4.5. Le prime testimonianze.

Tra il 10 e il 12 gennaio 91 venivano escussi il comandante, ufficiali e sottufficiali in servizio nel 80 al CRAM, al fine di accertare la presenza del maresciallo Dettori in servizio la sera del 27 giugno 80 in sala operativa, nonché il significato delle disposizioni riportate sul registro del guida-caccia del giugno 80 circa le "intercettazioni Awacs".

Nel mese di febbraio 92, questo GI emetteva vari decreti di sequestro, sia presso gli aeroporti di Trapani-Birgi, Palermo-Boccadifalco e Punta Raisi che presso il 3° ROC di Martina Franca, allo scopo di ricercare i nastri di Poggio Ballone del 27.06.80. I provvedimenti sortivano esito negativo.

Nel marzo 92 venivano escussi ufficiali e sottufficiali del CRAM al fine di riconoscere le voci degli operatori di Poggio Ballone che quella sera avevano parlato ai telefoni con i siti di Marsala, Ciampino e Palermo. Venivano riconosciute le voci del capitano Gari, cioè il capo controllore, del maresciallo De Giuseppe, guida-caccia, e dei sergenti maggiori Marra, Lancioni e Mormile, inseritori.

Nel giugno 92, a seguito di filtraggio di varie telefonate registrate sul canale 15 bobina 6 di Ciampino (collegamento tra Grosseto e ACC di Ciampino) emergeva la registrazione di un colloquio ad ore 20.04 del 27.06.80. Di questo argomento più a lungo nel sito di Grosseto. Qui si deve solo ricordare che fu avviata in tale periodo un'indagine per l'identificazione delle tre persone, sia presso l'aeroporto di Grosseto che presso il CRAM di Poggio Ballone. Venivano così identificati i due militari della torre di Grosseto, partecipanti a quel colloquio; non si riusciva invece a identificare il terzo partecipe, sicuramente proveniente dalla sala operativa di Poggio Ballone.

Nel mese di settembre 92 venivano escussi anche i Carabinieri in servizio nell'80 presso il posto fisso del 21° CRAM, al fine di accertare eventuali attività svolte la sera del disastro. Dalle loro testimonianze non emergeva però alcun elemento di rilievo.

Il 27 aprile 94, questo GI richiedeva allo SMA se nell'80 i radar francesi, collegati e non al sistema Nadge, in particolare quello di Solenzara e gli altri collocati in Corsica, avessero avuto delle interruzioni nel corso della giornata nel funzionamento e nella conseguente registrazione dei dati. In data 4 luglio lo SMA rispondeva che l'esistenza di un collegamento telefonico fra il sito italiano di Poggio Ballone e quello di Solenzara (Corsica) aveva lo scopo di coordinare eventuali atterraggi di velivoli dell'aeroporto di Grosseto sulla base alternata di Solenzara, ove era assicurato un servizio radar APP con orari presumibilmente coincidenti con l'attivazione della zona denominata LI-D67 normalmente operativa dal lunedì al venerdì dalle ore 05.30 GMT alle ore 16.30 GMT.

L'11 luglio 94 lo SMA, facendo ulteriore seguito alla richiesta di cui sopra, riferiva che il gruppo radar di Poggio Ballone aveva reperito documentazione di possibile interesse. In particolare un registro intitolato "Site Outage Report" (rapporti di avaria e/o efficienza del sito), ove erano state trascritte, nel periodo compreso tra il 24.05.78 ed il 29.05.81, le comunicazioni telefoniche effettuate tra il Centro di Poggio Ballone e quello francese di Nizza, con riferimento allo stato di efficienza; un registro INSTAT (stato di prontezza dei velivoli intercettori) ove erano riportati i messaggi nel periodo compreso tra il 27.03.80 ed il 20.10.80, con alcune indicazioni manoscritte a fronte, tra cui quella relativa ai numeri delle linee delle Basi Aeree stesse, codificate nella maniera in uso nel periodo considerato; un registro "Gesrep", ove venivano trascritti i messaggi relativi allo stato di efficienza del Gruppo radar del sito, nel periodo compreso tra il 1°.05.80 ed il 5.09.80, trasmessi telefonicamente dal sito al 1° SOC di Monte Venda.

Unitamente a tale documentazione veniva consegnato dallo SMA anche: una cartella intitolata "attività giugno 80"; una cartella intitolata "Traffico in aerovia A-15"; un registro "Rapporto Operativo del Controllore" dal 4.06.80 al 22.06.80; un registro "Rapporto Operativo del Controllore - MIO", dal 23.06.80 al 15.09.80; un registro "DOP sala operativa" dal 13.05.77 al 3.10.80; un registro di protocollo "Dizzy Jolt" dal 11.10.77 al 29.07.80; turni personale controllore di intercettazione, dal 1°.1.80 al 31.12.80; un registro attività supersonica, dal 23.10.72 al 1°.09.80.

