Ustica, Bonfietti: “In atto un gravissimo attacco di intimidazione e di censura preventiva ai danni del giornalista Giletti”

di | 20 Giugno 2024

“Voglio denunciare che oggi è in atto un gravissimo attacco di intimidazione e di censura preventiva ai danni di un giornalista, Massimo Giletti; che sta preparando un programma televisivo sulla vicenda Ustica. È costume di quello che definisco il “partito della bomba” cercare di ostacolare con intimidazioni e le falsità fino al depistaggio le iniziative dell’Associazione dei Parenti delle Vittime della Strage di Ustica :oggi partendo dalle menzogne di sempre si arriva alla censura preventiva e, leggo, alla pretesa di imporre contenuti”. Lo afferma la presidente dell’Associazione familiari delle vittime della strage di Ustica, Daria Bonfietti.

“È un attacco che, come sempre, si basa su falsità – aggiunge Bonfietti -: Intanto non è vero che ci sia un pronunciamento di un processo penale per l’ipotesi bomba. Il processo penale doveva pronunciarsi su fatti accaduti dopo il 27 giugno 80, e ha assolto i vertici militari dall’accusa di non aver fornito all’inizio di Luglio al Governo le notizie che erano in possesso (possibile presenza di aerei e possibile presenza di esplosioni a bordo) e poi alla fine del 1980 per aver sostenuto la tesi del cedimento strutturale. Ma niente di più doveva giudicare e ha giudicato”.

“Mi permetto di far notare la contraddizione di chi oggi sostiene la bomba ed è stato giudicato allora per aver raffermato il cedimento strutturale – prosegue la presidente dell’Associazione familiari delle vittime della strage di Ustica -. Da sempre l’ipotesi bomba è sostenuta riferendosi a una perizia redatta all’interno della fase istruttoria, senza però precisare che tale perizia è poi stata bocciata, per evidenti errori e contraddizioni proprio da chi l’aveva “ordinata” ( giudice Istruttore e Pubblici Ministeri).

“Non ci sono documenti segretissimi nascosti – conclude Daria Bonfietti -: abbiamo avuto una narrazione strumentale e falsa, ma la documentazione, per l’intervento dell’Associazione dei Parenti delle Vittime nell’ambito della realizzazione della Direttiva Renzi/Draghi, è disponibile in consultazione presso l’Archivio Centrale dello Stato. Si tratta delle trattative dei nostri Servizi dopo l’episodio di Ortona del novembre 89 quando membri dell’Autonomia sono sorpresi mentre trasportano tre missili destinati alla resistenza palestinese. Ripeto la documentazione su questo episodio, ma anche sui risvolti, le trattative e l’impegno dei nostri Servizi segreti, è stata resa pubblica e disponibile per la consultazione all’Archivio Centrale dello Stato. Come sempre falsità per ostacolare il processo verso la verità e contro la libera informazione!”.