3.2. Il personale presente in sala operativa
al momento dell'incidente:
assetto ed attività operativa.

L'istruttoria e l'attività investigativa svolte presso il radar di Ciampino hanno sofferto inizialmente di gravissime lacune informative determinate dalla passività e reticenza dello Stato Maggiore dell'Aeronautica.

Il tenente Corvari viene escusso una prima volta nel novembre 86 ma solo poi nell'escussione del 10.02.92, invitato a ricordare il personale presente in sala operativa la sera del 27.06.80, cita i nominativi di alcuni sottufficiali: Cervesato, Galatolo e Setzu. Inoltre, a seguito di ascolto di due registrazioni di conversazioni telefoniche avvenute nella sala operativa, riconosce in Chiarotti, Pistoia, il tenente colonnello Guidi ed il generale Fiorito De Falco, le voci degli interlocutori (v. telefonata delle h.20.23-bob.VI-Ciampino-Canale 28, e telefonata delle h.20.41-bob.VI-Ciampino-Canale 27).

Proprio l'ascolto delle conversazioni telefoniche e l'escussione o gli interrogatori di testi ed imputati presenti in sala o con essa collegati sulla base degli scambi informativi di quella sera ha posto in evidenza che quella sala operativa di Ciampino venne raggiunta da una sequela di notizie in ordine alla sciagura, che non rimase patrimonio informativo solo di alcune persone. In verità tutti coloro che presero parte alle attività della sala operativa nei momenti appena precedenti e successivi la sciagura potevano venire a conoscenza, anche loro malgrado, di circostanze, dettagli, informazioni che consentissero di ricostruire, attimo dopo attimo, quella complessa sequenza di fatti ed attività.

Ma rimanevano del tutto oscuri l'organigramma ed i turni di sala, fino a quando non ebbe a verificarsi una svolta decisiva e fondamentale nella cognizione dei nominativi del personale di sala operativa attraverso l'apporto del tenente colonnello Battifoglia, che nel 91 - quale responsabile dell'attiguo Rescue Sub Center - forniva elementi informativi conosciuti in via personale, che comprendevano sia l'elenco completo dei turni dei capi sala operativa in servizio nel mese di giugno 80, sia l'elenco del personale che aveva diritto alla razione di caffè e zucchero in servizio notturno nel medesimo mese. Inoltre il teste, in base alla sua memoria, forniva un terzo elenco relativo ai supervisori operativi (v. esami Battifoglia Antonio, GI 19 e 21.11.91).

Dalla collaborazione di Battifoglia e dagli esiti dell'ascolto delle trascrizioni telefoniche del sito di Ciampino, relative al 27.06.80, con altri enti dell'AM - in particolare Marsala, Palermo e Martina Franca - emergeva quindi un complesso di personale sul quale necessariamente si appuntò l'attenzione dell'inchiesta al fine di pervenire all'esatta individuazione dei militari che la sera del 27.06.80 erano presenti nella sala operativa di Ciampino. A seguito di un'intensa e continua attività istruttoria che ha avuto il suo apice a cavallo del biennio 94/95, allorquando la polizia giudiziaria, dopo aver escusso oltre tre centinaia di testi, riuscì a formare un elenco di almeno quaranta persone che, in sede di escussione, confermarono di essere state in servizio la sera del 27.06.80 con turno 18.00/06.00.

Pertanto, a seguito di numerosissimi riscontri operati anche su documentazione amministrativa del Reparto, si é ricostruito l'elenco nominativo del personale in servizio in sala operativa, sia nel turno pomeridiano che in quello serale del 27.06.80, ed inoltre in servizio al Nucleo Informazioni Movimenti Aeromobili ed al Rescue Sub Center.

Decine di militari, operativi nel turno pomeridiano e serale in sala ed alle postazioni specialistiche (NIMA e RSC) che, come già ricordato, venivano escussi a partire dal novembre 91. Tra questi si ricordano: i capi sala Torquati, Pistoia, Diana, Carlini, Codonesu, Carra e Maggiulli, i supervisori operativi Tocchi e Oriano nonché il personale addetto all'ufficio turni Bruno, Mosti, Pala e Capitelli. Nessuno dei predetti testi ricordava però il personale di turno la sera del 27.06.80.

