la grafia delle scritture a penna stilografica con inchiostro di colore blu, da ore 09.49 sino ad ore 01.30, escludendo quella delle ore 12.00. Non sa spiegare se il 12 luglio 80 nelle otto ore impiegate nella riduzione dati è stata effettuata solo tale operazione oppure sia stato copiato un nastro; il tempo impiegato permetteva di fare diverse operazioni che non sa specificare perché non riguardano la sua qualifica. Nel turno del 12.07.80 erano presenti sia lui che il tenente Corsetti; la presenza della sua sola firma come "ufficiale smontante" indica che al termine del turno era presente solo lui e non Corsetti. Non era in grado di ricordare il motivo per il quale era stata effettuata quel giorno la riduzione dati; di certo quello che ha annotato gli è stato riferito dal Master Controller; ritiene che l'operatore MIO sia in grado di ricordare le operazioni e il nastro di quelle riduzioni dati. Le risposte di Lauretani risultavano così lontane dalla verità che questo GI si vedeva costretto ad ammonirlo affinchè rispondesse alle domande secondo verità e senza reticenze. Ma l'atteggiamento del teste non cambia.

Messo a confronto con il Corsetti, conferma le precedenti dichiarazioni, non ricordando però quale richiesta avesse dato avvio alle operazioni di riduzione dati. Aggiunge che i comandi di inizio e di chiusura delle registrazione erano di competenza del MIO, che si avvaleva talvolta del TPO con azioni di F-Code. Corsetti riconosce come propria la grafia dell'annotazione alle ore 12.00; l'intestazione fino all'annotazione delle ore 09.49 esclusa, apposte sul registro del TPO nella parte relativa al turno del 12.07.80 - turno che aveva inizio alle ore 06.30 e terminava alla stessa ora del giorno successivo -. Su altre annotazioni, da lui non eseguite, afferma che da esse si evince che durante quella giornata fu compiuta una riduzione dati; non ha memoria delle motivazioni che originarono la relativa richiesta. Non essendo un tecnico di computer, non sa precisare quali operazioni potessero essere state compiute per effettuare una riduzione dati. Benché egli fosse il TPO anziano, ricorda che Lauretani era abilitato e poteva svolgere tutte le attività previste dalla qualifica. Qualora il TPO non avesse avuto un assistente e fosse previsto come unico operatore in quella qualifica, poteva effettuare sia la prima che la seconda parte del turno; ritiene comunque che in caso di necessità dovesse essere avvertito, qualora si fosse trovato fuori dalla sala operativa. Nel caso di riduzione dati il TPO doveva mandare un messaggio Gesrep; non ricorda quali ulteriori operazioni dovesse effettuare a console. Gli sono state mostrate le undici cartine con quadranti Georef acquisite in data 12.08.88; in merito dichiara di non aver collaborato alla loro redazione e di non riconoscere la grafia della numerazione. (v. confronto Lauretani-Corsetti, GI 12.02.96).

Nel confronto del 6.03.96 con l'altro TPO, Cozzolino, vengono riascoltate le telefonate di quella sera e si individuano alcuni nominativi quali Marra e Mormile. Sulle funzioni da loro espletati in sala operativa il Lauretani ribadiva di presumere, avendo constatato la sua grafia, di avere svolto la seconda parte del turno, quello dalle ore 24.00Z in poi. Cozzolino affermava invece che il TPO ufficiale era Lauretani, mentre egli era TPO/A. Nella prima parte del turno poteva esservi anche una terza persona. Il turno era composto da tutti sottufficiali anziani; quindi poteva esserci uno qualsiasi, anche uno che non aveva la qualifica di TPO. Ciò non toglieva che potesse esserci stato esso stesso. Tutti preferivano fare la prima parte del turno. Aggiungeva che comunque era possibile determinare le presenze. Egli effettuava le aree automatiche e se nei tabulati appaiono tutte inizializzazioni automatiche, poteva essere stato lui in quella prima parte del turno. L'inizializzazione automatica riguardava il versante del mare.

Cozzolino Donato, sergente maggiore assistente al TPO, è il sottufficiale che è rimasto per tutta la sua carriera sempre al sito di Poggio Ballone. E' un personaggio che ricorda e conosce bene la vicenda, ma si è dimostrato in varie circostanze reticente. Non è stato infatti possibile ricostruire il tempo del suo servizio - come quello di Lauretani quella notte. Infatti, secondo le dichiarazioni del MIO Miracco, che quella notte, come si sa, effettuò una riduzione dati verso la mezzanotte, Cozzolino e Lauretani erano gli operatori che dovevano compiere le azioni necessarie per questa operazione. Invece i due non solo "non ricordano", ma neanche hanno annotato alcunchè sul registro da loro stessi compilato. Il Cozzolino è anche colui che nel corso degli anni, cioè dall'88 al 94, ha aiutato a ricostruire il turno di quella sera ed a ricercare la documentazione richiesta dall'AG. E' colui che come gli altri "anziani" del sito ben conosceva il cosiddetto archivio del sottotetto ove era raccolta la documentazione del sito. L'accesso allo stesso attraverso una botola e la polvere accumulatasi avevano, così s'è detto, fatto desistere il personale incaricato della ricerca della documentazione richiesta dall'AG; documentazione che invece esisteva e non è stata mai trasmessa, se non nel luglio 94, allorchè qualche "coraggioso" ha portato alla luce i carteggi dal sottotetto.

