La corte d’appello di Palermo ha sospeso l’efficacia della esecutività della sentenza di primo grado che ha condannato i ministeri dei trasporti e della difesa a risarcire con oltre 110 milioni di euro 81 familiari delle vittime della strage di Ustica. I giudici palermitani, che hanno così accolto la richiesta di sospensione presentata il primo febbraio dall’avvocatura dello Stato, scrivono: «ritenuto che con l’appello principale non è contestato solo il quantum ma anche l’an (il se – ndr) della condanna risarcitoria; che avuto riguardo alla considerevole entità della somma oggetto della condanna ricorrono i gravi motivi richiesti per l’accoglimento dell’istanza avanzata; che in considerazione della solvibilità della parte appellante non ricorrono i presupposti per prevedere specifiche forme di cauzione a garanzia del credito, per questi motivi si dispone la sospensione dell’efficacia esecutiva della sentenza». La corte, che ha rinviato all’aprile del 2015 il processo, sottolinea che tra i gravi motivi che giustificano la sospensione della sentenza «va annoverato il grave danno che il debitore potrebbe ricevere dall’adempimento, a fonte di un’impugnazione che non evidenzia profili di evidente infondatezza». (Fonte Ansa)
Le reazioni
«La decisione della corte d’appello di Palermo in realtà non ci sorprende: la sospensiva è in un certo senso comprensibile vista l’estrema importanza della somma liquidata in primo grado ai familiari delle vittime. Quello per cui davvero ci rammarichiamo è il rinvio del processo al 2015. Dalla strage di Ustica sono passati quasi 32 anni: quanto tempo devono attendere le persone per avere una risposta?». Così Daniele Osnato, legale di 68 degli 81 familiari delle vittime del disastro del dc9 dell’Itavia, che il 27 giugno del 1980 si inabissò nel mare di Ustica, ha commentato la decisione della corte d’appello di Palermo di sospendere la sentenza con cui, un anno fa, il tribunale condannava i ministeri dei Trasporti e della Difesa a un risarcimento delle parti di oltre 110 milioni. I ministeri vennero riconosciuti responsabili di non avere garantito la sicurezza del volo: una sentenza storica, quella del giudice di primo grado, appellata dall’avvocatura dello Stato che, l’uno febbraio, aveva chiesto la sospensione dell’efficacia del verdetto che, altrimenti, avrebbe costretto lo Stato a liquidare subito la somma ai familiari delle vittime. Osnato aveva chiesto la fissazione di un’udienza straordinaria in cui trattare la causa per accelerare i tempi della sua definizione, ma l’istanza non è stata accolta e il processo rinviato a tre anni. «Confidiamo comunque nella corte – ha aggiunto il legale – e speriamo che almeno nel 2015 si riesca a giungere alla conclusione del processo di merito».
«Vengo a sapere che a Palermo c’è stata la sospensiva rispetto al pagamento al quale erano stati condannati i ministeri dei Trasporti e della Difesa nei confronti dei parenti delle vittime della strage di Ustica. Senza entrare nel merito tecnico della decisione, debbo comunque rilevare una grande difficoltà da parte di governi e apparati dello Stato nel prendere atto della verità sulla strage di Ustica e sulle sue conseguenze». Lo afferma Daria Bonfietti, presidente dell’Associazione dei parenti delle vittime della strage di Ustica. «In questa occasione, però – aggiunge – mi permetto anche di sottolineare come il Governo sia stato ben sollecito nel ricorrere e nel proporre la sospensiva rispetto alla sentenza del tribunale civile di Palermo, e non sia attivo nello stesso modo nel chiedere a Stati amici ed alleati – Francia, Belgio, Germania e Stati Uniti – la risposta alle rogatorie (che giacciono inevase da due anni) della Procura della Repubblica di Roma, che ha riaperto le indagini dopo le dichiarazioni del presidente emerito Francesco Cossiga, il quale attribuiva la causa della tragedia ad un attacco di aerei francesi». (Fonte Ansa)
«Come sempre delle sentenze si prende atto e le si rispetta. Ma credo che abbia ragione Daria Bonfietti, a nome di tutte le vittime della strage di Ustica, quando dice che la decisione della Corte d’Appello palermitana, che ha sospeso i risarcimenti rinviandoli alla conclusione del processo di secondo grado, segnala un problema, una difficoltà a riconoscere le responsabilità di quei terribili fatti». Lo afferma Walter Veltroni del Pd. «Sono – rileva – anche in questa occasione vicino ai familiari delle vittime e sostengo la loro richiesta di un forte impegno italiano per sollecitare le rogatorie internazionali richiesta dalla magistratura romana e necessarie a scrivere una ricostruzione definitiva di una strage orribile». (Fonte Ansa)