Il 14 luglio successivo, sulla scorta di quanto sopra, veniva disposto il sequestro della documentazione originale rinvenuta e giacente a Poggio Ballone. La PG incaricata procedeva al sequestro e rinveniva i seguenti documenti d'interesse:

- un foglietto manoscritto dal titolo "Plottaggio della LE157 DC9 IH870 da Bologna a Palermo", rinvenuto nella cartella "Attività Giugno 1980" ed allegato ad un foglio intercettazioni velivoli del 27.06.80, riportante dati radar dalle ore 18.23 alle 18.32;

- il registro dell'operatore di sala Computer - MIO relativo al mese di giugno 80 in cui risultava quale operatore in servizio la sera del 27.06.80 il sergente maggiore Miracco Luigi e non Colucci Antonio come comunicato dall'AM sin dal 1988;

- il registro di trasmissione di messaggi Gesrep relativi al 1980.

Il 25 luglio 94, in relazione al rinvenimento di questa documentazione veniva escusso il comandante del 21° CRAM, tenente colonnello Mauro Berta, il quale dichiarava di non riconoscere la grafia dell'estensore del foglietto manoscritto e di aver dato incarico al maresciallo Branca Salvatore nel giugno del 94, a seguito di un fermo radar, di riordinare la documentazione giacente nel sottotetto della palazzina Comando. In quella circostanza era stata rinvenuta la documentazione in questione, che dopo essere stata vagliata da esso comandante, era stata trasmessa al Comando della 2a Regione Aerea.

Il 27 luglio 94, era escusso il maresciallo Branca Salvatore, il quale in merito alle modalità di ritrovamento della documentazione sequestrata il 14 luglio dichiarava di aver ricevuto l'incarico nel maggio precedente dal tenente colonnello Berta di riordinare l'archivio dell'Ufficio Operazioni, situato nel sottotetto della palazzina Comando. Durante la catalogazione dei documenti giacenti, coadiuvato da altri sottufficiali, aveva rinvenuto verso la fine del mese di maggio documenti relativi al periodo maggio - giugno - luglio 80 e li aveva consegnati al suo comandante.

Il 25 maggio 95 veniva sequestrata presso la 1a Regione Aerea di Milano copia originale della Track History di Poggio Ballone, che, con quella sequestrata in data 2 luglio 90 al 1° ROC di Monte Venda, risultava essere la seconda copia sequestrata dall'AG.

Il 3 ottobre 95 questo GI citava presso il sito del 21° CRAM di Poggio Ballone tutto il personale in servizio la sera del 27 giugno 80 in sala operativa, come comunicato sin dall'88 dall'AM, nonché il comandante, il capo Ufficio Operazioni ed altri ufficiali in servizio nel 90; ciò al fine di ricostruire la esatta dislocazione degli operatori in sala operativa. Gli avieri Corti, Meloni, Sanità, Graziano, Di Giacinto e Pingitore nella sala attigua alla sala operativa; l'operatore sala computer MIO Colucci Antonio, nella stanza del MIO, locale separato rispetto alla sala operativa; i marescialli Carta e Ogno nella postazione del capo controllore-MC, quali assistenti; il tenente De Giuseppe nella postazione del guida caccia IC; i marescialli Lauretani e Cozzolino nella postazione del capo sorveglianza-TPO; il maresciallo Tassi nella postazione dell' identificatore-IO; i marescialli Russo e Marra nella postazione degli inseritori-TKX.

Il 3 ottobre 95 l'operatore MIO Colucci Antonio prendeva atto, a seguito del rinvenimento e sequestro del registro dell'operatore MIO avvenuto il 14 luglio 94, che la sera del 27.06.80 egli non era in servizio in sala computer, e che in turno vi era invece il sergente Miracco Luigi.

Il 19 ottobre 95 costui era escusso per la prima volta come operatore MIO in turno la sera del 27 giugno 80 e dichiarava, - come già detto - senza titubanze, che verso la mezzanotte circa tra il 27 e il 28 giugno 80 aveva effettuato la riduzione dati completa del nastro di registrazione inserito al momento dell'incidente, cioè il nr.60, al fine di individuare il percorso del DC9 Itavia. Escludeva di aver effettuato la riduzione dati di una sola traccia.

Il 7 novembre 95, per la prima volta veniva escusso il maresciallo Mezzabarba Angelo, operatore MIO che aveva dato il cambio al sergente Miracco la mattina del 28 giugno 80 e che secondo i registri del MIO e del capo controllore risultava essere l'operatore MIO che aveva ultimato la riduzione dati della traccia LE157, cioè quella relativa al DC9 Itavia. Costui però non aveva alcun ricordo né dell'operazione né di una eventuale presa in consegna della riduzione dati completa effettuata nella notte dal collega Miracco.

