EPIGRAFE

TRIBUNALE DI ROMA
Ufficio Istruzione - Sezione 1a
N. 266/90A PM N.527/84A GI
ORDINANZA DI RINVIO A GIUDIZIO
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SENTENZA ISTRUTTORIA DI PROSCIOGLIMENTO
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REPUBBLICA ITALIANA
In nome del Popolo Italiano

Il Giudice Istruttore Dott. Rosario PRIORE
ha pronunciato la seguente

ORDINANZA - SENTENZA

nel procedimento penale contro IGNOTI

imputati del delitto p. e p. dall'art.422, 1° comma C.P. per avere volontariamente determinato la caduta del DC9 dell'Itavi
sulla rotta Bologna-Palermo, che precipitava in mare all'altezza di Ustica, intorno alle ore 21.00 locali del 27 giugno 80;
evento nel quale trovavano la morte i 77 passeggeri del velivolo nonchè i 4 membri dell'equipaggio.

Nonchè a carico di

1. BARTOLUCCI Lamberto nato il 21.06.24 ad Orbetello (GR)
e residente in Roma via Adige 48; elett.te dom.to c/o studio avv. Crupi, via Oslavia 6 - Roma;

2. FERRI Franco nato il 09.07.23 a Napoli 
e residente in Roma Largo Damiano Chiesa 10;

3. MELILLO Corrado nato il 18.12.32 a Capriate 
S.Gervasio (FR) e residente in Verona Viale della Repubblica 41; elett.te dom.to c/o studio avv. Nanni, via C. Menotti 4 - Roma;

4. TASCIO Zeno nato il 26.08.32 a Todi (PG) e 
residente in Roma via Francesco Saverio Nitti, 12 int.1;

5. PISANO Franco nato il 15.04.30 a Sassari e
residente in Roma via Pienza 15; elett.te dom.to c/o studio avv. D'Ovidio, via S. Tommaso d'Aquino 75 - Roma;

6. ZAULI Domenico nato il 15.10.31 a Bagnacavallo
(RA) e residente in Roma via Marenco di Moriondo 45.

7. CAVATORTA Giovanni nato il 23.06.31 a Vigatto di Parma
(PR) e residente in Roma via Sorelle Tetrazzini 47/B;

8. MUZZARELLI Gian Luca nato lo 08.05.46 a Pavullo nel
Frignano (MO) e residente in Roma via della Pisana 370 D3; elett.te dom.to c/o studio avv. Taormina, via F. Cesi 21 - Roma;

9. ABATE Pasquale nato il 23.06.54 a Gallipoli (LE) e
residente in Marsala (TP) via Mazara 75;

10. BALLINI Adulio nato il 15.09.46 a Taranto e
residente in Ferrara via dell'Aeroporto 120;

11. BELLUOMINI Claudio nato il 07.09.58 a Viareggio (LU) e
residente in Marsala (TP) via Trapani 148;

12. CARICO Luciano nato il 04.02.53 a Lecce ed ivi
residente via Mario di Lecce - Res. La Torre snc; elett.te dom.to c/o studio avv. Appella, piazza della Libertà 13 - Roma;

13. DI GIOVANNI Mario nato il 13.03.61 a Palermo e
residente in Santa Flavia (PA) via Randazzo 46;

14. GIOIA Giuseppe nato il 06.03.57 a Caltagirone (CT)
e residente in Gravina di Catania (CT) via G. Puccini 6; elett.te dom.to c/o studio avv. Ingarrica, via C. Mirabello 14 - Roma;

15. GIORDANO Avio nato il 19.02.59 a Nocciano (PE) e
residente in Pescara via Tiburtina, 382; elett.te dom.to c/o studio avv. Taormina, via F. Cesi 21 - Roma;

16. GRUPPUSO Giuseppe nato il 28.09.60 a Calatafimi (TP)
ed ivi residente via Foscari 3; 

17. LOI Salvatore nato il 27.03.51 a Monastir (CA) e
residente in Decimomannu (CA) via S. Sperate 3;

18. MASSARO Antonio nato il 03.06.54 a Piedimonte S.
Germano (FR) ed ivi residente via De Corato 11;

19. MUTI Sebastiano nato il 02.02.51 ad Apricena (FG)
ed ivi residente in via Pozzo Salso 46; elett.te dom.to c/o studio avv. Taormina, via F. Cesi 21 - Roma;

20. ORLANDO Salvatore nato il 19.09.60 a Palermo e 
residente in Grugliasco (TO) Corso M.L. King 9/4;

21. SALME' Fulvio nato il 20.12.42 a Catania e 
residente in Martina Franca (TA) via Massafra 143/E; elett.te dom.to c/o studio avv. Taormina, via F. Cesi 21 - Roma;