Escusso in data 02.07.90 dichiarava che la sera del 27.06.80 era in servizio a Poggio Ballone con la qualifica di TPO/A. Dopo circa mezz'ora dall'avvenimento giunse da Marsala una telefonata nella quale si parlava della sparizione di una traccia di un aereo civile. Non ha ricordato il contenuto della telefonata né chi la ricevette. Comunque la comunicazione non ebbe seguito perché quell'evento era fuori dalla loro competenza. Nel prender visione degli undici grafici, riteneva di non essere in grado, in mancanza di altri dati e soprattutto della Track History, di fornire indicazioni precise né sul tipo di tracce, né sulle velocità, né sulle quote, nè tantomeno se le tracce indicassero aerei civili o militari.

Sentito nuovamente in data 05.03.92 gli venivano fatte ascoltare le telefonate intercorse tra gli operatori di Poggio Ballone, Ciampino, Palermo e Marsala il 27.06.80 al fine di riconoscere le voci. Cozzolino riconosceva le voci del sergente maggiore Marra Luigi, del capitano Gari, del maresciallo De Giuseppe.

Sentito ancora una volta in data 15.11.95 sulle operazioni svolte in sala e sulle ricerche della documentazione consegnata all'AG nell'88 e 90, confermava di essere stato in servizio la sera del 27.06.80 in qualità di TPO/A, cioè come assistente al TPO. Gli veniva poi mostrato il registro del TPO - sequestrato in data 12.08.88 - nella pagina relativa al 27.06.80, da ore 18.00 ad ore 06.30; vi riconosceva come propria la grafia relativa all'annotazione delle ore 06.15. Sul significato di tale annotazione, riferiva che essa poteva indicare la trasmissione di un messaggio iniziale Gesrep per riduzione dati. Non ricordava se in relazione alla caduta del DC9 Itavia fosse stata effettuata una riduzione dati; tuttavia l'esperienza maturata lo induceva a ritenere invece che fosse stata compiuta. Stimava che nell'80 il sistema fosse abilitato ad effettuare una riduzione dati on-line relativamente ad una sola traccia. Nel 90 era addetto alla Sezione Addestrativa; durante quel periodo vennero inviate delle richieste dall'AG all'allora comandante tenente colonnello Arrivas. In precedenza, in occasione di altra richiesta dell'AG nell'88, partecipò alle ricerche del materiale richiesto, controllando nel sottoscala e mandando degli avieri sul sottotetto. Precisava che in quell'occasione compito degli avieri era soltanto quello di portare il materiale dell'80, facilmente riconoscibile, al piano ove fu preso in visione anche dal capo Ufficio Operazioni. Si trattava dei registri dell'MC, dell'IC e del TPO, e di carteggio attinente ad attività di volo MIR-MIP. Tale materiale venne consegnato al comandante. Per quanto riguardava singoli fogli, che rinvenuti tra gli altri documenti furono raccolti in cartelline suddivise per mesi, riferiva che essi non furono numerati. Presa visione della cartellina recante la scritta "Attività giugno 80" sequestrata il 14.07.94, riconosceva nell'annotazione "Attività giugno 80" la grafia di Bonamici; dichiarava altresì che la sigla sottostante poteva essere dello stesso Bonamici. Non sa dare spiegazione sulla numerazione apposta in alto a destra della suddetta cartellina. Il suo successore alla Sezione addestramenti era stato il maresciallo Branca, il quale subentrando trovò il materiale da lui conservato e "sistemato" per anni nel sottoscala. Durante il suo periodo di permanenza a quella Sezione non aveva distrutto alcun documento rinvenuto nel sottoscala o nel sottotetto.

Carta Francesco, sergente maggiore, assistente al Master Controller è stato sentito in data 02.07.90. Dichiarava che la sera dell'incidente era in servizio a Poggio Ballone con la qualifica di addetto alla sorveglianza. Non ricordava però se da lui o da altro operatore fu inizializzata e identificata la traccia del DC9, che venne seguita per tutto il tratto di competenza di Poggio Ballone e successivamente passata in cross-tell a Marsala. Ricordava che ad un certo momento l'attività normale di sorveglianza venne sospesa per effettuare la riduzione dati della traccia del DC9, riduzione compiuta dagli addetti al computer. Non ha saputo precisare se l'ordine di fermare l'attività fu dato dal capo controllore o dal SOC, ma riteneva più probabile il secondo caso. Non ha mai visto la riduzione dati.