Nel novembre del 95 venivano esperite indagini per individuare l'autore del foglietto manoscritto, con i dati radar del DC9 Itavia nel percorso visto da Poggio Ballone, sequestrato come già anzidetto in data 14 luglio 94. Venivano effettuati dei confronti con varie grafie di personale che prestava servizio nell'80 a Poggio Ballone e si accertava così che l'autore del foglietto era il sergente maggiore Precetti Luigi. Questi, escusso per la prima volta in data 10 novembre, dichiarava che il 27 giugno 80 era smontato dal servizio nel pomeriggio con il turno Alpha e aveva ripreso servizio soltanto al mattino del 28 giugno. Mostratogli il foglietto manoscritto in questione dichiarava di riconoscere come sua la grafia delle annotazioni, ma di non ricordare da quale documento avesse preso tali dati o se qualcuno glieli avesse dettati. Il fatto che il foglio era timbrato lo lasciava perplesso, giacché non ricordava se un timbro tondo fosse al tempo in uso in sala operativa.

Il 15 novembre 95 questo GI disponeva che personale del Reparto Operativo CC. e della Direzione Centrale Polizia di Prevenzione, effettuasse un sopralluogo presso la sede del CRAM, al fine di verificare le modalità di rinvenimento della documentazione nel luglio 94 e individuare con precisione i luoghi ove essa era stata custodita. Si accertava così che nel mese di settembre 93 aveva avuto inizio il riordino dell'archivio situato nel sottotetto dell'Ufficio Comando e che la documentazione rinvenuta era stata distrutta, a mezzo fuoco, perché non più utile alla conservazione. Come responsabile del riordino dell'archivio era stato nominato dal tenente colonnello Berta il maresciallo Branca Salvatore. Dalla documentazione conservata agli atti del sito non risultava il periodo in cui era stata rinvenuta la documentazione sequestrata nel luglio 94, ma soltanto il periodo di quella distrutta a mezzo fuoco; a tal riguardo infatti si evinceva che nel mese di ottobre 93 era stata distrutta documentazione anche relativa all'80. Si accertava altresì che la documentazione consegnata all'AG nell'88 e nel 90 era stata ricercata nell'archivio del sottotetto.

Appariva singolare che la comunicazione all'AG da parte dell'Aeronautica Militare l'11.07.94 sul rinvenimento della documentazione fosse scaturita da una richiesta generica fatta dall'AG relativa a notizie sui collegamenti tra i siti italiani e quello francese di Solenzara. Infatti, sia il comandante del CRAM, tenente colonnello Berta, che il sottufficiale incaricato, maresciallo Branca, a distanza di dieci giorni dal sequestro della documentazione, in data 25 e 27 luglio 94 dichiaravano che la ricerca della documentazione nel sottotetto aveva avuto inizio nel maggio del 94 ed il rinvenimento era avvenuto verso la fine del successivo mese di giugno, mentre in realtà erano entrambi a conoscenza che la ricerca aveva avuto inizio nel mese di settembre 93 e che non esisteva alcun verbale o elenco della documentazione rinvenuta, ma soltanto verbali della documentazione distrutta a mezzo fuoco, senza precisare né i giorni né i luoghi ove fosse stata rinvenuta. Nell'occasione veniva acquisito, in copia, il registro delle missioni del personale del sito relativo all'80.

Il 21 novembre 95, questo GI effettuava un sopralluogo presso la sede del 1° ROC di Monte Venda (PD). Nell'occasione veniva richiesto con decreto di acquisizione, tra l'altro, la Track History di Poggio Ballone, che però non veniva rinvenuta.

Agli atti del ROC non esisteva documentazione cartacea dell'80 relativa alla trasmissione delle quattro copie di THR o delle cartine di Poggio Ballone, ma soltanto quelle trasmesse in copia il 30 giugno 88 dal citato CRAM. Sui registri di protocollo del ROC non risultava la documentazione in arrivo da Poggio Ballone con le lettere datate 10 e 14 luglio 80, mentre risultava protocollata in partenza in data 11 luglio 80 la Track History di Poggio Ballone indirizzata all'ITAV 2° Reparto.

L'esame sul contenuto del registro dell'operatore MIO, sequestrato il 14.07.94, consentiva, s'è visto, di stabilire che l'operatore la sera del 27.06.80 era il sergente maggiore Miracco e non Colucci, come risultava invece dai turni di servizio del mese di giugno 80, sequestrati e consegnati sia nell'88 che nel 90 a questo GI, dal CRAM di Poggio Ballone. Nel periodo compreso tra il 27 giugno ed il 13 luglio 80, (data in cui era stata consegnata a Trapani Birgi la documentazione richiesta dall'AG di Palermo), sul registro dell'operatore MIO l'unica annotazione relativa alla effettuazione di una riduzione dati del periodo dell'incidente risultava alla mattina del 28.06.80 alle ore 05.15. Questa operazione, secondo quanto riportato sul registro del capo controllore, non riguardava tutto il traffico avvistato, nel periodo in oggetto, ma soltanto la traccia LE157, cioè quella assegnata al DC9 Itavia.

Altre annotazioni relative a riduzioni dati sul registro MIO risultavano in data 10 luglio 80 ore 11.15, operatore maresciallo Santi, e in data 12 luglio 80 ore 9.45 e ore 20.30, operatore maresciallo Callieri (non viene riportato il numero del nastro). Quella relativa al 10 luglio, dal registro TPO, risultava essere una riduzione dati relativa allo scoppio di un "pallone sonda" avvenuto il 10 luglio.