22. SARDU Mario nato il 27.07.51 a Riola Sardo (OR) 
ed ivi residente via G. Leopardi 10;

23. TOZIO Sossio nato il 23.01.55 a Frattamaggiore 
(NA) e residente in Mazara del Vallo (TP) via Stazzoni 15;

24. VITAGGIO Giuseppe nato il 23.02.51 a Trapani e 
residente in Rilievo (TP) via L. Bencivenga 17;

25. ABBATE Gerardo nato il 10.06.41 a Casavatore (NA) 
e residente in Caivano (NA) via Cimarosa 5;

26. ACAMPORA Tommaso nato il 18.12.39 a Portici di Napoli 
(NA) e residente in Ercolano (NA) via Doglie 38;

27. ALBINI Lucio nato il 12.12.48 a Pontelandolfo 
(BN) ed ivi residente via Nazionale Nord 53;

28. DE CRESCENZO Mario nato il 26.12.28 a Napoli ed ivi 
residente via S. Domenico 84;

29. DI MICCO Antonio nato il 20.11.39 ad Afragola (NA) e 
residente in Napoli via Belvedere 140;

30. MANDES Aurelio nato il 02.10.29 a Baranello (CB) e 
residente in Giugliano in Campania (NA) via Manzoni 36;

31. ROCCO Gerardo nato il 15.07.51 a Capua (CE) e 
residente in Pompei (NA) I( Traversa Aldo Moro 34;

32. SARNATARO Gennaro nato il 04.07.39 a Napoli ed ivi 
residente via Calata Capodichino 88;

33. TESSITORE Pietro nato il 24.12.37 ad Aversa (CE) ed 
ivi residente via Caravaggio 128;

34. RUSSO Giorgio nato il 18.06.30 a Verona ed ivi 
residente via Spiro Valles 44/H; elett.te dom.to c/o studio avv. Taormina, via F. Cesi 21 - Roma;

35. ZULIANI Roberto nato il 10.08.56 a Mortegliano (UD) 
e residente in Milano via Tolentino 3; elett.te dom.to c/o studio avv. Lucibello, via S. Barnaba 39 - Milano;

36. SINIGAGLIA Guglielmo nato il 11.01.53 a Giulianova (TE) e 
residente in Feltre (BL) via Boscari 25, dom.to in Lenna (BG) via M. Condussi 64;

37. ALLORO Umberto nato il 19.03.31 ad Altavilla Milicia 
(PA) e residente in Roma Via S. Bernardette 26; elett. dom.to c/o studio avv. Miele, l.go della Gancia 1 - Roma;

38. DE ANGELIS Vincenzo nato il 24.07.40 a Napoli e residente 
in Roma via E. Basile 78/A; elett. dom.to c/o studio avv. Taormina, via F. Cesi 21 - Roma; 

39. FIORITO DE FALCO Nicola nato il 18.08.32 a Napoli già res. in Ariccia (RM) viale Piave 47; elett. dom.to c/o studio avv. Bartolo, via B. Buozzi 3 - Roma. Deceduto; 

40. INZOLIA Vincenzo nato il 05.01.48 ad Augusta (SR) e 
residente in Monreale (PA) via Biagio Giordano 1; elett. dom.to c/o studio avv. Caroleo Grimaldi, via Archimede 144 - Roma;

41. MANNUCCI BENINCASA Federigo nato il 23.07.34 a Zavia
(Libia) già res. c/o Centro S.I.S.MI Firenze; elett. dom.to c/o studio avv. Gianzi, via della Conciliazione 44 - Roma;

42. MASCI Claudio nato il 15.06.42 a Fontana 
Liri (FR) e res. in Roma via Lina Cavalieri 76 - Roma;

43. MASSARI Porfirio nato il 22.05.27 a Zagarolo 
(RM) già res. in via del Formale, 4. Deceduto;

44. NOTARNICOLA Pasquale nato il 07.01.30 a Gioia del
Colle (BA) e res. in Roma via Guido Reni 22/B;

45.PICCIONI Adriano nato il 15.03.39 a Roma ivi 
res. via Caio Canuleio 105; elett. dom.to c/o studio avv. Taormina, via F. Cesi 21 - Roma;

46. PUGLIESE Francesco nato il 02.10.31 a Putignano 
(BA) e res. in Roma via C. Pavese 134; elett. dom.to c/o studio avv.ti Canovi e Brunori, viale delle Milizie 19 - Roma;

47. TROMBETTA Antonio nato il 24.10.46 a Pettorano 
sul Gizio (AQ) già res.te c/o Aeroporto Ciampino Alloggi Ufficiali; elett. dom.to c/o studio avv. Falbo, via S. Tommaso d'Aquino 108 - Roma; 

48. BOMPREZZI Bruno nato il 02.11.38 a Rieti e res. 
in Treviso via Azzi 9; elett. dom.to c/o studio avv. Taormina, via F. Cesi 21 - Roma;

IMPUTATI

BARTOLUCCI Lamberto, FERRI Franco, MELILLO Corrado, TASCIO Zeno:
A) del delitto di cui agli artt.81 cpv., 110, 289 C.P. e 77 C.P. militare di pace, perchè, in concorso tra loro e con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, impedivano l'esercizio delle attribuzioni del Governo della Repubblica, nelle parti relative alle determinazioni di politica interna ed estera concernenti il disastro aereo del DC9 Itavia, in quanto - dopo aver omesso di riferire alle Autorità politiche e a quella giudiziaria le informazioni concernenti la possibile presenza di traffico militare statunitense, la ricerca di mezzi aeronavali statunitensi a partire dal 27 giugno 1980, l'ipotesi di un'esplosione coinvolgente il velivolo e i risultati dell'analisi dei tracciati radar di Fiumicino/Ciampino, nonchè l'emergenza di circostanze di fatto non conciliabili con la collocazione della caduta del MiG Libico sulla Sila nelle ore mattutine del 18 luglio 1980, abusando del proprio ufficio, fornivano alle Autorità politiche, che ne avevano fatto richiesta, informazioni errate - tra l'altro escludendo il possibile coinvolgimento di altri aerei e affermando che non era stato possibile esaminare i dati del radar di Fiumicino/Ciampino perchè in possesso esclusivo della Magistratura - anche tramite la predisposizione di informative scritte.
In Roma in epoca successiva e prossima al 27 giugno 1980.