Escusso sulle modalità di compilazione del registro del capo controllore, nella parte relativa alla riduzione dati effettuata, dichiarava che questa riduzione dati, compiuta dal MIO, la mattina successiva era stata trasmessa al programmatore, all'epoca Vassallo. In occasione di una riduzione dati il sistema veniva fermato; si dice certo di questa sospensione del sistema, perché come assistente al capo controllore compilava i messaggi, da inviare agli enti superiori, che indicavano il blocco del sistema. Non ricorda con quale sigla venisse indicata la riduzione dati nella trasmissione dei messaggi Gesrep. Materialmente non vide la riduzione dati, ma reputa che fosse stata compiuta e riguardasse la sola traccia LE157 - cioè quella del DC9 Itavia. Probabilmente in sala operativa esisteva soltanto il registro del capo controllore, anche da lui compilato. La riduzione dati poteva essere eseguita per motivi che il sito poteva anche non conoscere; infatti anche il SOC poteva richiederne. Tuttavia anche il CRAM poteva procedervi autonomamente, ma sempre dopo aver richiesto l'autorizzazione al SOC. Il messaggio Gesrep doveva essere inviato sia nel caso di riduzione dati di iniziativa, che di quella su richiesta. In sala operativa non esisteva un timbro tondo. Non è stato in grado di precisare se la traccia del DC9 Itavia venne inizializzata e trasmessa da Poggio Ballone ad altri siti. Presa visione del registro "Rapporto Operativo del Controllore", sequestrato in data 12.08.88 riconosceva come propria la grafia dal primo rigo - Turno D - sino al sesto rigo relativo alle ore 21.12Z; nonché l'ultima annotazione alle ore 06.15Z, così come l'intestazione del foglio nella data e negli orari, relativa al giorno 27.06.80 - turno 18.00-06.30. In merito all'annotazione "Attività di volo odierna est negatoria", trascritta nel retro della pagina del turno del 27.06.80 ore 18.00-06.00 del suddetto registro, riferiva che tale indicazione poteva essere riferita al programma di volo per il giorno successivo del XX° e IX° Gruppo di volo di Grosseto. In merito al registro Gesrep di Poggio Ballone, sequestrato in data 14.07.94, riferisce di riconoscere come di suo pugno l'annotazione relativa al messaggio inviato ad ore 06.15, identificato con il numero progressivo 75, ma di non ricordare la causa che diede origine a tale messaggio. La durata media delle attività di riduzione dati era di quaranta minuti - un'ora al massimo. Non ricordava di aver mai assistito ad una riduzione dati durata per circa dieci ore (v. esame Carta Francesco, GI 15.11.95).

In sede di confronto - Miracco, Lauretani, Cozzolino e Ogno - il 16.04.96 ha confermato le dichiarazioni rese senza aggiungere null'altro.

Ogno Salvatore, sergente maggiore , assistente al Master Controller nonché Identification Officer, è il sottufficiale che al momento dell'incidente esercitava la prima delle due funzioni. E' lui che riceve la telefonata dal 1° ROC/SOC della scomparsa del DC9 Itavia, che tuttavia omette di trascrivere sul registro del MC, da lui stesso compilato. E' lui che scrive sul registro del capo controllore alle ore 05.15 la richiesta della riduzione dati della traccia LE157 e l'invio del messaggio Gesrep al 1° SOC.

In data 02.07.90 dichiarava che il giorno dell'incidente era in servizio a Poggio Ballone con la funzione di assistente all'MC capitano Gari. Riferiva che con molta probabilità era stato lui a ricevere la telefonata del 1° SOC di Monte Venda con cui veniva data notizia della scomparsa della traccia radar di un aereo civile DC9. Ricordava che il 1° SOC chiese telefonicamente, la stessa sera, il tracciato del DC9; tracciato che venne redatto dal MIO ed inviato all'ente richiedente. Non fu lui a riportare manualmente i tracciati di cui alle undici fotocopie che gli vengono mostrate.

In data 30.11.92 veniva sentito sulle annotazioni riportate sul registro del capo controllore. Riconosceva come propria la grafia della data fino alle ore 06.01Z "Aggiornata Pele"; non riconosceva le scritture da 05.15Z "Trasmesso..." a 06.15Z "Trasmesso correttivo etro 08.15". Il messaggio trascritto alle ore 05.15Z, che il teste ribadiva non essere stato da lui vergato, indicava una sospensione dell'attività operativa per consentire la riduzione dati della traccia LE157. Non ricordava una sospensione delle attività; presumeva quindi di essere stato sostituito nell'incarico per un breve periodo di tempo. La persona che lo aveva sostituito aveva scritto da 05.15 "Trasmesso..." fino a 06.15 "Trasmesso correttivo etro 08.15".