Tra il mese di ottobre e novembre venivano escussi i due operatori, Santi e Callieri, per accertare se il 10 luglio fossero state estratte quattro copie di Track History, inviate lo stesso giorno a Monte Venda a mezzo del corriere sergente Tarducci Marco, e se il 12 luglio fosse stata estratta altra copia di Track History e realizzate le cartine su quadrante Georef inviate a Trapani Birgi il 13 luglio 80 con corriere aereo. Entrambi i testi non ricordavano dette operazioni, nonostante l'esibizione delle annotazioni che li riguardavano sul registro MIO in data 10 e 12 luglio 80 (v. esami Santi Pietro, GI 29.11.95 e Callieri Fabio, PG 19.10.95).

Nel primo semestre del 96 aveva inizio un'intensa attività tesa ad individuare i veri ruoli del personale di Poggio Ballone, attività resa necessaria dalle contraddizioni tra le testimonianze e la documentazione sequestrata nel periodo tra il 12 agosto 88 e il 15 novembre 95. Veniva così effettuata una accurata ricerca della documentazione originale trasmessa nell'80 dal sito ed in particolare quella inviata a Trapani Birgi il 13 luglio 80, presso lo SMA, l'ITAV e la 1a Regione Aerea di Milano. Presso l'ITAV e la 1a Regione Aerea non veniva rinvenuta alcuna documentazione originale dell'80, mentre presso lo Stato Maggiore Aeronautica, in data 27.03.96, venivano rinvenute e sequestrate due Track History in originale, pervenute in data 4 luglio 88 dalla 1ª Regione Aerea e in data 1° giugno 90 dal 1° ROC.

L'inchiesta alla data del 27.03.96, dopo varie ricerche, acquisiva quattro THR prodotte dal sito di Poggio Ballone; confrontate, si riscontrava che tre - sequestrate la prima in data 2 luglio 90 al 1° ROC, la seconda il 25 maggio 95 alla 1a Regione Aerea e l'ultima il 27.03.96 presso lo SMA - (quest'ultima pervenuta dalla 1a Regione Aerea in data 04.07.88) - risultavano uguali tra di loro, con una mancanza di dati tra le ore 18.30Z e le ore 18.33Z; e che invece la quarta - sequestrata in data 27.03.96 presso lo SMA, ov'era pervenuta in data 01.06.90 dal 1° ROC - confrontata con le altre tre presentava le seguenti differenze: - non aveva una numerazione progressiva come le altre copie da pagina 1 a pagina 305, bensì presentava alcune ripetizioni, da pagina 2 a pagina 69; da pagina 1 a pagina 21; da pagina 1 a pagina 228; - vi era un vuoto di registrazione da ore 18.31.540Z a ore 18.36.251Z, mentre nelle altre tre copie il vuoto è compreso tra le ore 18.30.180Z e le ore 18.33.536Z; - non vi era la ripetizione di dati da ore 19.32.276Z a ore 19.37.186Z, invece presente nelle altre tre copie; - mostrava degli "Zero Length Record" in orari diversi rispetto alle altre tre copie; - era stampata in unica copia originale a modulo continuo, mentre le altre tre risultavano esser copie di una stampata a modulo continuo formata da quattro fogli.

Nell'aprile 96 si può quindi affermare che la documentazione originale rinvenuta e sequestrata relativa a Poggio Ballone era composta da quattro Track History di cui tre uguali e la restante difforme. Il 1° ROC, che nel giugno 88 aveva rinvenuto nell'archivio del SOC le THR, non è stato in grado di precisare la data della loro ricezione. La documentazione originale mai trovata ma risultante da atti e testimonianze è invece: una Track History e undici cartine originali, secondo quanto dichiarato dal capo Ufficio Operazioni dell'80, capitano Pongiluppi; nastri di registrazione, secondo quanto dichiarato dai tenente colonnello Maresio e Gon, consegnati a Trapani Birgi il 13 luglio 80 ed il successivo 21 luglio inviati all'ITAV per la consegna alla magistratura, consegna questa mai avvenuta; una Track History inviata l'11.07.80 dal 1° ROC/SOC all'ITAV 2° Reparto, come emerge dal registro di protocollo del 1° ROC; copie delle undici cartine inviate dal 1° ROC in data 15.07.80 con il corriere sergente Capuano Fiorino; registrazioni tracciamento radar e comunicazioni terra - bordo - terra, secondo quanto scritto nel "Diario Storico" dell'ITAV del mese di luglio 80 dal tenente colonnello Vespasiani.

