1.5. L'esperimento giudiziale presso
la sala operativa del 35° CRAM di Marsala.

Sulla base di nuovi elementi che nel corso dell'inchiesta erano emersi, per effetto sia di nuove acquisizioni di documenti, che di ulteriori testimonianze, che di risultanze di nuove perizie tecniche disposte sui nastri di Marsala, veniva compiuto un atto di ispezione-esperimento giudiziale e interrogatorio nella sala operativa del 35° GRAM di Marsala con la presenza di tutti gli imputati presenti la sera del disastro.

La sala operativa era così disposta:

Questa la descrizione delle postazioni che quei militari occupavano la sera del 27 giugno 80: il capitano Ballini Adulio - Master Controller del turno Delta - si trovava alla console MC sita nella parte alta della sala, al di sopra della sezione armi, in una parte della sala che ha subìto delle modifiche, nel senso che al tempo non esisteva l'attuale parete in vetro, e da quella console egli aveva piena visione dell'intera sala; con Ballini sedeva alla medesima console MC il sergente maggiore Vitaggio Giuseppe; proseguendo in discesa nella sala, a livello armi, sedevano il tenente Muti Sebastiano, alla console IC1; all'estremità destra per chi vede dal punto del Master Controller proprio sotto la posizione di costui. Con lui sedeva l'assistente IC sergente maggiore Abate Pasquale. Proseguendo ancora in discesa nella sala, a livello sorveglianza, sedevano alla console sull'estremità sinistra il TPO tenente Giordano Avio e il suo assistente sergente maggiore Sardu Mario; alla console di centro, quella dell'IO, sedevano il sergente maggiore Carico Luciano e il maresciallo Loi Salvatore. Nell'ultima fila, quella degli inizializzatori e degli inseritori, sedevano gli avieri Di Giovanni Mario, Gruppuso Giuseppe, Orlando Salvatore e il 1° aviere Belluomini Claudio, alle singole consoles della fila, senza precisazione, giacché tutti e quattro i predetti non ricordavano con esattezza quale fosse la posizione occupata quella sera; uscendo dalla sala ed immettendosi sul corridoio, si incontrava alla prima porta a destra, la sala MIO che quella sera era occupata dal sergente Tozio Sossio con funzioni MIO; tornando sul corridoio e accedendo sulla porta di sinistra, trovavasi la saletta avieri in cui all'epoca vi era un tavolo luminoso collegato ad una telecamera e quindi ad un monitor in sala, ove venivano trascritte le tracce comunicate dall'operatore in sala durante le esercitazioni militari.

Nel corso dell'esperimento gli imputati e i testi, invitati ad occupare la posizione a console che occupavano la sera del 27 giugno 80, così si disponevano:

-Ballini Adulio e Vitaggio Giuseppe indicavano, quale posizione occupata, la console MC1;

-Muti Sebastiano e Abate Pasquale la console 02 IC1;

-il teste Maganuco Salvatore ricordava di essere stato alla console del radar di quota;

-Carico Luciano e Loi Salvatore ricordavano di aver occupato la console 06- IO; mentre Sardu Mario e Giordano Avio la console 05 -TPO;

-Gruppuso Salvatore ricordava che alle ore 19.00Z di quella sera non era presente in sala;

-Di Caro Lorenzo non ricordava se fosse presente o meno in sala operativa, osservando comunque che, se ci fosse stata l'esercitazione Synadex, "non sarei stato in sala bensì nella saletta degli avieri nella sala, cioè, ove era la lavagna luminosa";

-Di Giovanni Mario non ricordava se fosse presente o meno in sala operativa, ma affermava che se ci fosse stata l'esercitazione, gli avieri comunque sarebbero stati fuori dalla sala operativa;

-Belluomini Claudio ricordava di aver occupato la console 12-INSER, e di essere giunto in sala pochi minuti prima delle ore 19.00Z;

-Massaro Antonio non ricordava l'orario preciso di arrivo in sala, ma rammentava di essersi recato alla postazione del Master Controller;

-Tozio Sossio ricordava di essere stato presente in sala MIO, ma di non essersi portato in sala operativa;

-Orlando Salvatore affermava di non aver preso parte all'esercitazione Synadex; affermava comunque di riconoscere la postazione del radar di quota, ove aveva prestato servizio durante tutto il periodo di leva in quel sito.

In sintesi, il personale che ricordava di essere stato presente in sala, dalle ore 19.00Z alle ore 20.00Z, la sera del 27.06.80, risultava il seguente: Ballini Adulio, Abate Pasquale, Muti Sebastiano, Vitaggio Giuseppe, Sardu Mario, Giordano Avio, Carico Luciano, Loi Salvatore, Belluomini Claudio, Maganuco Salvatore. Il solo Massaro Antonio ricordava invece di essere andato via dalla sala tra le 19.30Z e le ore 20.00Z. Tozio Sossio ricordava invece di essere stato sempre presente in sala MIO.

