Capitolo X

Perizia fonica Giordano-Rossi - 02.03.90.

Nell'ottobre dell'89 si decide di leggere le bobine in sequestro che contenevano le registrazioni delle conversazioni terra-bordo-terra, affidando perizia ad esperti trascrittori della Polizia.

Semplici i quesiti. "Provveda il collegio dei periti al riversamento ed alla successiva trascrizione, delle registrazioni TBT, limitatamente alle conversazioni dalle ore 18.30Z alle ore 19.30Z, corrispondenti all'ora legale 20.30-21.30 del 27.06.80. Provveda altresì il collegio dei periti, previo riversamento, alla trascrizione delle conversazioni telefoniche limitatamente alle conversazioni intercorse dalle ore 18.30/20.00Z corrispondenti all'ora legale 20.30/22.00 del 27.6.80." (v. incarico peritale 21.10.89).

Come ben si vede il tempo preso in considerazione è ridotto al minimo, un'ora per le TBT a cavallo del disastro, un'ora e trenta minuti per le comunicazioni tra siti, mantenendo l'orario d'inizio ed estendendo quello di fine, nel logico presupposto che questa maggior durata consentisse di individuare conversazioni d'interesse tra i siti dell'AM, dopo l'evento.

In effetti il tempo di trascrizione, con il senno di poi, risulterà estremamente limitato; sempre con il progresso della conoscenza risulteranno poi errori e carenze di preparazione specifica nei trascrittori, come errori nell'assegnazione dei canali e nell'uso degli specifici registratori-lettori forniti dall'AM. Errori tutti di certo non attribuibili al Collegio dei periti, che però potevano essere evitati, se vi fosse stata la necessaria collaborazione da parte di enti dell'AM, e che determineranno la necessità per ben due volte di costituire nuovi collegi, come si vedrà più oltre.

Quanto alle canalizzazioni, i periti così concludevano: "La bobina nr.1 è risultata contenere delle registrazioni TBT (Terra-Bordo-Terra); da un primo esame è emerso che il nastro magnetico è risultato avvolto all'incontrario e il terminale è di colore rosso quindi con molta probabilità il supporto contenente la bobina non è l'originale.

La bobina in questione, così come la nr.VI e la nr.VII, risulta essere incisa su nr.32 canali così come è in uso presso il centro controllo del CRAV di Ciampino; il canale nr.1 è un canale di riserva mentre il canale nr.2 è riservato all'orario, infatti ogni minuto è possibile ascoltare una voce che scandisce l'orario (zulu). Per quanto riguarda gli altri canali risultano essere ognuno corrispondente ad una frequenza radio in uso ai vari settori della FIR del Centro-Sud Italia. Presso il CRAV è stata reperita una tabella, presumibilmente risalente agli anni 80 e seguenti, sulla quale sono indicate le varie frequenze corrispondenti ai 30 canali e i vari enti collegati telefonicamente con il CRAV. Tuttavia sulla predetta tabella sono state apposte delle strisce adesive contenenti i nomi dei vari enti collegati con il CRAV, e sotto le predette strisce è possibile leggere altre linee telefoniche corrispondenti a quel canale (probabilmente usate in precedenza e in seguito cambiate). Gli allegati nr.6, nr.7 e nr.8 riportano le frequenze e gli enti riportati sulle tre versioni della predetta tabella (la maggior parte dei quali sono ancora in uso).

Le bobine nr.VI e nr.VII contengono registrazioni di linee telefoniche tra il CRAV e vari enti. Le bobine nr. III e nr.II contengono entrambi conversazioni telefoniche e TBT e sono risultate in uso rispettivamente alla torre di controllo di Palermo e al centro radar di Marsala (Moro). Nella maggior parte dei casi non è stato possibile stabilire il corrispondente in quanto non esiste alcun riscontro di tipo cartaceo (tabelle o altre indicazioni). Le predette bobine risultano incise su 22 canali di cui il canale nr.1 è usato come riserva e il canale nr.11 contiene inciso, in forma digitale, l'orario."

Le conversazioni in lingua inglese furono tradotte dall'interprete Joseph Porreca aggregato al collegio. Anche l'ausilio di questo conoscitore della lingua inglese merita rilievi, giacchè esso non si estese assolutamente a tutta quella serie di termini di traffico aereo che sono di uso comune tra operatori di torre o di siti radar e che ricorrono spessissimo anche all'interno di conversazioni in lingua italiana. L'errata trascrizione certamente generava a sua volta errori nell'inquirente, impedendo letture complete delle conversazioni e conseguenti ricerche.

E' stato trascurato il tentativo, che in seguito darà ottimi risultati, di interpretare anche le conversazioni di fondo, che spesso avvengono nelle sale e vengono comunque registrate sin dalle prime comunicazioni. Si è verificato un grave errore che ha ingenerato equivoci di rilievo, al riguardo di una battuta, nella telefonata della bobina II, registrazioni telefoniche e TBT di Marsala (Moro), del canale 22, delle ore 19.00; battuta trascritta, come si vedrà in seguito, in modo errato. Quella che appare nel seguente brano di conversazione:

MA - sì, avanti!

?? - il (TST) che fa? Lo dobbiamo mettere?

MA - aspetta un momento!

?? - sì.

MA - (...) pronto?

?? - sì.

MA - sì ti devi passare con Sasso!

?? - sì, l'ho capito! Dico ma il (TST del MiG) lo mettiamo?

MA - (TST)? Aspetta che parlo con, aspetta eh!

?? - sì.

Su questa trascrizione si dibatterà per anni. E nei prossimi capitoli se ne seguiranno le vicende. Ma anche altre parti - siamo ai primordi di questa lunga era di perizie - sono mal trascritte.

Inbound diviene imbaund; squawk, squock; clearance, clerens; e così via per gli interi due volumi della perizia. Il contenuto di essa - che verrà esaminato nei capitoli dedicati ai singoli siti - è stato però comunque di rilevante utilità ed è servito a mettere in moto tutte le indagini che hanno avuto ad oggetto le reazioni di quei singoli siti a partire dalla notizia della scomparsa del DC9 Itavia.

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