4.6. Le testimonianze del comandante e
del capo Ufficio Operazioni.

Eusepi Alberto era nell'80 comandante del 21° CRAM con il grado di maggiore sino al 31 luglio di quell'anno, allorchè lasciò il comando al tenente colonnello Giovanni Romano. E' stato escusso più volte - in data 11.01.91; 05.03.92; 08.11.95 - e sottoposto a confronto con il capo Ufficio Operazioni capitano Pongiluppi in data 17.04.96. Quello che emerge dalle sue parole è la sua completa estraneità all'evento, estraneità che appare non credibile. In effetti nei giorni immediatamente successivi al 27 giugno e sino al 13 luglio 80 vi fu una serie di richieste specifiche dai Comandi Superiori al CRAM, richieste che non potevano assolutamente restare sconosciute al comandante del sito.

In merito al sequestro dell'AG di Palermo e all'invio della documentazione a Trapani Birgi, il predetto dichiarava di non ricordare a chi avesse inviato i dati radar di Poggio Ballone relativi alla sera del disastro di Ustica. Di norma alle spedizioni di documentazione provvedeva il capo Ufficio Operazioni, che all'epoca era il capitano Pongiluppi. Sulla spedizione a Trapani-Birgi del 13.07.80 riferiva di non essere i grado di precisare cosa fosse stato spedito, asserendo che di norma si inviavano i tabulati estratti, mentre le bobine restavano in sede. Se si trattava di spedizioni urgenti si organizzava un corriere particolare. In merito alle bobine di registrazione non era in grado di ricordare se fossero state messe da parte o sigillate. Quella sera egli era in casa a Grosseto; non era stato avvertito dell'incivolo, ma aveva saputo del disastro l'indomani mattina al rientro in servizio a Poggio Ballone (v. esame Eusepi Alberto, GI 05.03.92).

 

Messo a confronto con il capo Ufficio Operazioni capitano Pongiluppi, al fine di accertare se fosse venuto a conoscenza del telex pervenuto dalla 3a RA il 10.07.80 relativo al decreto di sequestro dell'AG di Palermo, e se vi fosse una fotocopiatrice nel sito, Eusepi affermava che sia sul messaggio che nella cedola di smistamento pratiche non riscontrava la propria firma, mentre vi era quella del Pongiluppi con una sua annotazione manoscritta in data 11.07.80. Nessuno dei due riconosceva la sigla apposta sul messaggio. Eusepi dichiarava altresì che nel sito non vi era alcuna fotocopiatrice.

Sulla conservazione del nastro del 27.06.80 relativo all'incidente, Pongiluppi dichiarava che forse era stato custodito, perché i nastri per trenta giorni venivano conservati nell'ufficio del programmatore, dove c'era la rastrelliera e non una cassaforte vera e propria, e poi rimessi in circolazione, se non vi erano particolari ragioni per conservarli. Nel suo ufficio non vi erano casseforti. Eusepi dichiarava, dal canto suo, che i nastri, quelli che si dovevano conservare, venivano custoditi nella sala del MIO al pian terreno, vicino alla sala operativa, ma non negli uffici del programmatore (v. confronto Eusepi - Pongiluppi del 17.04.96).

Pongiluppi Dante, capitano, nell'80 capo Ufficio Operazioni del 21° CRAM. L'attività dell'ufficiale in seno alla vicenda è stata la seguente: in data 10.07.80 trasmette al 1° ROC, con una lettera a sua firma, quattro copie della THR relative al 27.06.80 dalle ore 18.00 alle ore 21.15. Nel corpo della lettera non si fa cenno all'incidente del DC9. La richiesta è telefonica da parte del SOC. Non è stato mai chiarito chi avesse dato l'ordine dal 1° ROC/SOC, non essendo a quel tempo ancora stato messo in circuito il telex riportante il decreto. Infatti, la 3a RA predispone il telex suddetto e lo invia anche a Poggio Ballone alle ore 11.35, ricevuto e siglato dal capitano Felici Lino alle ore 13.50; quando cioè perviene il telex a Poggio Ballone, cioè alle 13.50, il corriere sergente Tarducci era già partito con le 4 copie di THR per il 1° ROC; il capitano Pongiluppi prende visione del telex della 3a RA, e vi annota di proprio pugno in data 11 luglio 80 che la THR è già stata inviata al 1° ROC; fra l'11 ed il 12 luglio 80, a seguito della richiesta del telex della 3a Regione Aerea, vengono predisposte undici cartine ove è riportato il traffico aereo, individuato dal sito tra le ore 18.00 e le 21.15. Tali cartine vengono trasmesse il 13 ed il 14 luglio 80 a Trapani, all'ITAV e al 1° ROC. Il 13 luglio 80 il capitano Pongiluppi si porta al 4° Stormo di Grosseto e consegna un plico composto da una THR e undici cartine che devono essere recapitate a Trapani per la consegna all'AG di Palermo. Prima della consegna al 4° Stormo, l'ufficiale effettua le fotocopie delle dette cartine presso la stazione ferroviaria di Grosseto. Non ricorda a chi ha consegnato il plico. Ricorda, però, di essersi fatto firmare la ricevuta di consegna. La ricevuta risulta esser firmata dal tenente colonnello Gon Alessandro, capo Ufficio Operazioni del 4° Stormo. Il Pongiluppi non ricorda se fu avvisata Trapani dell'arrivo documentale a mezzo aereo. Maresio e Gon hanno dichiarato che il plico recapitato a Trapani conteneva "pizze" e non documenti cartacei. Il 13.09.80 il tenente colonnello Vespasiani dell'ITAV annota che su specifica richiesta del colonnello Fiorito il Pongiluppi aveva riferito sulla presenza dei nastri nel sito del 27.06.80 e che essi erano stati riutilizzati dopo 30 giorni.