Invitati ad esporre le attività poste in essere la sera del disastro così rispondevano. Il capitano Ballini Adulio, capo controllore, dichiarava: "C'è un antefatto prima. Mi chiedevano se ero sicuro che la Synadex fosse comunicata alle 19.00 zulu. Di ricordare non ricordo, però al 99% è iniziata alle 19.00 zulu, in quanto era l'orario stabilito per l'inizio dell'esercitazione. E il capitano Massaro, prima di iniziare l'esercitazione, non lo ricordo però la prassi era questa, ha chiesto l'autorizzazione a me per iniziare questo tipo di esercitazione. Perché io, responsabile della sala operativa, potevano esserci dei motivi per cui stoppavo l'esercitazione per andare sul reale. Poi l'altra questione: mi chiedevano a che ora abbiamo stoppato la Synadex. Anche questo desidererei che fosse messo a verbale. La Synadex era l'esercitazione più stupida che veniva fatta nella Difesa Aerea. Perché qui alla fine vedo che tutti hanno paura di dire quella che era la realtà. Tutti cercavamo di scansare questo tipo di esercitazione. Perciò questo vuol dire che ogni scusa era buona per stoppare questa Synadex. Noi abbiamo iniziato la Synadex, però adesso realmente non ricordo se un attimo prima o un attimo dopo. In quel momento mi hanno chiamato dalla console del guida caccia, che era sotto la mia console, perché c'era l'operatore di Roma che mi diceva di un velivolo che non rispondeva sulla guardia o sulla frequenza di controllo. Mi ha dato il nominativo del velivolo, che poi si è rilevato essere il DC9 che è precipitato. Io ho fatto una chiamata sulla guardia UHF - perché noi avevamo solo la guardia UHF e non VHF - e non mi ha risposto nessuno. Però io a Roma ho detto "vedo sul radar", e molto probabilmente ho "switchiato" - la materia radaristica genera continuamente neologismi - dalla posizione SIM - se eravamo in SIM, perché questo onestamente non me lo ricordo - avrò "switchiato" da SIM a radar normale, perché si ha la possibilità di fare questo switch. Ho visto un velivolo che scendeva e ho detto a Roma "io vedo qualcuno che sta scendendo". Roma ha detto "attenzione, c'è un inglese dietro", o dietro o davanti. Ho detto "va bene, allora dammi il nominativo dell'inglese che provo a chiamarlo e vedo se è lui". Infatti ho chiamato ed era lui, mi ha risposto. E ho chiesto all'Inglese di fare una chiamata in aria, perché chiaramente le frequenze aria-aria sono molto più affidabili di terra-aria e viceversa. L'inglese ha fatto la chiamata, mi ha riferito che non gli aveva risposto nessuno. Io ho chiamato Roma, ho detto quanto era accaduto. Lui andava di fretta perché probabilmente doveva fare altre operazioni. Ho chiuso e adesso non ricordo se ho stoppato prima la Synadex e poi ho chiamato il soccorso, una cosa o l'altra, comunque le ho fatte tutte e due. Ho avvisato il soccorso, perché uno dei compiti del capo controllore, checchè se ne dica, è quello di immediatamente avvertire il soccorso in questi casi. Dopo di che, siccome la Synadex era un qualcosa che noi cercavamo di evitare, è stata la scusa buona per chiamare il SOC, quasi sicuramente, però può darsi che ho chiamato qualcun altro. Però ricordo che il mio diretto superiore operativo era il SOC e gli ho chiesto di stoppare la Synadex perché c'era questo problema. E' stata stoppata la Synadex. Ora, da quando è iniziata a quando ho detto "Stop Synadex", non ricordo esattamente, ma non possono essere passati cinque minuti, perché c'è stata la chiamata. Saranno passati 10-20 minuti, ma siamo su quell'ordine di tempo. Dunque onestamente non posso quantificare adesso quanto è durato il tutto, direi una fesseria".

