Il 31 ottobre 86 questo Ufficio richiese al Nucleo di PG dei Carabinieri di Taranto l'identificazione delle persone del Centro di Aerosoccorso di Martina Franca, che intorno alle 21.00 del 27.06.80 ricevettero la richiesta di intervento per ricercare il DC9 Itavia. Furono identificati e convocati per il giorno 12 novembre 86 il tenente Smelzo Giovanni e il maresciallo Marzulli Pietro.
Il primo all'epoca dei fatti era ufficiale coordinatore presso il 3° ROC-RCC di Martina Franca con compiti di intervento in caso di richieste di soccorso aereo. In tale qualità aveva avuto i primi contatti telefonici con il SAR di Ciampino la sera del 27 giugno 80, per il coordinamento dei primi soccorsi. Nella escussione del novembre 86, dopo aver riassunto i compiti a lui affidati, dichiarava di non essere in grado di precisare in base a quali elementi fu richiesto il loro intervento, certamente gli fu comunicato l'ultimo punto di riporto, elemento indispensabile per l'organizzazione dei soccorsi (v. esame Smelzo Giovanni, GI 12.11.86)
Il secondo collaborava con il tenente Smelzo presso l'RCC di Martina Franca. Era in servizio la sera del 27 giugno 80. Così dichiarava nella escussione del novembre 86. Ricevuta la notizia della caduta del DC9, essi iniziarono la procedura prevista per il soccorso aereo, avvisando Brindisi e Ciampino. Quest'ultimo sito aveva già iniziato la predisposizione dell'intervento, sulla scorta di notizie avute direttamente dalla sala operativa di Ciampino. Ricordava che fu richiesto anche l'intervento dei mezzi della Marina. Ricordava infine che dell'accaduto venne avvisato anche il Comandante dell'RCC, il tenente colonnello Lippolis, che intervenne in sala per coordinare i soccorsi (v. esame Marzulli Pietro, GI 12.11.86).
Costui, nell'80 Direttore dell'RCC di Martina Franca, fu citato a comparire per il giorno 13 febbraio 87; la citazione però non venne notificata in quanto l'interessato si trovava in licenza di convalescenza a Taranto, così come comunicato dal Nucleo di PG al GI in data 11.02.87. Successivamente l'ufficiale non venne più convocato per anni sino al luglio del 96.
All'epoca dei fatti era Comandante del 3° ROC di Martina Franca, dal quale dipendevano i siti radar di Marsala, Jacotenente, Otranto, Siracusa e Licola, il generale Romolo Mangani. Costui, escusso, dopo aver fornito una descrizione sul funzionamento del sito radar e sulle esercitazioni Synadex, riferisce sull'attività svolta dal sito nella notte del 27/28 giugno 80, sulla collaborazione intercorsa tra il S.I.S.MI e il 3° ROC. Subito dopo essere stato informato del disastro, raggiunse la zona operativa intorno alle 09.40. Venne ragguagliato dell'accaduto e gli fu riferito tra l'altro dell'inconveniente dell'inizio della Synadex. Precisava poi che durante la notte vi furono diversi contatti telefonici con enti esterni e reparti dell'AM per l'approntamento dei servizi di soccorso, ed anche al fine di accertare la presenza di altri aerei nella zona dell'incidente in quanto la prima ipotesi formulata fu quella di una collisione. All'alba del 28 giugno iniziarono a giungere i primi telex da Marsala con le indicazioni ricavate dalle registrazioni. Nella tarda serata dello stesso giorno, dopo aver raccolto i dati pervenuti da Marsala, Licola e Ferrara, fu inviato allo Stato Maggiore un fonogramma che il teste consegnava in copia.
Per quanto concerneva la collaborazione del 3° ROC con il S.I.S.MI in ordine alla consegna dei dati di registrazione radar di Marsala e Licola, Mangani ricostruiva la vicenda in questi termini: "il 10 luglio pervenne a Marsala e a Licola l'ordine della 3a Regione di inviare a vari enti tra il 3° ROC e presso l'aeroporto di Trapani, copie delle registrazioni delle tracce radar. Data la dipendenza territoriale di Licola, dal Comando della 2a Regione Aerea, ritengo per un disguido, le copie delle tracce di Licola, sono state inviate a Palermo anziché a Trapani."
L'ordine di esibizione dell'AG di Palermo, quello datato 05.07.80, non giunse a Martina Franca, e quindi non gli fu notificato in quanto i Carabinieri incaricati dell'esecuzione lo trattennero in attesa dell'autorizzazione del Gabinetto del Ministro della Difesa. Precisava infine che in data 29.07.80, il colonnello Pacini Fulvio, che lo sostituiva, al Comando del 3° ROC, aveva consegnato al maresciallo Maraglino Cosimo in servizio al S.I.S.MI, copia della carta del ritrovamento dei relitti del DC9 e delle registrazioni dei tracciati radar di Licola e Marsala. Successivamente era giunta al 3° ROC una richiesta telefonica del colonnello Bomprezzi del 2° Reparto SIOS, che chiedeva una traduzione più dettagliata delle registrazioni dei tracciati radar di Licola e Marsala. Tale richiesta seguiva altra analoga del S.I.S.MI al SIOS, così come poteva evincersi dalla documentazione che il teste esibiva. Non gli risultavano altri rapporti del ROC con il S.I.S.MI (v. esame Mangani Romolo, GI Roma, 28.10.89).
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