Undici anni da consulente tecnico, altri trenta da studioso indipendente, passati a cercare la prova definitiva, la pistola fumante che inchiodasse i responsabili della strage di Ustica. Anni passati a cercare di dare una bandiera, una targa a quell’aereo da guerra che lanciò il missile contro il Dc-9 Itavia, perché di questo Luigi era fermamente convinto.
Tecnico di grande qualità, caparbio, capace, instancabile, alla strage di Ustica ha dedicato oltre quaranta anni della sua vita, scrivendo alcuni libri che rappresentano una testimonianza unica nel suo genere, fornita da chi ha vissuto quella vicenda dall’interno, per il suo ruolo nell’indagine e nel processo.
La prima pubblicazione nel 1992, con Franco Scottoni di Repubblica, “Ustica quel maledetto missile”, edito da Atlantis. Poi nel 2003 “Il Buco, scenari di guerra nel cielo di Ustica”, per Vallecchi, ed infine, nel 2019, “Ragione e tradimento, strage di Ustica, 40 anni di verità nascoste”, per Altaforte.
La sua passione per la ricerca della verità lo spinse ad occuparsi anche di quanto accadde l’11 settembre, l’attacco alle Torri gemelle, facendo un’analisi del comportamento della difesa aerea americana. Come sempre preciso e puntuale, in un campo nel quale aveva acquisito grande competenza e conoscenza, spiegò il comportamento, le regole di ingaggio, con una chiarezza ed una semplicità di linguaggio che rendevano le sue raffinate analisi tecniche accessibili e comprensibili a tutti.
Grazie Luigi, per la tua caparbietà, per il tuo amore per la verità e per aver coltivato la memoria. Oggi abbiamo una ragione in più per andare avanti.
Gli amici di stragi80.it