Il tenente Massaro Antonio, istruttore dell'esercitazione Synadex, dichiarava: "Per quanto concerne le modalità di inizio dell'esercitazione Synadex, le procedure prevedono e prevedevano che una volta valutata la situazione aerea e ottenuta l'autorizzazione dall'ente superiore, si dava inizio alla fase tecnica vera e propria di inizio. La fase tecnica specificatamente consisteva a quei tempi, per necessità legata alle limitazioni del sistema di allora, al dover fermare il computer per poter poi procedere al caricamento del nastro simulato. Questo compito veniva svolto dal MIO; nello stesso tempo il MIO aveva il compito di svolgere le funzioni di Exercise Controller parte tecnica. Cioè dalla mascherina dell'Exercise Controller, che era una console lì davanti, una volta che lui approntava la sala computer dava lo start sim e così dava corso alla simulazione: la sera del 27.06.80, arrivato in sala operativa orientativamente intorno alle 21.00 locali, minuto più minuto meno, c'era la Synadex programmata. Ho chiesto al capo controllore se potevamo effettuare la suddetta Synadex e lui ha detto di sì. Hanno dato quindi corso alle operazioni previste e, a quanto mi risulta, questo è avvenuto alle 19.04Z. Questo è il fatto che mi fa dedurre di essere arrivato intorno alle 21.00, perché le procedure avrebbero invece previsto che se io fossi arrivato in tempo la Synadex sarebbe dovuta iniziare alle 21.00 locali. Adesso non vorrei fare confusione fra orario zulu e orario locale. La procedura prevedeva che il fermo computer avvenisse perlomeno un quarto d'ora prima dell'orario dell'inizio Synadex, questo per poter assumere l'assetto operativo previsto, che era quello in gergo detto dell'(incomprensibile), cioè di operazioni degradate. In quanto quel contesto assicurava soltanto l'avvistamento di un eventuale traffico anomalo, cioè fuori aerovia, senza gli IFF e senza codici. Questa cosa non è avvenuta. Qualcuno si potrebbe chiedere: "Ma perché allora c'era una cosa programmata e avviene in ritardo?" Il motivo è che questa Synadex era di ordine locale, cioè interessava solo noi e il nostro sito dipendente, che era a quei tempi Siracusa. Quindi, essendo una Synadex locale, un'esercitazione locale che non interessava una vasta aerea, non c'era la fiscalità di dover iniziare in un tempo ben preciso. Quindi situazioni contingenti mi hanno portato a venire con qualche decina di minuti di ritardo e c'è stato quindi questo slittamento. Una volta che il MIO ha dato corso alle sue operazioni, sempre su autorizzazione del capo controllore, c'è stato evidentemente quella sera una qualche difficoltà tecnica. Per cui, mentre normalmente ricordo a quei tempi, però non posso affermarlo con assoluta certezza, questa operazione di scaricamento e caricamento poteva avvenire nell'ordine di 3-4-5 minuti, quella sera ci fu evidentemente una difficoltà tecnica e durò qualche minuto in più. Durò circa 8 minuti. Questa precisione specifico che l'ho desunta dal fatto che ho preso visione, quale imputato, delle trascrizioni delle registrazioni di quella sera. Perché non potrei assolutamente ricordare con precisione queste cose. Siccome me le sono lette e rilette adesso posso affermare questo. Premetto che la prima volta che fui dal giudice Bucarelli mi fu chiesto: "Al momento in cui arrivò la telefonata da Roma", a cui adesso arriveremo, "l'esercitazione era iniziata o meno?" Io dissi "Guardi, il fatto che io mi trovavo sulla linea armi", che è questa qui dove sta adesso il tenente Muti "mi fa ritenere che o fosse appena iniziata o stesse per iniziare". Infatti, sempre dalle registrazioni, ho dedotto che il nastro aveva cominciato a ciclare da circa 30 secondi, un minuto, e quindi un minuto dopo, è arrivata la telefonata da Roma che chiedeva se noi vedevamo l'aereo in questione. In quel momento, quando l'operatore che ha risposto ha detto "C'è Roma che cerca questo aereo, lo vediamo e non lo vediamo, si é attuata la procedura prevista. Anche se c'era il nastro Synadex. Il tenente Muti ha effettuato chiamata radio sul canale di emergenza. Questo lo ricordo bene, perché lui da giovane inesperto istintivamente era andato sul canale di guardia militare. E io ricordo di avergli detto immediatamente "No chiamalo sulla frequenza prevista per i velivoli civili". Il capo controllore faceva i suoi coordinamenti. Altrettanto i TPO facevano il lavoro di ricerca inteso come telefonate sia a enti di aeroporti che ai nostri siti limitrofi per fare il lavoro di ricerca dell'aereo in questione. Quindi in effetti il nastro Synadex ha ciclato per altri minuti, ma da quel momento in poi è come se non fosse più esistito, perché ognuno si è dedicato per la parte di propria competenza alla ricerca di questo velivolo che non si trovava. E' trascorso un tempo orientativo di 10 minuti. In quel momento - questo sempre da registrazioni però - il capitano Ballini, intorno sempre 21-22, con il capo controllore del SOC, concorda lo stop Synadex. Non ricordo se in quel preciso contesto o successivamente un altro operatore, sempre con il settore e anche con un altro ente ... perché poi queste comunicazioni andavano anche agli altri enti nostri vicini, dice "Guarda che lo stop Synadex è riferito al tempo 13", quale realmente era avvenuto anche se il nastro aveva continuato a ciclare per altri 10 minuti. Quindi al tempo 22.23 c'è stato uno stop riferito al tempo 13, e poi ci sono state altre operazioni di ritorno alla situazione normale. In quel momento io, terminata quella che era la mia ragione esclusivamente addestrativa di essere in sala, perché quello era il mio compito quella sera che svolgevo al di fuori delle mie normali mansioni. Cioè quello era tempo dedicato, lo facevamo tutti e lo facevamo volentieri, in più rispetto al nostro normale lavoro".

Il tenente Muti Sebastiano, guida caccia, dichiarava: "Alle 19.00 ho avuto il cambio alla console del TPO dal maresciallo Sardu e sono rimasto in sala operativa. Non avevo incarichi particolari ma sono rimasto in sala operativa a fianco del maresciallo Sardu, siccome lui era più esperto di me, mandava lui alla console del TPO, sono stato a fianco senza avere un incarico specifico per fare qualche cosa. Facevo il controllore intercettazione quella sera. Sostituivo il maresciallo che era in quel turno perché mi aveva chiesto il favore di sostituirlo perché lui doveva portare della roba a Firenze. Quella sera io ero guida caccia nuovo, appena arrivato a Marsala, e quindi non conoscevo nessuno, conoscevo pochissima gente. E per la Synadex non mi ricordo di aver fatto niente anche perché non ho fatto ... provai soltanto prima della Synadex, non so quanto tempo prima, il Pair da base per vedere se la base fosse carica. Misi l'appostamento sulla base e feci nascere un intercettore sintetico in simulato per vedere se la base fosse carica. Poi droppai e poi basta. Poi non ricordo di aver ... nessuna azione durante la Synadex e mi mossi soltanto quando telefonarono da Ciampino e rispose il mio assistente, e gli dissero che mancava questo aereo, se per favore potevano chiamarlo. E io da questa console l'ho chiamato e sbagliai, perché essendo nuovo lo chiamai sulla UHF, perché non sapevo, ero nuovo. E mi disse Massaro "no, stai sbagliando, chiama sulla VHF". Lo chiamai sulla VHF e non ebbi risposta".

Il tenente Giordano Avio, TPO, dichiarava: "Alle 19.00 ho avuto il cambio alla console del TPO dal maresciallo Sardu e sono rimasto in sala operativa. Non avevo incarichi particolari ma sono rimasto in sala operativa a fianco del maresciallo Sardu, siccome lui era più esperto di me, montava lui alla console del TPO, sono stato a fianco senza avere un incarico specifico per fare qualche cosa".