MELILLO Corrado:
B) del delitto di cui agli artt.478, 61 n. 2, 323 e 378 C.P. per aver soppresso, nella traduzione di un telex in lingua inglese, della quale si attestava la conformità all'originale, che non veniva allegato, sia la data, che il riferimento numerico al giorno, che i riferimenti a date di corrispondenza precedente, così attestandone falsamente il contenuto, al fine di favorire quanti avevano omesso di riferire alle Autorità politiche e giudiziarie, che nella notte tra il 27 ed il 28 giugno 1980 era stata avviata la ricerca di forze aeronavali statunitensi (che si presumevano coinvolte nel disastro di Ustica) e che a tale scopo sin dalla sera stessa erano state interessate le Autorità statunitensi. 
Fatto commesso in Roma in epoca antecedente e prossima al 20 dicembre 1980.

TASCIO Zeno:
C) del delitto di cui all'art.323 C.P. perchè - dopo avere omesso di riferire alle Autorità politiche e giudiziarie le informazioni concernenti la ricerca di mezzi aeronavali statunitensi a partire dal 27 giugno 1980 e l'ipotesi di un'esplosione coinvolgente il velivolo, abusando del proprio ufficio, e al fine di impedire che potessero emergere a qualsiasi titolo eventuali responsabilità - commissive od omissive - dell'Aeronautica Militare o di Forze armate di Paesi alleati, forniva al Magistrato inquirente una informativa nella quale non si faceva cenno a tale attività e alla quale era stata allegata una copia conforme di un telex, nella quale era soppressa la data. 
In Roma il 23 dicembre 1980. 
D) del delitto di cui agli artt.255, 476, 490 e 351, 61 n. 2, C.P. perchè, al fine di occultare la perpetrazione del delitto sub c) sopprimeva o occultava gli atti concernenti i rapporti intercorsi tra il SIOS e gli Addetti Militari Statunitensi.
In Roma in epoca prossima al 23 dicembre 1980.
PISANO Franco, ZAULI Domenico, CAVATORTA Giovanni, MUZZARELLI Gian Luca:
E) del reato di cui agli artt.110, 81 cpv. C.P., 323, 479 e 476, 61 n. 2 e 378 C.P. perchè, in concorso tra di loro, al fine di favorire quanti avevano omesso di riferire sia alle Autorità politiche che all'Autorità giudiziaria e quanti avevano consumato i delitti di attentato contro gli organi costituzionali, di abuso in atti d'ufficio e di falsità per soppressione ed altro, abusando della loro funzione - dopo essere stati investiti dal Ministro della Difesa dell'incarico di redigere una relazione concernente l'attività dell'Aeronautica Militare dopo la perdita del DC9 Itavia - redigevano una relazione alla quale allegavano atti nei quali si attestava falsamente il compimento di attività mai compiute, mentre omettevano di allegare atti rilevanti; nonchè per avere riferito in termini non corrispondenti a quelli risultanti dalle attività svolte dalla Commissione, sia circa le notizie relative alla presenza di traffico aereo nella zona e al momento del fatto, sia circa le ricerche successivamente svolte per rintracciare una portaerei di cui si era supposta l'esistenza; nonchè per avere omesso di riferire che sin dalla notte stessa del fatto i responsabili del Soccorso Aereo di Martina Franca e lo stesso Comandante del 3° ROC avevano ipotizzato - sulla base di elementi di fatto non riferiti in relazione - che la perdita dell'aereo dovesse essere attribuita a collisione o esplosione.
In Roma nel maggio 1989.

RUSSO Giorgio:
F) del delitto di cui agli artt.323, 61 n. 2 e 479 C.P. per avere falsamente attestato, in una rappresentazione grafica dei dati ricavabili dalle registrazioni dei radar di Fiumicino - Ciampino redatta il giorno dopo la perdita dell'aereo, una situazione di fatto diversa da quella rilevata, in particolare non riportando i plots -17 e -12, al fine di impedire che la perdita del DC9 potesse essere messa in relazione con la presenza di altri aerei e dopo che era stata acquisita una informazione circa la presenza di forze aeronavali statunitensi.
In Roma il 28 giugno 1980.