Tra il 16 e il 18 aprile 96 questo GI convocava il personale di Poggio Ballone in servizio la sera del 27 giugno e la mattina del 28 giugno 80, compreso il comandante, il capo Ufficio Operazioni, gli operatori della sala computer -MIO-, ed il personale con la qualifica di programmatore. I testi escussi mostravano amnesie e gran confusione sulle operazioni svolte la sera dell'incivolo. In particolare il maresciallo Stasio, che tra il 2 e 5 luglio si era recato a Borgo Piave per ritiro e consegna materiale, non ricordava cosa avesse ritirato e consegnato. In merito ad eventuali riduzioni dati riferiva di non averne effettuate. Il sergente Precetti sul foglietto da lui manoscritto e rinvenuto nel luglio 94, relativo al plottaggio della LE157, pur avendo riconosciuto come propria la grafia del foglietto, non ricordava da quale documento avesse tratto i dati trascritti. Il capo Ufficio Operazioni dell'80, capitano Pongiluppi, riferiva di aver inviato il 13.07.80 a Trapani Birgi documentazione cartacea e non nastri di registrazione. Riferiva altresì che i nastri di registrazione di quella sera erano stati conservati per 30 giorni, dopodiché erano stati rimessi in circolo per essere reimpiegati, anche perché non era giunto nessun ordine di conservazione. In merito alle undici cartine, il Pongiluppi riferiva di aver partecipato alla redazione della stesse, ma non ricordava con chi.

Uno dei personaggi emblematici della vicenda del sito di Poggio Ballone è proprio costui, divenuto nel frattempo colonnello. L'ufficiale, capo Ufficio Operazioni tra il 79 e l'82 a Poggio Ballone, è colui che trattò in prima persona, sin dai giorni successivi all'incidente, ed in particolare tra il 10 e il 14 luglio 80, la pratica relativa alla trasmissione della documentazione da inoltrare ai comandi superiori ed all'AG di Palermo; tra l'88 e il 91 ricoprì l'incarico di capo della 2a Sezione del 1° Reparto dell'ITAV e fu incaricato dal superiore diretto colonnello Maresca di analizzare i dati della THR di Poggio Ballone, che successivamente in data 11.09 e 13.11.90 venivano trasmessi allo SMA.

Il Pongiluppi, escusso da questo GI nel 91, dichiarava di non avere ricordi particolari sugli eventi nel sito la sera del disastro. Nei successivi esami, pressato da più precise domande, dichiarava di aver ricevuto nell'immediatezza una disposizione, presumibilmente telefonica, dal 1° SOC, con la quale gli si richiedeva l'effettuazione di una riduzione dati e relativo plottaggio e trasposizione su cartine della traccia del DC9 Itavia; di aver ricevuto anche altro messaggio, con cui gli si chiedeva di effettuare una riduzione dati in un area a Sud di Poggio Ballone ed esattamente su Ponza. In merito faceva predisporre sia la riduzione dati che la trasposizione delle tracce riportate sui tabulati, quindi inviava detto materiale a Trapani ed una copia di esso al 1° SOC e all'ITAV; non ricordava a chi diede l'incarico di effettuare la riduzione dati delle Track History inviate il 10 luglio al 1° ROC e il 13 luglio a Trapani Birgi, così come non ricordava il personale che aveva eseguito la trasposizione dei dati su cartina Georef; non sapeva spiegarsi la mancanza della traccia del DC9 Itavia sulle undici cartine; non ricordava altresì l'ufficiale del SOC che gli aveva ordinato le quattro riduzioni dati inviate il 10 luglio 80 - si deve ricordare che il comandante del SOC dell'epoca tenente colonnello Moneta aveva dichiarato che l'unica riduzione dati relativa all'evento era stata da lui disposta la sera stessa dell'incidente e non nei giorni successivi -; non ricordava a chi avesse consegnato la documentazione da inviare a Trapani il 13 luglio 80 né chi gli avesse firmato la ricevuta di consegna della documentazione né chi avesse informato Trapani dell'arrivo della documentazione; non ricordava, inoltre, se era stato contattato dai suoi superiori nel 90, quando prestava servizio all'ITAV, per sapere se la documentazione trasmessa nell'80 a Trapani Birgi consistesse in nastri di registrazione o in riduzioni dati.

Le testimonianze del personale del sito di Poggio Ballone ed in particolare di quello di servizio la sera del 27 giugno 80 in sala operativa, sulla scorta dell'elenco consegnato nell'agosto 88 all'AG, hanno inizio il 2 luglio 90. In quel periodo infatti aveva preso le mosse una campagna stampa molto critica nei confronti dell'AM accusata di aver nascosto i dati del citato CRAM, ed anche la Commissione Stragi aveva volto il suo interesse alla vicenda del 21° CRAM di Poggio Ballone. Lo Stato Maggiore dell'AM, dal canto suo, chiedeva agli esperti dell'ITAV la decifrazione delle tracce registrate sulla THR dal sito, prima per un arco di tempo molto ristretto e successivamente molto più ampio. E' da ricordare che la prima THR viene consegnata alla magistratura proprio il 2 luglio 90, ed una copia di essa viene rinvenuta presso la sede del 1° ROC, mentre da parte dell'ITAV - dove la stessa era giacente sin dal 21 luglio 80 - viene consegnata, a seguito di decreto di sequestro, soltanto una fotocopia, ricevuta peraltro dallo SMA, e non viene fatta alcuna menzione di quella ricevuta nel luglio 80. La THR e i tabulati Wintr nonché i nastri di registrazione venivano richiesti anche al 21° CRAM. A tal proposito si riporta l'affermazione posta sul verbale di sequestro datato 5 giugno 90, redatto dal Nucleo di PG dei CC. di Roma, del comandante pro-tempore del sito, tenente colonnello Guerrini Giulio, che in relazione al tabulato Wintr dichiara addirittura di non conoscere il significato della sigla. Affermazione semplicemente sconcertante in bocca a un comandante di sito della Difesa Aerea.