Il sergente maggiore Sardu Mario, TPO/A, dichiarava: "Quella sera ero seduto dalle 19.00 zulu alla console per iniziare l'esercitazione della Synadex. C'è stato qualche ritardo sicuramente, chè non prendeva il nastro della simulazione, sicuramente ho avuto una telefonata o da Roma o da Palermo che parlava di un aereo che aspettava Palermo...Insomma se l'avevamo visto noi. E quindi subito abbiamo avvisato il capo controllore. Dopo abbiamo smesso di fare l'esercitazione Synadex, perché poi avevamo iniziato un pò in ritardo pure. E siamo passati in reale per vedere se si vedeva questo aereo, ma non si vedeva niente".

Il sergente Carico Luciano, identificatore, dichiarava "quella sera, montato di servizio, mi sedetti alla console dell'IO. Dopo mi accorsi del decadimento di una traccia e lo feci notare a chi era presente, al TPO e a tutti gli altri. Dalla console non mi mossi per quanto riguarda la Synadex e tutto il resto, perché rimasi nei pressi della console stessa. Anche perché secondo l'ordine di servizio previsto per la Synadex, dovevo occupare il posto dell'UPA 35. Su questo non sono mai stato e quindi rimasi nei pressi della console".

Il sergente maggiore Loi Salvatore, identificatore, dichiarava: "Io mi sono seduto sulla console perché dovevamo fare questa esercitazione. Fra l'altro mi sarò seduto forse 5 - 10 minuti prima e mi sono preparato. Però ricordo di aver identificato già questo DC9 Bologna - Palermo. Una volta che avevo identificato questo aereo mi sono preparato per la Synadex. Dopo qualche minuto mi ha chiamato Roma per vedere se io controllavo questo aereo. Ho girato di nuovo in reale e ho visto un aereo, ce n'era uno sopra Palermo. "No non è quello". Poi non so se ho chiamato Palermo oppure se ha chiamato lui, e mi davano sempre conferma se vedevo questo aereo. Poi basta, tutto lì. Poi ci siamo dedicati a fare queste ricerche e basta".

Il sergente maggiore Vitaggio Giuseppe, assistente del capo controllore, dichiarava: "Quella sera ero di servizio in sala operativa e assistevo il capitano Ballini come capo controllore. Ero un suo assistente e tutto ciò mi diceva lui io facevo. Se c'erano delle avarie davo dei messaggi. In ogni modo facevo tutto ciò che mi diceva il capitano Ballini. Non ho altro da aggiungere. Quella serata, dopo le 19.00, come ho detto a sua volta quando mi hanno chiamato, appena abbiamo saputo che questo aereo non si è visto più sullo schermo radar, abbiamo iniziato le ricerche. Essendo alla sezione armi, avevamo a disposizione dei collegamenti con Palermo avvicinamento, con Martina Franca, con Roma Controllo, e abbiamo cercato di avere più notizie possibili per sapere. Il mio compito era, avendo a disposizione questi collegamenti, di fare queste ricerche. Alla Synadex io non ho fatto niente, essendo come assistente capo controllore. Il messaggio non ricordo se l'ho dato io, l'ha dato forse il mio collega maresciallo Abate Pasquale."

Il maresciallo Abate Pasquale, assistente del guida caccia, dichiarava: "La sera del 27 giugno ero in sala operativa a fare l'assistente all'FA e all'IC. Eravamo in due, io e Vitaggio, e quindi ci alternavamo l'uno con l'altro. Il nostro compito era innanzitutto quello di rispondere ai telefoni e riportare sull'apposito registro quello che succedeva, cioè la cronologia dei vari avvenimenti. Quello che ho fatto quella sera sinceramente non lo ricordo, perché sono 15 anni e ho avuto un ictus. Quindi quello che posso ricordare con la botta che ho avuto non è tanto facile. Però ci dovrebbe essere un registro dell'IC dove ho riconosciuto qualche anno fa la mia calligrafia di quella sera. Perché ero io in quel posto accanto al capitano Muti e fa fede quello che c'è scritto lì perché l'ho scritto io di pugno mio. Più di questo non ricordo".

Il sergente Tozio Sossio, MIO, dichiarava: "A quell'epoca il mio ruolo era quello di MIO in sala computer. Quel giorno ero responsabile per avviare la Synadex, che sarebbe l'esercitazione. Dovevo predisporre più che altro, non avviare ma predisporre la Synadex con delle operazioni che si facevano normalmente. Mettere delle situazioni flessibili che si richiedevano quando si faceva la simulazione, ecco. Si stoppavano le registrazioni, quelle reali, si facevano tutte le operazioni affinché si ridisponesse per la Synadex, e poi si rimetteva un'altra volta il nastro per le registrazioni. Riprendendo il discorso, quella sera avevo il compito di mettere il nastro per la registrazione. Ho tolto il nastro della registrazione e ho messo quello della simulazione. Mettendo il nastro della simulazione ho caricato tutte le funzioni affinché si predisponesse la sala per iniziare la Synadex. L'ho fatto e poi, dopo alcuni minuti che era iniziata la Synadex, mi è stato dato subito l'ordine di stoppare e di tornare un'altra volta in una situazione normale, perché si pensava che fosse successo qualche cosa in sala. Non so che cosa era in quel momento, ma l'ordine mi era stato dato di stoppare immediatamente la simulazione e di ritornare in live, nel modo normale che c'era prima di iniziare la simulazione. Io ho messo il nastro operativo su una MTU. Sull'altro c'era il nastro in cui c'erano tutta le funzioni flessibili per iniziare la simulazione. E lì, siccome c'era il nastro di registrazione, l'ho dovuto prima togliere e mettere quello delle funzioni flessibili. Dopo che ho caricato queste funzioni flessibili ho rimesso un'altra volta il nastro di registrazione. E si è avviata la Synadex dalla sala. Dopo alcuni minuti mi hanno detto di stoppare tutto e di tornare in live, e ho fatto la procedura inversa. Ho tolto il nastro di registrazione e ho caricato un'altra volta il nastro operativo e abbiamo continuato come prima".

