Capitolo LXVIII

Osservazioni tecniche Melillo - 24.11.94.

A novembre, precisamente il 24 di quel mese, Melillo deposita un terzo documento a commento sempre alla perizia Misiti e dei quesiti a chiarimento posti da questo Ufficio. In esso premette che per lui, ovviamente come imputato, è stato fondamentale che Misiti e gli altri dopo quattordici anni di indagine, dopo tanti fragori, soprattutto dei mezzi di informazione, dopo tante vicissitudini, che hanno coinvolto certi ambienti, anche politici, abbiano chiarito a tutto campo che l'ipotesi del "missile" fosse stata definitivamente esclusa. Deve però dolersi che la Misiti di nuovo abbia dato spazio a un filone di "causa esterna", che prendendo sostanzialmente spunto, egli afferma, dai i due noti plots, il -17 e il -12, e dal recupero di un serbatoio di carburante, è giunta ad immaginare scenari irrealistici per sostenere (nella sua opinione fortunatamente senza successo) la tesi della quasi collisione. Si propone perciò di fornire precisazioni e chiarimenti su tale tesi, tendendo a dimostrare come essa, formulata nella Misiti e sostenuta da Casarosa e Held nella loro nota aggiuntiva, sia del tutto inconsistente e come tale da rigettarsi indipendentemente dal fatto che le analisi di secondo livello la dessero perdente rispetto alle evidenze concernenti l'esplosione di un ordigno a bordo. A fini di un apporto personale alla ricerca della verità, indipendentemente dal fatto che la tesi dell'esplosione a bordo potrebbe da lui essere invocata come ulteriore prova della sua estraneità ai fatti sui quali sono stati basate le imputazioni contestategli.

E poichè in effetti il documento ha per oggetto l'ipotesi della quasi collisione con studi su dati radaristici, sugli ipotetici velivoli che avrebbero quasi colliso e sul serbatoio recuperato in area D, esso sarà preso in esame nei prossimi capitoli dedicati a questi temi. Tenendo presente che su di esso si pronunceranno i periti Casarosa e Held nel documento del 26.05.95.

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