ZULIANI Roberto:
G) del delitto di cui agli artt.81 cpv, 61 n. 2 e 361 C.P. perchè, al fine di commettere i reati di cui ai capi che seguono, ometteva di redigere verbale e di riferirne all'AG delle dichiarazioni rese da Sinigaglia Guglielmo, Oldrini Francesca e Pinna Antongiulio, concernenti sia le reali cause dell'aggressione dal primo patita e in relazione alla quale i predetti erano stati sentiti, sia presunte responsabilità di terzi nell'abbattimento del DC9 Itavia, nella more del capitano Puppo, nell'omicidio di Giuseppe Ferro, nel delitto di cui art.336 C.P. in danno del brig. Colongo, nella esplosione di un colpo di arma da fuoco contro il Sinigaglia.
In Milano il 22 e il 23.05.89;
H) del delitto di cui agli artt.48 e 479 C.P. perchè, nel far trasmettere da un sottordinato alla stazione dei Carabinieri competente per territorio gli atti relativi all'aggressione patita da Sinigaglia Guglielmo e in particolare il verbale di denuncia sporta dal Sinigaglia nel quale si attestava falsamente che l'aggressione era avvenuta a scopo di rapina, da parte di persone per la cui identificazione quegli non era in grado di fornire elementi, ometteva di riferire che il Sinigaglia aveva asserito di essere stato percosso a causa della sua conoscenza di fatti concernenti il disastro aviatorio di Ustica e del suo tentativo di procurarsi documentazione relativa al coinvolgimento di uno Stato estero, e così faceva falsamente attestare che si trattava di denuncia per rapina e non di aggressione non motivata da lucro.
In Milano il 22.05.89;
I) del delitto di cui agli artt.48 e 479 C.P. perchè predisponeva per la trasmissione al Giudice Istruttore di Roma, titolare del procedimento contro ignoti imputati di strage, un rapporto a firma del comandante del reparto, maggiore Umberto Massolo, relativo alle dichiarazioni di Sinigaglia Guglielmo nel quale si attestava falsamente:
1) che il Sinigaglia "aveva espresso il desiderio di parlare urgentemente con un ufficiale per riferire fatti di particolare gravità", tacendosi invece che questi aveva reso le dichiarazioni a seguito del pestaggio al quale era stato sottoposto, fatto per il quale lo stesso Zuliani procedeva;
2) che il Sinigaglia "sosteneva di essere stato picchiato da cinque persone", omettendo di riferire che lo stesso era stato sottoposto a visita medica presso il Pronto Soccorso dell'Ospedale Fatebenefratelli, come risultante anche da referto medico, non ancora trasmesso formalmente dall'Ospedale predetto, ma già noto allo Zuliani;
3) che "dovrebbe essere a conoscenza di tutta la vicenda un altro giornalista di Panorama, Antonangelo Pinna", omettendo di riferire che questi aveva in realtà soccorso il Sinigaglia dopo l'aggressione ed era stato interrogato (senza che venisse redatto verbale), unitamente a Francesca Oldrini;
4) che dagli accertamenti svolti presso il luogo di residenza del Sinigaglia era risultato che questi era soggetto di pessima condotta morale e civile, dedito alla consumazione di truffa e millantatore, e che si era spacciato per tenente dell'Arma e medico, omettendo di riferire sia l'episodio delle minacce asseritamente patite dal comandante della stazione dei Carabinieri di San Pellegrino che il contenuto delle informazioni ricevute dal S.I.S.MI, organismo al quale Zuliani si era immediatamente rivolto; nonchè per aver omesso informazioni essenziali, quali quelle concernenti gli asseriti omicidi di Ferro e Puppo, il ruolo asseritamente svolto dal Sinigaglia in attività di destabilizzazione concernenti la Libia, nonchè che il Sinigaglia aveva affermato di essere stato colpito da un proiettile.
In Milano il 27.05.89.

SINIGAGLIA Guglielmo:
L) del delitto di cui agli artt.81, 110, 368 e 372 C.P. perchè in concorso con ignoti, deponendo davanti al Giudice Istruttore di Roma in qualità di testimone, dichiarava falsamente di avere partecipato, inconsapevole delle finalità, quale militare appartenente alla Legione Straniera, ad una operazione congiunta tra le forze aeree e navali italiane, americane, francesi e inglesi, finalizzata all'abbattimento di un aereo civile libico, che aveva dato luogo per errore all'abbattimento del DC9 dell'Itavia il 27 giugno 1980, operazione che era stata coordinata dalla base di Decimomannu; che egli aveva partecipato a bordo di un aereo inglese "NIMROD" per la sorveglianza aerea; di avere in quella circostanza appreso che il DC9 era stato abbattuto da missili lanciati da un sottomarino francese; di essersi recato a Cagliari nei giorni immediatamente successivi al fatto per organizzare il rientro in patria di militari francesi; così incolpando persone da identificarsi del delitto di strage.
In Roma il 30 e 31 ottobre e 2 e 3 novembre 1990.

BALLINI Adulio, SALME' Fulvio, MUTI Sebastiano, GIORDANO Avio, SARDU Mario, TOZIO Sossio, LOI Salvatore, CARICO Luciano, ABATE Pasquale, VITAGGIO Giuseppe, BELLUOMINI Claudio, DI GIOVANNI Mario, GRUPPUSO Giuseppe, ORLANDO Salvatore, GIOIA Giuseppe, MASSARO Antonio:
M) del delitto p. e p. dagli artt.110, 112 n. 1, 372, 61 n. 9 C.P. perchè, di comune accordo e in più persone, deponendo come testimoni innanzi al GI presso il Tribunale di Roma e al Procuratore della Repubblica di Marsala nei giorni qui appresso indicati, tacevano in tutto o in parte ciò che sapevano sulla presenza e sull'identificazione delle tracce radar registrate in coincidenza del momento e del punto di caduta dell'A/M DC9 Itavia la sera del 27.06.80, violando i doveri inerenti alla loro qualità di militari in servizio presso il 35° C.R.A.M. (Centro Radar Aeronautica Militare) di Marsala quella sera stessa.
SALME', BALLINI, MUTI, SARDU e TOZIO: in Roma, il 15.10.86;
LOI: in Roma, il 17.11.86;
DI GIOVANNI, CARICO, GIORDANO, ABATE e GIOIA: in Marsala il 30.05.88 e in Roma il 03.06.89;
BELLUOMINI e VITAGGIO: in Marsala il 30.05.88;
ORLANDO: in Marsala il 08.06.88 e in Roma il 03.06.89;
GRUPPUSO: in Marsala, il 30.05.88;
MASSARO: in Roma il 08.06.89

