5. Le indagini sul CRAM di Licola.

L'attenzione dell'inquirente ritornava, a partire dal 1986, sul 22° CRAM di Licola, che al tempo dei fatti operava in fonetico-manuale e sulla cui attività si tornerà più innanzi.

L'Istruttore, con missiva del 31.10.86, richiedeva al Nucleo di Polizia Giudiziaria dei Carabinieri di Napoli di identificare e citare per il giorno 14.11.86, il personale in servizio il giorno 27.06.80 alle ore 21.00 nel centro radar di Licola.

Con lettera del 9.11.86, i Carabinieri riferivano di aver citato per il giorno indicato il personale dell'aeronautica militare Albini Lucio, Acampora Tommaso, Di Micco Antonio, Sarnataro Gennaro e Rocco Gerardo. Tutti in servizio la sera del disastro. Nella missiva veniva precisato che l'ufficiale capo controllore doveva essere il capitano Pierluigi Piergallini, deceduto l'8 dicembre 85 così come riferito dal Comandante del CRAM tenente colonnello Orabona. Il nominativo dell'ufficiale era stato accertato tramite l'interpello degli altri quattro ufficiali, che nell'80 espletavano la funzione di capo controllore, i quali avevano riferito di non essere in servizio alle ore 21.00 del 27.06.80 in sala operativa.

L'Ufficio disponeva poi, con decreto di esibizione datato 8.08.88, la consegna da parte del comandante del 22° CRAM di Licola del libro o qualsiasi altro documento sul quale erano state riportate le indicazioni delle tracce radar che i marcatori avevano eseguito in 27.06 e il 18.07 del 1980 e degli ordini di servizio dei militari addetti agli impianti radar nei due giorni sopracitati.

Detto decreto, eseguito in data 18.08.88 dai Carabinieri di Roma, portava all'acquisizione degli elenchi del personale in servizio la sera del 27.06.80 e del 18.07.80. In relazione alla documentazione inerente i tracciati radar dei giorni d'interesse il comandante del sito, tenente colonnello Orabona Modestino, dichiarava che i due plottaggi degli avvistamenti radar, allegati alle relative lettere di trasmissione datate 11.07.80 e 21.07.80, erano stati entrambi distrutti nel settembre del 1984; l'ufficiale dichiarava, che la lettera dell'11.07.80, con allegati i relativi plottaggi, anche se ne risultava distrutta la minuta, poteva essere rinvenuta in copia presso gli enti destinatari della missiva.

In relazione ai nominativi del personale presente in sala operativa la sera del 27.06.80 dalle ore 20.00 alle ore 08.00 del 28.06.80 il Comandante del sito confermava i nominativi dei sottufficiali segnalati all'AG il 9.11.86, mentre per quanto riguardava l'incarico del capo controllore segnalava i nominativi di due ufficiali e precisamente quello del capitano Piergallini, deceduto e del capitano Abbate Gerardo.

L'11.11.88 questo Ufficio, nel naturale prosieguo delle indagini, richiedeva al Nucleo di PG dei Carabinieri di acquisire i plottaggi degli avvistamenti del 27 giugno - dalle h.18.00 alle h.21.15 - effettuati presso il radar di Licola, indirizzandone la ricerca presso gli enti cui la lettera del 11.07.80 era stata inviata, quali il Comando Gruppo Carabinieri di Palermo, l'ITAV, il Comando della 2a Regione Aerea - SM- OPR, Roma, il Comando della 3a Regione Aerea SM - 3° Ufficio, Roma, il Comando del 3° ROC/SOC di Martina Franca, avendo accertato che non erano mai pervenuti agli atti perché consegnati dalla G. di F. il 24.07.80 alla Commissione Luzzatti e da questa mai più restituiti all'inchiesta nonostante richieste in tal senso. Saranno poi rinvenuti in occasione dell'esecuzione di un decreto di esibizione al Ministero dei Trasporti in data 21.10.96.