Da questi esami testimoniali nel luglio 90 non traspare, nelle dichiarazioni rese, alcuna particolare attività da parte del personale di sala connessa all'incidente del DC9 Itavia, se non la ricezione della comunicazione della scomparsa dell'aereo da parte del 1° SOC di Monte Venda. Nessuno dei testi indica gli eventuali nominativi di altri colleghi in servizio quella sera in sala operativa, anzi in diversi tentano di escludere se stessi da quel turno. Ricordano comunque la presenza del capitano Gari deceduto nell'81.

Nel novembre 90 scoppia il caso del maresciallo Dettori a seguito della denuncia da parte della moglie, la cui versione è confermata anche dalla sorella di costei. Ha inizio una nuova campagna stampa sulla misteriosa morte del sottufficiale in cui ancora una volta l'AM viene accusata di aver nascosto la documentazione che avrebbe attestato la presenza del sottufficiale in sala operativa la sera del 27 giugno 80.

Nel gennaio 91 vengono escussi ufficiali e sottufficiali in servizio nell'80 e anche nell'88. Tutti ricordano il Dettori in servizio in sala operativa, ma nessuno in particolare la sera del 27 giugno 80. Ricordano che egli espletava servizio nel turno "Delta", cioè presso l'equipaggio in servizio la sera dell'incidente. Al tenente colonnello Arrivas veniva contestato il fatto che il Dettori non era stato inserito nell'elenco, da lui trasmesso alla magistratura nell'agosto 88, tra il personale in servizio in sala operativa la sera dell'incidente, elenco in cui risultava invece inserito il capitano Gari anch'esso già deceduto. L'ufficiale giustifica questa mancanza asserendo che il nominativo del Gari risultava dai brogliacci di sala, mentre quello del Dettori non era stato inserito perché dimenticato in quanto morto. Questa dichiarazione, alquanto singolare, determinava più dubbi sulla mancanza del Dettori in sala operativa anzi induceva al sospetto che fosse presente, e il sospetto si rafforzava anche perché i colleghi in turno quella sera non confermavano il fatto.

Comunque anche da questa serie di esami testimoniali non emergeva una situazione di intensa attività del personale di sala a causa dell'incidente.

Nel marzo 92 viene nuovamente escusso il personale risultante in servizio nell'80 in sala operativa, ricavandone sempre i nominativi dall'elenco trasmesso nell'88, al fine di individuare quei militari che tennero le comunicazioni telefoniche con i siti di Marsala e Ciampino e l'aeroporto di Palermo. Sono così riconosciute le voci del capitano Gari, del maresciallo De Giuseppe e dei sergenti Marra e Lancioni, di militari cioè già tutti inseriti nell'elenco in disamina. Deve però ricordarsi che il Lancioni, inserito nell'elenco dell'88 come in servizio la sera del 27 giugno 80, quel giorno era di sicuro in licenza matrimoniale, come accertato nel corso degli interrogatori del 90 e 91. Viene riconosciuta anche la presumibile voce del sergente Mormile, nominativo mai emerso prima ma che successivamente - solo nel 96 - si accerterà come presente in sala operativa, fuori dal servizio; la sua, come già detto, era una telefonata di carattere privato con la moglie. Per alcune telefonate, nonostante molteplici tentativi, non viene riconosciuta la voce dell'interlocutore di Poggio Ballone; e v'è da stimare volutamente dai testi, per non coinvolgere altre persone nell'inchiesta. Quelle voci verranno poi identificate ma solo a distanza di quattro anni, cioè nel 96 al termine di estenuanti istruttorie attraverso l'ascolto delle telefonate da parte del personale in servizio a Poggio Ballone nell'80; come avverrà durante il confronto tra i due TPO Lauretani e Cozzolino (v. confronto Lauretani-Cozzolino, GI 06.03.96).