Il 1° aviere Belluomini Claudio, inseritore, dichiarava: "Dovevo prendere posto per l'esercitazione. Non mi ricordo altro quello che ho fatto".

E' stato così possibile ricostruire l'ambiente di sala operativa. Tutti i militari hanno fornito risposte esaurienti sulla postazione occupata la sera del disastro. Ovviamente le loro dichiarazioni non si sono discostate di molto da quanto avevano dichiarato in passato. Gli stessi però, preso atto di alcune attività a console effettuate la sera del disastro, così come risultano dalla riduzione dati, hanno dichiarato che a causa del tempo trascorso era per loro difficile dare una spiegazione a quelle operazioni a console, e di fatto non ne hanno date.

Sono peraltro rimaste le contraddizioni tra quanto afferma Carico che ha ancora una volta ribadito di non aver mai raggiunto la postazione "UPA35", di aver seguito la traccia del DC9 fino alla scomparsa e di aver avvertito il suo superiore, tenente Giordano, e quanto affermato dagli altri che invece confermavano di aver interrotto la Synadex dopo l'arrivo della notizia della probabile scomparsa del DC9. (v. esperimento giudiziale 11.10.95).

Di modesto rilievo le dichiarazioni rilasciate dagli avieri. Quelle di Belluomini sono state già esposte.

Orlando, che dall'ordine di servizio Synadex risulta addetto al radar di quota, ha da sempre asserito di non essere stato presente in sala operativa quella sera e pertanto di non avere partecipato all'esercitazione Synadex; ha dichiarato anche di aver svolto il turno 24.00-05.00 ora locale, in quanto l'aviere più anziano che disponeva i turni, aveva assegnato il turno più pesante a lui che era l'aviere meno anziano. (v. interrogatorio Orlando Salvatore, GI 12.10.95).

Di Giovanni, identificatore di traccia, nelle prime testimonianze non ricordava se fosse presente in sala operativa la sera del disastro (v. esame Di Giovanni Mario, PM Marsala 30.05.88 e 03.06.89). Solo dopo l'imputazione ammette di essere stato presente in sala operativa e di avervi notato un certo movimento senza saperne il motivo. A suo dire lo avrebbe appreso il giorno dopo dai giornali. Non era sicuro di aver preso postazione alla sua console alle h. 21.00, asserendo che prima di iniziare il turno si dedicava alla pulizia del locale (v. interrogatorio Di Giovanni Mario GI, 06.10.89). Interrogato un'ultima volta dichiarava di non aver mai partecipato a esercitazioni in quanto gli avieri venivano allontanati dalla sala (v. interrogatorio Di Giovanni Mario, GI 12.10.95).

Gruppuso, che nelle prime dichiarazioni aveva affermato di non aver altro incarico se non quello di addetto alle pulizie del locale (v. esame Gruppuso Giuseppe, GI 08.06.89), dopo essere diventato imputato, ricordava di essere giunto in sala e di aver notato del trambusto, apprendendo così che era caduto un aereo; osservava di non aver partecipato alla Synadex, e che gli avieri, pur non partecipando alle esercitazioni, non si allontanavano, ma rimanevano in sala (v. interrogatorio Gruppuso Giuseppe, GI 27.09.89). Successivamente precisava che la dichiarazione rilasciata nella testimonianza dell'8 giugno 89, laddove riferiva di aver fatto soltanto le pulizie, gli era stata suggerita da un sottufficiale, di cui non ricordava il nome, anch'esso chiamato a testimoniare (v. interrogatorio Gruppuso Giuseppe, GI 12.10.95).

Come si é già rilevato, nel corso dell'inchiesta é stata accertata la presenza anche degli avieri Todaro, Maganuco e Di Caro. Todaro dichiarava che, in ragione della sua anzianità di servizio, svolgeva il compito di capo turno e quella sera aveva l'incarico di preparare i turni notturni; osservava che quella sera erano state raddoppiate le postazioni di consoles; precisava che mentre si trovava al bar era stato invitato, attraverso l'altoparlante, a rientrare in sala. Nulla aveva saputo della caduta dell'aereo, notizia che aveva appreso soltanto l'indomani (v. esame Todaro Stefano, GI 31.01.89). Sentito nuovamente, a distanza di tempo, modificava la versione della notizia relativa all'incidente precisando di averla appresa la sera stessa prima della mezzanotte (v. esame Todaro Stefano, GI 06.02.95).