Le contraddizioni emerse in questa sua attività sono: 1. sulla natura della documentazione inviata a Trapani Birgi il 13 luglio, cioè se fosse cartacea o si trattasse di nastri di registrazione, come affermano i due ufficiali di Grosseto. Comunque essa non è stata mai rinvenuta e l'ultimo Reparto a detenerla, secondo gli atti, è stato l'ITAV 2° Reparto dal 21 luglio 80. 2. Sul numero di THR trasmesse dal 21° CRAM. Secondo gli atti originati dal sito sarebbero cinque, cioè quattro trasmesse al 1°ROC ed una a Trapani. Secondo gli atti rinvenuti al 1° ROC risultano sei in quanto quattro sono state rinvenute nel giugno 88, una quinta è stata trasmessa dal ROC all'ITAV l'11 luglio 80 e la sesta è quella inviata a Trapani il 13 luglio e successivamente all'ITAV il 21 luglio. 3. Sulle undici cartine originali, che non sono state mai trovate e dovevano far parte della documentazione inviata a Trapani il 13 luglio; è falso quanto da Pongiluppi affermato il 13 settembre al colonnello Fiorito ovvero che i nastri fossero stati riutilizzati dopo 30 giorni, giacchè gli stessi ovvero i nastri con quella numerazione alla fine del primo ciclo, al 31 luglio, non erano stati ancora reimpiegati. 4. Altra anomalia sta nella redazione delle undici cartine, giacchè in nessuna di esse è riportato il percorso e la traccia del DC9 Itavia. A tal proposito il tenente colonnello Vespasiani dell'ITAV, esaminate le stesse il 15 luglio, dopo che erano pervenute da Poggio Ballone, scriveva "nessuno dei tracciati comprende la traccia del DC9 Itavia".

Il Pongiluppi tra l'89 e il 91, allorchè era in servizio all'ITAV, ha collaborato alla redazione di cartine ed analisi dei dati della THR di Poggio Ballone e in questo lavoro non si accorge del gap tra le 18.30 e le 18.33 come della ripetizione dei dati dalle 19.32 alle 19.37. Tutto ciò infatti non viene segnalato nell'elaborato finale. Strano a dirsi ma quelle THR erano state predisposte e controllate proprio da lui nel luglio 80, quando furono effettuate anche le trasposizioni su cartina delle tracce avvistate la sera dell'incidente tra le 18.00 e le 21.15. Prima dell'esame testimoniale del 3 ottobre 95 non aveva mai dichiarato in precedenti esami testimoniali queste sue attività.

E' stato escusso in data 18.01.91; 03.10.95; 8.11.95 e posto a confronto il 17.04.96 per fatti inerenti la sua attività al sito di Poggio Ballone, mentre per questi attinenti all'attività svolta all'ITAV è stato escusso in data 20 febbraio e 22 luglio 96.

