Capitolo LXXVII

Consulenza Memoria Addamiano-Fassari - 02.06.95.

Nel giugno del 95 la difesa della parte civile Itavia deposita un'ulteriore memoria, contro le note critiche del generale Melillo a carico tra l'altro della precedente memoria di detta parte civile. In questo atto in effetti è contenuta una severa critica al "documento di commenti ed osservazioni a taluni contenuti della memoria dell'avv. Osvaldo Fassari e dell'avv. Augusto Addamiano di parte civile Itavia" redatto dal Melillo, ritenuto, in alcuni passi, pieno di "troppi apprezzamenti, scortesi e fuori tema dell'imputato, circa le doti giornalistiche e di ricercatori di scoop dei difensori della parte civile Itavia".

"L'imputato Melillo ha scritto quello che ha creduto a proposito della perizia Brandimarte, di quella chimica e di quella medico-legale, commettendo sistematicamente lo stesso errore di fondo, equiparando, anzi, confondendo il difficile con l'impossibile, il probabile con il certo, ma soprattutto giungendo a determinate conclusioni non autorizzate da premesse di incerta natura. Ribadiamo, il nostro primo elaborato non sosteneva una tesi qualsiasi, mirava solo a dimostrare che la perizia collegiale Misiti era inaffidabile. Le nostre critiche erano talmente fondate che, nelle "risposte ai quesiti a chiarimento" a firma di Casarosa e Held se ne trova conferma. Perchè il collegio peritale si è indirizzato verso l'ipotesi della esplosione a bordo? Si legge che l'esame del relitto aveva evidenziato "assenza di reperti di significative dimensioni nella zona adiacente la toilette", il che stava a significare (per i periti) "estesa frammentazione della zona stessa verificatasi in volo, compatibile con un evento associato alla emissione di alti valori di energia": e questo fatto (sempre per i periti) era stato a sua volta "ritenuto compatibile con il verificarsi di una esplosione all'interno della toilette". "...alcuni periti ritenevano completamente inaccettabile la tesi della esplosione interna, mentre altri la ritenevano molto probabile, ma affetta da non trascurabili livelli di incertezza, sicchè le ipotesi alternative non potevano essere rigettate in modo drastico". "...tra i periti vi era un diverso grado di convincimento sulla esplosione della bomba. Ecco perchè abbiamo scritto nella nostra prima memoria che il collegio peritale, facendo buon governo della logica, era autorizzato a scrivere soltanto che, a suo giudizio, l'ipotesi della bomba era la più probabile. E' inutile sottolineare che una ipotesi altamente probabile non è certezza, non è capace di distruggere altre eventualità, anche se meno probabili".

Queste argomentazioni, anche se non attengono alle questioni tecniche poste dalle ricerche peritali, non possono essere disattese, anche perché valutazioni analoghe sono state a fondamento dei vari quesiti a chiarimento e delle risposte di più collegi dell'Ufficio.

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