Maganuco confermava di essere stato in servizio la sera del 27 giugno 80 e di aver appreso la notizia della scomparsa dell'aereo dopo essere rientrato in sala a seguito di una breve sosta al bar (v. esame Maganuco Salvatore, GI 24.10.88). Confermava, a distanza di tempo - la dichiarazione precisando che quella sera occupava il radar di quota e rammentava di essersi meravigliato della presenza del capo controllore Ballini alla console, cosa che riteneva insolita (v. esami Maganuco Salvatore, GI 11.7.95 e 12.10.95)

Infine Di Caro dichiarava di non essere in grado di affermare se la sera dell'incidente fosse in servizio (v. esami Di Caro Lorenzo, GI 08.11.88 e 15.06.89). Escusso a distanza di tempo nonostante che fosse stata accertata - sulla base delle conversazioni telefoniche registrate - la sua presenza in sala operativa, non ricordava l'attività svolta quella sera; osservava soltanto che il suo compito era quello di "avvistare le tracce" (v. esame Di Caro Lorenzo, GI 06.02.95). Dichiarazioni che ribadiva in data 12.10.95.

A febbraio 96 veniva interrogato il maresciallo Vitaggio al fine di chiarire l'esatto significato dell'espressione contenuta nella telefonata delle 19.26Z laddove esso Vitaggio comunica al sito di Siracusa "Stop Synadex riferito ai 13". Il sottufficiale non forniva una spiegazione convincente, affermando che, probabilmente il ritardo della comunicazione di "Stop Synadex" era stato causato dai normali tempi tecnici.

A seguito della acquisizione dei manuali NATO, grazie ai quali é stata possibile una ulteriore e più completa lettura dei codici che si rilevano nella THR e nella CDR, sono stati nuovamente interrogati gli ufficiali ed i sottufficiali di sala operativa.

Ballini, Giordano e Sardu, il primo Master Controller, il secondo e il terzo TPO, presa visione sia della THR, che della CDR del 27 giugno 80, relative agli orari 18.30Z - 19.30Z, che dei relativi manuali NATO, dichiaravano di non essere in grado di interpretare i tabulati. Gli stessi sulle operazioni registrate dalle consoles di loro competenza - meglio esposte nella parte relativa alle registrazioni radar - non formulavano risposte convincenti, ma riferivano soltanto risposte basate sulla loro esperienza e comunque, di fatto, non ricordavano per quale motivo avessero effettuato quelle operazioni (v. confronto Ballini Adulio, Giordano Avio e Sardu Mario, GI 02.02.96).

Muti, ufficiale guida caccia, anch'esso dichiarava di non saper interpretare i tabulati THR e CDR. A contestazione di alcune azioni di "Pair" in direzione del luogo del disastro, così come é stato possibile rilevare dalla CDR alle h.19.48Z, azioni che comunque risultavano chiaramente già in corso ancor prima dell'inizio della registrazione dopo il reinserimento del nastro 99, dichiarava di non ricordarle, poi le attribuiva al suo assistente Abate ed infine "quelle azioni di Pair erano per me un modo per esercitarmi". (v. interrogatorio Muti Sebastiano, GI 10.01.96).

Abate, assistente del guida caccia, prende soltanto atto delle conversazioni telefoniche e delle attività svolte quella sera, ma non fornisce nessuna indicazione utile al chiarimento delle stesse (v. interrogatorio Abate Pasquale, GI 03.01.96).

Carico, dopo aver confermato e ricostruito gli eventi di quella sera, precisando che il velivolo che seguiva il DC9 aveva una velocità superiore a quella del DC9, osservava di non ricordare né se la Synadex fosse effettivamente partita, né se fosse stato dato lo Stop Synadex, ma di essere comunque certo "che se si é dato avvio alla Synadex, lo si é fatto per evitare di registrare quanto accadeva dopo l'incidente". Questa è l'ultima dichiarazione del maresciallo Carico. (v. interrogatorio Carico Luciano, GI 16.05.97).

Loi, al quale sono state contestate le dichiarazioni di Carico relative alle due tracce, dichiarava di non ricordarle nè tantomeno ricordava Carico alla console (v. interrogatorio Loi Salvatore, GI 19.06.97).

Queste le dichiarazioni rese dagli imputati di maggior rilievo del 35° CRAM, sulle quali si ritornerà più innanzi nella parte relativa alle singole posizioni e per alcuni di essi nella parte radaristica. Da ciò si può già desumere che l'atteggiamento di tutti i militari è stato ed è rimasto reticente. La menzogna ha accompagnato le loro dichiarazioni fino all'ultimo. E' certo oramai che la sera del disastro in sala operativa deve essere accaduto qualcosa di inconfessabile strettamente legata ai fatti di cui é processo. Unico contributo all'accertamento della verità é giunto - come già si é avuto modo di rilevare - dal maresciallo Carico. Dichiarazioni che il sottufficiale comunque rilascia nonostante i gravi problemi di isolamento all'interno della forza armata, insorti ai suoi danni.

A queste vanno aggiunte le dichiarazioni di Loi e Sardu, quanto meno per la parte in cui hanno reso dichiarazioni concernenti l'attraversamento nella nostra FIR di un velivolo libico.

Loi ha affermato che il giorno della sciagura gli venne comunicato un piano di volo di un aereo proveniente da Tripoli e diretto in un paese dell'Europa dell'Est; precisava che la traccia del velivolo era diretta verso Malta (v. interrogatorio Loi Salvatore, GI 06.10.89).

A distanza di tempo, Loi, ritornava in argomento aggiungendo altri particolari sul velivolo. Ricordava di aver ricevuto la sera del disastro un piano di volo Lima-November (LN) - sigla che probabilmente identifica la compagnia aerea libica - in rotta da Tripoli a Varsavia, e di averlo inizializzato, nonostante avesse il piano di volo, come Zombie. Ciò in quanto il velivolo proveniva da un paese non amico. Osservava, peraltro, che il velivolo giunto ai limiti della FIR, in direzione dell'Ambra 13 verso Nord, compì una deviazione verso Est in direzione di Malta. L'imputato, però, si riteneva non in grado di specificare se la deviazione su Malta effettuata dal velivolo fosse stata causata dalla eventuale assenza di autorizzazione ad attraversare la FIR.