Sempre nel marzo 92 vengono esaminati i corrieri che consegnarono il materiale di Poggio Ballone a Trapani Birgi il 13 luglio 80, richiesto dalla magistratura di Palermo e mai rinvenuto. I predetti Maresio Luigi, nel frattempo divenuto generale , e Gon Alessandro, congedatosi dall'AM e passato nell'aviazione civile, affermano che quel giorno il plico da loro trasportato conteneva nastri di registrazione e non documentazione cartacea. E' la prima volta che si parla di nastri di registrazione. I successivi esami testimoniali dei predetti ufficiali e il relativo confronto con i responsabili dell'aeroporto di Trapani Birgi, colonnelli Pentericci e Baruffini, per accertare quale fosse il contenuto della documentazione, se cartacea o se si trattasse dei nastri di registrazione, sono compiuti nel luglio 95; anche in questa occasione però le posizioni dei testi non si modificano e cioè gli ufficiali di Grosseto confermano di aver consegnato nastri di registrazione, mentre quelli di Trapani addirittura non ricordano il fatto cioè alcuna consegna e custodia di materiale da parte dei siti della Difesa Aerea, tra cui Poggio Ballone, da trasmettere poi all'AG di Palermo. Nel corso del confronto si sono avuti momenti di forte imbarazzo tra i testi, allorchè da una parte, Maresio e Gon, confermavano la loro tesi e cioè di aver consegnato materiale a ufficiali dell'Aeronautica di Trapani di cui non ricordavano il grado - circostanza questa a dir il vero poco credibile - e dall'altra, Pentericci e Baruffini, che addirittura non ricordavano alcuna consegna e custodia del materiale. Infatti qualche giorno dopo il confronto, il generale Maresio invia una sua memoria nella quale evidenzia, secondo il suo punto di vista, la scarsa preparazione professionale degli ufficiali di Trapani Birgi e mostra un certo disappunto anche nei confronti del tenente colonnello Gon, suo subalterno a Grosseto, per aver mal compilato il rapporto di volo omettendo la sosta all'aeroporto di Grazzanise durante il viaggio di ritorno da Trapani a Grosseto, episodio questo citato nel corso degli esami testimoniali ma non risultante appunto dal rapporto di volo.

Nel giugno 92, a seguito del filtraggio da parte del collegio peritale Franco-Benedetti-Franco, della telefonata delle ore 20.04 registrata sul canale 15 - bobina 6 di Ciampino, collegamento tra Grosseto e ACC Ciampino, viene posta in essere attività investigativa volta ad identificare i sedicenti Mario, Sandro e Nicola, nella supposizione che costoro dovessero essere in forza all'aeroporto di Grosseto ed anche che dovesse trattarsi di conversazione tra Grosseto torre e la sala operativa di Poggio Ballone. In questo senso vengono richiesti tutti i nominativi di Mario, Sandro e Nicola del personale di Poggio Ballone in servizio nell'80. I successivi esami testimoniali non portano però alla individuazione di alcun militare di Poggio Ballone. Questo argomento però è più diffusamente analizzato nel capitolo di Grosseto.

Nel luglio 94 dopo la segnalazione da parte dello Stato Maggiore a quest'Ufficio del rinvenimento di documentazione d'interesse a Poggio Ballone, e quindi l'immediato sequestro della stessa effettuato in data 14 luglio, verso la fine dello stesso mese sono escussi il comandante, ufficiali e sottufficiali del sito, al fine di accertare le modalità del rinvenimento stesso. Come già si è accennato, il tenente colonnello Berta Mauro, comandante del sito, dichiarava di aver dato disposizioni nel giugno 94 al maresciallo Branca di rimettere a posto tutto il carteggio dell'Ufficio Operazioni sito nel sottotetto dell'Ufficio Comando. In quell'occasione il sottufficiale aveva rinvenuto la documentazione poi sequestrata il 14 luglio. Questa versione non trova però riscontro su quanto accertato in data 15 novembre 95. Infatti l'incarico al sottufficiale viene dato nell'ottobre del 93 e non nel giugno 94; la documentazione rinvenuta, relativa all'80, non è solo quella segnalata e poi sequestrata, ma anche altra che però è stata distrutta e di cui pertanto, anche se di possibile interesse all'inchiesta, non s'è più trovata traccia. Tra la documentazione sequestrata comunque vi sono alcuni documenti di notevole importanza per l'inchiesta e precisamente il registro dell'operatore MIO ed un foglietto manoscritto con il plottaggio del DC9 Itavia allegato ad un foglio datato 27 giugno 80. L'importanza del registro MIO sta nel fatto che dopo tanti anni finalmente si scopre il nominativo dell'operatore in turno la sera del 27 giugno 80, cioè il sergente maggiore Miracco Luigi e non Colucci Antonio, come segnalato sin dall'88. Il nominativo del citato Miracco non era mai emerso nel corso degli esami testimoniali né da altra documentazione giacente agli atti del CRAM. La rilevanza invece del foglio manoscritto con il plottaggio del DC9 Itavia sta nel fatto che gli orari in esso riportati terminano fino alle 18.32Z mentre le THR di Poggio Ballone consegnate tra il 90 ed il 96 presentano un gap proprio tra le 18.31 e 18.33.