Il 26.11.91, venivano sequestrati i "Log" dei mesi di giugno e luglio 80, cioè i registri compilati dal capo sala operativa ove veniva annotato, tra l'altro, il personale assente o sostituito durante i turni di servizio. Paradossalmente proprio il "Log" relativo al turno del 27.06.80, che sarebbe stato di somma utilità nella ricerca in corso, risultava mancante. Al fine di individuare il personale che presumibilmente la sera del disastro era in turno con il maggiore Massari Porfirio, si è proceduto al controllo dei turni in cui risultava capo sala il citato ufficiale. In data 10.02.92 venivano escussi altresì: Sciarretta, Gai, Passarini, Ricciardi, Di Gasparro, Della Pia e Gravotta. Solo quest'ultimo ricordava di aver effettuato il turno pomeridiano del 27.06.80 e di aver avuto un colloquio, via radio, con i piloti del DC9 Itavia.

Un ulteriore e significativo apporto, utile alla ricostruzione del turno in questione, è dato dalle trascrizioni concernenti le registrazioni telefoniche intervenute quella sera tra il personale della sala operativa di Ciampino ed i siti di Martina Franca, Palermo, Marsala, Licola, Poggio Ballone e COSMA, (Centro Operativo Stato Maggiore Aeronautica). Dall'ascolto delle stesse venivano identificati ed escussi, nell'ottobre 92: Cordovani, Ambrosino, Piccirilli, Ruffini, Eramo e Contini. Soltanto l'Eramo e il Contini non erano presenti in sala in quanto chiamavano dall'esterno, mentre gli altri dichiaravano di essere stati in servizio quella sera ma di non ricordare i nominativi degli altri colleghi.

Anche il nominativo del maggiore Chiarotti Elio è emerso dalle trascrizioni delle conversazioni telefoniche avvenute in sala operativa. Lo stesso era addetto al settore arrivi-Nord.

Tra le dichiarazioni rese dal personale ACC che ricorda di essere stato in servizio in sala operativa al momento della scomparsa del DC9 Itavia, devono essere rammentati quelle dei seguenti militari: il capitano Cucchiarelli Pierfranco, controllore al settore FSO; il maresciallo Diamanti Guglielmo, controllore al settore arrivi UNR; il sergente Colonnelli Pierangelo, assistente al settore partenze PIA. Tutti e tre hanno ricordato la presenza di traffico militare il giorno 27.06.80. Il maresciallo Diamanti ha ricordato altresì la telefonata fatta dal capitano Chiarotti all'Ambasciata USA.

Il capitano Cucchiarelli Pierfranco ha ricordato i nominativi di alcuni colleghi presenti in sala operativa quella sera, e cioè di Corvari e La Torre. All'inizio del turno, sicuramente prima della scomparsa del DC9 Itavia, l'ufficiale aveva notato sul radar delle tracce "operative" ad Ovest di Ponza, cioè traffico militare (v. esame Cucchiarelli Pierfranco, GI 09.01.95). "Quella sera vidi traffico operativo, tra le ore 20.15 e 20.30 locali. Per quanto ricordo l'incidente avvenne alle 21.00". Ha affermato di aver visto dalle due alle tre tracce, le quote erano variabili, i livelli erano tra 19.000 e 24.000 piedi ed erano con codice e quota. Nell'immediatezza della sciagura si era parlato di un normale incidente aereo e Cucchiarelli non riferì subito quanto aveva visto. L'ufficiale ricorda di averne parlato successivamente in ambiente di lavoro con dei colleghi dei quali non ricordava i nominativi (v. esame Cucchiarelli Pierfranco, GI 13.02.95). Ha riferito che quel pomeriggio doveva esserci un'esercitazione ma il termine di questa era scaduto diverso tempo prima che scorgesse il traffico operativo. "Tale traffico era del tipo di quello che in genere si ha quando nel Tirreno opera una portaerei". A suo dire erano abbastanza frequenti le situazioni notate la sera dell'incidente ed in genere si diceva che era la portaerei che faceva l'esercitazione (v. esame Cucchiarelli Pierfranco, GI 10.02.97).