Sentito nuovamente il 17.10.95, confermava quanto dichiarato in precedenza. In merito alla sera del 27.06.80 riferiva che erano stati avvisati da "Rupe" circa due ore dopo la caduta del DC9 Itavia; Rupe che richiese la riduzione dati del percorso di quel velivolo. Questa probabilmente venne effettuata dall'operatore MIO. Non ricordava quale operatore MIO fosse in servizio la sera del 27.06.80. La telefonata proveniente da Rupe relativa alla scomparsa del DC9 Itavia l'aveva ricevuta personalmente. Sulla mancata annotazione di tale comunicazione sul rapporto del capo controllore non era in grado di spiegarne le cause, poiché era il responsabile della sala operativa a decidere quali fatti annotare sul registro.

Sentito ancora una volta il 5.03.96 in merito a quanto era accaduto in sala operativa la sera del 27.06.80, asseriva di non essere in grado di fare plottaggi, perché non aveva fatto il corso di MIO. Escludeva che durante il turno di quella notte fossero stati mandati plottaggi da altri siti. La propria sigla era Oscar Sierra. Durante la riduzione dati il sito veniva "fermato" e per questo "fermo" venivano trasmessi dei messaggi chiamati "Gesrep". Ha redatto tracciati su cartine. Non ne fece per il volo del DC9. Nelle cartine non riconosceva la sua grafia, né quella di altri. Non ricordava se quella sera fosse di servizio anche Cozzolino. Costui lavorava in sala filtraggio, ove pervenivano i piani di volo da Roma Controllo. Gli veniva esibito il registro tracce significative nella parte relativa al 27 giugno 80 e al proposito dichiarava di riconoscere le annotazioni alle ore 18.52 e 18.58 come proprie. Il fatto che le relative tracce fossero state da lui annotate, significava che in quel momento fungeva da identificatore. Non aveva la qualifica di TPO. I TPO seguivano un corso particolare a Borgo Piave. Nel turno come TPO c'era solo Lauretani. Qualche volta lo ha sostituito in quella funzione. Esibitogli il registro del TPO nella parte relativa al 27 giugno 80 sino alle ore 06.30 del giorno successivo dichiarava che in esso nessuna scrittura era di sua mano. Non aveva mai compilato il registro del TPO, anche se qualche volta aveva esercitato, in sostituzione, questa funzione. Non ricordava se ci furono esercitazioni o addestramenti quella sera. In quel periodo ci furono esercitazioni con portaerei che erano al largo nel Tirreno. Velivoli decollavano dalla portaerei, si esercitavano sul Tirreno e quindi ritornavano di nuovo sulla portaerei. Le zone di lavoro ricadenti nella loro responsabilità erano la "Romeo 48" e la "Romeo 74". La prima subsonica e la seconda supersonica. Ma vi erano anche altre zone di lavoro nell'ambito del CTA di Grosseto; si trattava di zone usate dai Gruppi di Grosseto per addestramento; venivano chiamate zona Gavorrano, zona Siena, zona Piombino. Prende atto che dai tabulati radar di Poggio Ballone risulta una traccia che dapprima ha il Nato Truck Number AA464, poi LL464, infine LG403; traccia che compie, dopo aver squoccato in Modo1 emergenza, un tipico percorso di triangolazione. Risponde di non ricordarla. Era possibile che in sala se ne fosse parlato, ma allo stato non rammentava. Un evento del genere doveva essere annotato sul registro del TPO e su quello del Master Controller. Prende atto che su tali registri non v'è alcuna annotazione del genere. Prende atto altresì che alle 18.52 egli registrava con la sua grafia le tracce significative, per cui se ne deduceva che a quell'ora fosse in sala. Afferma: "Noi avevamo dei libretti ove erano riportati tutti i codici di Modo 2 del 4° Stormo e così potevamo individuare immediatamente velivolo e pilota."

In sede di confronto il 16.04.96 ha confermato le dichiarazioni rese senza aggiungere null'altro.

Anche costui quindi non ricorda nulla dei fatti fondamentali e non dà contributo di rilievo all'inchiesta.

Cirina Paolo, sergente maggiore identificatore, veniva individuato soltanto nel marzo 96, a seguito dei riascolti delle conversazioni del sito nel febbraio e marzo precedenti. La sua voce veniva accertata come quella dell'operatore di Poggio Ballone che parla con Ciampino alle ore 19.31Z. Il suo nominativo era stato omesso nell'elenco trasmesso ed acquisito nell'88.Non era mai stato menzionato dagli altri testi escussi dal 90 al 96. Ma era certamente in servizio quella sera ed è stato colui che per primo ha cercato il piano di volo del DC9 dopo la richiesta da parte di Licola.

