4.3. La vicenda delle THR e dei nastri di registrazione.

Il 10 luglio 80 il capitano Pongiluppi Dante, capo Ufficio-Operazioni del CRAM, firmava la missiva nr.T12-2/0733/2-1, indirizzata al 1° ROC, con la quale trasmetteva a seguito di richiesta telefonica, a mezzo corriere, quattro copie della THR relativa alle tracce registrate dal sito il giorno 27 giugno 80 dalle ore 18.00 alle ore 21.15. Nella missiva non veniva menzionato l'incidente del DC9 Itavia. Le copie venivano recapitate al 1° ROC lo stesso giorno dal sergente Tarducci Marco.

Il 29 novembre 95 veniva escusso questo sergente, il cui nominativo emergeva dal registro delle missioni del 1980 acquisito il 15 novembre 95; registro da cui risultava che costui si era recato dal 10 al 12 luglio 80 presso il 1° ROC di Monte Venda per consegna plichi classificati. Il sottufficiale dichiarava che durante la sua permanenza al 21° CRAM aveva effettuato un servizio di corriere una sola volta. In un periodo che non ricordava era stato incaricato dall'Ufficio Operazioni, forse dal capitano Pongiluppi, di portare due plichi, di dimensioni non proprio contenute - circa 15/20cm di spessore, 30/40cm di lunghezza e 20/25cm - di larghezza - ad un sito radar del Nord, forse a Villafranca. Non ricordava se la consegna dei plichi era stata effettuata alla persona che gli era stata indicata. I plichi che avevano classifica "restricted", erano stati consegnati in quel sito per essere successivamente portati presso un altro ente situato in una collina nei dintorni del sito radar. Non gli era stata rilasciata alcuna ricevuta. La classifica dei plichi non era scritta all'esterno ma nella lettera di accompagnamento. Il sottufficiale, preso atto che la sua missione era stata effettuata a Monte Venda, dichiarava di non essere stato personalmente presso tale ente, ma di aver lasciato il materiale ad Abano Terme.

Quello stesso 10 luglio, alle ore 13.50 era pervenuto al 21° CRAM dalla 3a Regione Aerea il telex nr.TR3-134/3032/NC/G53-1, relativo al decreto di sequestro emesso dall'AG di Palermo delle registrazioni, come detto, intercettazioni radar militari comunque operanti nel mar Tirreno tra le ore 20.00 e le 23.15 del 27.06.80. Nel telex si precisava che la documentazione doveva essere inviata presso l'aeroporto di Trapani-Birgi, ove sarebbe stata consegnata ai Carabinieri di Palermo. Il telex era stato posto in visione al capitano Felici Lino, capo controllore di sala operativa nel turno pomeridiano del 10.07.80, che vi aveva apposto la propria sigla senza alcuna determinazione. Il messaggio era stato poi protocollato dal CRAM in data 11.07.80 con il nr.G37-4/0739/2-1 ed il capo Ufficio Operazioni, capitano Pongiluppi, aveva annotato, di proprio pugno sulla cedola di smistamento pratiche, che la Track History era stata già inviata al Comando del 1° ROC/SOC a mezzo corriere.

Il 13 luglio 80, domenica, il capitano Pongiluppi predisponeva e firmava una missiva indirizzata al Comando aeroporto di Trapani Birgi, avente come oggetto: "incidente del DC9 Itavia", e come riferimento il telex della 3a Regione Aerea. Con essa si trasmetteva la documentazione richiesta telefonicamente dal Comando del 1° SOC/ROC.

Lo stesso giorno Pongiluppi da Poggio Ballone si recava presso la sede del 4° stormo cioè all'aeroporto di Grosseto per consegnare il plico da recapitare a mezzo corriere aereo al Comando aeroporto di Trapani-Birgi. Prima della consegna passava per la stazione ferroviaria di Grosseto, ove effettuava alcune fotocopie delle undici cartine costituenti il plico, in quanto presso la sede del CRAM non era disponibile la macchina fotocopiatrice. Subito dopo presso la sede del 4° Stormo consegnava il plico, non ricordando però a chi. Agli atti risulta una ricevuta di consegna di detto plico a firma del tenente colonnello Gon Alessandro, capo Ufficio Operazioni del 4° Stormo. Il capitano Pongiluppi non ricordava se avesse avvertito il Comando aeroporto di Trapani-Birgi dell'arrivo del corriere da Grosseto. (v. esame Pongiluppi Dante, GI 03.10.95).