N) del delitto p. e p. dagli artt.110, 112 n. 1, 378, 61 n. 9 C.P. perchè nelle circostanze di tempo di luogo e di modo indicate sub M), dopo che si era verificato un disastro aviatorio quanto meno colposo a seguito della caduta dell'A/M DC9 Itavia con a bordo 81 persone fra passeggeri e membri dell'equipaggio, si rifiutavano di fornire notizie ed indicazioni essenziali per la ricostruzione del fatto e l'identificazione dei responsabili del disastro.

O) del delitto p. e p. dagli artt.110, 112 n. 1, 476, 490 C.P. perchè, nelle circostanze già precisate, rendevano praticamente impossibile (e quindi occultavano) l'identificazione di alcune tracce radar, omettendo di indicare l'informazione di quota di esse e altri dati determinanti per l'esame delle tracce stesse prima del momento e del punto di caduta dell'A/M DC9 Itavia e immediatamente dopo il verificarsi del disastro.

ABBATE Gerardo, DI MICCO Antonio, ROCCO Gerardo, ALBINI Lucio, ACAMPORA Tommaso, SARNATARO Gennaro:
P) del delitto p. e p. dagli artt.110, 112 n. 1, 372, 61 n. 9 C.P. perchè, di comune accordo e in più di cinque persone, deponendo come testimoni innanzi al Giudice Istruttore presso il Tribunale di Roma nei giorni qui appresso indicati, tacevano in tutto o in parte ciò che sapevano sulla presenza e sulla identificazione delle tracce radar registrate in coincidenza del momento e del punto di caduta dell'aeromobile DC9 Itavia la sera del 27.06.80, violando i doveri inerenti alla loro qualità di militari in servizio presso il 22° C.R.A.M. (Centro Radar Aeronautica Militare) di Licola quella sera stessa.
ABBATE: In Roma il 03.06.89;
Tutti gli altri: in Roma il 14.11.86;

Q) del delitto p. e p. dagli artt.112 n. 1, 378, 61 n. 9 C.P. perchè, nelle circostanze di tempo, di luogo e di modo indicate sub P), dopo che si era verificato un disastro aviatorio quanto meno colposo a seguito della caduta dell'aeromobile DC9 con a bordo 81 persone fra passeggeri e membri dell'equipaggio, si rifiutavano di fornire notizie ed indicazioni essenziali per la ricostruzione del fatto e l'identificazione dei responsabili del disastro;

R) del delitto p. e p. dagli artt.110, 112 n. 1, 476, 490 C.P. perchè, nelle circostanze già precisate, rendevano praticamente impossibile (e quindi occultavano) l'identificazione di alcune tracce radar, fornendo dati errati o anomali sull'identificazione di quota e sulla velocità di esse, impedendo così l'esame delle tracce stesse prima del momento e del punto di caduta dell'aeromobile DC9 Itavia e immediatamente dopo il verificarsi del disastro.

DE CRESCENZO Mario:
S) del delitto p. e p. dagli artt.351, 61 n. 9 C.P. perchè, il 13.09.84, quale Comandante del 22° C.R.A.M. (Centro Radar Aeronautica Militare) di Licola, e perciò violando i doveri inerenti a una pubblica funzione, distruggeva le minute dello stralcio dei tracciati radar e il modello DA-1 dal quale era derivato lo stralcio delle registrazioni effettuate la sera del 27.06.80, pur essendo stata tale documentazione sottoposta a sequestro dal Procuratore della Repubblica di Roma il 16.07.80;

T) del delitto p. e p. dagli artt.476, 490 C.P. per avere, nelle circostanze di tempo di luogo e di modo indicate sub S), soppresso una documentazione determinante per l'esame delle tracce radar prima del momento e del punto di caduta dell'aeromobile DC9 e immediatamente dopo il verificarsi del disastro.

MANDES Aurelio:
U) del delitto p. e p. dagli artt.476, 61 n. 2 C.P. perchè, quale Comandante del 22° C.R.A.M. (Centro Radar Aeronautica Militare) di Licola, per assicurare l'impunità ai responsabili del disastro aviatorio conseguente alla caduta dell'aeromobile DC9 Itavia avvenuta il 27.06.1980, ometteva di consegnare (e, quindi, occultava) il modello DA-1 contenente il plottaggio relativo al giorno del disastro, sottoposto a sequestro dal Procuratore della Repubblica di Roma il 16.07.80, facendo pervenire all'Autorità Giudiziaria solo cinque fogli dattiloscritti stralciati da esso.