Il maresciallo Diamanti ha ricordato che le telefonate all'Ambasciata USA furono fatte dal maggiore Chiarotti, esperto in inglese, che però non era riuscito a parlare con nessuno. L'esigenza di questo contatto era dettata "...dal fatto che volevamo sapere dove erano finite tutte le tracce che si erano viste prima dell'incidente e sapere perciò se le esercitazioni erano finite o meno". Il sottufficiale ha inoltre affermato che, quella sera, erano in corso delle manovre Nato nel Tirreno, tra Ponza e la Sicilia ad Est ed a Ovest dell'Aerovia Ambra 13, con quote più basse di quelle tenute dai velivoli civili. Afferma Diamanti che dal momento in cui era montato di servizio sino a quello in cui l'aereo Itavia era scomparso dagli schermi, aveva notato il protrarsi di presenze militari. Ha inoltre ricordato che prima dell'incidente aveva notato tracce di manovre militari e sugli schermi i transponder degli stessi aerei mentre sul radar civile vedeva solo dei numeretti e le quote. Non era possibile risalire ad altri dati in quanto percepiti da radar militari come quelli di Poggio Ballone e della Sicilia (v. esami Diamanti Guglielmo GI 10.01.95 e 04.04.95).

Il sergente Colonnelli ha riferito di aver notato traffico militare quella sera e di aver visto sul radar tracce che apparivano e scomparivano. "Dopo aver preso servizio, certamente prima che venisse segnalata la scomparsa del DC9, nel settore limitrofo al mio (TSR), sentii commenti del personale addetto circa la presenza di aerei militari ai limiti della copertura radar, nella zona a Sud di Ponza, mi avvicinai e notai sul radar tracce di traffico militare, non ricordo se apparissero anche i numeri di codice ma sono certo che si vedeva traffico aereo militare...". Il sottufficiale aggiungeva che quei commenti sulle tracce che avevano attirato la sua attenzione si riferivano al fatto che a quell'ora le esercitazioni militari segnalate dovevano essere già esaurite (v. esami Colonnelli Pierangelo, GI 13.01.95 e 13.02.95).

Al riguardo la questione del personale in sala si può affermare con certezza che quantomeno i seguenti militari fossero presenti la sera del 27.06.80: il maggiore Massari Porfirio, capo sala; il maggiore Chiarotti Elio, settore arrivi Nord; il capitano Grasselli Mario, supervisore operativo; il capitano Gravotta Giuseppe, controllore; il tenente La Torre Antonio, controllore terminale Sud Roma; il tenente Corvari Umberto, controllore settore Sud; il tenente Cervesato Alberto, assistente controllore del Corvari; il tenente Cordovani Claudio, assistente controllore; il maresciallo Galatolo Enrico, assistente controllore del Corvari; il sergente Carbone Bruno, assistente controllore; il sergente Ambrosino Pasquale, assistente controllore; il sergente Eramo Sergio, assistente controllore; il maresciallo Piccirilli Adriano, assistente controllore.

In via conclusiva, considerata la necessità di individuare l'esatta allocazione fisica dei militari presenti in sala operativa la sera del 27.06.80, si procedeva in data 13.02.95 ad un sopralluogo presso il CRAV dell'aeroporto di Ciampino. L'atto veniva svolto con la presenza del personale che aveva ricordato di essere stato in servizio nei turni pomeridiano e notturno del 27.06.80 presso la sala operativa ACC di Roma-Ciampino. Queste persone - alcune delle quali ancora in servizio nell'AM - prendevano le posizioni occupate la sera del 27.06.80 nel turno 18.00/06.00. Il sopralluogo si svolgeva poi anche presso i locali dell'RSC. In esito si perveniva alla redazione di una pianta della sala operativa nella configurazione "intermedia" dalle ore 19.30 alle ore 24.00 locali del 27.06.80.

Al riguardo del personale addetto al NIMA (Nucleo Informazioni Movimento Aerei), presente quella sera in sala con le mansioni di controllo di Difesa Aerea ed in contatto con le sale operative di Poggio Ballone, Licola, Marsala, Martina Franca e Siracusa, anche per esso non s'è rinvenuto alcun elenco con i turni dell'epoca. Ma mediante le ricerche dell'istruzione si perveniva all'individuazione del seguente personale che, nel corso degli esami testimoniali, ha confermato di essere stato in servizio proprio quella sera: i marescialli Monosilio Claudio, D'Arienzo Matteo, De Lellis Gregorio.

Non ci sono stati invece problemi nella identificazione del personale del sottocentro di Ricerca e soccorso di Ciampino (RSC - Rescue Sub Center) in servizio quella sera del 27.06.80 e cioè il capitano Trombetta Antonio, e i marescialli Bruschina Roberto, e Bozicevich Massimiliano.