Alle ore 11.00 sempre di quel 13 i tenenti colonnelli Maresio Luigi, vice comandante del 4° stormo e Gon Alessandro, con un velivolo MB326, decollavano da Grosseto con destinazione Trapani Birgi, ove atterravano alle ore 12.20. Qui consegnavano il plico ad un ufficiale dell'Aeronautica Militare di cui non ricordavano nè nominativo nè grado. Maresio e Gon hanno sempre dichiarato agli inquirenti che il plico trasportato e recapitato a Trapani conteneva nastri di registrazione, in quanto era di forma circolare e di consistenza metallica. (v. esami Maresio Luigi e Gon Alessandro, GI 26.03.92). Il Pongiluppi ha invece dichiarato che il plico da lui confezionato e recapitato a Grosseto conteneva documentazione cartacea consistente in una Track History e undici cartine riportanti alcune tracce. (v. esami Pongiluppi Dante, GI 03.10.95 e 08.11.95). Il 14 luglio veniva predisposta una missiva per l'invio all'ITAV - 2° Reparto concernente le copie di undici cartine che erano state recapitate il giorno prima anche a Trapani.

Il 15 luglio queste undici cartine venivano recapitate presso il 1° ROC, a mezzo del corriere sergente maggiore Capuano Fiorino; e presso la sede dell'ITAV, alle ore 11.45, come risulta dall'annotazione manoscritta del tenente colonnello Vespasiani (deceduto), ufficiale addetto al 1° Reparto Difesa Aerea dell'ITAV, su un foglio smistamento pratiche, nonché sull'agenda di lavoro del capo del 2° Reparto dell'ITAV, colonnello Fiorito De Falco.

Sempre il 15 luglio, il tenente colonnello Vespasiani sulla scorta della documentazione pervenuta da Poggio Ballone, predisponeva un appunto ove al punto nr.2 si legge: "Nessuno dei tracciati di aeromobili riportati nelle cartine corrisponde per posizione, tempo ed identificazione al velivolo oggetto dell'inchiesta". In calce a detto appunto il citato ufficiale apponeva anche una nota manoscritta: "Il tracciamento del 21° CRAM è stato richiesto dalla 1a RA con telex all'ente e disposto invio all'ITAV in quanto trattava un volo da Nord a Sud (Bologna). La copertura radar del 21° CRAM non copre la zona indicata nel tele della commissione d'inchiesta". Secondo quanto scritto dal Vespasiani le undici cartine servivano per soddisfare la richiesta della Commissione Luzzatti e non quella dell'AG di Palermo.

Il 16.07.80, il sostituto procuratore della Repubblica di Roma, richiedeva al Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Roma, di sequestrare le registrazioni su nastro magnetico, (ove applicabili) tracciati radar difesa aerea operanti nella zona compresa tra Latina - Ponza - Palermo ...".

Il 21.07.80 ( non si conosce l'orario in quanto non menzionato nel verbale di notifica) due sottufficiali della Guardia di Finanza notificavano il decreto di sequestro al colonnello Fiorito De Falco Nicola (capo 2° Reparto dell'ITAV), il quale preso atto del provvedimento dichiarava che le registrazioni dei tracciati del radar della difesa aerea operanti nella zona tra Latina - Ponza e Palermo (CRAM di Licola e CRAM di Marsala) erano state accentrate presso l'aeroporto di Palermo a seguito di accordi precedenti con l'AG di Palermo, per facilitarne la messa a disposizione della predetta Procura, precedentemente incaricata del caso in esame.

