“Non si sarebbe mai ucciso. Diceva sempre: chi si ammazza lascia i problemi agli altri”. Lo dice Barbara Dettori, la figlia di Mario Alberto Dettori, il maresciallo dell’aeronautica di stanza a Grosseto che fu trovato impiccato ad un albero in una piazzola sulla strada delle Santae Mariae alle porte di Grosseto il 30 marzo del 1987. Dettori la notte della strage dell’Itavia a Ustica era in servizio alla base di Poggio Ballone come radarista. La procura di Grosseto ha disposto la riesumazione dei resti su richiesta della famiglia. “Non voleva mai parlare di quella storia – prosegue la figlia che ha presentato un esposto alla magistratura grossetana che ha riaperto l’inchiesta riesumando i resti del maresciallo -. Una volta gli scappò detto che ‘nel cielo è stata sfiorata la terza Guerra mondiale’. Vide qualcosa che lo turbò. E’ per quello che me lo hanno ammazzato”. “Sono contenta che è stato riaperto il caso – ha concluso la figlia -. Non so cosa riusciranno a trovare da questi esami. Forse dal dna qualcosa si riuscirà a capire”. I resti del maresciallo sono a disposizione della medicina legale di Siena. (Fonte Ansa)