TESSITORE Pietro:
V) del delitto p. e p. dagli artt.351, 61 n. 9 C.P. perchè, il 13.09.1984, quale maresciallo in servizio presso il 22° CRAM (Centro Radar Aeronautica Militare) di Licola, violando i doveri inerenti a una pubblica funzione, distruggeva le minute dello stralcio dei tracciati radar e il modello DA-1 dal quale era derivato lo stralcio delle registrazioni effettuate il 27.06.1980, pur essendo stata tale documentazione sottoposta a sequestro dal Procuratore della Repubblica di Roma il 16.07.80;

Z) del delitto artt.476, 490, 61 n. 2 C.P. per avere, nelle circostanze di tempo, di luogo e di modo indicate nel capo di imputazione precedente e per assicurare la impunità ai responsabili del disastro aviatorio conseguente la caduta dell'aeromobile DC9 Itavia avvenuta il 27.06.1980, soppresso una documentazione determinante per l'esame delle tracce radar prima del momento e del punto di caduta dell'aeromobile e immediatamente dopo il verificarsi del disastro.

DE ANGELIS Vincenzo:
AA) del delitto p. e p. dagli artt.110 e 351 C.P. per avere quale Capo Ufficio Operazioni del CRAM di Licola concorso con persone non identificate, disperso i telescritti inviati da Licola a Martina Franca la notte tra il 27 e il 28 giugno 1980 e custoditi presso il CRAM di Licola.
AB) del delitto p. e p. dagli artt,110, 476, 490 C.P. perchè in concorso con persone non identificate, quale Capo Ufficio Operazioni del CRAM di Licola, occultava il modello DA-1 relativo alle tracce registrate presso il CRAM medesimo la notte tra il 27 e il 28 giugno 1980 trasmettendo al ROC di Martina Franca che ne faceva richiesta solo un estratto contenente un numero limitato di tracce.
Delitti commessi in Licola entro il luglio 1980.

FIORITO DE FALCO Nicola:
AC) del delitto p. e p. dagli artt.81 cpv., 372 C.P. perchè deponendo quale teste dinanzi al Giudice Istruttore in date 16 ottobre 1990 e 31 gennaio 1992 affermava contrariamente al vero che non gli era stata consegnata presso l'ITAV, nel luglio 1980, la documentazione attinente i tracciati radar del sito di Poggio Ballone nonchè che la sera del 27 giugno 1980, parlando per telefono col Comandante della RIV di Ciampino tenente colonnello Guidi di presunte esercitazioni militari sul luogo della caduta del DC9 non aveva fatto riferimento, come causa della caduta del DC9, ad un'esplosione esterna, e tacendo altresì sulle attività svolte e i contatti avuti dall'ITAV e da esso Fiorito nei giorni immediatamente successivi all'evento relativamente alla segnalata presenza di traffico americano;
AD) del delitto p. e p. dagli art.81, 378, 61 n.9 C.P. perchè con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, ed abusando della sua qualità di pubblico ufficiale quale ufficiale dell'Aeronautica Militare in servizio attivo, al fine di aiutare i responsabili dei delitti di abuso in atti d'ufficio, soppressione di atti pubblici attentato agli organi costituzionali, delitti tutti collegati al disastro aviatorio di "Ustica" da un lato, essendo incaricato quale responsabile del Secondo Reparto ITAV, di raccogliere tutto il materiale attinente i siti della Difesa Aerea e dell'ACC di Controllo di Ciampino utile alla ricostruzione dell'evento ai fini d'una successiva consegna all'AG, comunicava pretestuosamente agli ufficiali di Polizia Giudiziaria incaricati del sequestro per ordine della Procura di Roma che i nastri delle registrazioni radar di Marsala non erano consegnabili perchè erano inseriti nell'elaboratore così ritardandone di oltre tre mesi la consegna e non consegnava la documentazione attinente al sito della Difesa Aerea di Poggio Ballone (pur oggetto anch'essa di sequestro da parte dell'AG); e d'altro lato rendeva dichiarazioni non veritiere su quanto da egli appreso la notte del sinistro sia dinanzi la Commissione Pisano (alla quale riferiva - 6 aprile 1989 - contrariamente al vero di aver accertato tramite interpello dei responsabili del controllo del traffico aereo che non era in atto alcuna situazione anomala) sia, nei termini precisati sub AC), dinanzi al Giudice Istruttore di Roma.
In Roma sino al 31 gennaio 1992;
AE) del delitto p. e p. dall'art.351 C.P. per avere disperso la documentazione attinente il sito radar di Poggio Ballone a lui affidata in custodia, quale responsabile del Secondo Reparto dell'ITAV, e proveniente parte direttamente dal 21° CRAM di Poggio Ballone e parte dall'Aeroporto di Trapani Birgi.
In Roma in data compresa tra il luglio ed il dicembre 1980.

INZOLIA Vincenzo:
AF) del delitto p. e p. dall'art.372 C.P. perchè deponendo quale teste dinanzi al GI di Roma il 2 ottobre 1991 falsamente affermava di non essersi mai interessato del disastro di Ustica negando in particolare di avere la sera del 27 giugno 1980 telefonato al maresciallo Malfa dell'aeroporto di Crotone affinchè questi acquisisse notizie sulla caduta del DC9.

MASSARI Porfirio:
AG) del delitto p. e p. dall'art.372 C.P. perché sentito come teste dal GI di Roma il 18 marzo 1991 e il 23 luglio 1991 falsamente affermava di non aver mai sentito parlare la notte tra il 27 e il 28 giugno 1980 presso l'ACC di Ciampino di traffico militare americano e tantomeno di aver parlato con l'Ambasciata Americana.