Escusso in data 21.03.96 dichiarava che nell'80 era sergente maggiore e prestava servizio alla sala operativa di Poggio Ballone come addetto alla sorveglianza. Non ricordava se la sera del 27.06.80 fosse di servizio, né di quale turno facesse parte. Dopo aver preso visione del registro tracce significative, riconosceva come propria la grafia delle ore 20.55Z e 21.51Z del 27 giugno 80. Se ne deduceva perciò che, avendo trascritto quelle tracce significative, fosse in turno quel 27 giugno 80 in sala operativa. Riconosce come propria l'annotazione del registro del TPO nella parte relativa al turno del 27 giugno 80 di cui prende visione. Non è stato in grado di spiegare il significato di "caso 2 in vigore". Non ricordava chi era il TPO in servizio quella sera; comunque egli non aveva mai sostituito nè esercitato le funzioni di TPO. Egli svolgeva le funzioni di IN, IO, TKM ed assistente al Master Controller. Quella sera non ebbe contatti telefonici sulla caduta del DC9. Ha riconosciuto come propria la voce nella conversazione registrata la sera del 27.06.80 sulla bobina di Ciampino, ad ore 19.31 - canale 10, giunta su una linea diretta tra Roma Controllo e una postazione nell'area della sorveglianza, per cui probabilmente in quel momento si trovava alla console dell'IO.

In sede di confronto il 16.04.96 ha confermato le dichiarazioni rese senza aggiungere null'altro.

Tassi Ilvo, sergente maggiore identificatore, è un personaggio che nel corso degli interrogatori resi tra il 90 ed il 96 ha sempre detto di non ricordare nulla ed ha tentato, forse per timore di qualche provvedimento, anche di escludere la sua presenza in sala operativa quella sera.

Escusso in data 02.07.90, ha dichiarato che a causa del tempo trascorso non ricordava di essere stato in servizio a Poggio Ballone la sera dell'incidente. Soltanto dopo aver preso atto del documento delle presenze, e soprattutto dopo aver rivisto i suoi colleghi, finisce per ammettere di essere stato presente. Osservava, infine, che nell'arco di tempo del suo servizio alla console, non identificò l'aereo in questione.

Nel successivo esame di PG del 2.12.92 faceva una sorta di marcia indietro, asserendo nuovamente che in considerazione del tempo trascorso non era in grado di ricordare se la sera del disastro fosse in servizio a Poggio Ballone.

In data 07.11.95 riferiva, sulle operazioni svolte in sala quella notte e sulla riduzione dati, di aver prestato servizio presso il 21° CRAM di Poggio Ballone; che vi aveva la funzione di identificatore ed apparteneva al turno Delta. Ribadiva di non esser certo di essere stato in servizio, perché in quei giorni avrebbe dovuto partecipare al matrimonio di un suo amico a Civitavecchia. In merito alle riduzioni dati riferiva di non ricordare se il 27.06.80 ne furono effettuate e se il sistema venne dichiarato off. Come identificatore aveva un contatto diretto con il NIMA che lo informava sul traffico; inoltre aveva una linea con Solenzara per l'attività su quell'aeroporto. L'attività di tale ente era continua e compito dell'identificatore, era quello di tenere i contatti con esso. Talvolta su quell'aeroporto c'era attività notturna.

Chiamato nuovamente in data 08.03.96, gli venivano fatte ascoltare le conversazioni telefoniche del 27.06.80 degli operatori di Poggio Ballone. Su quella delle ore 19.13 sul canale 20 bobina 6 di Ciampino - dichiarava che la voce dell'operatore di Poggio Ballone, dall'accento sardo, poteva essere quella del sergente maggiore Cirina che svolgeva mansioni di ACDA, e che in tale qualità non aveva una console fissa, ma si avvicendava alle varie consoles. Sulla telefonata delle ore 19.04, sul canale 25 bobina 25 di Ciampino, asseriva che gli sembrava di riconoscere la voce di Mormile Pasquale, all'epoca in servizio presso il 21° CRAM, che però non era nel suo turno di servizio. Dal marcatempo che si sente nella conversazione telefonica risultano essere le 19.13Z, e in quell'orario era presente il suo turno, il Delta. Non ricordava tuttavia di averlo visto durante il turno notturno del 27.06.80. Non ricordava se avesse effettuato la prima o la seconda parte del turno il 27.06.80. La sua mansione in sala era quella di identificatore. Non esisteva un assistente al guida-caccia; in tale mansione si alternavano gli operatori più esperti: Marra, Ogno e Carta. Qualche volta ha sostituito il TPO, quando era solo in turno. Poiché non ha alcun ricordo di quella serata, per l'ennesima volta dichiara di non essere stato presente in sala e di aver saltato il turno notturno. Tale richiesta veniva fatta al capo controllore il quale, autorizzandola, si assumeva la responsabilità della assenza. Precisava ancora che tale ipotesi non era improbabile, giacchè si era sposato il 5 luglio 80 e probabilmente era andato in licenza subito dopo quel turno. Non ricordava se in sala operativa fossero presenti degli altoparlanti per le chiamate di emergenza; così come non ricordava se avesse mai sentito chiamate di emergenza mentre si trovava in turno.

In sede di confronto il 16.04.96 ha confermato le dichiarazioni rese senza aggiungere null'altro.

