Nel corso della perizia Blasi questo Ufficio decideva di ordinare un'autonoma perizia chimica, conferendo l'incarico ai professori Antonio Malorni ed Antonio Acampora, con ordinanza del 7 dicembre 85. A questo collegio veniva rivolto il seguente quesito: "Accertino i periti l'esistenza o meno sulle schegge e loro contorni e sull'altro materiale eventualmente repertato a seguito dell'ispezione sulle salme di D'Alfonso Francesca e Calderone Maria Vincenza, di tracce di esplosivo T4 e di tracce ematiche. Riferiscano ogni altra notizia utile ai fini di giustizia".
L'analisi fu effettuata su 441 frammenti di materiale (frammenti magnetici, metallici, legnosi, plastici e tessuti) provenienti dagli schienali e su 23 frammenti, accompagnati da materia granulare, provenienti dalle autopsie delle salme di D'Alfonso e Calderone.
La ricerca fu indirizzata, come da quesiti, al rinvenimento del T4 (polvere bianca cristallina 1,3,5 - trinitro-1,3,5 -triazacicloesano, RDX, esogeno, cyclonite, esplosivo di natura organica) e del TNT, con cui viene più comunemente miscelato (2,4,6-tritrotoluene,tolite,trotyl). Presentò più difficoltà, perché non era stato possibile effettuare un'appropriata raccolta dei campioni; non erano noti i tempi di permanenza in acqua; non si potè considerare il potere dilavante dell'acqua; non era stato possibile conoscere le misure cautelative usate per conservare i reperti dopo il ripescaggio.
Il collegio per le sue operazioni impiegò la seguente metodica: acetone come solvente; cromatografia liquida ad alte prestazioni (HPLC), associata ad un collettore di frazioni programmabile in base ai tempi di elusione; gascromatografia (GC)-spettrometria di massa (MS), con utilizzazione della tecnica della "scansione di più ioni selezionati" (SIM).
Questi i risultati: sulla base delle numerose analisi, anche comparative, effettuate utilizzando la metodica descritta, è stata riscontrata assenza di macchie ematiche sui 441 frammenti, e presenza, chiara ed inequivocabile, sia di T4 sia di TNT soltanto sul frammento magnetico prelevato dallo schienale n.2 rosso. Premesso che l'azione dilavante dell'acqua di mare si esercita maggiormente sul TNT che sul T4, sul frammento magnetico prelevato dallo schienale 2 rosso la quantità di esplosivo è valutabile solo approssimativamente e può essere di 100ng/cm2 di T4 e corrispondentemente intorno ai 30ng/cm2. Mancano i riscontri in letteratura per poter presumibilmente risalire alla quantità di carica di esplosivo detonata dalla conoscenza della quantità di residui di esplosivo incombusto rimasto sui residui di post-esplosione.
Quindi assenza di tracce ematiche, e presenza solo sul frammento magnetico proveniente dallo schienale n.2 rosso di T4 e TNT.
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