Il 21.07.80 il colonnello Fiorito firmava un messaggio indirizzato per competenza agli aeroporti di Ciampino e Trapani Birgi e per conoscenza alla 2a e 3a RA e al 2° e 3° Reparto dello SMA, nel quale si richiedeva la trasmissione di quanto richiesto nel decreto di sequestro (16.07.80), a seguito di accordi intercorsi con le Regioni Aeree competenti, con la massima urgenza. Il messaggio veniva trasmesso la mattina del 22.07.80 alle ore 07.30.

Il 21.07.80, alle ore 13.20 locali un velivolo G91T del 32°Stormo di Brindisi con i piloti capitano Gorga Pasqualino (deceduto) e Gennari Cosimo, decollava dall'aeroporto di Brindisi con destinazione Trapani Birgi per ritiro plico da consegnare all'ITAV. Alle ore 17.45 locali atterravano all'aeroporto di Ciampino. Il plico veniva consegnato a personale, di cui il tenente Gennari non ricordava il Reparto di appartenenza. Sempre costui non era in grado di riferire nulla sul contenuto del plico. (v. esame Gennari Cosimo, GI 21.03.96).

Il plico recapitato era accompagnato da una lettera a firma del comandante dell'aeroporto di Trapani Birgi, colonnello Pentericci Giorgio, indirizzata all'attenzione del colonnello Fiorito De Falco, con la quale si comunicava che: "Seguito contatti verbali con capo Ufficio Operazioni della 3a Regione Aerea, in allegato si trasmettono le registrazioni effettuate dai CRC di Marsala, Licola e Poggio Ballone il 27.06.80 dalle ore 18.00 alle ore 21.34".

Il 22.07.80 il colonnello Fiorito De Falco consegnava ai sottufficiali della Guardia di Finanza la documentazione richiesta dalla Procura di Roma. Veniva così acquisito lo stralcio delle registrazioni dei tracciati radar della Difesa Aerea territoriale di Licola e Marsala. Nell'occasione il Fiorito De Falco riferiva che il radar di Licola non aveva nastri di registrazione in quanto basato su sistema fonetico-manuale, mentre le registrazioni su nastro relative al radar di Marsala erano inserite nell'elaboratore elettronico del citato radar.

Così come emerge sempre da questo verbale che il Fiorito De Falco non consegnava la documentazione di Poggio Ballone, pur pervenuta da Trapani Birgi, documentazione che unitamente a quella di Licola e Marsala era stata concentrata in quell'aeroporto (e non in quello di Palermo, come asserito dal Fiorito il 21 luglio), per essere consegnata ad un ufficiale dei Carabinieri del Gruppo di Palermo a seguito del decreto di sequestro emesso dall'Autorità Giudiziaria di Palermo il 5 luglio.

In effetti questo decreto trasmesso in data 07.07.80 via telex cifrato alla 3a Regione Aerea, dai Carabinieri di Palermo, alla data del 21 luglio non aveva avuto ancora esecuzione (né tanto meno era stato eseguito presso l'aeroporto di Trapani Birgi, ove era stata disposta la concentrazione della documentazione da parte della 3a Regione Aerea), in quanto in data 12 luglio 80 il comandante del Gruppo Carabinieri di Palermo, tenente colonnello Valentini Francesco, riferiva alla Procura della Repubblica di Palermo che il Comando della 3a Regione Aerea aveva fatto presente che per poter procedere alla consegna di detto materiale era necessaria una comunicazione da parte dell'AG al Gabinetto del Ministro per la Difesa, anche a mezzo telegramma.

L'asserzione secondo cui per procedere al sequestro era necessaria la preventiva comunicazione al Ministro della Difesa, invero non ha trovato riscontro in dati ufficiali, tranne alcune annotazioni manoscritte del capo Ufficio della 3a Regione Aerea colonnello Salvi in un messaggio datato 11 luglio 80. "Tel. 091/587533 colonnello Valentini". E in altra annotazione nella copia del messaggio del 10 luglio 80 trasmesso per conoscenza al Comando Gruppo Carabinieri di Palermo all'attenzione del tenente colonnello Valentini, ove in basso a destra sopra il timbro con il visto dell'ufficiale dei Carabinieri risulta scritto a matita: "Richiesta Gabinetto Ministro".