Nell'esame testimoniale del 3.10.95 ha dichiarato che nel giugno 80 era di servizio al 21° CRAM. Vi fu in quel periodo una disposizione presumibilmente telefonica da parte dell'ente superiore del CRAM, cioè il 1° SOC, con cui si chiedeva di effettuare la riduzione dati e il relativo plottaggio di trasposizione su cartine della traccia del DC9 Itavia. In particolare rammentava di un messaggio in cui si indicava di compiere una riduzione dei dati in un'area a Sud della competenza del sito. Tale messaggio citava Ponza. A seguito di ciò egli aveva fatto predisporre la riduzione dati e la trasposizione delle tracce riportate sui tabulati. Il materiale predisposto era stato inviato a Trapani, perché così era stato disposto per messaggio o telefonicamente; una copia era stata inviata al 1° SOC di Monte Venda ed altra all'ITAV. Il materiale da inviare a Trapani era stato portato personalmente da lui al 4° Stormo di Grosseto. Il plico, conteneva materiale cartaceo, era di forma rettangolare; non era però in grado di dire a chi lo avesse consegnato a Grosseto. Prima della consegna del plico a Grosseto aveva fatto delle fotocopie delle cartine alla stazione ferroviaria di Grosseto, ove le copie ad una fotocopiatrice pubblica costavano 100 lire l'una. Dopo aver fatto le fotocopie aveva nuovamente chiuso il plico e lo aveva consegnato all'aeroporto di Grosseto. Per tale consegna si era fatto rilasciare una ricevuta. Ha escluso che sia pervenuta al 21° CRAM richiesta di conservare i nastri di registrazione del 27.06.80 oltre i 30 giorni previsti per la conservazione. La richiesta pervenuta al CRAM era relativa alla riduzione dati e non alla copia dei nastri. Ribadiva che a Trapani era stato inviato solo materiale cartaceo e non nastri di registrazione. A Poggio Ballone non era possibile fare copia dei nastri di registrazione. La richiesta pervenuta al CRAM di riduzione dati riguardava sicuramente un'intera area e non singole tracce. All'atto della trasposizione su cartina delle tracce relative alla riduzione dati del 27.06.80, non aveva notato anomalie o situazioni strane, nè "buchi" di orario. Alla contestazione mossagli, relativa all'esistenza del vuoto di registrazione dalle ore 18.30.180 alle ore 18.33.535 esistente sulla THR di Poggio Ballone del 27.06.80, riferiva di non averlo notato all'epoca dei fatti e di non saper dare una spiegazione sulle cause che lo avevano prodotto; durante la riduzione dati il programma interrompeva la registrazione e in questi casi era necessario richiedere l'autorizzazione dal settore. Tale interruzione doveva essere annotata in un registro di sala operativa da parte dall'operatore MIO. Nei mesi successivi all'evento gli era stato chiesto probabilmente dal colonnello Fiorito De Falco dell'ITAV il nastro di registrazione del 27.06.80 relativo ad Ustica. Egli aveva riferito che essendo trascorso il tempo previsto per la sua conservazione, cioè trenta giorni, esso era stato riutilizzato. Al teste veniva anche mostrato il telex datato 10.07.80 della 3a RA indirizzato per conoscenza anche al 21° CRAM con cui si richiedeva la registrazione - intercettazione radar militari comunque operanti sul mar Tirreno tra le ore 18.00 e ore 21.15 del giorno 27.06.80 con particolare riferimento all'allineamento Ponza - Palermo. In merito a tale richiesta, riferiva che all'epoca essa era stata interpretata come richiesta di riduzione dati con relativa trasposizione delle tracce su cartina e non di conservazione o copia del nastro.

Escusso in data 08.11.95 confermava le dichiarazioni precedenti ed aggiungeva, sulle disposizioni impartite dai comandi superiori al 21° CRAM di effettuare copie delle registrazioni di intercettazioni radar militari relativi al 27.06.80, che erano state redatte delle cartine geografiche e tratte delle riduzioni dati e null'altro.

