«Il mio richiamo ‘ai militari che depistarono’ è riferito al contenuto della sentenza del Tribunale di Palermo e riguarda una cinquantina di ufficiali e sottoufficiali che, nel 1999, furono assolti per intervenuta prescrizione o altre cause estintive del reato. Essi, dunque, non parteciparono al processo tenutosi a Roma in Corte d’Assise. Grazie a tali soggetti, scampati ad ogni punizione e defilatisi nell’ombra, alle vittime di Ustica è stato negato il diritto alla vita, mentre ai parenti delle vittime è stato negato il diritto alla verità». Così l’avvocato Daniele Osnato (nella foto), legale dei familiari delle vittime del disastro di Ustica, replica all’ex vicepresidente della Commissione Stragi Vincenzo Manca che l’aveva accusato di avere «diffamato l’Aeronautica Militare, parlando di militari che ‘depistarono e che adesso si nascondono dietro il dito di una prescrizione penale’». «Devo dire inoltre – aggiunge Osnato – che anche all’Arma azzurra è stato negato ancora una volta il diritto al riscatto, e tutto ciò per un manipolo di soggetti, resisi responsabili di ignobili atti di depistaggio e disinformazione e ancora oggi mai processati. L’Aeronautica militare italiana, dunque, è l’ottantaduesima vittima, e continuerà ad esserlo sino a quando alcuni suoi pseudo difensori, poco informati, continueranno ad utilizzarla come scudo per interessi poco chiari lanciando accuse senza conoscere le carte processuali».
L’avvocato Osnato, commentando la notizia della sentenza del Tribunale civile di Palermo, aveva inoltre affermato che, grazie a questo nuovo pronunciamento, è «finalmente certa la dinamica del disastro (che esclude la bomba interna) ed è definitivamente appurata la corresponsabilità degli enti controllori, che consentirono lo svolgimento di attività aeree pericolose nel basso Tirreno, nell’uccisione di 81 cittadini Italiani. È anche appurata la gravissima colpa di alcuni soggetti deviati, appartenenti all’Aeronautica Militare italiana». «Chi, in questi giorni, ha ritenuto di assumere le difese dell’Aeronautica Militare italiana – ha aggiunto l’avvocato – ha dato informazioni errate tentando di indurre ancora una volta, e nonostante un giudicato di un Tribunale Italiano, in confusione ed incertezze. Il fatto che in Italia vi siano sottosegretari come Giovanardi e Misiti che mentono pubblicamente, che mostrano i fatti per altri, che sfruttano le sentenze per accaparrarsi consensi, distorcendo la verità, è gravissimo ed inaccettabile. Chi prosegue l’azione di disinformazione si rende complice degli altri, ed è colpevole come loro».
questa sentenza è una pietra miliare nella individuazione della verità e delle responsabilità per l’ignobile attività di depistaggio; attività ancor più indegna se posta in essere con il concorso o la connivenza di apparati dello Stato.
I ministeri risarciranno i sacrosanti danni delle vittime. Ma lo Stato Italiano, quello vero che ancora dobbiamo vedere, quello indipendente e sovrano può rivalersi nei confronti degli effettivi responsabili, o certi accordi capestro valgono ancora più della vita degli italiani?