I deputati del Partito Democratico, Verini, De Maria, Bolognesi, Fabbri, Lenzi e Zampa, con un’interpellanza depositata alla Camera il 25 gennaio, chiedono di conoscere quali iniziative urgenti, anche sul piano politico-diplomatico, i ministri degli Esteri e della Giustizia intendano adottare al fine di ottenere, anche sulla scorta delle nuove rivelazioni e conferme rese dall’inchiesta francese, un quadro finalmente chiaro di quanto realmente avvenne la notte del 27 giugno 1980. L’inchiesta di Canal Plus, scrivono i parlamentari Dem nell’interpellanza, rilancia l’ipotesi secondo la quale l’abbattimento del DC 9 nella notte del 27 giugno 1980 sarebbe avvenuto, come sostenuto anche dall’ex Presidente della Repubblica Francesco Cossiga, ad opera di alcuni aerei da caccia dell’aviazione francese, avvalorando questa tesi con testimonianze di militari in servizio all’epoca che smentirebbero almeno due delle affermazioni rese al tempo dalle autorità di Parigi. Dal documentario, infatti, risulterebbe innanzitutto falsa la dichiarazione resa dalle autorità francesi in merito alle presunta chiusura della base militare di Solenzara, in Corsica, a partire dalle 17.00 del pomeriggio del 27 giugno 1980, ossia ben quattro ore prima che il Dc9 precipitasse; secondo quanto dichiarato infatti da militari presenti nella base, vi sarebbe invece stata una intensa attività al suo interno fino a tarda sera, con «decine di aerei» decollati dalla Corsica, mentre il DC 9 di Itavia era in volo tra Bologna e Palermo. L’inchiesta televisiva smentirebbe altresì l’affermazione resa dalle autorità francesi che «nessuna portaerei era in mare il giorno della tragedia». Secondo la ricostruzione degli autori del programma in mare vi sarebbe stata invece la portaerei «Foch», come risulterebbe da documenti inediti che certificherebbero l’attività della nave il 27 giugno del 1980. Trascorsi più di trentacinque anni dalla tragedia di Ustica, è un documentario francese a riproporre la ricostruzione, da molto tempo ormai chiara, secondo la quale le 81 vittime di quella strage, di cui ben 13 bambini, furono in realtà una sorta di «danno collaterale» di un’operazione militare in corso, nella quale i caccia francesi intendevano abbattere un Mig libico che stava seguendo da vicino il DC9 e lanciando un missile avrebbero colpito per errore l’aereo di linea Itavia. Tuttavia, la Francia ha continuato a mantenere una sorta di segreto di Stato sui fatti avvenuti quella sera e le rogatorie internazionali avanzate più volte dei magistrati italiani non hanno ottenuto risposta.