PICCIONI Adriano:
AH) del delitto p. e p. dagli artt. 372, 61 n.9 C.P. perché deponendo come teste dinanzi all'Ufficio Istruzione di Roma in data 18 settembre 1991 affermava, contrariamente al vero, che né egli personalmente né il Quarto Ufficio del SIOS si erano interessati alla vicenda della caduta del DC9 nei giorni immediatamente successivi all'evento; con l'aggravante di aver agito essendo ufficiale dell'Aeronautica Militare e quindi Pubblico Ufficiale.

PUGLIESE Francesco:
AI) del delitto p. e p. dagli artt.81 cpv., 372 C.P. perché deponendo quale teste dinanzi al GI di Roma in date 11 e 19 novembre 1993, nel corso delle predette deposizioni e nel contenuto di proprie dichiarazioni stragiudiziali a dette deposizioni da esso Pugliese allegate, affermava falsamente di non essersi mai occupato della vicenda di Ustica nel periodo in cui ricopriva l'incarico di Vice Capo Gabinetto presso il Ministero della Difesa.

TROMBETTA Antonio:
AL) del delitto p. e p. dagli artt.372, 61 n.9 C.P. perché deponendo come teste dinanzi al GI di Roma in data 24 luglio 1991 rendeva dichiarazioni reticenti in ordine all'effettuazione di telefonata effettuata presso la sala del Sotto Centro di Soccorso di Ciampino all'Ambasciata americana la sera del 27 giugno 1980, nonché su chi l'avesse effettuata; con l'aggravante di avere agito quale pubblico ufficiale.

ALLORO Umberto:
AM) del delitto di cui all'art.372 C.P. perché quale testimone davanti al Giudice Istruttore, taceva le circostanze a lui note circa la raccolta presso il ROC di materiale documentale relativo alla caduta del DC9 Itavia e del MiG Libico e circa i contatti con il SIOS e affermava falsamente di non essersi mai occupato dei predetti eventi, essendosi limitato a scrivere sotto dettatura - senza conoscerne il contenuto - l'appunto del 29 luglio 1980 e a recarsi dal generale Tascio solo "per consegnare o per ritirare un plico", il cui contenuto ignorava.
In Roma il 15 luglio 1993.

MASCI Claudio:
AN) del delitto di cui all'art.372 C.P. perché deponendo davanti al Giudice Istruttore il 23 marzo 1993, taceva quanto a sua conoscenza circa le ipotesi di correlazione tra il rinvenimento di un MiG 23 Libico e la caduta del DC9 e dichiarava falsamente che non vi erano ragioni diverse da un articolo di giornale nella predisposizione dell'appunto del 29 luglio 1980; che non sapeva chi avesse raccolto le informazioni da lui utilizzate per la redazione dell'appunto; che la richiesta di informazioni sui dati radar presso il 3° ROC riguardava esclusivamente i fatti di Ustica e non anche i tracciati del MiG 23 Libico; che non conosceva le ragioni di queste richieste; che aveva segnalato al Capo Centro di Bari l'errore nell'indicazione dell'"oggetto" (incidente DC9 invece che MiG 23) nella nota in data 30 luglio 1980 di quel Centro.
In Roma il 23 marzo 1993.

NOTARNICOLA Pasquale:
AO) del delitto di cui all'art.372 C.P. perché, deponendo davanti al Giudice Istruttore, dichiarava falsamente di non aver avuto rapporti diretti con il generale Tascio in relazione ai fatti del MiG 23 Libico e alle sue eventuali connessioni con la caduta del DC9 Itavia.
In Roma, deposizione del 10 maggio 1995.

MANNUCCI BENINCASA Federigo:
AP) del delitto di cui agli artt.479, 61 n.2, in relazione all'art.323 e 326 C.P. per avere falsamente attestato - in una nota inviata alla Direzione del S.I.S.MI - che tale nota era stata redatta in data 18 luglio 1981 e ciò al fine di conseguire l'impunità per il delitto di rivelazione di segreto d'ufficio e per conseguire il profitto del delitto di abuso innominato in atti d'ufficio.
In Firenze in data 22 luglio 1981.
BOMPREZZI Bruno:
AQ) del delitto p. e p. dagli artt.81 cpv., 372 C.P. perché con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso deponendo quale teste dinanzi al GI di Roma in data 5 novembre 1990, 11 marzo 1991, 22 giugno 1992 e 10 maggio 1995 affermava, contrariamente al vero che sia egli personalmente, quale Capo del Secondo Ufficio del SIOS sia il SIOS in generale non si erano interessati della caduta del DC9 ad Ustica nei primi mesi successivi all'evento.

