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Questo è il documento chiave sulla Strage di Ustica, inviato dalla Nato alle autorità italiane e mai pubblicato nella sua interezza sebbene, i suoi contenuti, fossero già noti dall’ottobre ’97 .
Nelle scorse settimane il giornalista Andrea Purgatori lo aveva mostrato in tv, spiegando che la chiave di lettura della lunga notte dei misteri era proprio tra queste ventidue pagine. «La vera “bomba” della strage di Ustica», così l’aveva definita lo stesso Purgatori sul Corriere della Sera [leggi l’articolo], «sono le tracce radar di quattro aerei militari ancora formalmente “sconosciuti”».
Tracce che apparterrebbero a due/tre caccia francesi e a un aereo radar Awacs della Nato in volo sull’Appennino Tosco-Emiliano. Evidenze su cui la Nato (dopo una rogatoria avanzata lo scorso anno dalla Procura di Roma con il sostegno della Presidenza della Repubblica) sta ancora decidendo se apporre le bandierine d’identificazione.
Nelle pagine del fascicolo dell’Alleanza Atlantica ci sono le sigle di 21 velivoli e almeno 4 di questi, a trentuno anni da quella notte, sono tuttora sconosciuti agli inquirenti. Il documento è datato 2 ottobre 1997 e contiene l’intera relazione trasmessa dagli esperti di Bruxelles al giudice istruttore Rosario Priore che, tramite l’allora premier Romano Prodi [leggi la lettera], sollecitò l’Alleanza atlantica a decriptare i codici “sif” di quei 21 velivoli.
Il segretario generale della Nato, Javier Solana, alcuni mesi dopo, consegnò la relazione redatta da un team di specialisti che permise di identificare 12 caccia in volo quella sera (in particolare americani e britannici) ma non il resto. Ancora oggi non è stata attribuita la nazionalità a una portaerei e a quattro aerei, la cui presenza in mare e in volo, negli stessi orari in cui il Dc9 Itavia precipitava al largo di Ustica, è comunque provata dalle stesse evidenze radar.
Quelle quattro sigle nascondono la verità su Ustica e sulla sorte degli 81 passeggeri del volo Itavia 870.
di Fabrizio Colarieti per Notte Criminale [link originale]