A domanda relativa alla eventuale autorizzazione al sorvolo, precisava di ricordare che la telefonata di autorizzazione giunse da Roma tra le ore venti e venti e trenta locali, su una linea che disponeva dalla propria postazione con Roma-Ciampino attraverso la rete NIMA. Tuttavia ad ulteriore domanda della Parte Civile, affermava invece il contrario precisando di non avere ricevuto l'autorizzazione all'attraversamento della FIR. (v. interrogatorio Loi Salvatore, GI, 19.06.97).

L'avvistamento di questo aereo trovava conferma nelle dichiarazioni di Sardu. Questi riferiva che la sera dell'incidente, circa mezz'ora dopo, Loi vide un grezzo sul PPI che, proveniente dalla Libia, si dirigeva nella nostra FIR, ma che all'altezza di Malta, lasciando l'Ambra 13, deviava con direzione nord-est verso lo Ionio e l'Adriatico. Anch'esso osservava che la deviazione probabilmente era stata causata dalla mancata autorizzazione ad attraversare la nostra FIR e che il velivolo veniva identificato sulla base del piano di volo. Sardu collocava l'avvistamento del velivolo a circa mezz'ora dall'incidente (v. interrogatorio Sardu Mario, GI 03.06.97).

Va rilevato che nessun particolare su questo velivolo veniva invece ricordato dal TPO, Giordano (v. interrogatorio Giordano Avio, GI 03.06.97) nè dall'altro IO, Carico (v. interrogatorio Carico Luciano, GI 06.10.89).

Purtroppo su questa vicenda nessun riscontro é stato possibile acquisire, né sull'eventuale piano di volo trasmesso da Ciampino a Marsala, né tantomeno sulla inizializzazione della traccia. Sui piani di volo é stato più volte ribadito dalle autorità preposte che, a causa del lungo tempo trascorso, risultavano distrutti. Per quanto concerne invece l'eventuale registrazione sul radar di Marsala della traccia inizializzata, questa non é stata rilevata dalle registrazioni in quanto il velivolo, secondo il racconto dei testimoni, sarebbe stato visto circa mezz'ora dopo l'incidente e pertanto in un periodo di tempo in cui vi era assenza di registrazioni.

Altra vicenda che ha occupato gran parte dell'istruttoria sulle attività svolte nel sito di Marsala è stata quella di stabilire anche chi avesse effettuato la riduzione dati - la sera stessa del disastro, così come aveva riferito il tenente colonnello Del Zoppo (al tempo dei fatti era ufficiale dell'Ufficio Operazioni di Marsala e proprio quel giorno si trovava a sostituire il titolare dell'ufficio, capitano Pugliese) alla Commissione Stragi. L'ufficiale ricordava che intorno alle ore 22.00 locali di quella sera ricevette una comunicazione telefonica presso la propria abitazione dal capitano Ballini che lo invitava a raggiungerlo in sala operativa. Giunto sul posto con la propria autovettura, si recava nell'ufficio del Combatt Staff, sito a fianco della postazione del capo controllore, ove controllava e verificava i dati riportati su una Track History - già effettuata dal personale di sala, molto probabilmente dall'operatore MIO sergente Tozio - individuando, anche attraverso l'IFF accertato e comunicato dall'ACC di Ciampino, una traccia che scendeva da Ponza, con la stessa rotta del DC9. Ricordava di aver svolto queste operazioni unitamente al sergente Tozio (v audizione Del Zoppo alla Commissione stragi 21.03.91).

L'ufficiale sentito da questo Ufficio non ricordava la presenza di altri operatori MIO o programmatori del sito. (v. esame Del Zoppo Andrea GI, 12.10.95). Non ricordava peraltro la presenza del capitano Ballini, che probabilmente era vicino alle postazioni del guida caccia o del fight allocator, cioè proprio in parte diversa da quella ove esso Del Zoppo si trovava e cioè l'ufficio del Combat Staff. Escludeva che Ballini avesse collaborato alla verifica della riduzione dati (v. esame Del Zoppo Andrea GI, 26.01.96).

Nessuno degli imputati interrogati sulla presenza di Del Zoppo ha ricordato la circostanza. Anzi negheranno di aver effettuato o visto effettuare quella sera una riduzione dati.

Ballini non ricordava se era stata effettuata la riduzione dati, osservando comunque che non avrebbe avuto senso effettuarla quella sera stessa; non ricordava peraltro nemmeno la presenza di Del Zoppo in sala operativa (v. interrogatorio Ballini Adulio, GI, 10.01.96). Giordano dichiarava di non essere in grado di effettuarla, presumendo, ma non ricordandolo direttamente, che quella sera probabilmente venne effettuata (v. interrogatorio Giordano Avio, GI 10.02.97). Sardu dichiarava di non ricordare la circostanza (v. interrogatorio Sardu Mario, GI 01.02.96). Carico dichiarava di non ricordare la presenza di Del Zoppo, né se fosse stata fatta la riduzione dati, osservando, comunque, che la postazione del Combat Staff si trovava alle sue spalle e che pertanto non poteva vedere chi vi fosse all'interno (v. interrogatorio Carico Luciano, GI 16.05.97). Muti e Loi rendono dichiarazioni analoghe (v. interrogatori Muti Sebastiano, GI 02.02.96 e Loi Salvatore, GI 19.06.97). Abate dichiarava di non averla effettuata e di non ricordare la presenza di Del Zoppo. (v. interrogatorio Abate Pasquale, GI 03.01.96).

