Il 15 maggio 82, il comandante del volo AZ1122 Salvatore Murabito, in volo da Milano a Palermo, denunciava alla direzione aeroportuale di Palermo Punta Raisi di aver avvertito in prossimità del punto BEROL delle vibrazioni dell'aeromobile.
Murabito Salvatore, il copilota Martini Luigi e l'assistente tecnico Grimaldi Antonio, componenti l'equipaggio del volo AZ1122, da Milano Linate, alle ore 10.31 locali, a Palermo, Punta Raisi dichiaravano, giunti a destinazione presso i locali della direzione aeroportuale di Palermo che durante il volo, precisamente sul punto BEROL a 43 miglia a sud del VOR di Ponza sull'aerovia Ambra 13, alcune detonazioni avevano causato forti vibrazioni dell'aeromobile. In quei momenti il Murabito aveva sentito via radio che il comandante dell'Aeronautica Militare di una formazione denominata Gesso, - tre velivoli di cui due C-130 e un G-222 della 46 A-B, successivamente identificato nel maggiore Antonio Muccitelli, in volo dall'aeroporto di Grosseto all'aeroporto di Trapani - riferiva a Roma controllo di aver notato una grossa fiammata, riconducibile ad una esplosione. Il Murabito asseriva inoltre che prima delle vibrazioni, Roma-radar sulla frequenza 127.35 aveva avvisato Gesso 3 che sul proprio radar visualizzava tracce a quote non definite prossime alla formazione militare, e che, comunque, proprio in quell'area era in corso una intensa attività militare. Detto comandante proprio a causa delle forti vibrazioni aveva ridotto la velocità e contestualmente richiesto a Roma controllo di essere autorizzato ad iniziare la discesa, proseguendo l'avvicinamento ed il successivo atterraggio presso l'aeroporto di Palermo Punta Raisi.
A seguito di questo presunto mancato incidente di volo nel cielo di Ponza denunciato dal sopraddetto comandante del volo AZ1122 furono raccolte a cura dell'autorità militare le dichiarazioni degli ufficiali della formazione Gesso in volo quel 15 di maggio da Grosseto a Trapani per una missione di lancio di 120 paracadutisti della Brigata Folgore. In particolare il tenente colonnello Riccardo Maini capo equipaggio del velivolo C-130 con nominativo radio Gesso 1 dichiarò di aver ascoltato parte della comunicazione radio tenuta tra Roma controllo e Gesso 3 che informava il capo equipaggio del velivolo G222, il maggiore Antonio Muccitelli, della presenza di tracce di velivoli al di sotto di FL190 di cui non era in grado di controllare la quota; il Maini aveva udito successivamente la richiesta di Gesso 3 di salire a FL210 e la comunicazione del comandante di un velivolo AZ che riferiva di vibrazioni a bordo del proprio velivolo; aveva udito altresì il messaggio del secondo pilota del Gesso 3, il capitano Gilberto Rossi, che comunicava di aver visto in basso quasi a livello dell'acqua delle vampate e del fumo. Il maggiore Antonio Muccitelli dichiarò che alle ore 09.20Z circa, quando il velivolo si trovava intorno alle 20 miglia a Sud di Ponza ed a FL190 era stato avvertito da Roma-radar che nei pressi del punto BEROL era in atto una intensa attività volativa, con tracce presenti fino a FL189. A seguito di tale comunicazione il comandante era salito a FL210; nell'effettuazione della manovra egli aveva notato nello specchio di mare antistante il velivolo la presenza di una portaerei, altre unità navali e una doppia fila di fumogeni sulla superficie del mare. Dopo circa 5 primi un velivolo civile aveva richiesto a Roma controllo informazioni su traffico estraneo in zona; dopo alcuni secondi il comandante del velivolo civile aveva rappresentato a Roma controllo di aver avvertito delle vibrazioni ed aveva richiesto di ridurre la velocità e di essere autorizzato a discendere. Il capitano Gilberto Rossi, secondo pilota del velivolo G222, dichiarò che alle ore 09.15Z, a livello di volo 190 il controllo di Roma avvertiva di una intensa attività militare intorno al punto BEROL di cui non era in grado di stabilire l'esatta quota; a seguito di ciò il comandante Muccitelli aveva richiesto di risalire fino a livello di volo 210.
Si rappresenta che quel giorno nella zona interessata all'episodio era in corso un evento a fuoco dell'esercitazione NATO denominata Distant Drum; l'evento a fuoco al quale partecipavano le forze aeree e navali italiane ed USA riguardava un ben noto e definito spazio (cilindro) il cui centro di base aveva le seguenti coordinate geografiche 40°00'00"lat.Nord-13°00'00"long.Est; l'area circostante era delimitata da una circonferenza avente raggio di 10NM; l'altezza era di 11.500 piedi (circa 3450 metri).
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