Marra Luigi, sergente maggiore inseritore TKM, è stato riconosciuto, nella voce, da altri operatori di Poggio Ballone come il collega che richiese notizie del DC9 alla torre di controllo dell'aeroporto di Palermo-Punta Raisi.

In data 2.07.90 dichiarava di non ricordare se il 27.06.80 era in servizio o meno presso il 21° gruppo radar di Poggio Ballone. Lo apprendeva con certezza solo dal documento che gli veniva mostrato nel corso dell'esame contenente l'elenco del personale in servizio quel giorno. D'altra parte avendo visto nel corridoio i suoi colleghi dell'epoca era stato in grado di ricostruire la sua squadra, il team Delta, che svolgeva due turni, uno dalle 8 alle 13 e l'altro dalle 20.00 alle 08.00 del giorno successivo. Da ciò deduceva che quella sera lui e i suoi colleghi dovevano essere stati di servizio nel turno di notte. Non gli risultava, per quel che ricordava, che il capitano Gari, avesse fatto riferimento o lo avesse incaricato di qualche attività relativa alla caduta di un aereo civile. Prendeva visione degli undici tracciati in fotocopia e dichiarava che si riferivano a tracciamenti manuali che presumibilmente erano stati tratti dalle indicazioni emergenti dalla Track History; in essi erano riportate tracce identificate.

In data 03.12.92 veniva sentito in merito all'identificazione dei sedicenti Mario, Sandro e Nicola e dichiarava di non ricordare nessuno con nome Mario, mentre rammentava con il nome di Sandro tal Fabbretti e con il nome Nicola tal La Porta.

Escusso nuovamente in data 03.10.95 sulla sua presenza in sala operativa la sera del 27.06.80, dichiarava che per quanto atteneva alla posizione occupata in pratica nella sala operativa nel turno 20.00/08.00 del 27.06.80, egli poteva stare indifferentemente in una delle prime quattro console, che sul foglio mostratogli si identificavano con i numeri 12-11-10-07; questo perché le console 12-11-10 permettevano mediante codice di accesso di effettuare le operazioni di tracciamento, fatta eccezione di quella specifica TKX (07). La posizione 07 TKX era comunque la posizione più usata nel turno serale in quanto dalla stessa, sempre tramite codice, era possibile qualsiasi operazione inerente al tracciamento. Pertanto se era in servizio quella sera, senz'altro occupava la postazione TKX-07. Mostrategli due fotocopie manoscritte dei fogli con intestazione rapporto sala operativa del controllore relative al giorno 26.06.80 e 27.06.80 contrassegnate dal nr."2", riconosceva le copie come fogli facenti parte del registro tracce significative, che comprendevano le "Z" ovvero Zombie, non appartenenti alla Nato e "K" ovvero V.I.P.; riconosceva altresì, tra le annotazioni, la propria grafia che opportunamente siglava.

In sede di confronto del 16.04.96 ha confermato le dichiarazioni rese senza aggiungere null'altro.

Russo Salvatore, sergente maggiore inizializzatore-inseritore, è un personaggio che, come i più del suo team, "non ricorda" alcunchè e che ammette di essere stato in servizio quel giorno, nel turno "Delta" solo perché ha incontrato i suoi colleghi in attesa di essere interrogati e nell'80 era nel turno "Delta", nonché per la sua grafia riportata sul registro del TPO la sera del 27.06.80.

Escusso la prima volta il 2.07.90 dichiarava di non ricordare se la sera del 27.06.80 fosse di servizio in sala operativa. Dopo aver preso visione di documentazione da cui risultava invece il contrario finiva per ammettere la sua presenza. Nonostante ciò asseriva di non ricordare alcunchè dell'incidente di quella sera. Messo a confronto con i colleghi del turno il 16.04.96, pur con aiuti alla memoria attraverso la documentazione di quel giorno, ribadiva di non ricordare nulla. In quella sede ha confermato soltanto le dichiarazioni già rese senza aggiungere null'altro.

Miracco Luigi, sergente maggiore operatore MIO, veniva escusso per la prima volta in data 19.10.95. Il ritardo nell'escussione si deve al fatto che l'AM a partire dal 12.08.88 aveva sempre indicato come MIO in turno il 27.06.80 il Colucci. Solo attraverso il sequestro del registro del MIO del 14.07.94 si accertava che quella sera il Miracco era in turno al posto del Colucci.

