4.13. I corrieri delle consegne alla
Magistratura e ai Comandi superiori nell'80.

Capuano Fiorino, sergente maggiore , in data 29.11.95 ha dichiarato di aver prestato servizio nell'80 quale addetto all'Ufficio Operazioni del 21° CRAM di Poggio Ballone. Durante la sua permanenza a Poggio Ballone è stato impiegato solo una volta come corriere, sempre nell'80 per la consegna di un plico a Monte Venda; in quella circostanza il capo Ufficio Operazioni era il capitano Pongiluppi. Ha ricordato che faceva caldo e probabilmente era un mese estivo. Non ha ricordato cosa contenesse il plico nè se gli fosse stata rilasciata una ricevuta. Il plico era già confezionato quando gli era stato consegnato dall'Ufficio Operazioni. La confezione probabilmente era stata fatta dal maresciallo Bonamici o Fabbri. Sul registro certificati di viaggio la missione risulta effettuata il 14 e 15 a Monte Venda.

Tarducci Marco, sergente, assistente controllore Difesa Aerea, dichiarava, in data 29.11.95, di aver prestato servizio nell'80 presso il 21° CRAM di Poggio Ballone. Nel periodo di servizio in detto sito era stato comandato quale corriere una sola volta per consegnare due plichi forse a Villafranca, su disposizione del capo Ufficio Operazioni capitano Pongiluppi. In quel periodo il 21° era comandato dal maggiore Eusepi. Egli non ha mai partecipato o assistito alla redazione di cartine. Durante la sua permanenza in Aeronautica, da cui si era congedato nell'82, non è stato mai interessato alla vicenda di Ustica. La sua missione risulta, dal registro certificati di viaggio, compiuta il 10 luglio 80 a Monte Venda. Ricorda di aver consegnato il plico alla sede di Abano Terme e non a Monte Venda.

Maresio Luigi, vice comandante in seconda presso il 4° Stormo AM di Grosseto. E' l'ufficiale che unitamente al collega Gon, trasportò, come più volte s'è visto, il 13 luglio 80 il materiale documentale proveniente da Poggio Ballone a Trapani Birgi. In data 26.03.92, escusso sulle modalità di trasporto del plico da Poggio Ballone a Trapani-Birgi il 13.07.80, dichiarava che qualche giorno dopo il disastro di Ustica - da due a dieci giorni - ricevette l'incarico di portare un plico a Trapani. Venne a sapere che si trattava dei nastri di Poggio Ballone, perché gli fu detto che era urgente portarli a Trapani, in quanto erano attesi dal procuratore che seguiva le indagini sull'incidente di Ustica. Constatò che effettivamente si trattava di nastri, perché, così riferiva, "attraverso l'involucro si intuiva che il contenuto era una scatola metallica di forma circolare". Essendo previsto un volo diretto furono prescelti due piloti anziani, lui ed il tenente colonnello Gon. L'incarico gli venne affidato dal comandante di Stormo. Non ricordava a chi consegnarono il plico a Trapani nè si vi furono scritture di carico e scarico.

Nel confronto con Gon - Pentericci e Baruffini in data 07.07.95, dichiarava che gli fu detto di portare un pacco da Poggio Ballone a Trapani. Atterrarono a Trapani. Era tutto previsto. Dalle dimensioni del plico immaginò che si trattasse di nastri. Quando arrivarono a Trapani, la consegna avvenne sulla pista ove vi era del personale che li stava aspettando. Non ricorda fisicamente le persone che li attendevano; gli sembra che ci fosse stata una macchina civile, forse della polizia; ricorda una persona che gli disse "da parte della Procura". Sicuramente c'erano delle persone in divisa, e lui per certo era il più alto in grado; dall'altra parte non ricorda chi fosse il più alto in grado, certamente non era il colonnello Pentericci, da lui già in precedenza conosciuto. Quando riferì di aver consegnato il plico al comandante o al capo Ufficio Operazioni di Trapani era stato per un ragionamento logico, cioè perché essendo il vice comandante di Grosseto si aspettava di trovare un pari grado di Trapani. Non diede molta importanza a tale missione; la sua unica preoccupazione era il volo e non il plico. Fu il comandante Tacchio a dirgli di andare a Trapani; non gli sembra che ci siano stati degli accordi pregressi; crede che Trapani fosse a conoscenza della missione del piano di volo. Ha conosciuto il colonnello Cespa al tempo dei fatti comandante di Marsala, ma in data successiva; non gli sembra che sia stato costui a ricevere il plico. Rammenta di non aver visto il Pentericci all'atto della consegna del plico; la circostanza del suo grado e dell'incarico gli fece ritenere che doveva essere presente il comandante di Trapani o il capo Ufficio Operazioni al momento dell'arrivo. Il ricordo di aver effettuato la consegna e di essere ripartito subito dopo un caffè, gli fece pensare che il plico era stato ritirato da qualcuno che non conosceva. Le persone che gli vennero incontro certamente erano ufficiali. Escludeva di aver consegnato il plico a Pentericci. Precisava che egli non doveva conoscere il contenuto del plico consegnato sulla pista di Trapani, aggiungendo: "Mi sentirei di escludere che il plico sia stato ricevuto dal colonnello Pentericci". Non ricordava a chi riferì l'esito della missione; probabilmente anche se era domenica, ne aveva parlato con il comandante del 4° Stormo.