Ed ancora a carico dei seguenti indiziati:

1. BOMPREZZI Bruno nato il 02.11.38 a Rieti e 
residente in Treviso via Azzi 9; elett.te dom.to c/o studio avv. Taormina, via F. Cesi 21 - Roma;

2. CARIATI Nicola nato il 07.11.38 a Cerenzia 
(KR) ed ivi residente in via Nazionale 14;

3. COGLIANDRO Demetrio nato il 25.11.19 a Villa San 
Giovanni (RC) e residente in Roma via Giulio Galli 53; elett.te dom.to c/o studio avv. Revel, via degli Scipioni 268/A - Roma;

4. COLTELLI Claudio nato il 15.06.42 a La Spezia e
residente in Roma via della Pisana 370 D3; elett.te dom.to c/o studio avv. Taormina, via F. Cesi 21 - Roma;

5. CURCI Salvatore nato il 25.01.40 a Barletta 
(BA) e residente in Milano, via N. Alunni 9, dom.to a Bari, via de Ruggero 50; elett. dom.to c/o studio avv. Barraco, via V. Colonna 18 - Roma;

6. FERRACUTI Sandro nato il 08.05.40 a Fermo (AP)
e residente in Castelgandolfo (RM) via Boni Piemonte 24; già dom.to c/o Ministero Difesa Aeronautica V.le Aeronautica 4 - Roma; 

7. LIVI Angiolo nato il 06.02.25 ad Anghiari 
(AR) e residente in Roma via B. Croce 80;

8. LO GIACCO Domenico nato il 25.02.36 a Pizzo 
Calabro (CZ) e residente in Prato (PO) via Filicaia 71;

9. LOMBARDO Bartolomeo nato il 04.12.30 a 
Roccaromana (CE) e res. in Roma via Boccapaduli 9;

10. MALFA Sebastiano nato il 26.06.28 a Siracusa ed 
ivi residente via Arsenale 44;

11. MANNUCCI BENINCASA Federigo nato il 23.07.34 a Zavia 
(Libia) già res. c/o Centro S.I.S.MI Firenze; elett. dom.to c/o studio avv. Gianzi via della Conciliazione 44 - Roma;

12. MARAGLINO Cosimo nato il 23.09.33 a Massafra 
(TA) e residente in Taranto via Principe Amedeo 169; elett.te dom.to c/o studio avv. Dinacci, via dei Gracchi 209 - Roma; 

13. NOTARNICOLA Pasquale nato il 07.01.30 a Gioia del 
Colle (BA) e residente in Roma via Guido Reni 22/B;

14. PARISI Giorgio nato il 17.01.29 a Genova e 
residente in Monza (MI) via Lissoni 25; elett.te dom.to c/o studio avv. Mazza, via Po 102 - Roma;

15. RAIMONDI Salvatore nato il 20.07.42 a Milena 
(CL) e residente in Crotone (KR) via Tufolo 4/B;

16. SANTOLIQUIDO Claudio nato il 10.10.50 a Triggiano 
(BA) e residente in Bari via Dalmazia 96; già dom.to c/o Regione CC. Bari viale Nazario Sauro - Bari;

17. SANTUCCI Giorgio nato il 10.03.31 a Roma ed 
ivi residente via Fantappiè 142; elett.te dom.to c/o studio avv. De Luca, via della Conciliazione 44 - Roma;

18. TRAMACERE Luigi nato il 07.11.30 a San Cesario 
(LE) ed ivi residente via Ferrovia 80;

19. VANNO Alessandro nato il 17.12.41 a Roma 
ed ivi residente via del Lavatore 30;

20. ZECCHINI Cesare nato il 28.05.28 a Sestola
(MO) e residente in Roma via Proba Petronia 89; elett.te dom.to c/o studio dr. proc. Mussini, via della Conciliazione 44 - Roma.
INDIZIATI DI:

1) BOMPREZZI Bruno:
a) del reato di cui all'art.378 C.P.;

2) CARIATI Nicola:
b) del reato di cui agli artt.372 e 378 C.P.;

3) COGLIANDRO Demetrio:
c) del reato di cui agli artt.372 e 378 C.P.;

4) COLTELLI Claudio:
d) del delitto di cui all'art.372 C.P.;

5) CURCI Salvatore:
e) del reato di cui agli artt.372 e 378 C.P.;

6) FERRACUTI Sandro:
f) del reato di cui agli artt.372 e 378 C.P.;

7) LIVI Angiolo:
g) del reato di cui agli artt.372 e 378 C.P.;

8) LO GIACCO Domenico:
h) del reato di cui agli artt.372 e 378 C.P.;

9) LOMBARDO Bartolomeo:
i) del reato di cui agli artt.372 e 378 C.P.;

10) MALFA Sebastiano:
l) del reato di cui agli artt.372 e 378 C.P.;

11) MANNUCCI BENINCASA Federigo:
m) del reato di cui all'art.476 in relazione agli artt.490 e 351 C.P.;

12) MARAGLINO Cosimo:
n) del reato di cui agli artt.372 e 378 C.P.;

13) NOTARNICOLA Pasquale:
o) del reato di cui all'art.378 C.P.;

14) PARISI Giorgio:
p) del reato di cui all'art.479 C.P.;

15) RAIMONDI Salvatore:
q) del reato di cui agli artt.372 e 378 C.P.;

16) SANTOLIQUIDO Claudio:
r) del reato di cui agli artt.372 e 378 C.P.;

17) SANTUCCI Giorgio:
s) dei reati di cui agli artt.61 n. 9, 81 cpv. e 372 e 368 C.P.;

18) TRAMACERE Luigi:
t) del reato di cui agli artt.372 e 378 C.P.;

19) VANNO Alessandro:
u) del reato di cui all'art.368 C.P.;

20) ZECCHINI Cesare:
v) del reato di cui agli artt.372 e 378 C.P..

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