In quella occasione riconosceva di essere stato in servizio la sera del disastro di Ustica, con turno dalle 18.00 del 27 giugno alle 06.00 del 28 successivo. Aveva fatto la prima riduzione dati verso le ore 24.00. Il tabulato, che era di rilevante dimensione, era stato consegnato all'Ufficio Operazioni. Ricordava di aver eseguito soltanto la riduzione secondo il comando ID12. Aveva proceduto alla riduzione dell'intero nastro; non sapeva però essere preciso sull'orario della riduzione. Il tracciamento era stato effettuato il giorno dopo. Intorno alle ore 24.00 veniva avvertito dal capo controllore o da altro personale della sala operativa, di quanto era successo. Nel corso della notte era stato effettuato anche un "piccolo tracciamento", da lui e da altri. Ricordava inoltre che tutto il personale della sala operativa era stato in tensione per l'intera notte. Rammentava di aver effettuato la riduzione dati complessiva verso la mezzanotte; l'operazione era durata circa un'ora. Non ricordava se all'epoca si potesse effettuare una riduzione dati on-line; egli in ogni caso era capace di fare entrambi i tipi di riduzione, ovvero on-line e off-line. Non ricordava se fosse stata fatta la riduzione di un solo nastro o di due. All'epoca, aveva messo da parte i nastri di quella notte. Sempre all'epoca erano disponibili soltanto novanta nastri e quindi nel giro di due mesi circa ne avveniva il reimpiego. Egli sapeva leggere la data reduction ed era anche capace di fare il tracciamento, ma non lo aveva fatto quella sera. Ricordava di aver effettuato un primo tracciamento della traccia dell'aereo che risultava disperso. Sicuramente la traccia arrivava fin sotto Fiumicino.

Non era mai stato contattato da nessuno in merito al servizio del 27.06.80; non si era mai presentato spontaneamente perché aveva ritenuto di non possedere informazioni utili per l'inchiesta. Non ricordava a quale persona avesse consegnato materialmente la riduzione dati nell'ufficio del capo Operazioni, il mattino successivo al fatto. La riduzione dati era stata da lui esaminata, e portata in sala operativa e letta anche da altri colleghi, di cui però non ricordava i nomi. Nella sala computer, durante la riduzione, era venuto il capo controllore e forse qualche altro della sala operativa. Probabilmente il TPO aveva visto questa traccia. Non ricordava in quale modo era stata compiuta la riduzione dati della sera dell'incidente; se tuttavia dal registro del MIO non risultava che il programma era off, essa era stata effettuata on line. Ricordava che il tabulato fu esaminato anche nella sala dei computer, ma non ricordava chi venne dalla sala operativa per l'analisi dei dati. Non aveva ricordi di riduzione dati iniziata da lui e portata a termine dal suo successore in turno e cioè Mezzabarba. Nemmeno di aver effettuato una riduzione dati ai primi di luglio dell'80 né di aver fatto copia del nastro di registrazione, relativo alla sera del 27.06.80. Non ricordava il nome del programmatore del sito. Non aveva compiuto la trasposizione dei dati su cartina nei giorni successivi. Sicuramente i tracciati erano stati eseguiti il mattino dopo. Gli sembra di ricordare che per un certo numero di giorni i nastri relativi a quella sera non fossero in nastroteca, probabilmente perché ritirati dal capo Ufficio Operazioni. Gli veniva esibito il registro del MIO relativo ai giorni 30 e 31.07.80, contestandogli così che nell'uso dei nastri apparivano saltati i nastri nr.60 e 61, tra il nastro di recording 59 e il nastro 62. In merito affermava: "Sicuramente i nastri furono trattenuti nell'ufficio del capo Operazioni".

Il 13.02.96 veniva nuovamente sentito per precisare altre circostanze verificatesi la sera del 27.06.80 in relazione alla riduzione dati e alla ripetizione di dati sulla Track History. Confermava che la riduzione dati da lui fatta in relazione all'evento del DC9 era stata eseguita durante la notte. Al teste veniva mostrato il registro del MIO nella parte relativa al turno 06.00 del 27.06.80 - 06.00 del 28.06.80 ed egli dichiarava che tutte le annotazioni erano state da lui stesso stilate, ma che la firma apposta con inchiostro di colore blu non era la sua. In proposito precisava che probabilmente nella concitazione del fine turno, oppure per stanchezza, egli poteva aver dimenticato di apporre la firma come operatore smontante e che qualcuno l'aveva copiata dalla firma da lui apposta, che riconosceva come propria, nel turno della pagina precedente. Non ricordava chi della sala operativa gli avesse detto che occorreva fare una riduzione dati. Poiché non risultava dalle annotazioni apposte al turno del 27.06.80 che egli avesse effettuato una riduzione dati quella notte, supponeva che la stessa era avvenuta on-line, perché altrimenti non sarebbe stato possibile spiegare la mancanza dell'annotazione. Ricordava che era solo durante le operazioni di riduzione dati e di aver tracciato la rotta del velivolo che stimava fosse il DC9, grazie al numero di traccia, che però non aveva più a mente; il numero di traccia dettatogli presumibilmente dal capo controllore o dal TPO, presenti in sala computer al momento del tracciamento. Rilevò sulla Track History cinque o sei battute. Tentò di tracciare la rotta di quel velivolo su una carta con quadranti Georef, e la traccia arrivava più o meno su Ponza. Non sapeva dire se il tracciato da lui effettuato rimase in sala o venne gettato via; forse lo strappò egli stesso; si trattava di un appunto non ufficiale. Al contrario portò la Track History all'Ufficio Operazioni. Ricordava che in sala operativa quella sera vi era una certa agitazione per l'aereo scomparso. Nei giorni successivi, anzi sin già dal turno successivo, invece non si parlava più dell'accaduto.

