I magistrati della Procura di Roma che stanno indagando sulla strage di Ustica andranno ad interrogare gli avieri che la notte del 27 giugno 1980 erano in servizio alla base di Solenzara, in Corsica. Lo annuncia Daria Bonfietti, presidente dell’associazione dei parenti delle vittime della strage di Ustica, spiegando che si tratta del primo passo avanti nelle rogatorie internazionali avanzate (per l’ennesima volta di recente) dalla Procura di Roma. «Salutiamo l’inizio della collaborazione della Francia, che ha cominciato a rispondere ad alcune rogatorie», afferma Bonfietti durante la presentazione della rassegna di eventi culturali che anche quest’anno si terrà al parco della Zucca, nel Giardino della memoria, dal 27 giugno al 10 agosto, quest’anno intitolata «Dalla verità alla verità». «I pm andranno a interrogare gli avieri di Solenzara, in Corsica, che è un luogo molto importante», spiega Bonfietti, dal momento che quella base aeronautica «vedeva cosa avveniva nel Mediterraneo e partecipava». E il primo passo arrivato dalla Francia, anche se ottenerlo non è stato facile: Fino ad oggi, spiega, nessuna sapeva o non ricordava mai nulla. Ora che i pm romani hanno fornito i nomi degli avieri presenti quella notte a Solenzara, la Francia ha acconsentito e detto: «Ve li faccio interrogare». In attesa di sviluppi da questa ‘trasferta’ in Francia, oggi Bonfietti ha ribadito quanto sancito dalle recenti sentenze che hanno condannato i ministeri di Trasporti e Difesa a risarcire i familiari delle vittime: «Il Dc 9 è stato abbattuto e la responsabilità è dei ministeri dei Trasporti e della Difesa, questa è la verità. Ora con l’impegno di tutti bisogna andare avanti affinché, da una verità già acclarata, si arrivi a scrivere tutta la storia, compresi i nomi e gli autori dell’abbattimento del Dc9». Proprio la speranza di riuscire a mettere nero su bianco tutta la storia, spiega Bonfietti, ha ispirato il titolo dell’edizione della rassegna culturale di quest’anno, «Dalla verità alla storia». Una storia, specifica, che «non deve essere scritta solo dai parenti, dalla politica e dai parlamentari. È dall’impegno di tutti che da una verità già acclarata si deve andare avanti per scriverla tutta», perché «la vicenda di Ustica è storia del nostro paese». Intanto, alla luce delle due recenti sentenze (prima la sentenza di primo grado del Tribunale civile di Palermo del settembre 2011, poi la pronuncia della Cassazione civile del gennaio scorso che ha accolto il ricorso di tre famiglie e disposto risarcimenti a loro favore da parte dei due ministeri), tanti altri parenti si stanno muovendo per percorrere le stesse strade, avverte Bonfietti. Lo snodo che Bonfietti pone al Governo è questo: «Come pagherà queste tre famiglie? Con uno stralcio e quindi con i soldi di tutti i cittadini incolpevoli oppure ne chiederà conto agli uomini dell’Aeronautica coinvolti, di cui la Cassazione precisa le responsabilità?». Dal momento che «oltre 100 parenti stanno muovendosi per percorrere le stesse strade» e ottenere i risarcimenti, aggiunge, «io mi chiedo cosa farà il Governo e credo sia una domanda che il Governo dovrà cominciare a porsi». L’associazione, dal canto suo, proclama «la volontà di andare avanti e a muoverci non è un sentimento di vendetta, non siamo mai stati spinti da questa logica. Credo sia la volontà di veder ristabiliti i valori fondamentali di trasparenza e chiarezza, che gli uomini dell’Aeronautica non hanno avuto, prosegue Bonfietti, e «la Cassazione questo lo ha riconosciuto, stabilendo responsabilità di singoli. Quella per vedersi riconoscere questo diritto è una battaglia che va fatta». (Fonte Dire)