Il generale Maresio in data 26.07.95 depositava una memoria nella quale riportava le considerazioni sulla missione del 13.07.80. "Su tre campi si sono mosse le mie riflessioni dopo il confronto. Uno è quello riferito alla missione di volo, l'altro è la situazione dopo l'atterraggio, il terzo, indubbiamente più delicato e palesemente imbarazzante al momento del confronto, riguarda le figure degli ufficiali presenti al confronto stesso. Il tenente colonnello Gon - senz'altro sempre apprezzato come pilota ed affidabile come ufficiale - mi ha francamente deluso per il comportamento nella circostanza, oggi emerso; soprattutto se penso alla compilazione del libretto di volo (mancata annotazione dello scalo tecnico su Grazzanise), grave superficialità nei miei confronti, visto che, come ho precisato, di lui mi fidavo per i vari adempimenti connessi con la missione. Il Baruffini invece lo conoscevo molto poco, direi quasi solo di nome. Diverso è per Pentericci, per il quale la stessa designazione a comandante dell'aeroporto di Trapani (all'epoca non c'era il 37° Stormo) sta ad indicare, attesa la provenienza dai corsi dell'Accademia, la scarsa valenza nell'organizzazione aeronautica. All'epoca la conoscenza era nominale. In seguito l'ho avuto alle dipendenze quando io ero capo di SM della 1ª RA ed egli comandava Aviano. Anche questo comando, comando di aeroporto, sta ad indicare che la F.A. non lo ha mai ritenuto in grado di affrontare le problematiche operative di uno Stormo. Personalmente ho avuto degli scontri e, in estrema franchezza, non ha mai goduto della mia stima, come ho già avuto modo di esprimere alla S.V.. In sintesi, sento il dovere di sottolineare alla S.V. l'opportunità di sentire il personale di servizio quel giorno a Trapani (picchetto/giornata/ispezione) nonché il personale del settore telecomunicazioni, data la mancanza di un solido appiglio nei ricordi sia di coloro che erano all'epoca investiti da incarichi di Comando sulla base e sia dell'ufficiale al quale era stato affidato il plico e stante la "disorganizzazione" emersa." Questa memoria è stata ovviamente prodotta dopo il confronto di cui si dirà.

Gon Alessandro, capo Ufficio Operazioni presso il 4° stormo AM di Grosseto. E' l'ufficiale che il 13 luglio 80, unitamente al collega Maresio, trasportò il materiale documentale consegnato dal corriere di Poggio Ballone a Grosseto. Lo stesso firmò anche la ricevuta di presa in consegna al corriere di Poggio Ballone. Escusso in data 26.03.92 sull'autenticità della ricevuta di Poggio Ballone e le modalità di consegna della documentazione il 13.07.80, riferiva di aver compiuto in una domenica di luglio un volo Grosseto-Trapani diretto con un Macchi 326 per portare in quella base le registrazioni radar di Poggio Ballone. Con lui c'era il colonnello Maresio responsabile della missione in quanto più anziano di lui. Prendendo visione di una ricevuta datata 13.07.80 a sua firma, che riconosceva, riferiva che si trattava della ricevuta del plico in questione. Il plico era chiuso, ma ben si poteva notare che conteneva una sorta di "pizza" metallica di forma circolare come quelle per le pellicole cinematografiche. Il viaggio di andata avvenne di mattina. Non ricorda a chi fu consegnato il plico. Gli sembra che fosse destinato a Marsala.

Come s'è detto è stato tenuto, in data 07.07.95, un confronto tra il generale Maresio, il colonnello Pentericci e il colonnello Baruffini, il secondo e il terzo nell'80 rispettivamente comandante e vice comandante di Trapani Birgi. L'atto ebbe ad oggetto la missione del 13.07.80. Il Gon dichiarava che a Birgi vi erano sicuramente due o tre persone. Aveva fatto firmare la ricevuta alla persona che prese in consegna il plico; successivamente riconsegnò la ricevuta a qualcuno di Grosseto che non ricorda. Doveva esserci necessariamente una ricevuta nella quale si dava atto della consegna a Trapani del plico con la firma di chi lo aveva ricevuto. Non era tassativo salutare il comandante della base dove si atterrava. Colui che compilò la lettera di trasmissione doveva aver controllato che tutto il materiale fosse in ordine. Il fatto che il plico da Grosseto era stato consegnato è dimostrato dalla lettera di trasmissione all'ITAV, nella quale è detto che era stato inviato anche il plico di Grosseto. Certamente il plico è stato consegnato ad un militare, ma non sapeva precisarne il grado. Ribadisce che la persona alla quale aveva consegnato il plico gli aveva firmato una ricevuta. Egli aveva firmato a sua volta una ricevuta di presa in consegna da Poggio Ballone e in quella occasione gli era stata consegnata anche una ricevuta da far firmare a Trapani. Ricevuta, quest'ultima, che egli aveva riconsegnato all'Ufficio Comando di Grosseto. Tra le persone che stavano aspettando il plico sulla pista, una certamente indossava una divisa azzurra. Consegnò la ricevuta all'Ufficio Comando dello Stormo, ma non al comandante in persona. Pentericci e Baruffini hanno escluso addirittura i fatti e cioè che il materiale dovesse essere concentrato a Trapani Birgi e che mai fosse pervenuto alcunchè di seguito avviato a Roma.

Gli avieri in servizio quella sera del 27 giugno erano Meloni Jean Louis, Gaziano Antonio, Pingitore Santo, Corti Alessandro, Sanita Enrico e Di Giacinto Massimo. Nessuno di loro ricorda alcunchè dell'incidente del DC9 Itavia.

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