Capitolo XX

Perizia fonica Ibba-Paoloni - 17.04.92.

Tenuto conto delle discussioni generate dalla interpretazione del collegio Blasi al riguardo dell'ultimo monosillabo rimasto registrato sul Cockpit Voice Recorder e da chi esso fosse stato pronunciato, questo ufficio si determinava con ordinanza del 1° ottobre 90 a nuova perizia fonica, affidando l'incarico agli specialisti dell'Istituto Fondazione Bordoni di Roma, professore Giovanni Ibba e ingegnere Andrea Paoloni e formulando all'udienza del 12 successivo i seguenti più specifici quesiti: "riferiscano i Periti, esaminati gli atti processuali e compiuta ogni indagine soggettiva e strumentale, ritenuta necessaria, quale potrebbe essere l'interpretazione fonetica del monosillabo registrato sul nastro magnetico del Cockpit Voice Recorder e percepibile all'ascolto immediatamente prima dell'arresto di quest'ultimo. Riferiscano, inoltre, i Periti, ove possibile, se il suddetto frammento di parola è attribuita al pilota o al copilota presenti nella cabina di pilotaggio del DC9 sulla cui caduta è processo". Da ultimo si chiedeva di estendere l'esame e l'interpretazione alle parole ed ai rumori registrati precedentemente all'ultimo fonema (v. verbale di incarico peritale del 12.10.90).

Nel corso dell'espletamento dell'incarico furono rivolti al collegio ulteriori quesiti sulla presenza di segnale fonico successivo al suono in analisi e al disturbo rappresentato dalla frequenza 400Hz.

I periti depositavano la relazione nell'aprile 92 e così rispondevano ai quesiti loro posti: "I risultati delle prove effettuate sul nastro di reperto indicano che il monosillabo registrato sul nastro magnetico del Cockpit Voice Recorder può con buona probabilità essere foneticamente interpretato come "quà" o "guà". I risultati delle indagini strumentali portano a concludere che il frammento di parola interpretato come sopra detto è attribuibile con alta probabilità al primo pilota (comandante Gatti) del DC9. Un attento esame uditivo e visivo del contenuto del nastro magnetico del CVR non rivela, nella parte immediatamente precedente la registrazione del frammento di parola di cui ai precedenti quesiti, alcun evento significativo"(v. relazione peritale depositata il 17.04.92).

E aggiungevano in motivazione a risposte dei quesiti di parte che il "disturbo" rappresentato da una frequenza di 400Hz (modulata), rilevabile sulla pista 1 per tutta la durata della registrazione, è presente a livelli similari anche sulle piste 2, 3 e 4, quando è attiva la comunicazione dall'aereo verso terra o verso un altro aereo, mentre non è rilevabile quando è attiva la comunicazione da terra verso l'aereo, o durante le pause di comunicazione. Se ne deduce che questo disturbo è presente solo quando il segnale "parte" dalla cabina di pilotaggio dell'aereo, e pertanto che il "disturbo" (400Hz) non è di natura elettrica (in quanto sarebbe presente anche quando la comunicazione proviene da terra), ma più verosimilmente è costituito da un segnale captato per via "aerea" nella cabina di pilotaggio (e dovuto probabilmente a vibrazioni della struttura).

In effetti questa perizia conferma la interpretazione del fonema data dal collegio Blasi ed indica nel primo pilota colui che sedeva a sinistra nella cabina di guida, la persona che ebbe a pronunciare quell'ultimo fonema registrato da CVR. Tale interpretazione ha sempre retto nel corso dell'intiera istruzione e mai da alcuno è stata posta in dubbio.

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