A proposito di riduzione dati per una sola traccia, asseriva che tale operazione con ogni probabilità non fu compiuta, perché all'epoca impossibile. A proposito della trascrizione sul registro MIO di altre riduzioni dati il 12.07.80, affermava che queste potevano essere anche effettuate per manutenzioni o mal funzionamenti o analisi delle difficoltà. I nastri di registrazione erano stati riutilizzati dopo trenta giorni, nella convinzione di aver esaudito la richiesta con i plottaggi e le cartine. Per tutti i nastri vigeva la conservazione per trenta giorni. In merito alla messa in circolo dei nastri di registrazione di quella sera, cioè il 60 e 61, riferiva che tali nastri venivano conservati, "messi in coda" e riutilizzati dopo trenta giorni. Gli veniva fatto notare che invece per questi nastri emergeva, dal registro del MIO, sequestrato il 14.07.94, che erano stati rimessi in circolo il 22 agosto, cioè alla fine del 2° ciclo e dopo 60 giorni. In merito non sapeva dare spiegazioni. Confermava quanto riferito al colonnello Fiorito De Falco il 13.09.80 sui nastri di registrazione e cioè che non erano conservati ma rimessi in circolo dopo il periodo detto. In merito alla ricezione del plico consegnato a Grosseto e alla ricevuta di consegna firmata dal tenente colonnello Gon, riferiva di non ricordare a chi all'epoca avesse consegnato il plico e di non conoscere il predetto ufficiale. Al teste veniva mostrato un foglietto manoscritto in cui era riportato il plottaggio della traccia Lima-Echo 157, presumibilmente dell'80, rinvenuto al 21° CRAM, a seguito del sequestro del 14.07.94; a tal proposito il teste riferiva che si trattava di coordinate geografiche, non ne riconosceva la grafia, ma escludeva che fosse propria. Asseriva inoltre, che il timbro apposto sul foglio, non era a secco. Il plottaggio riportato sul foglietto che va dalle ore 18.26 alle 18.32, sicuramente derivava dalla estrapolazione di una riduzione dati. In merito al "buco" di orario nella track-history di Poggio Ballone tra le ore 18.30 e le 18.33, il Pongiluppi ha spiegato che esso potrebbe essere dovuto ad un sovraccarico del computer o a una mal funzione; pertanto il sistema potrebbe essere andato in overload, nel senso che la registrazione si era "stoppata" perché il sistema non era riuscito a gestire i dati. Veniva fatto notare al teste che in alcuna delle note undici cartine è mai presente la LE157, tanto che anche all'ITAV, che aveva ricevuto a suo tempo le cartine, si era rilevato che nessun tracciato di quelli che erano stati inviati corrispondeva all'aereo precipitato. Mentre sin dalle prime ore dopo il disastro era stato accertato che l'Itavia Bologna-Palermo corrispondeva alla traccia LE157 e per tale motivo si era tratta una riduzione dati della traccia in disamina. Pongiluppi riferiva che probabilmente il plottaggio della LE157 era stato inviato con il primo messaggio, con la prima riduzione dati. Sul fatto che la traccia non fosse stata riportata sulle cartine la traccia non sapeva fornire alcuna spiegazione.

Il 17.04.96 fu effettuato confronto tra il capitano Pongiluppi Dante, cioè il capo Ufficio Operazioni; il maresciallo De Giuseppe Antonio, guida caccia; il sergente maggiore Miracco Luigi, operatore MIO questi due in servizio il 27.06.80; il maresciallo Mezzabarba Angelo, operatore MIO il 28.06.80; il maresciallo Santi Pietro, operatore MIO il 10.07.80; il maresciallo Callieri Fabio, operatore MIO il 27.06.80; il maresciallo Vassallo Raffaele programmatore, e il maresciallo Stasio Fausto programmatore. Scopo dell'atto il chiarimento dei seguenti punti: 1. chi avesse effettuato le quattro copie delle riduzioni dati inviate il 10.07.80 al 1° ROC/SOC; 2. quando fosse stata effettuata la THR inviata a Trapani, dal momento che la richiesta era pervenuta la sera del 10 luglio 80 quando le copie erano state inviate al 1° ROC; 3. se fosse stata effettuata il 12 luglio 80, allorchè viene trascritto sui registri di sala operativa una riduzione dati di circa 10 ore; 4. se i nastri di registrazione del 27.06.80 fossero stati copiati e dove e da chi; 5. se gli stessi furono messi da parte, e da chi e in quale ufficio; 6. quando furono redatte e da chi le undici cartine trasmesse in data 13 e 14 luglio a Trapani, all'ITAV e al 1° ROC; 7. come mai sulle undici cartine non fosse stata inserita la traccia del DC9; 8. il perché della mancanza e della ripetizione di dati sui quattro tabulati della THR sequestrati; 9. il perchè della differenza tra il tabulato sequestrato il 27.03.96 e gli altri tre, tenuto presente che tutti e quattro i tabulati secondo la corrispondenza erano stati trasmessi il 10 luglio 80 al 1° ROC/SOC. Il confronto non ha sciolto - per le ostinate reticenze dei partecipi e per la loro volontà, a questo punto più che dimostrata, di non collaborare e tacere la verità - i quesiti posti. Tutti hanno tergiversato, nessuno ha fornito spiegazioni esaurienti o credibili. E' certo comunque che il personale messo a confronto era quello in grado di dare risposta alle questioni in oggetto. Tra gli altri, in particolar modo, i programmatori Vassallo e Stasio, che potevano e dovevano fornire spiegazioni tecniche certe, sulla differenza di dati presente nei quattro tabulati di THR. Ma anche da parte loro assolutamente alcun contributo. Così vanno le cose in questa inchiesta quando si interroga personale AM.

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