“Bisognerà pur dire una volta per tutte a Giovanardi e ai sostenitori della bomba come causa dell’abbattimento del Dc9 Itavia nei cieli di Ustica che è la magistratura il riferimento per le sue tesi e per le prove. È la magistratura che deve essere convinta, che deve accettare le ricostruzioni”. Così all’ANSA la presidente dell’Associazione parenti delle vittime della strage di Ustica, Daria Bonfietti, commentando quanto affermato dall’ex senatore Carlo Giovanardi, in merito alle cause della tragedia del volo Itavia, precipitato nel Tirreno il 27 giugno 1980 con a bordo 81 tra passeggeri e membri dell’equipaggio.
“Bisognerà pur dire – afferma ancora Bonfietti – che è solo una provocazione offensiva il continuo contrapporsi, sistematicamente, alle iniziative dell’Associazione delle vittime, rappresentante delle esigenze di giustizia e verità dei familiari liberamente associati. Bisognerà pur dire che è soltanto un’offesa alla dignità organizzare visite al Museo per la Memoria di Ustica schiumanti rabbia e risentimento, perché è un luogo che deve rimanere ‘un tempio della memoria’, come ha scritto il presidente Mattarella nella sua dedica, dopo averlo visitato. Bisognerà pur insegnare a Giovanardi – aggiunge ancora presidente la presidente dell’Associazione parenti delle vittime della strage di Ustica – che si deve convincere la magistratura della giustezza delle proprie tesi”.
“Ma qui – prosegue la presidente dell’Associazione parenti delle vittime della strage di Ustica, Daria Bonfietti – è la grande muraglia che Giovanardi non può scavalcare perché la colonna portante della sua ipotesi è una perizia, parte di un gruppo di perizie, rigettata dal giudice istruttore, anche su indicazione dei pm, perché affetta da tanti errori da renderla inutilizzabile”.
Bonfietti, rispondendo a quanto afferma il senatore Giovanardi dalle colonne de La Stampa, ricorda, inoltre, “che i documenti ‘segreti’ che Giovanardi ha sempre fatto aleggiare, come corvi minacciosi portatori di straordinarie verità, erano comunque da sempre a disposizione della magistratura e ora sono stati resi pubblici con la direttiva Renzi Draghi, fra parentesi per impegno preciso dell’Associazione, e non contengono assolutamente elementi attinenti a Ustica”.
“Ancora una volta – conclude Bonfietti – richiamiamo tutti, a partire da Giovanardi, davanti alla pubblica opinione e al Paese al rispetto delle regole: è la magistratura che deve indagare e alla magistratura si consegnano le prove. Ma diciamolo anche al Governo, che non può e non deve – soprattutto con un’indagine ancora in corso, dopo che il presidente Cossiga ha affermato sotto giuramento che il Dc9 è stato abbattuto dai francesi in un’operazione contro Gheddafi – strizzare un occhio, o ben di più, a favore di una tesi”. (Fonte Ansa)