Tra il mese di ottobre 95 e l'aprile 96 viene posta in essere una ulteriore attività istruttoria, a partire dal 3 di quel mese con l'esperimento giudiziale presso la sala operativa del CRAM al fine di individuare le postazioni che occupavano sottufficiali ed avieri in sala al momento dell'incidente. Nel novembre 95 viene escusso per la prima volta l'operatore MIO sergente maggiore Miracco, il quale afferma, senza lasciar trasparire alcun dubbio, che la sera dell'incidente, verso la mezzanotte locale, gli fu ordinato di effettuare la riduzione dati al fine di individuare il percorso del DC9 Itavia, operazione che il predetto immediatamente eseguì. Nel registro del MIO e del capo controllore questa operazione viene registrata alle ore 05.15Z cioè le 07.15 locali. Nella conversazione telefonica delle ore 23.44 tra il capitano Metta di Jacotenente e il capitano Patroni Griffi di Martina Franca si dice che i tre CRAM cioè Poggio Renatico, Poggio Ballone e Potenza Picena stavano effettuando la riduzione dati; fatto questo che conferma la tesi sostenuta dal Miracco. Le dichiarazioni del predetto mettono in evidenza che quella sera in sala operativa a Poggio Ballone vi fu tra il personale una consistente attività di ricerca ed analisi dei dati per individuare il percorso del DC9 Itavia e non, come invece si era sempre sostenuto nelle testimonianze rese, una semplice presa d'atto della scomparsa del velivolo. Nel registro MIO rinvenuto nel 94 si nota altresì che dopo la data del 28 giugno 80 e fino al 13 luglio successivo non risulta annotata alcuna registrazione specifica relativa alla riduzione dati dei nastri di registrazione del 27 giugno. A tal proposito si ricorda che il 10 luglio vengono trasmesse quattro copie di THR al 1° ROC e il 13 luglio una copia di THR all'aeroporto di Trapani Birgi per la successiva consegna all'AG di Palermo che ne aveva fatto richiesta. Si rileva anche che i nastri di registrazione, come già si era detto, impiegati la sera dell'incidente non vengono nuovamente usati dopo aver ultimato il primo ciclo, il 31 luglio 80, ma al termine del secondo ciclo, il 22 agosto. Da questa circostanza si possono dedurre due ipotesi: 1. i nastri sono stati accantonati perché relativi all'incidente in un primo momento, e solo in seguito reimpiegati; 2. i nastri di registrazione furono inviati a Trapani Birgi per cui quelli riutilizzati in un secondo tempo possono essere altri nastri che riportano la numerazione di quelli impiegati il 27 giugno. In merito a questi argomenti sono stati escussi i programmatori del sito e quasi tutti gli operatori MIO in servizio nell'80 a Poggio Ballone ma le loro dichiarazioni non hanno assolutamente chiarito i fatti.

Al termine degli esami testimoniali, nell'aprile 96, si procedeva al confronto tra gli operatori MIO e i programmatori; tra l'operatore MIO Miracco e il personale di servizio in sala operativa; tra il personale di sala operativa e il capo Ufficio Operazioni; tra i due TPO in servizio la sera dell'incidente; tra il personale di sala operativa in servizio la mattina del 28 giugno. I principali argomenti da chiarire erano: se le riduzioni dati trasmesse il 10 e 13 luglio 80 fossero state effettuate a Poggio Ballone o a Borgo Piave; se fossero state effettuate tutte lo stesso giorno, dal momento che tre di esse presentano le stesse anomalie, ovvero "buco" tra le 18.30 e le 18.33 e ripetizione dei dati dalle 19.32 alle 19.37, mentre la quarta presenta solo il diverso "buco" tra le 18.31 e le 18.36; chi avesse ordinato la riduzione dati alla mezzanotte del 27 al sergente Miracco; chi avesse collaborato alla redazione del plottaggio della traccia LE157 poi trascritta su un foglietto; chi avesse effettuato la trasposizione delle undici cartine riproducenti il traffico aereo avvistato la sera dell'incidente, traffico in cui non è assolutamente riportata la traccia del DC9 a fronte delle dichiarazioni del maresciallo De Giuseppe che aveva affermato di aver compiuto una trasposizione del volo del DC9 fino a Teano; chi avesse confezionato il plico inviato a Trapani Birgi e cosa vi fosse contenuto; quali fossero state le azioni del TPO necessarie per effettuare una riduzione dati come quella avvenuta la notte del 27 giugno; chi avesse ordinato di trascrivere al sergente Precetti di trascrivere il plottaggio della traccia LE157 sul foglietto la mattina del 28 giugno e da dove fossero state tratte quelle battute che terminavano alle 18.32; se gli altoparlanti installati in sala operativa e collegati con l'ACC di Ciampino fossero stati ascoltati dal personale di sala in occasione della chiamata del DC9 sulla frequenza di emergenza.

Questi quesiti, tutti di importanza fondamentale per la ricostruzione dei fatti, non hanno trovato però assolutamente una risposta chiarificatrice negli esami di quel personale del CRAM, che si è trincerato dietro "non ricordo" od hanno avanzato ipotesi più che vaghe, mai comunque riferite a circostanze certe.

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