Venivano anche individuati i responsabili delle funzioni di comando e controllo competenti per quella particolare situazione di emergenza, nonostante le "ermetiche" indicazioni originariamente ricevute dallo Stato Maggiore. Il direttore della RIV era il tenente colonnello Guido Guidi, che alloggiava all'interno delle strutture dell'aeroporto e venne informato telefonicamente dell'incidente dal personale della sala operativa ove si recò dopo circa dieci minuti. Il capo Ufficio Operazioni, tenente colonnello Giorgio Russo, che non era presente in sala operativa la sera del 27.06.80, ma redasse il primo "plotting" manuale l'indomani mattina.

Il livello gerarchico superiore, come già accennato, a cui competeva la responsabilità delle operazioni della RIV e della sala operativa, era rappresentato dal generale S.A. Cesare Fazzino direttore dell'ITAV, ente preposto alla RIV; dal colonnello Nicola Fiorito De Falco, capo del 2° Reparto ITAV che si occupava del Traffico Aereo e dell'ufficio inchieste; dal capo del 1° Reparto ITAV (Difesa Aerea), colonnello Sguerri Ferdinando all'epoca capo del 1° Reparto, che si occupava della Difesa Aerea e avrebbe dovuto prendere parte alla riunione del 28.06.80 con il direttore ed il Capo del 2° Reparto, se non fosse stato all'estero, a Bruxelles; e che in quella circostanza fu sostituito dal tenente colonnello Vespasiani, deceduto.

Ed ancora, si giungeva anche ad individuare l'equipaggio del 15° Stormo - 85° Gruppo di Ciampino che la sera del 27.06.80 effettuò le prime ricerche dei resti del DC9 Itavia. E cioè i seguenti militari: il capitano Innocenzi Sergio, pilota; il capitano Trinca Gianfranco, secondo pilota; il maresciallo Stazi Franco, infermiere; il maresciallo Morra Raffaele, aerosoccoritore; il sergente maggiore Ippolito Michele, motorista; il sergente maggiore Sturabotti Antonio marconista. In particolare dalle registrazioni telefoniche si è risaliti ai militari che la sera del 27.06.80 erano di servizio cioè il capitano Francini Gianfranco ed il maresciallo Gallo Giovanni.

E' indiscussa la centralità della sala operativa nella ricostruzione e comprensione degli eventi di quella sera. E perciò appaiono sconfortanti e ad un tempo indicative della carenza di volontà effettivamente di collaborazione le risposte di quelli che sono stati escussi; costoro hanno ricordato poco o nulla dei nominativi dei sottoposti o dei colleghi, a volte nemmeno dei vicini di posto alle consoles. E dire che, come ammesso da alcuni e come rilevabile dalle planimetrie della sala esibita da altri, per ciascun turno prestavano servizio in quella sala circa sessanta militari, con una riduzione per il turno di notte solo di un terzo (v. esame Grasselli Mario, GI 21.06.91).

Quella sera quindi dovevano esservi almeno quaranta militari, di cui per il 60% ufficiali e per il restante 40% sottufficiali; con funzioni di controllori, controllori-assistenti e assistenti controllori - come ha dichiarato uno dei presenti e cioè Grasselli - oltre al supervisore e il capo sala. Sempre Grasselli indica il numero delle consoles e cioè tredici, che di notte venivano accorpate in otto; riduzione che però avveniva alle 21.00, per cui al momento del fatto erano tutte funzionanti. Ricorda poi, tra i controllori soltanto quelli addetti ai settori del TSR, e cioè Terminale Sud di Roma, e Roma; ovvero rispettivamente i tenenti La Torre e Corvari. Fu proprio quest'ultimo ad avvisarlo dopo la mancata risposta del DC9.

Sempre Corvari fece il ponte aereo con due velivoli che si trovavano sull'aerovia, un Air Malta e un KLM. Proprio Corvari, pur riferendo circostanze d'interesse sul funzionamento dell'Aera Control Center, nulla aggiunge sulle persone che erano in servizio quella sera. Sulla stessa linea di chiusura, come si vedrà in seguito, le dichiarazioni di coloro che sono stati identificati nella sala operativa e degli ufficiali che, essendo in linea gerarchica superiore, hanno avuto rapporto con la sala.

Dietro