27 giugno 1980, il Dc9 I-Tigi della compagnia Itavia, con a bordo 77 passeggeri e 4 membri dell’equipaggio, ha appena sorvolato l’isola di Ponza. Percorre l’aerovia Ambra 13, verso Palermo Punta Raisi, l’atterraggio è stimato alle 21.13. I due assistenti di volo, Paolo Morici e Rosa de Dominicis, stanno distribuendo ai passeggeri le caramelle gommose utili ad attutire quel fastidioso fenomeno che durante la discesa finale ti tappa le orecchie. Una delle tante piccole attenzioni verso i passeggeri che distinguevano la compagnia Itavia dal suo rivale, l’Alitalia. Il comandante Domenico Gatti (nella foto), seduto al cockpit accanto al primo ufficiale Enzo Fontana, comunica via radio la sua ultima posizione al Centro di controllo di Ciampino [ascolta l’audio originale], qualche istante dopo si rivolge ai passeggeri, sono le 20.50 circa: Signore e signori buonasera, brevi informazioni sul volo dalla cabina di pilotaggio. Stiamo procedendo a una quota di 7500 metri e circa due minuti fa abbiamo lasciato l’Isola di Ponza per volare in linea retta su Palermo dove stimiamo di atterrare tra circa mezzora. Il tempo, procedendo verso sud è in miglioramento per cui a Palermo è previsto tempo buono e visibilità ottima, temperatura di 22° e leggero vento. La nostra rotta dopo il decollo è stata, da Bologna poi Firenze, abbiamo lasciato Roma alla nostra destra, poi la cittadina di Latina verso Ponza. La nostra velocità al suolo è di circa 800 Km/h. Grazie. Gatti ripete il messaggio anche in inglese, la sua voce è assolutamente tranquilla, come tranquillo è stato il volo fino a quel momento. Poco prima, passando sulla verticale di Ciampino, dove ha sede la manutenzione, un tecnico Itavia, via Charlie, la frequenza utilizzata per comunicare con gli equipaggi della compagnia, chiede al comandate come va l’aereo. E’ assolutamente a posto, risponde Gatti. I passeggeri si preparano alla fase finale del volo. Qualche minuto dopo, ore 20.59, il Dc9 scompare dai radar. Si trova a metà strada tra Ponza e Ustica. Sul Punto Condor [guarda la mappa]. Le parole pronunciate dal comandante ai passeggeri restano incise nel cockpit voice recorder, eccole.
In effetti però le ultime parole incise sul voice recorder sono state: “Gua….” e poi nulla.
Una storia che mi ha da sempre appassionato , per via della mia grande passione per il volo e le numerose ore di volo che ho potuto fare da copilota .
…domani, 34 anni dal quel giorno … Ricordiamo le vittime, dedichiamo loro un pensiero, un minuto di silenzio … ma ricordiamo anche gli ufficiali militari, i politici , i governi che hanno partecipato ad insabbiare questa storia per 30 anni !!!
NON POSSIAMO RICORDARE QUESTO EVENTO SOLO NEGLI ANNIVERSARI
..difatti ricordiamolo ogni giorno: giova sapere in che razza di Paese viviamo (e chi ci comanda o gestisce soprattutto)!
Ma come fanno i maledetti politici ed ufficiali di allora mettere la testa sul cuscino la notte ? VERGOGNA !!!
Molti militari hanno fatto grandi carriere sulla pelle dei poveri passeggeri. .E nessuno in galera…Evviva l’Italia. .
“Gatti ripete il messaggio anche in inglese”. ok,ok.