Il colonnello Salvi escusso non ricordava di aver contattato l'ufficiale dei CC., ma escludeva di avergli suggerito quella disposizione. Il colonnello Valentini non riconosceva come propria la grafia a matita "Richiesta Gabinetto Ministro" nè ricordava di aver mai parlato con ufficiali dell'AM, sull'autorizzazione del Ministro della Difesa. La richiesta era stata suggerita da personale AM di Trapani Birgi ai suoi collaboratori quando si recarono in quell'aeroporto per la notificazione.

Nel diario storico del mese di luglio dell'80 dell'ITAV, a pagina 34, punto C, si legge: "Incivolo Itavia del 27.06.80 (riservato). Su richiesta della Procura di Palermo questo reparto ha provveduto a rilevare tutte le registrazioni del tracciamento radar sulla direttrice Latina - Ponza - Palermo, relative al DC9 Itavia (I-Tigi) inabissatosi il 27.06.80 nel mare di Ustica. Le predette registrazioni e relative riduzioni grafiche effettuate dai siti DA di P. Ballone, Licola e Marsala nonché le comunicazioni TBT esistenti sono state consegnate al 2° Reparto T.A. per il successivo inoltro alla commissione d'inchiesta. (tenente colonnello Vespasiani - st. 216 - tel. 4455)".

Il 24 luglio 80, il capo Ufficio Operazioni della 3a Regione Aerea, colonnello Salvi Vinicio, (che aveva dato disposizioni al comandante dell'aeroporto di Trapani per l'invio della documentazione al colonnello Fiorito De Falco), presa visione del messaggio dell'ITAV datato 21 luglio, pervenuto in data 22 successivo con cui si richiedeva l'invio della documentazione custodita a Trapani, annotava di proprio pugno: "Documentazione richiesta già inviata da Trapani a ITAV (colonnello Fiorito) con velivolo G91Y da Brindisi il giorno 21/7 (lunedì). Il giorno 23/7 ho avuto conferma che il colonnello Fiorito aveva ricevuto il tutto".

Quanto sopra avvalora la tesi che il colonnello Fiorito De Falco, non appena ricevuta la notifica del decreto di sequestro, contatta il colonnello Salvi; questi predispone il corriere aereo del 32° Stormo di Brindisi, impartendo le disposizioni al colonnello Pentericci per l'invio della documentazione all'ITAV. Ragion per cui il messaggio inoltrato dall'ITAV il 22 luglio era soltanto una formalità, giacchè la documentazione richiesta il 21 precedente era stata già ricevuta lo stesso giorno.

Il 4 agosto 80, il sostituto Procuratore della Repubblica di Palermo, comunicava al Gabinetto del Ministero della Difesa, e per conoscenza al Comando della 3a Regione Aerea e all'aeroporto di Trapani Birgi, che con provvedimento del 05.07.80 aveva disposto la consegna delle registrazioni delle intercettazioni dei radar militari, il tutto su delega della Procura di Roma. Successivamente il 28.08.80 quel sostituto chiedeva al Comando Gruppo Carabinieri di Palermo di dare esecuzione al provvedimento del luglio, in quanto egli ne aveva data prescritta comunicazione al Ministro della Difesa. Il 5 settembre, il Comando aeroporto di Trapani Birgi, probabilmente interessato dal Gruppo Carabinieri di Palermo, comunicava a quest'ultimo che la documentazione era stata inviata per competenza all'ITAV. Anche il colonnello Fiorito De Falco riferiva ai Carabinieri di Palermo di aver consegnato la documentazione richiesta dall'AG di Palermo alla Guardia di Finanza di Roma, a seguito del decreto di sequestro emesso dall'AG della Capitale in data 16.07.80. Ricevuta la missiva dall'ITAV i Carabinieri di Palermo restituivano ineseguita l'ordinanza del 5 luglio alla Procura di Palermo, comunicando che la documentazione era stata consegnata all'AG di Roma il 22.07.80.