Certamente il tracciato gli era stato richiesto da qualcuno, di cui però non si sovviene più. E' certo di aver individuato la traccia dal Nato Track Number. Non aveva notato anomalie nel tabulato della THR, né rilevato salti di battute o ripetizioni di dati. La riduzione venne stampata su carta in singola copia. Non ricordava né la quota né la velocità del velivolo oggetto del tracciamento. Durante la redazione della cartina non ebbe la sensazione che i dati avessero un carattere discontinuo; le battute si presentavano con normale cadenza.

In merito al nome di Precetti, riferiva che si trattava di un sottufficiale in servizio a Poggio Ballone. Non ricordava però se questi avesse mai collaborato con lui nella redazione di cartine e lettura dei dati. Gli veniva mostrato il foglio manoscritto relativo alla traccia LE157, sequestrato nel luglio del 94. Non riconosceva la grafia delle annotazioni appostevi; aggiungendo che dal tabulato rilevava che la LE157 iniziava ad ore 18.26 ed aveva come ultima battuta alle ore 18.29. Notava che tra le 18.30 e le 18.33 vi era un "buco" di registrazione di tre minuti circa; ciò poteva essere stato causato dal fatto che la registrazione sull'apparecchiatura MTU avveniva in "Local" anziché in automatico. Sullo stesso tabulato rilevava inoltre che esisteva una ripetizione di dati dalle ore 19.32 alle 19.37, circostanza che non riusciva a spiegarsi, ritenendo sorprendente quanto risultava nel nastro. Sulla possibilità che il nastro di registrazione originale potesse contenere una duplicazione esatta di un intervallo di tempo di circa cinque minuti, come quello evidenziato nel tabulato THR, stimava il fatto impossibile. Non ricordava se nella THR da lui realizzata quella sera comparisse la data. Non ricordava chi era il programmatore di sito nell'80 presso quel 21° CRAM, né se fosse stato presente in sala la sera del 27.06.80. Non ricordava di una richiesta pervenuta nei giorni successivi di una riduzione dati in più copie, sempre relativa alla sera del 27.06.80. Non aveva fatto una riduzione dati in più copie su carta carbonata; altrimenti lo avrebbe ricordato per la difficoltà della separazione delle varie copie. Ribadiva di non aver mai saputo chi appose la sua firma come sottufficiale smontante nel registro MIO al turno del 27.06.80.

Il confronto del 16.04.96 tra Miracco Luigi MIO, Lauretani Antonio TPO, Cozzolino Donato TPO/A, Ogno Salvatore MC/A, e Carta Francesco MC/A ebbe ad oggetto le riduzioni della notte tra il 27 ed il 28 giugno 80, a causa della discordanza che vi si ravvisavano. Miracco confermava che la riduzione era stata compiuta la stessa notte, e da lui personalmente. Riferiva inoltre di aver eseguito la riduzione generale e non quella di una specifica traccia, e di averla poi consegnata all'Ufficio Operazioni. Durante il confronto si tentò anche di stabilire se la riduzione dati della traccia Lima-Echo157 fosse stata richiesta dal sito o dal SOC. Dal confronto non emersero elementi nuovi, giacchè ognuno confermò quanto dichiarato e non mutò versione. Solo sulla persona di chi impartì l'ordine al Miracco di effettuare la riduzione dati verso la mezzanotte, tutti furono d'accordo sul capo controllore, cioè il capitano Gari, probabilmente perchè deceduto. Anche sulla riduzione dati della traccia LE157, furono concordi, asserendo che si trattò di un ordine dato dal 1° SOC.

Pure il confronto del 17.04.96 tra Miracco Luigi, operatore MIO e Mezzabarba Angelo, pur esso operatore MIO, ebbe ad oggetto la riduzione dati effettuata la notte del 27 e la mattina del 28 giugno e la questione della firma apocrifa "Miracco" apposta il 27.06.80 al termine del turno smontante. Il Miracco confermava di aver effettuato la riduzione dati la notte del 27.06.80; riferiva inoltre di non aver lasciato alcun plottaggio della LE157, ma di aver solo tentato di riportare i dati della traccia su cartina; a causa della stanchezza aveva lasciato che il tracciamento venisse fatto da altri; non rammentava da chi e se fu qualcuno del turno montante. Il Mezzabarba riferiva di non aver trovato alcuna riduzione dati quando prese servizio la mattina, nè ricordava che fosse stata in corso una riduzione dati. Mostrato ai due il registro dell'operatore di Poggio Ballone nella parte relativa al giorno 27.06.80 - turno 06.00/06.00, entrambi non riconoscevano la firma apposta dall'operatore montante ad inchiostro blu.

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