“Le dichiarazioni di certi esponenti del governo in relazione al giudizio su Ustica appaiono come lo squallido tentativo di rubare la scena a chi, dopo 31 anni di angoscia e dolore, ha finalmente il diritto di vivere con serenità il risultato ottenuto”. E’ quanto affermano in una nota gli avvocati Vanessa e Fabrizio Fallica, legali dei familiari di due delle vittime della strage di Ustica. Nei giorni scorsi il tribunale di Palermo ha condannato lo Stato a risarcire con oltre 100 milioni di euro i parenti di una quarantina dei passeggeri che persero la vita sull’aereo Itavia: una sentenza definita ‘inaccettabile’ dal ministro della Difesa, Ignazio La Russa e dal sottosegretario Carlo Giovanardi, che hanno annunciato che il governo presenterà ricorso. “Dal momento che una parte del risarcimento è stato riconosciuto perché lo Stato ha ostacolato la ricerca della verità – aggiungono gli avvocati Fallica – oggi il governo piuttosto che alimentare polemiche dovrebbe concentrarsi sulla necessità di raccogliere ulteriori informazioni utili a chiarire le troppe zone d’ombra che ancora resistono. In questo senso, con la caduta del regime di Gheddafi gli archivi libici potrebbero essere finalmente messi a disposizione dello Stato italiano: ci aspettiamo che il governo si muova immediatamente in questa direzione”. “Questa sentenza trasforma una speranza in una certezza – proseguono i legali palermitani – d’altronde le indagini penali avevano fatto emergere elementi importanti in relazione a questo giudizio civile, ma occorre precisare che i criteri utilizzati nel procedimento penale sono diversi da quelli usati nel procedimento civile, pertanto ogni riferimento a sentenze della Cassazione in ambito penale, appaiono fuori luogo e non pertinenti”. Infine, a proposito delle recenti dichiarazioni del presidente dell’Anm Luca Palamara (“una sentenza criticabile, ma da rispettare”), l’avvocato Vanessa Fallica dice: “Le critiche ci possono essere ma devono arrivare da chi ha una cognizione completa del giudizio, che è costituito dalla domanda giudiziale, dalla trattazione della causa e dagli elementi probatori offerti dalle parti”.
Trovo che l’atteggiamento del Governo (come di tutti i governi passati) sia ancora una volta di non avere interesse a far luce sulla storia delle stragi che hanno attraversato la storia d’Italia negli ultimi 50/60 anni., in particolare su quella di Ustica.
Spesso l’informazione è blanda, i giovani di oggi non sanno niente di queste stragi e questo significa non dare conto alle nuove generazioni di cosa è successo in passato nella nostra civile società italiana.
Io intendo sostenere motalmente la battaglia dei familiari delle vittime, dei giornalisti, degli avvocati e di quanti si battono ancora per la verità e il risarcimento.
Stefania Cappellari
Si gli Archivi Libici potrebbero scoperchiare una volta per tutte il Muro di Gomma.
Sarebbero sufficienti poche informazioni ma certe:
La Missione del MiG23 libico caduto sulla Sila
La Data della sua missione.
Se si confermasse, come appare dalle investigazioni, che il MiG 23 era in transito sull’Italia, ritornando dalla Jugoslavia per le periodiche manutenzioni e che la data del suo volo fu il 27 giugno 1980 e non, come si è voluto far credere (per la verità con scarso successo), il 18 Luglio 1980, si confermerebbe lo scenario di Caccia al “Bandit”, che si è prefigurato dalle inchieste e giudicato dal Tribunale di Palermo (nonchè dal processo di primo grado di Roma) in maniera incontrovertibile ed in modo tale che i Funzionari di Stato che “chementonoimpunementesapendodimentire” dovrebbero rimangiarsi le menzogne e magari pagare anche pegno per diffusione di notizie false….
Eh si perchè ormai nel nostro Paese, più in alto si sale nelle carche Pubbliche e più si può violare la legge impunemente. Ma è mai possibile? Le Cariche dello Stato dovrebbero avere un integrità giuridica inattaccabile, oltre che un’integrità morale…
Cosa dobbiamo fare noi Cittadini per avere un Paese Civile, una Rivoluzione?
Fox2