Il comportamento del colonnello Fiorito De Falco dell'ITAV è certamente da censurare. Il predetto infatti il 22.07.80 a seguito della notifica del provvedimento dell'AG di Roma del 16.07.80, consegna alla PG della Guardia di Finanza la documentazione richiesta ad eccezione di quella di Poggio Ballone, che sicuramente era contemplata dal decreto emesso dall'AG di Palermo il 05.07.80. Il Fiorito era a conoscenza del decreto di Palermo, avendo egli stesso siglato il telex della 3a Regione Aerea, con il quale si richiedeva il sequestro. Inoltre all'AG di Roma viene consegnata documentazione limitata come orario al periodo 20.00-23.15, così come prevedeva il provvedimento dell'AG palermitana, e contrariamente alle indicazioni di quello emesso da Roma che non aveva limitazioni d'orario. Si può dire che il colonnello Fiorito De Falco ha eseguito il provvedimento dell'AG isolana per quanto concerneva l'orario, e quello della magistratura di Roma per quanto riguardava la zona geografica - infatti esso aveva ad oggetto le registrazioni relative alla zona compresa fra Latina - Ponza - Palermo -; così cumulando le due limitazioni.

Deve rappresentarsi infine che mentre per il decreto emesso dall'AG di Palermo si richiede la comunicazione al Ministero della Difesa, nessuna formalità viene richiesta per il decreto dell'AG di Roma. Tale difformità di risposta, oltre a creare confusione, aveva portato a perdite di tempo e non aveva consentito il sequestro del nastro di registrazione di Poggio Ballone, che fu presso quel CRAM rimesso in circolo come di norma, dopo trenta giorni esattamente il 22.08.80.

Per meglio comprendere gli atti compiuti dal colonnello Fiorito De Falco in relazione alla consegna della documentazione, e lo stato di confusione creatosi a seguito dei provvedimenti di sequestro, è di utilità l'analisi dell'agenda del predetto (sequestrata con provvedimento del 6.10.95) ove al 12 settembre 80 annota: "qtn - per questione; nde - La Franca a nome procuratore Guarino vuole sapere dove ritirare i tracciati di Licola e P. Ballone ...". Il 13 settembre annota: "Comunicato Stataereo 3° - sic. volo richiesta di Procura Palermo attraverso perito La Franca prof. universitario ... di andar c/o Cram Licola e Poggio Ballone per sequestro tracciati non nastri in quanto questi fanno parte del Nadge ove applicabile. suggerito Sidoti di fare richiesta at Aeroregione Seconda Roma ...".

In calce all'appunto redatto il 15 luglio 80 dal Vespasiani, (1° Reparto Difesa Aerea, dell'ITAV) sulle undici cartine pervenute all'ITAV il 15 luglio, lo stesso ufficiale annota di proprio pugno: "13.09.80 il capo OPS del 21° CRAM (capitano Pongiluppi) a seguito comunicazione telefonica del colonnello Fiorito De Falco (2° Reparto T.A.) aveva comunicato che presso il 21° CRAM esiste tutta la documentazione scritta relativa all'incivolo Itavia IH870 ad eccezione dei nastri magnetici o pizze per le quali non avendo ricevuto in proposito alcun ordine di conservazione (tele 1a RA) aveva provveduto alla cancellazione secondo le norme (dopo 30 gg.)".

A tal proposito deve mettersi in evidenza che all'epoca il CRAM usava nastri di registrazione numerati, che una volta terminati in un primo tempo venivano conservati e dopo 30 giorni rimessi in circolo. La sera del 27 giugno al tempo dell'incidente e immediatamente prima era inserito il nastro 60; il successivo il nr.61 fu inserito alle ore 21.40. Ebbene i nastri nr.60 e 61 non sono stati reimpiegati subito dopo l'ultimazione del ciclo dei nastri a disposizione e cioè il 31 luglio, ma bensì il 22.08.80 (come risulta dal registro MIO e dall'ordine cronologico). Questo differimento lascia supporre che fosse giunto l'ordine di non rimetterli in circolo, oppure che fossero stati inviati, a seguito di sequestro dell'AG di Palermo, all'aeroporto di Trapani Birgi il 13 luglio 80, come dichiarato dai tenenti colonnelli Gon e Maresio. Senza tener conto che altri nastri potrebbero essere stati etichettati 60 e 61.

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