A quella richiesta il Comando del Gruppo CC. di Palermo I rispondeva di non essere in possesso dei plottaggi degli avvistamenti richiesti. Riferiva inoltre che la lettera del 22° Gruppo Radar sopra specificata, con l'asserita allegata documentazione, non risultava mai pervenuta a quel Comando, mentre risultava dagli atti che detta documentazione, non definita come "plottaggi" bensì genericamente come "registrazione delle intercettazioni dei radar militari operanti nel Tirreno", era stata richiesta al Comando della 3a Regione Aerea, che ne aveva disposto l'accantonamento presso l'aeroporto di Trapani Birgi onde consentire il prelievo da parte di ufficiali della Polizia Giudiziaria. Il Reparto dell'Arma aggiungeva quindi che il prelievo non era stato compiuto perché nelle more della "prevista contestuale comunicazione al Ministero della Difesa - Gabinetto da parte del Magistrato procedente" l'intera documentazione era stata trasferita, per disposizioni interne dell'AM, presso l'Ispettorato Telecomunicazioni ed Assistenza al Volo - Roma Eur.

La 2a Regione Aerea - Stato Maggiore - 3° Ufficio Operazioni Addestramento trasmetteva, con missiva del 21.11.88 la fotocopia della nota con allegati i relativi "plottaggi degli avvistamenti radar nella zona del Tirreno dalle h.18.00Z alle h.21.15Z del giorno 27.06.80".

Anche l'ITAV con missiva del 25.11.88 trasmetteva la fotocopia della medesima lettera con allegati i plottaggi.

Copia ulteriore della missiva della 3a Regione Aerea veniva inviata con nota dei Carabinieri di Bari del 30.11.88.

In data 13 dicembre 88 veniva trasmessa dal Nucleo di PG di Roma la nota dei Carabinieri di Castellaneta dalla quale si evince che i plottaggi risultano distrutti in data 7 aprile 83 dal Comando del 3° ROC a seguito di normale operazione, di carteggio non classificato da eliminare.

L'inquirente, al fine di accertare la reale distruzione dei plottaggi dei giorni 27 giugno e 18 luglio, in data 15.07.89, con delega ai CC. di Napoli, richiedeva il sequestro dei registri di protocollo tenuti negli anni 80 e 84 presso il 22° GRAM di Licola. Nella circostanza venivano sequestrati sei registri di protocollo tutti relativi agli anni 80-84; da tali documenti non emergeva alcun riferimento alla distruzione del brogliaccio DA1; veniva rilevata, invece, l'avvenuta distruzione della lettera nr.G33-9/589/1 dell'11.07.80, concernente la trasmissione dei plottaggi.

In data 03.11.89, quest'Ufficio disponeva l'acquisizione di documentazione, tra cui "copie del registro DA1 comprendenti il mese di giugno 80, da ricercare presso: A) lo Stato Maggiore della 3a Regione Aerea-Bari; B) lo Stato Maggiore della 2a Regione Aerea-Roma; C) il 3° ROC-SOC di Martina Franca". Quegli Enti, così richiesti, esperite le dovute ricerche, rispondevano negativamente ed in particolare, la 2a Regione Aerea riferiva che la normativa vigente non prevedeva l'inoltro di quel documento al Comando di Regione; la 3a Regione Aerea, rispondeva che i modelli DA1 erano compilati dai singoli siti radar e non ne era previsto l'invio al Comando di Regione; il 3° ROC rispondeva in modo analogo alla richiesta suindicata.

L'avvenuta distruzione dei documenti inerenti le indicazioni delle tracce radar che i marcatori di Licola avevano eseguito sia il 27.06.80 che il 18.07.80, porterà il PM a richiedere al Giudice Istruttore di indiziare per violazione di pubblica custodia di cose e soppressione di atti veri il Comandante del Centro Radar dell'epoca, tenente colonnello Mandes. Saranno inoltre, indiziati dei reati di concorso in falsa testimonianza aggravata e di concorso in favoreggiamento personale aggravato e successivamente imputati, ad eccezione del De Angelis, Abbate, Acampora, Albini, De Crescenzo, Mandes, Di Micco, Rocco, Sarnataro, Tessitore, tutti in servizio a Licola nel giugno del 1980, sulle cui posizioni si tornerà in seguito.

Su tutto ciò che concerne il 22° CRAM di Licola, così come sulla distruzione del DA1 e sulle altre vicende collegate al sito si ritornerà, nel relativo capitolo.

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