Capitolo XVI

Consulenza tecnica Di Marco - 09.08.90.

Il deposito della seconda Blasi determina osservazioni e critiche anche presso le parti imputate. L'ing. Di Marco propone un nuovo esame del rapporto della Commissione Luzzatti, delle "varie indagini eseguite dall'Aeronautica, degli studi della Selenia, della Douglas, del National Trasportation Safety Board, di Washington, eccetera", per stabilire se risulti "accertata" la presenza di un velivolo estraneo nei pressi del DC9. Propone altresì l'esame dei relitti ripescati per stabilire la certezza che non vi era stata esplosione interna. A tal fine suggerisce in particolare:

- l'analisi dei risultati su:

- campioni di tessuto prelevati dalle coperture degli schienali dei sedili;

- frammento metallico recuperato all'interno di un bagaglio;

- vestito di bambola.

- L'analisi delle distanze alle quali oggetti vari possono riportare indicazioni degli effetti caratteristici di una esplosione quali quelli rilevati dal Rarde sugli oggetti sopra indicati.

- Indagine per stabilire se l'esplosivo T4+TNT è utilizzato esclusivamente per testate di missili bellici o può avere anche impieghi civili e può essere reperito anche al di fuori dell'ambito militare.

- Esame inteso a stabilire:

- se i residui di esplosivo vengono trasportati dalla nube esplosiva o dalle schegge;

- qual è il limite di espansione dei gas che compongono la nube esplosiva nel caso questa sia la causa di generazione dei residui suddetti.

- Esame delle analisi e delle indagini svolte nel supplemento di perizia dai periti d'ufficio Lecce, Migliaccio e Imbimbo che li hanno portati a "ritenere che, con moltissime probabilità, un velivolo estraneo c'era". Chiede in particolare:

- di verificare la correttezza dei valori di velocità riportati;

- di verificare la posizione dei rilevamenti dei velivolo per stabilire se la traiettoria possa essere percorsa da un velivolo efficiente;

- di verificare la consistenza tecnica di altri argomenti riportati del supplemento di perizia quali:

- comportamento aerodinamico del DC9;

- caduta dei gravi;

- superfici equivalenti radar dei relitti minori;

- distanza e quote di visibilità radar;

- eventuale presenza di riflessioni del suolo;

- ipotesi di terzo velivolo.

- Esame della "relazione dell'Istituto Bordoni del CNR" in merito al segnale vocale "gua".

- Esame del supplemento di perizia per stabilire la consistenza tecnica circa "il missile che ha colpito il DC9". Suggerendo in particolare:

- una indagine sulle teste di guerra "ad anello a frammentazione";

- l'esistenza delle sostanze esplosive T4 e TNT con una testa di guerra "continuous rod".

- Esame delle indagini condotte sui frammenti (reperti 52-1M e 6-M - rectius: 6-4M) per stabilire:

- se esiste qualche evidenza tecnica che autorizzi a stabilire che detti frammenti appartengono ad un missile e che ne giustifichi la presenza a seguito di esplosione della testa di guerra;

- se, in caso di appartenenza al velivolo, possano provenire esclusivamente dal suo rivestimento esterno oppure anche dalle strutture interne del velivolo stesso.

- Analisi delle registrazioni del Cockpit Voice Recorder per stabilire se esistono elementi tecnici che permettano di affermare che "alcune impronte acustiche" possano essere "associate all'impatto di frammenti metallici con l'esterno della carlinga dell'aereo" e che la parte di segnale relativa ai 10 millisecondi finali dell'ultima impronta acustica è relativa alla interruzione dell'alimentazione.

- Analisi delle prove eseguite dagli esperti del Rarde in merito ai fori trovati nel portellone del vano bagagli anteriore allo scopo di stabilire:

- se detti fori sono causati dall'impatto con oggetti di forma irregolare a velocità relativamente basse;

- se possa essere affermato che detti fori siano stati "prodotti inequivocabilmente dall'esterno verso l'interno.

- Esame delle indagini tecniche o delle analisi svolte circa i frammenti di vetro e plastica trovati nei cuscini degli schienali per stabilire se si possa affermare che "il fenomeno appare quindi causato da una forte esplosione esterna".

- Esame di supplemento di perizia per stabilire:

- dove e come viene dimostrato che "l'interpretazione di Pardini non può essere accettata perchè secondo questa analisi l'aereo colpito si comporterebbe in modo tale da infrangere le leggi dell'aerodinamica;

- se risponde a verità che "anche da una analisi della Douglas risulta che dopo l'incidente la velocità del DC9 è scesa subito a 200 nodi";

- se risponde a verità che nel supplemento di perizia "la caduta del DC9 e l'impatto con l'acqua sono stati ricostruiti nei minimi dettagli.

Queste richieste sono motivate dalle considerazioni:

- che gli argomenti a supporto della tesi dell'esplosione esterna sono riportati nel supplemento di perizia redatto dai tre periti di ufficio Imbimbo, Lecce e Migliaccio;

- che i rimanenti due periti di Ufficio Blasi e Cerra, nello stesso supplemento di perizia, riportano conclusioni opposte;

- che nella controperizia presentata in data 30.06.90, i consulenti tecnici di parte imputata non riescono a spiegare le conclusioni dei tre periti Imbimbo, Lecce e Migliaccio altro che con macroscopici errori di calcolo o di valutazione.

Appare a questo punto chiaro che le parti imputate si battono contro l'esplosione esterna e in favore di quella interna; mentre le parti civili sostengono la presenza di altro velivolo e quindi una causa esterna alla caduta del DC9.

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