6. Le indagini sul CRAM di Marsala.

Tra le attività istruttorie espletate in direzione dei Centri Radar della Difesa Aerea, un posto di primo piano occupa e occuperà - come si vedrà più innanzi - il 35° CRAM di Marsala che, all'epoca dei fatti, operava come sito automatizzato Nadge. L'importanza del sito di Marsala nasceva sia dal fatto che il radar copriva lo spazio aereo in cui si era verificato l'evento, sia dalla singolare sostituzione del nastro di registrazione, quattro minuti dopo l'incidente, nel quadro della programmata esercitazione "Synadex".

Sull'attività istruttoria in direzione di questo sito, finalizzata ad accertare cosa avesse visto quel radar, prima e dopo l'evento, e su quali attività furono svolte dagli addetti alla sala operativa, si interverrà ampiamente nei capitoli successivi. In questa parte si vuole soltanto dare atto di quelle attività di indagine che sono state poste in essere dal Giudice Istruttore fino al luglio del 90.

Del sito di Marsala, a partire dal 1986, se ne sono occupati a più riprese ed a pieni titoli i mezzi di informazione. I periti giudiziari a seguito dell'incarico ricevuto, ne studiavano i nastri di registrazione: sia quelli relativi al giorno dell'evento, sequestrati nel 1980, che quelli registrati nel corso dell'esperimento giudiziale. Ma l'attenzione vera e propria verso il sito nasceva a seguito dell'intervento del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, on. Giuliano Amato, alla trasmissione televisiva TG1 Speciale, andata in onda il 30 settembre 86. Nel corso di questa trasmissione, l'on. Amato, che quello stesso pomeriggio era intervenuto alla Camera per rispondere alle numerose interrogazioni e interpellanze parlamentari sul caso Ustica, nel commentare la vicenda de quo faceva riferimento, tra l'altro, al sito radar di Marsala ed al capitano Ballini come ufficiale, presente, la sera dell'evento, in sala operativa, che avrebbe potuto fornire elementi di chiarimento sulle attività svolte in sala operativa in quella sera.

Alla luce di ciò, il 10 ottobre successivo, la PG di Marsala, su richiesta di questo Ufficio comunicava i seguenti nominativi con il relativo incarico, all'epoca dei fatti, addetti al radar di Marsala: maggiore Salmè Fulvio, comandante interinale del 35° CRAM; capitano Ballini Adulio, capo controllore Difesa Aerea con mansioni di coordinatore e controllo sala operativa; capitano Pugliese Nicolino, capo Ufficio Operazioni; capitano Muti Sebastiano, controllore intercettazioni; maresciallo Sardu Mario, controllore sorveglianza aerea e Tozio Sossio, addetto ai laboratori elettronici. La PG precisava, inoltre, che Salmè e Pugliese non erano presenti in sala operativa e Pugliese, attualmente, si trovava all'estero.

Il 15 ottobre 86, pertanto, venivano tutti escussi da questo Ufficio, eccetto Pugliese. Seguiranno il 31 ottobre seguente le dichiarazioni degli operatori Maggiolini, Cosentino, Toscano e Loi, quest'ultimo in servizio in sala operativa la sera del disastro. Il 12 febbraio 87 la PG, su provvedimento di questo Ufficio, acquisiva presso il sito di Marsala la documentazione relativa alla esercitazione "Synadex", concernente un messaggio datato 1 aprile 80 contenente il programma della esercitazione "Synadex" dei mesi di aprile/maggio/giugno; la fotocopia della pagina del registro di protocollo attestante l'inoltro del messaggio; il nastro computer SPS 5904 con tracce simulate utilizzato durante l'esercitazione del 27.06.80; la relazione del tenente Del Zoppo Andrea sullo svolgimento dell'esercitazione.

A maggio del 1988, a seguito della trasmissione televisiva "Telefono giallo", nel corso della quale un anonimo interveniva telefonicamente in diretta dicendo di essere stato la sera del disastro, in servizio in sala operativa al radar di Marsala e che in quella occasione gli era stato ordinato di tacere sui fatti accaduti in sala operativa, riesplodeva l'interesse per il sito di Marsala. Su questa vicenda come si vedrà innanzi, svolgerà indagini oltre a questo Ufficio anche la Procura di Marsala.

Con missiva datata 1° ottobre 88 la PG acquisiva presso il sito di Marsala, su richiesta di questo Ufficio dell'8 luglio precedente, i registri del rapporto del controllore di intercettazione relativi ai mesi di giugno e luglio dal quale era possibile desumere i turni di servizio del personale; la fotocopia dell'elenco nominativo del personale impiegato in servizio h.24 nei mesi di giugno/luglio 80; la fotocopia dei turni di servizio MC e IC dal 19.06 al 20.07.80. Non veniva reperito, invece, alcun documento attestante le registrazioni manuali delle tracce radar avvistate la sera del 27.06.80, anche queste richieste dall'Ufficio.

Il 7 ottobre successivo la PG trasmetteva gli elenchi di tutti i militari del 35° CRAM in servizio nel giugno del 1980, con l'indicazione dell'attuale sede di servizio. I militari saranno tutti esaminati a sommarie informazioni testimoniali - su delega di quest'Ufficio - dall'Arma dei Carabinieri che riferiva con rapporto datato 6 febbraio 89 rilevando che su 83 testi solo il Maggio Antonio aveva dichiarato di essere stato in servizio, in sala operativa, dalle ore 20 del 27 giugno alle ore 8 del giorno dopo. Alcuni dei militari del 35° CRAM di Marsala saranno sentiti più volte nel corso di questa parte dell'inchiesta. Sulla base delle loro contraddittorie dichiarazioni e della palese reticenza su alcune attività svolte la sera dell'evento, verranno prima indiziati di reato e poi invitati a comparire con provvedimento del giudice (mandato di comparizione). Ma sulle singole posizioni degli indiziati e degli imputati si rimanda al relativo capitolo.

Dietro