Del Zoppo, Massaro e Tozio, messi a confronto rimarranno nelle loro posizioni: Del Zoppo ha confermato di avere analizzato una riduzione dati, Tozio ha dichiarato di non avere effettuato una riduzione dati, Massaro ha dichiarato di non aver chiamato altro personale più esperto per ottenere la riduzione dati. (v. confronto GI 10.05.97).

Nonostante l'effettuazione di una riduzione dati venisse negata da tutti e confermata dal solo Del Zoppo, si deve rilevare che riferimenti all'effettuazione quella stessa sera di una riduzione dati ben si rilevano dalle telefonate delle h.19.49Z e 21.47Z; del fatto che l'IC avesse compiuto guida assistita sul punto dell'incidente già da prima delle 19.48; dai precisi comandi a console del TPO di effettuare ulteriori due riduzioni dati alle 22.07Z e 23.20Z.

Quanto alle telefonate nella prima, con Licola, in cui a richiesta dell'ultima posizione della "Alpha Golf 266", Abate risponde di non averla vista (v. telefonata nr.47 delle h 19.49Z). Per fornire questa risposta Abate deve necessariamente aver visionato una riduzione dati; altrimenti non sarebbe spiegabile la sua risposta negativa.

Nella seconda telefonata, con Martina Franca, in cui si rileva la richiesta del 3° SOC di una riduzione dati per accertare se Marsala avesse visto o meno il DC9.

Sono stati svolti, inoltre, accertamenti tendenti a verificare la possibilità che la riduzione dati possa essere stata effettuata dai due militari programmatori, i sergenti Daidone e Raccuglia. Si è così accertato che il primo, quel giorno si trovava in licenza a Trapani, luogo abituale di residenza, mentre il secondo aveva effettuato il turno diurno, ed era sicuramente rientrato a Palermo ove abitava. Poiché Daidone, abitando a Trapani, ovviamente, era più raggiungibile, è stato ipotizzato che potesse essere stato lui ad effettuare l'operazione. Daidone, sentito sulla vicenda, non ricordava di essersi recato quella sera a Marsala, né ricordava di essere stato contattato telefonicamente (v. esame Daidone Felice, GI 16.11.95).

Il sottufficiale appare, comunque, nel registro di passaggio consegne del MIO - in turno presso la sala computer nel periodo giugno-luglio 80. Tra il 27 giugno e l'11 luglio 80, sul registro del MIO risultano registrate tre riduzioni dati di cui però non viene indicato il numero del nastro di registrazione. In tutte e tre le occasioni è il sergente Daidone a effettuare le operazioni. Le riduzioni dati effettuate nel periodo in disamina, sono le seguenti: la prima in data 28 giugno alle ore 12.10Z; la seconda in data 10 luglio alle ore 10.20Z; la terza in data 11 luglio ore 07.30Z.

Il sergente Daidone, nuovamente sentito, ha dichiarato di non ricordare di aver compiuto la riduzione dati dei nastri relativi all'incidente ma di essere in grado, comunque, di effettuare una riduzione dati "on-line"; non ricordava, invece, se anche gli altri operatori MIO fossero in grado di effettuarla. Affermava, inoltre, che per l'effettuazione di una esercitazione Synadex si sostituiva il nastro di registrazione operante in quel momento con uno nuovo. Il medesimo alla contestazione che da una verifica sul registro del MIO, risulta che solo in data 27 giugno 80 era stata effettuata un'operazione di tal genere, non sapeva fornire spiegazione al riguardo (v. esami Daidone Felice, GI 26.01.96 e 09.05.97).

Va rilevato inoltre che nel corso dell'inchiesta nessun documento che attestasse l'effettuazione di questa riduzione dati è stato mai esibito. Di questa operazione, però si deve registrare, che rimane riferimento preciso sulla CDR del nastro 99 in ben due casi, alle 22.07Z e alle 23.20Z.

Non è di facile comprensione la motivazione per la quale il personale presente in sala operativa neghi il compimento, la sera stessa del disastro, di una riduzione dati, operazione dovuta anche per dare conferma sia al traffico civile, che alle operazioni di soccorso, dell'ultima posizione del velivolo registrata dal radar.

Va ricordato, infine, che il giorno successivo - 28 giugno 80 - il 3° ROC di Martina Franca trasmise al COP ed al COSMA un telex in cui risultavano riportati i plottaggi dei siti di Ferrara, Licola e Marsala. Questi ultimi così venivano riportati: "1) 18.53Z NL 5030 F AJ421 F1 26.000 FT 450 KTS rotta sud; 18.54Z NL 5020; 18.55Z NL 5010 ; 18.56Z NL 5000; 18.58Z PK 0050; 18.59Z persa. correlabile con LK477 di Licola il DC9 precipitato. 2) 18.36Z F AJ453 F1 39.000 FT 470 KTS. 18.36Z PJ15.40; 18.40Z PK1010; 18.46Z PK0555; 18.51Z PL0540; 18.55Z PM0510; 18.56Z persa. Questa traccia è la stessa AJ453 avvistata da Licola e correlata con AZ881 B 727 Tripoli-Roma." Da ciò si deduce che Marsala deve aver comunicato al 3° ROC la sera del 27 giugno o il giorno successivo i plottaggi che potevano soltanto dedursi dalla analisi della THR.

Dai registri di protocollo di Marsala non risulta registrata la trasmissione al 3° ROC/SOC di alcun messaggio relativo ai plottaggi di Marsala registrati la sera del 27 giugno 80.

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